Come passare dal pensiero riflesso all’Atteggiamento Mentale Felice

Quello che segue è un guest post di Marcello Muccini Esperto di Comunicazione e PNL che ci parla di Atteggiamento Mentale Felice .

 

Immagina di percorrere un’autostrada e che stai guidando. E’ diverso tempo che ti trovi in viaggio e la strada è sempre diritta. Pochissime macchine alla tua vista se non qualcuna che oltrepassi velocemente.

Sei qui che guidi e hai tutto sottocontrollo, riesci ad avere molta concentrazione e hai quell’attenzione che ti permette di guidare per lunghe tratte. Per essere ancora più concentrato tieni la radio a bassissimo volume, giusto per farti compagnia…

Proprio in questo momento ti rendi conto che hai come inserito un pilota automatico, tanto che osservando la tua mente, ora, la trovi impegnata a divagare. Magari sei impegnato in un dialogo interno avvincente, o forse ti immagini come sarà quando sarai arrivato a destinazione.

Sono questi i momenti dove puoi renderti maggiormente conto di quale atteggiamento mentale utilizzi nella vita. Come analizzato nell’articolo “I 3 cervelli”, dal cervello limbico partono dei pensieri di riflesso. Come se fosse un meccanismo, come se fosse uno specchio, il cervello limbico fa un riflesso del proprio modello del mondo e di tutti gli input che gli arrivano.

Questi pensieri riflessi sono facilmente riconoscibili in quanto rigidi, assoluti, semplicistici e generano una sensazione di ovvietà. Per es. “Sei grasso”.

A venirci in soccorso, per fortuna, è la nostra parte “intelligente” del cervello: il cervello Neurocorticale. Da qui parte la capacità di poter valutare quei pensieri che nascono di riflesso e che ci disturbano. Una volta valutati questi pensieri di riflesso, possiamo metterli in discussione.

Il primo consiglio è, per mettere in discussione i pensieri riflessi, fare delle domande per riprendere il controllo: “E secondo chi sono grasso?”, “Rispetto a chi?”.

Forse le prime volte ti sembrerà particolare trasmettere nella mente queste domande a te stesso. Ma una volta che lo hai fatto per una decina di volte coscientemente, diverrà un processo automatico che il cervello Neurocorticale imaparerà a fare.

Il secondo consiglio è quello di ristrutturare quello che ti ha detto il pensiero riflesso, messo già in discussione. Non c’è bisogno di dire l’opposto per forza o di negare quel tipo di pensiero. Sono dell’idea, ed è una mia idea personalissima, che il cervello limbico gioca comunque con la nostra squadra, e per quanto assurdi possano essere certi pensieri riflessi che ci trasmette, hanno sempre un loro perché. Quindi, nel caso dell’es. “Sei grasso”, una ristrutturazione può essere: “I chili che ho mi fanno stare in piena armonia con la mia persona”.

Anche in questo caso ripetere a livello cosciente la ristrutturazione di quel pensiero riflesso una decina di volte, per far abituare il proprio modello del mondo e rendere il pensiero ristrutturato automatico.

In questo modo se il cervello limbico farà un nuovo riflesso circa il “Sei grasso”, la parte neurocorticale avrà già creato i propri circuiti per ristrutturarlo e dare la visione corretta e aggiornata.

Alla nascita nessuno ci consegna un libretto di istruzioni per conoscere come funziona il nostro cervello. Da un certo punto di vista questa non conoscenza rende la vita appassionante nell’indagare e osservare, per raggiungere più consapevolezza.

Adesso è il momento di decidere come far funzionare la nostra mente. Basta esserne in balìa! Basta non controllarla! Finalmente si può decidere quale atteggiamento mentale adottare, non ci sono più scuse. E’ una tua scelta.

La neurocorteccia del cervello, capace di riconoscere e correggere il pensiero riflesso, rende installare un nuovo atteggiamento mentale che si ritiene più produttivo e utile nel nostro sistema di pensiero, non solo possibile, ma soprattutto facile.

Atteggiamento Mentale Felice

Proprio per questo nasce l’Atteggiamento Mentale Felice. Un nuovo impianto software da installare nell’hardware del cervello. Questo atteggiamento mentale verte sul vivere felici nella ricerca del sé.

Dato che questo sistema ha che fare con la felicità, mi sembra opportuno dare una definizione di felicità secondo l’Atteggiamento Mentale Felice. Una definizione che servirà da presupposto per considerare questo atteggiamento mentale.

“La felicità è una condizione di benessere interiore che lascia esprimere la propria vera essenza più profonda.”

Quindi se vogliamo essere felici, secondo questa definizione, bisogna inanzitutto accettare se stessi e godere del proprio essere, della propria persona. In che modo? Diciamo che io posso indicarti la strada, il percorso spetta a te farlo.

Ogni persona effettuando il proprio percorso scopre la propria identità in maniera diversa da un’altra. Sai perché non potrai mai riprodurre il percorso di un’altra persona? Semplicemente perché tu sei un’altra persona. Non pensare che ci sia un percorso giusto e uno sbagliato, ma c’è solamente il tuo percorso, che è quello più giusto e affine per te.

E’ anche vero che, io per primo lo facio, se vuoi avere risultati in un qualsiasi campo e in un qualsiasi ambito,“modellare”(semplificando il concetto: capire come una persona utilizza la sua mente mentre fa quelle cose dove eccelle) quelle persone che hanno già avuto risultati là dove vuoi ottenerli tu, renderà il percorso più facile e forse anche più divertente.

E stai pur tranquillo che i tuoi risultati saranno diversi da quella persona che andrai a modellare. Forse anche migliori, semplicemente diversi.

Un altro presupposto da utilizzare per far in modo che questo tipo di felicità sia possibile è che la “felicità nulla ha a che vedere con il piacere, sia esso fisico che psichico”.

Intendiamoci è naturale e bello provare piacere nel fare le cose. E’ sublime provare il piacere di uno squisito piatto da gustare. Ed è fantastico provare quel piacere sia fisico che psichico di quando si è col proprio partner.

Quando dico che il piacere nulla ha a che vedere con la definizione di felicità riportata, mi riferisco al dire che se ci si aspetta che sarà il piacere a farci essere felici, probabilmente si è sulla strada sbagliata.

Anche il piatto più squisito e più gustoso del mondo che ci darà il piacere più intenso, una volta raggiunta la sazietà risulterà indifferente, fino a divenire stomacante.

Il piacere è come una candela, destinato ad estinguersi e a non durare.

 

—Quindi—

Con l’Atteggiamento Mentale Felice ci si prepara a riconoscere e correggere i pensieri riflessi mettendoli in discussione: “Secondo chi?”, “Rispetto a chi?”, ecc., lasciando che sia la parte del cervello intelligente a ristrutturare tali pensieri.

Inoltre con l’Atteggiamento Mentale Felice si può fare un lavoro sui propri schemi di pensiero e su se stessi. Scegliendo cosa si ha intenzione di fare. Seguendo questa intenzione, si va poi a far chiarezza su cosa e come fare, definendo obiettivi P.R.E.S.S., poi si prende il tutto con ironia sorridendo soprattutto di se stessi.

Più ci si abitua a farlo, più si creano nuove connessione neurali che faranno diventare un abitudine l’Atteggiamento Mentale Felice.

Ora tornando alla guida della macchina sull’autostrada, proprio adesso che sei quasi arrivato alla tua destinazione, ti accorgi che la parte più bella rimane il viaggio.

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Atteggiamento mentale felice

Articolo di Marcello Muccini
Counselor/Coach certificato.
Specializzato in PNL con certificazione di Richard Bandler.
Offre assistenza a singoli e/o gruppi per migliorare il proprio atteggiamento mentale.

 

Autore: Luciano Cassese

Luciano Cassese CEO Fosforo24 Fondatore ed editore di Professioneformatore.it Trainer, Speaker, Self Marketing Coach, Imprenditore On Line Appassionato Marketing, Sviluppo Personale, Meditazione https://www.lucianocassese.it