Un limite alla crescita personale degli individui, penso sia riscontrabile nella scarsa propensione alla “scelta“. In altre parole sapere esattamente quello che si vuole .

Goleman sostiene che la capacità di scelta sia una competenza che attiene alla propria intelligenza emotiva.

Ultimamente mi veniva da pensare che, questo tipo di competenza si stia sviluppando sempre meno e con crescenti difficoltà nella “società del benessere”.

Ecco perché ho deciso di scrivere questo articolo sul “potere delle scelte“!

Vorrei Raccontarti un aneddoto in proposito …

Una delle mie professoresse dell’università sosteneva una tesi molto carina in tema di femminismo ed emancipazione sociale delle donne. Diceva: “la vera emancipazione di tante donne del mezzogiorno d’Italia che, fino agli anni ’50 avevano vissuto in una condizione subalterna (in una società tradizionale di stampo patriarcale e maschilista), era stata indotta negli anni del boom economico, dai grandi magazzini e dai secchi di plastica. …”

Hai capito bene!… la vera emancipazione femminile nel mezzogiorno è stata veicolata dalla STANDA e non dal movimento femminista! … Le casalinghe di allora impararono che tanti prodotti si potevano facilmente cambiare una volta che non piacevano più.

La Plastica, grazie al suo basso costo, rendeva i prodotti facilmente accessibili e sostituibili.

Le donne del mezzogiorno iniziarono così a cambiare frequentemente i secchi e gli altri attrezzi da cucina e così… tra uno spazzolone e uno scopettino iniziarono a cambiare anche i propri “mariti”. …

Per me giovane studente 20 enne nel 1994 al 3 anno di Scienze Politiche fu quasi una illuminazione! le innovazioni produttive ed in particolare il nascente consumismo riuscivano a fare in pochissimo tempo (senza volerlo) quello che i movimenti sociali e sindacali non erano riusciti a fare in quasi un secolo di attività… cambiare la cultura … cambiare il modo di pensare della gente! Consumismo vs. movimenti politico/sindacali : 1-0 .

Pensandoci un po su è verosimile sostenere che il diffondersi di un comportamento di consumo induce cambiamenti nell’uso sociale. Anzi c’è una letteratura vastissima a riguardo (questo l’ho scoperto solo in seguito). Ho raccontato questo aneddoto perchè penso che oggi la società dei consumi (che tanto bene ha fatto a tutti noi) ci ha diseducato a scegliere cosa veramente vogliamo. O meglio per essere più precisi … all’aumento quantitativo delle opportunità non è seguito una crescita della consapevolezza di sé e di un uso consapevole delle opportunità stesse.

Se negli anni del boom economico la nascente “società dei consumi” è stata un propulsore dello sviluppo sociale ed un veicolo di innovazioni culturali di grande rilievo (come l’esempio che portavo prima), oggi quella stessa “società dei consumi” mi sembra che stia rappresentando un limite alla crescita personale degli individui.

Chi riesce a re-impadronirsi di quello che io chiamo il Potere delle Scelte“, farà davvero la differenza nella vita perché riuscirà ad andare contro tendenza!

Pensare di poter cambiare sempre tutto è un una idea che può a volte indurre in errore. La vita non è un carrello in un supermercato. Scegliere una professione, scegliere una compagna/o scegliere cosa fare e come impegnare la propria esistenza, sono azioni importanti! Scegliere è una azione importante alla quale forse siamo un po tutti disabituati. Un pò per tanti motivi: siamo mammoni (come dicono gli Inglesi) siamo abituati a pensare che ci deve sempre assistere lo Stato… siamo abituati a stare nella comitiva e a far scegliere il gruppo per noi…. ma io penso che siamo disabituati a scegliere anche perché pensiamo di poter sempre cambiare senza limite.

Cambiamo lavoro, fidanzato/a, passione, hobby, sport, programma, locale, canale televisivo…. il tutto come se si fosse sempre in un grande supermercato senza mai appassionarci veramente a niente. Senza mai dedicarci completamente in azioni e pensieri perché in fondo in fondo non abbiamo saputo scegliere (perchè tanto ci si può sempre ricredere). “Vabbè proviamo tante se non ci piace…” .

Vorrei essere più chiaro : Non voglio sostenere che la coerenza a tutti i costi sia giusta e che alle volte tornare sui propri passi sia sbagliato. Anzi al contrario! La flessibilità è una delle chiavi del successo nei rapporti interpersonali e nel lavoro!

Tanti dei disagi che oggi le persone si trovano a vivere sono dovuti in parte anche alla scarsa capacità di scegliere cosa veramente vogliono cosa veramente gli piace e riesce ad appassionarli .

In altre parole penso che si possa sostenere, senza timore di sbagliare, che se ci si guarda in torno si scopre che solo poche persone sanno veramente rispondere alla domanda :”C’è qualcosa per la quale vale veramente la pena di dedicarci la vita? qualcosa per la quale veramente la pena di mettere tutto in gioco?”

Così tante persone quando le saluti e chiedi “ Ciao bello come va?” ti rispondono “non c’è male” “così così” o peggio … “mbè potrebbe andà meglio”…. Oppure : “che fai?” “e che vuoi fa … vado a lavorà …. stiamo appena a martedì”.

Tanti si scoprono in un lavoro che non piace, o in un rapporto di coppia in cui si sentono stretti. Forse oggi sarebbe importante imparare a scegliere ….. ma imparare a scegliere veramente dal profondo … non solo come si fa spesso con le azioni di orientamento. Imparare a fermarsi … imparare a chiedersi : “mi piace veramente”…“farei veramente questo se non potessi mai più tornare indietro?” …

Ripeto non voglio riferirmi alle azioni di orientamento,  mi riferisco alla generale capacità di scelta di un individuo, mi riferisco alla scelta come la intende S. Covey cioè alla capacità di allinearsi ai propri valori guida, allineare le proprie azioni i propri progetti e il proprio quotidiano ai propri valori guida, a qualcosa alla quale non si rinuncerebbe per niente al mondo.

Quando parlo del  Potere delle Scelte“, intendo riferirmi al potere che nasce dal prendersi la responsabilità della propria felicità, la responsabilità della propria vita! Essere consapevoli che una scelta può cambiarti la vita e prenderti la responsabilità delle conseguenze.

Lo ripeto , non c’è proprio nessun motivo per il quale una volta fatta una scelta non si possa tornare indietro se non ci sta più bene. Anzi, sono convinto pienamente del fatto che la coerenza a tutti i costi non sia un atteggiamento virtuoso e che la capacità di dirsi “ho sbagliato” sia un indicatore della propria maturità personale.

Dirsi: “Ho sbagliato, non ho valutato correttamente le cose” è il primo passo per crescere. Ci permette di trasformare una sconfitta in un insegnamento e in un’opportunità per migliorare. Suppongo sarai d’accordo con me se dico che le scelte sono importanti e … che “bisogna essere consapevoli che la vita è fatta di scelte”. Questo è “il potere delle scelte”.

Queste scelte determineranno il nostro futuro. Il nostro successo professionale, la capacità di produrre un reddito, il modo in cui vivremo il contesto familiare, il modo in cui educheremo i figli, l’automobile che guideremo, il compagno/a che sposeremo, la casa in cui abiteremo saranno determinati anche dalle scelte che facciamo oggi. Scelte consapevoli o inconsapevolima sempre scelte.

Penso che sarai, inoltre, d’accordo con me se aggiungo che “quello che siamo oggi è il risultato delle nostre scelte passate”. Quelle che abbiamo fatto ieri, un anno fa, 5 anni fa, 10 anni fa. Ma mi chiedo: “quante di queste sono realmente in linea con quello che siamo veramente? o che pensiamo di essere? Quante di queste ci hanno fatto stare bene oggi? Quante di queste ci faranno stare bene domani?”.

Se ci si sofferma per un momento a ripensare alla nostra storia personale, ognuno di noi ha vissuto l’esperienza di aver fatto delle scelte che non hanno prodotto i risultati sperati. Ma se queste scelte sono state anche sbagliate perchè fatte per imitazione degli altri ad esempio, possono essere la causa di una grande insoddisfazione e di numerosi rimorsi. Non mi riferisco in questo momento ai risultati (università/posto di lavoro; fidanzato/matrimonio felice etc etc).

Per scelte sbagliate intendo quelle fatte con una mancata consapevolezza. Le scelte che si fanno sotto quelli che normalmente si chiamano i “condizionamenti” … che sono ad esempio mode, consigli, raccomandazioni, pressioni, etc. Penso che bisogna sempre ricordarsi che anche non scegliere è di per se una scelta….

Anche quando “non scelgo” agisco, perché sto facendo scegliere per me qualcun altro. Meglio che queste scelte ci rappresentino dal profondo allora! Quando dico “valori guida” intendo riferirmi a qualcosa che appartiene alla sfera personale di ognuno di noi. L’adesione acritica a dei valori esterni (valori laici della società, o la morale della chiesa o quant’altro) indotti dalle persone che ci circondano dalla società in cui viviamo e dal mondo che osserviamo è una già di per se una rinuncia.

Quando parlo di valori guida intendo quelle cose per le quali oggi, in questo momento, ma anche domani, pensiamo valga la pena di investire, spendersi, perdersi e dedicarci un’esistenza. Qualcosa per la quale ci si appassiona sul serio. Perché ci rappresenta. Ci sono tanti modi per identificare i propri valori guida … e per maturare una consapevolezza maggiore nelle scelte che facciamo. Un bel modo (quello che preferisco) è quello di fermarsi per un po e porsi una domanda: “Cosa voglio lasciare a chi verrà dopo di me?”

 

Risorse per  la tua crescita personale

Vuoi approfondire il tema? Vuoi diventare un vero esperto nel raggiungere i tuoi obiettivi ?

Puoi cominciare a sviluppare questa competenza ora gratuitamente scaricando la Raccolta gratuita “THE BEST OF; Le Migliori tecniche di Sviluppo personale raccolte in oltre 5 anni di pubblicazioni” oltre 300 pagine di strategie di miglioramento personale :

Autore: Luciano Cassese

Luciano Cassese CEO Fosforo24 Fondatore ed editore di Professioneformatore.it Trainer, Speaker, Self Marketing Coach, Imprenditore On Line Appassionato Marketing, Sviluppo Personale, Meditazione https://www.lucianocassese.it