4 Passi per Migliorare il Tuo stile di Vita e Vivere Sereno
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Linkedin il social network che farà crescere il tuo Business
Conosci Linkedin? No ! Gravissimo ! il tuo marketing personale ne risentirà notevolmente ! Non sei su linkedin ? Stai perdendo Opportunità ! Sai una Cosa ? Nel momento in cui scrivo questo report LinkedIn® è in assoluto il più famoso social network professionale, supera i 100 milioni di membri in 50 nazioni. Ad ottobre 2009 erano 200 milioni, a maggio 2010 circa 70 milioni. Un ritmo di crescita in crescita nell’ordine dei 3 milioni al mese. Il 56% degli iscritti risiede fuori dagli Stati Uniti. U.S.A., India, U.K e Brasile sono i paesi col maggior numero di iscritti (quest’ultimo è anche quello che cresce più velocemente). Gli utenti europei sono oltre 22.100.000 e le nazioni che mostrano un maggiore interesse sono l’Olanda, la Francia e l’Italia. Gli italiani su LinkedIn® hanno superato 1.700.000 (a maggio dello scorso anno erano circa 1 milione). Gli utenti LinkedIn® nel complesso rappresentano il più grande pubblico al mondo di professionisti e persone influenti e ad alto livello di reddito. Non solo gli utenti di LinkedIn® hanno un elevato livello di istruzione (oltre l’80% ha laurea), ma sono anche persone che hanno un discreto successo da un punto di vista retributivo. Il reddito medio delle famiglie dei partecipanti a livello mondiale degli utenti LinkedIn® è di circa 108.000 $ all’anno, e oltre il 20% degli utenti di LinkedIn® sono dirigenti di aziende medie e grandi dimensioni e multinazionali. Più del 60% sono persone che hanno un’influenza diretta sulle decisioni chiave dell’azienda in merito ad acquisti di prodotti o servizi. E questa è una delle cose più interessanti di LinkedIn® a dispetto di quanto network possa far crescere il proprio business le sue reali potenzialità rimangono ancora del tutto sconosciute alla gran parte dei suoi utenti. La maggior parte degli italiani si iscrive su LinkedIn® ignorando completamente le potenzialità dello strumento. Il boom di iscritti degli ultimi due anni Italia è dovuto per lo più agli effetti della crisi e tutti quelli che vi si iscrivono lo fanno come se si stessero registrando sull’ennesimo sito di ricerca del lavoro, o nella speranza di inviare un po’ di email di spam pubblicitario a indirizzi acquisiti a basso costo senza considerare il fatto che questo social e ben altro! LinkedIn® è oggi lo strumento più potente in assoluto che abbiamo per creare reti professionali e sviluppare le nostre attività a basso costo. Sul mio nuovo blog parlo proprio di questo… Come usare Linkedin Per trovare clienti e fare promozione di se stessi! Vuoi trovare clienti per la tua attività? Vuoi trovare opportunità di lavoro per te ? clicca qui e scarica la guida gratuita presente sul sito https://www.linkedin-marketing.it/blog/

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4 abitudini lavorative che ostacolano la produttività
Quanto riusciamo ad essere produttivi ogni giorno? Quanta parte del nostro tempo lavorativo viene impegnato realmente in attività utili che ci aiutano a produrre reddito e quanta altra parte è impiegata in attività inutili e di contorno? Questa è una domanda che mi sorge spesso negli ultimi tempi. In particolare da quando ho appreso il principio dell’80/20 di Pareto. Per chi non conosce il principio di Pareto, questo si può sintetizzare in una affermazione “il 20% di cause determina ‘80% degli effetti” . Nel 1897 Pareto (Matematico vissuto a cavallo degli ultimi due secoli), studiando la distribuzione dei redditi, ha dimostrato, attraverso una serie di calcoli, che in una data regione solo pochi individui possedevano la maggior parte della ricchezza. Questa osservazione ha ispirato la cosiddetta “legge 80/20”, una legge empirica nota anche con il nome di principio di Pareto (o principio della scarsità dei fattori), e che è sintetizzabile nell’affermazione: la maggior parte degli effetti è dovuta ad un numero ristretto di cause . Per farla breve questo rapporto dell’80/20 può essere applicato in natura a tutti i fenomeni distributivi. Naturalmente i valori 80% e 20% sono ottenuti mediante osservazioni empiriche e sono solo indicativi, ma è interessante notare come molti fenomeni abbiano una distribuzione statistica in linea con questi valori. A titolo di esempio si noti come la distribuzione mondiale del reddito procapite si avvicini a tali valori, in informatica ‘80% del tempo di esecuzione è impiegato solo dal 20% delle istruzioni di un programma. In medicina l’80% dei decessi è causato dal 20% delle malattie e di questi esempi se ne possono trovare infiniti. Anche la gestione del tempo segue questo principio dell’80/20. Tutti noi abbiamo le nostre abitudini (o se preferisci “routine”) quotidiane. Delle tantissime attività che svolgiamo ogni giorno, come immagini bene, solo una piccola parte di queste è realmente produttiva. È stato calcolato da alcuni studi americani che nell’arco di una giornata lavorativa le persone sprecano in media il 40% del proprio tempo solo per le comunicazioni (mail, telefono, etc etc) ed utilizzano a fini produttivi molto meno del 30% del loro tempo disponibile. Anche tu probabilmente come tanti arrivi in ufficio un po’ prima delle 9.00 ti metti alla scrivania, forse chiami il bar e prendi una tazzina di caffè intorno alle 9:30 o 10:00, controlli, skype, Facebook, o qualche altro social al quale sei iscritto per poi immergerti nella lunga lista delle e-mail appena arrivate (di cui l’80% è spam). Ed eccoci qui! mentre, tutti sanno che, trascorrete del tempo per giocare a Farmville o per leggere gli ultimi aggiornamenti degli amici sulla bacheca di facebook, sono attività che fanno perdere tempo, rallentano il lavoro e influiscono negativamente sulla nostra produttività generale, non tutti sanno che tante altre abitudini, possono rallentare nella stessa misura il nostro lavoro. In questo articolo ti propongo una lista di 4 abitudini lavorative che frenano la produttività personale. 1. Riunioni Le riunioni portano via veramente tanto tempo ma, quasi tutti sostengono che sono un male necessario, anche se perdere ore ogni settimana in conversazioni che potrebbero essere fatte semplicemente tramite mail, può rivelarsi davvero frustrante. Le riunioni sono tuttavia una fase cruciale della vita aziendale. Durante le riunioni ci si confronta, nascono nuove idee e si prendono decisioni importanti. Una riunione non dovrebbe mai durare troppo tempo per essere realmente produttiva. Occorre quindi che chi gestisce la riunione tenga a mente una serie di regole da far rispettare a tutti i partecipanti come: Rispettare sempre un ordine del giorno, darsi un tempo massimo per prendere decisioni ed evitare comportamenti quali, essere impreparati, arrivare in ritardo, essere rumorosi, lasciare il cellulare acceso: Le riunioni di aggiornamento sullo stato di avanzamento dei lavori (non quelle in cui c’è da prendere una decisione) potrebbero inoltre essere ridotte notevolmente di numero utilizzando sistemi di project management e software per la condivisione delle informazioni. Il mercato oggi è veramente pienissimo di strumenti del genere: Google Docs, group office, php groupware, centraldesktop, consentono di tenere traccia dello stato di avanzamento dei lavori di ogni progetto. Questi software, sono tutti strutturati con una lista dettagliata delle tappe e delle scadenze del progetto, in aree di lavoro condivise, in cui ogni membro del team può avere accesso alle informazioni e valutare lo stato di avanzamento dei lavori, senza dover chiedere agli altri. In questo modo si possono recuperare quelle ore precedentemente perse negli incontri settimanali. 2. Lavorare fino a tardi Se sei una di quelle persone che si sentono dei gran figoni quando lavorano fino a tardi, oppure sei uno di quelli che pensano che hanno fatto tutto il loro dovere solo quando stanno al pc fino alle 9,30 di sera, è bene che tu sappia che ti stai sbagliando alla grande. Lavorare fino a tardi non fa bene a te, non fa bene alla tua produttività, non fa bene alla tua azienda! Anzi è un comportamento che fa male alla salute. Lascia che ti chieda una cosa: quanto senti di essere realmente produttivo, dopo le 5,00 del pomeriggio? La produttività personale diminuisce al passare del tempo, perche tutti noi abbiamo bisogno di riposo. Le probabilità che tu sia realmente produttivo dopo le 5.00 del pomeriggio sono bassissime, la stanchezza ti porterà a distrarti di continuo e rischi di sprecare molto più tempo. Oltre a provocare stress, lavorare fino a tarda ora equivale a non andare a letto presto cosa che, viceversa, fa molto bene alla salute. Se non smetti di lavorare almeno due ore prima di andare a dormire, ti ritroverai in uno stato di agitazione, ed eccitazione, indotto dallo sforzo compiuto per prolungare l’attenzione sulle questioni lavorative. Se poi questa, diventa un’abitudine, aumenti le probabilità di ammalarti e di perdere altre ore di lavoro. Lavorare fino a sera va bene solo quando è strettamente necessario ma, se lo facessi abitualmente nella speranza di recuperare ore di lavoro perse a causa di riunioni o altri piccoli impedimenti, sappi che stai solo causando a te (e alla tua azienda) un disservizio. 3. Bere troppo caffè Ti piace bere il caffè ? pensi che sia utile a renderti sveglio e produttivo? Bene vorrei farti notare che la caffeina non dà un’energia durevole, e se con molto zucchero ancora meno. La caffeina ha un effetto eccitante di circa 30 minuti. Lo zucchero nel tuo caffè se preso spesso è probabile che contribuisca a farti diventare “iperteso”, in quanto agisce sui tuoi livelli di insulina che si tramutano in grasso. In altre parole, non è proprio il miglior modo per potenziare la tua attività. Fai piuttosto una colazione equilibrata, ricca di fibre e vitamine e prendi poco caffè, vedrai che la tua giornata sarà sicuramente più ricca di energia. 4. Pranzare alla scrivania Forse, potresti essere percepito come più impegnato e produttivo dal tuo capo, quando non fai una pausa pranzo completa ma, sei effettivamente più produttivo? Probabilmente no. Per un motivo, cosa accadrebbe se parte del tuo panino (o peggio del tramezzino ripieno di maionese) cadesse su un importante report o sulla tua tastiera? Se ti distraessi mangiando vicino a importanti progetti di lavoro, la tua attività ne sarebbe inevitabilmente compromessa. E a meno che non avessi una camicia di ricambio nella tua auto, potresti ritrovarti ad un incontro di lavoro con una macchia di pomodoro in tua compagnia. Inoltre, mangiare alla scrivania aumenta le probabilità di mangiare di più, dal momento che non lo fai consapevolmente, con il rischio di indebolire il cuore, compromettendo così anche la tua attività lavorativa. Infine, mangiare alla scrivania è contrario a tutte le norme in materia di sicurezza e igiene sui luoghi di lavoro. Sulla scrivania non andrebbe consumato alcun pasto: cracker, grissini, muffin, brioches, niente di niente. Tutte le briciole delle cose che consumi finiscono negli anfratti della tastiera e sotto la tua postazione di lavoro. Le scrivanie degli uffici diventano così il terreno adatto allo sviluppo di milioni di batteri. Secondo un recente studio americano condotto su quasi 4000 prelievi, realizzati tra pc e telefoni, si è scoperto che si annidano più batteri in una tastiera del computer che in una tavoletta di un wc . I computer e i telefoni d’ufficio hanno mostrato percentuali significative di germi potenzialmente patogeni (patogeni sono quei germi che trasmettono le malattie agli uomini) del 67 % sui telefoni e 69 % sui pc. Risorse Vuoi approfondire il tema della gestione del tempo ? Vuoi diventare un vero esperto di questa materia ed essere un grande manager di te stesso ? 20 consigli di time management Puoi cominciare a sviluppare questa competenza ora gratuitamente scaricando il report 20 consigli di time management da questo indirizzo https://www.professioneformatore.it/time-management/ Questa risorsa è gratuita e messa a disposizione di tutta la comunità degli iscritti a professioneformatore.it Zen To Done Inoltre posso suggerirti di acquistare il capolavoro di Leo Babauta “Zen To done” tradotto in italiano da Leonardo di Paola e Viviana Taccione , Costa solo 9,70 ma il suo valore è ben più elevato.

3 consigli per ridurre i costi dell’avvio attività
Ci siamo, hai lavorato per mesi alla realizzazione del tuo business plan, pianificando tutti i dettagli, dalla ideazione di prodotto e servizi alla descrizione del tuo target di riferimento. Quando sei arrivato alla previsione dei costi per l’avvio e il mantenimento per i primi tempi dell’attività, ti sei dovuto arrendere. Non ci sono abbastanza soldi per il tuo progetto. La situazione è molto comune, tantissime idee arrivano a un certo grado di definizione ma poi restano sulle scrivanie per mancanza di fondi. E’ una situazione davvero spiacevole perché magari l’idea è di ottima qualità e le possibilità di successo sono elevate. Non sono tante le possibilità di ottenere finanziamenti e inoltre in questo caso dovresti mettere in conto i costi per ammortizzare il finanziamento nel corso di alcuni anni. Qualcosa però si può fare, in questo articolo ti parlerò di alcune strategie che puoi mettere in campo per risolvere la questione dei costi di avvio e mantenimento dell’attività che tanto ti sta a cuore. Si tratta di strategie che sono adatte maggiormente a piccole aziende, quelle in cui non è strettamente necessario un grosso impianto di macchinari altamente specializzato e così via. (altro…)
E’ un piacere potere contribuire a questa community, grazie di cuore per avermi ospitato, sarò felice di rispondere a tutte le domande:-) Un super abbraccio Salvatore:-)