competenze | Professione Formatore https://www.professioneformatore.it Risorse per formatori e coach eccellenti Thu, 28 Sep 2017 13:12:32 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.7.12 11 competenze per avere successo quasi in tutti i campi https://www.professioneformatore.it/11-competenze-per-avere-successo-quasi-in-tutti-i-campi/ https://www.professioneformatore.it/11-competenze-per-avere-successo-quasi-in-tutti-i-campi/#comments Mon, 20 Jun 2011 07:00:20 +0000 https://www.professioneformatore.it/?p=16928 Cosa ci vuole per avere successo? C’è chi dice che per avere successo occorre avere “Attitudini positive” e “Pensiero positivo”! Di sicuro le persone positive raggiungono molto più facilmente i loro obiettivi ma, per avere successo penso che non sia sufficiente ! Essere positivi è un prerequisito necessario ma non sufficiente per raggiungere il successo […]

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Cosa ci vuole per avere successo?

C’è chi dice che per avere successo occorre avere “Attitudini positive” e “Pensiero positivo”!
Di sicuro le persone positive raggiungono molto più facilmente i loro obiettivi ma, per avere successo penso che non sia sufficiente ! Essere positivi è un prerequisito necessario ma non sufficiente per raggiungere il successo nella vita.

C’è chi sostiene che per avere successo occorra affidarsi alla legge di attrazione!
Be’ anche questo va sicuramente molto bene! Credere nella legge di attrazione è importante in quanto allinea i pensieri della nostra mente e ci sprona ad agire. Tuttavia c’è da ricordarsi che, senza l’azione, la legge dell’attrazione fa ben poco da sola!

Se te ne stai comodamente seduto, sulla tua poltrona preferita nel tuo salotto, a pensare e ripensare al tuo conto in banca e al lavoro dei tuoi sogni senza poi fare nulla, dubito sinceramente che riuscirai mai a materializzare qualcosa di buono.

In tanti definiscono il successo come il risultato di scelte ed azioni ispirate e consapevoli. Per la maggior parte degli autori, l’ispirazione è importante ma l’azione lo è ancora di più. Altrimenti come si farebbe a dare seguito a questa benedetta ispirazione?

Tante volte mi sono chiesto :”ma se volessi fare un elenco di cose che davvero servono per avere successo nella vita, cosa ci dovrei inserire?” e se qualcuno volesse organizzare un corso per il successo quali competenze questo “super corso”, dovrebbe aiutare a sviluppare?

Nella nostra vita professionale ognuno di noi si troverà a cambiare anche spesso il suo lavoro. Quello che apprendiamo in un contesto lavorativo non è detto che sarà utile anche in altri. Occorre, quindi, identificare delle competenze chiave, nello sviluppo delle quali investire, che abbiano un carattere trasversale cioè, che ci permettano di capitalizzare le esperienze fatte.


goleman avere successoDaniel Goleman
nel suo capolavoro “lavorare con l’intelligenza emotiva” (di cui trovi una recensione a questo indirizzo https://www.professioneformatore.it/carriera-2/lavorare-con-lintelligenza-emotiva/) , ha dimostrato con numerose ricerche, che in molti casi le competenze tecniche non sono una discriminate per il successo ma, solo un requisito di accesso a determinate posizioni. Diversamente le competenze trasversali fanno la reale differenza nella costruzione del successo di un individuo.

Ti faccio un esempio in modo che ti si più chiaro questo assunto formulato da Goleman: Per entrare in un gruppo di progetto ITC, essere un buon ingegnere e capirne di programmazione , è importante ma è solo un requisito che viene richiesto in fase pre-selettiva ai candidati, mentre la capacità di lavorare in gruppo e di saper vendere le proprie idee farà successivamente la reale differenza tra chi farà carriera e chi non la farà!

Nel gruppo di lavoro che si andrà a costituire infatti si presume che tutti siano ingegneri ma, solo chi dimostrerà di possedere qualcosa in più degli altri otterrà posizioni di maggiore prestigio e responsabilità.

Detto questo la domanda è sempre la stessa : “esiste un gruppo di competenze che garantiscano in ogni contesto lavorativo il successo professionale? E se si quali sono queste competenze utili ad avere successo?”

Alcune di queste competenze utili al successo, le apprendiamo a scuola e all’università (ben poche e non tutte quelle di cui abbiamo realmente bisogno) come la logica, la flessibilità di pensiero, la matematica, altre ci vengono insegnate sul lavoro, altre ancora le dobbiamo imparare dalla nostra esperienza di vita.

In questo articolo ho raccolto una lista di competenze a carattere trasversale che aiuteranno chiunque di andare avanti praticamente in ogni campo professionale, dal gestire una attività in proprio, all’essere presidente di un club di bocciofili.

Questa lista sarà utile sia a chi intende eccellerete sempre nel suo lavoro e sia a chi, occupandosi di formazione professionale, intende progettare un corso o un master per il successo.

1. Public Speaking

paura di parlare in pubblico immagine disegnataL’abilità di parlare chiaramente, in maniera persuasiva ed energicamente, di fronte ad un uditorio di due o più di persone è una delle competenze più importanti che dovrebbe sviluppare chi intende avere successo nella vita.

Le persone che sono efficaci comunicatori sono più a loro agio con se stesse e si mostrano agli altri come persone attraenti e degne di fiducia.

Diventare abile nell’arte del parlare in pubblico, significa sviluppare l’abilità di vendere ogni cosa: prodotti, idee, punti di vista, e anche se stessi. Il che significa avere più opportunità per se, più occasioni di avanzamento di carriera , clienti sempre più interessanti, e crescenti opportunità di business.

Prima o poi, può capitare a tutti di dover parlare in pubblico. Può accadere per motivi di lavoro, a scuola, all’Università, in politica, in un a riunione di condominio o semplicemente in un gruppo di familiari durante una festa. Bene! Le persone che sanno parlare apertamente e convincere un intero gruppo di persone hanno molte più opportunità degli altri, e non passano certo inosservate.

Ho una buona notizia per te : Se sei interessato ad approfondire il public speaking puoi cominciare sin da ora a sviluppare questa competenza gratuitamente iscrivendoti al primo corso per email di public speaking di www.professioneformatore.it a questo indirizzo web . È gratuito, ti arrivano le dispense comodamente nella tua posta elettronica ogni 4 giorni e ti porta tanto valore. Per ottenere risultati tu devi solo studiartelo.

L’ho preparato io tempo addietro e l’ho messo a disposizione di tutta la comunità degli iscritti a professione formatore che come sai è una comunità di appassionati di formazione professionale.

2. Scrivere in maniera efficace

Scrivere bene offre molti vantaggi in comune con il public speaking.
Bravi scrittori e copywriter sono più efficaci degli altri a vendere prodotti, idee, e loro stessi. Cambia solo il mezzo con il quale sono trasmesse idee ed emozioni.

Cosa intendo quando parlo di saper scrivere in maniera efficace?

Imparare a scrivere bene non significa soltanto essere bravi ad usare le regole della grammatica, così come ci è stato insegnato a scuola da ragazzi ma, implica anche lo sviluppo dell’abilità di organizzare i pensieri in una forma coerente e di presentare il testo sempre più vicino all’esperienza del proprio target di lettori, e rendere quei testi quanto più fruibili e persuasivi possibile.

Considerando l’enorme quantità di testo generato da quasi ogni attività professionale, sia essa esercitata all’interno di un contesto di pubblico impiego che in un contesto lavorativo di natura privata, una persona capace di padroneggiare l’arte della scrittura può aspettarsi di trovare nel corso della sua carriera tante porte aperte in quasi ogni campo di attività.

Se sei interessato ad approfondire il copywriting puoi cominciare sin da ora a sviluppare questa competenza clicca qui per saperne di più. Italo Cillo ha preparato un videocorso davvero eccezionale sul copywriting.

3. Self-Management (gestione personale)

Considerando che “ottenere successo” dipende dalle effettive azioni che compiamo ogni giorno, bisogna sapere che queste sono determinate dalla nostra capacità di focalizzare l’attenzione dove ce ne è più bisogno quando ce ne è più bisogno.

Siamo il risultato delle nostre abitudini! Abitudini di successo ci porteranno a diventare persone vincenti in ogni campo della vita.

Gestione personale vuol dire avere la capacità di prendere impegni con se stessi e con gli altri e di saper portarli a termine, rispettando scadenze e aspettative.

Gestione personale vuol dire anche saper allocare in maniera efficiente il tempo che è poi la nostra vera risorsa strategica.

Puoi cominciare a sviluppare questa competenza partendo proprio dalla gestione del tempo ora gratuitamente scaricando il report 20 consigli di time management da questo indirizzo https://www.professioneformatore.it/time-management/

Anche questa risorsa è gratuita e messa a disposizione di tutta la comunità degli iscritti a professioneformatore.it

Inoltre posso suggerirti di acquistare il capolavoro di Leo Babauta “Zen To done” tradotto in italiano da Leonardo di Paola e Viviana Taccione , Costa solo 9,70 ma il suo valore è ben più elevato.

4. Social Networking

Quando parlo di social networking non parlo di facebook ma intendo riferirmi alla scienza  della gestione delle relazioni personali.

Il Network personale è la rete di contatti formata da tutte le persone che conosci, dai parenti più prossimi fino ai conoscenti più lontani.

Il social networking altro non è, che l’arte di coltivare ed accrescere costantemente questa rete. In altre parole è l’arte di conoscere nuove persone, farseli amici e sviluppare attività in comune. Il social networking è forse l’attività più bella del mondo perché ci consente di lavorare divertendoci.

Ti dirò di più, la capacità di costruire relazioni non è utile soltanto quando dobbiamo cercarci un lavoro o trovare nuovi clienti. In un’economia dominata da idee e innovazioni il networking crea il canale attraverso il quale le idee fluiscono e nel quale ne vengono generate di nuove.

In una rete di grandi dimensioni, coltivata con cura, i legami non sono solo una somma di conoscenze, ma un insieme di relazioni che genera idee ed opportunità e quei rapporti esprimono un valore che è molto più della semplice somma delle loro parti.

L’interazione tra le diverse parti rende possibile lo sviluppo di innovazione e creatività e fornisce il sostegno per coltivare nuove idee fino a quando non sono realizzate.

Se sei interessato allo sviluppo di questa competenza ti anticipo  che prevedo di pubblicare qualche risorsa gratuita sul networking (in realtà la sto già preparando da tempo) per il mese di settembre quindi se ti capita, torna a leggere questo blog e se ti iscrivi alla news letter sarai automaticamente aggiornato su tutte le novità pubblicate sul questo sito).

5 . Creatività

Essere creativi è la capacità di risolvere problemi con nuove idee e di saper individuare nuovi modi di fare le cose.

In molti erroneamente credono che la creatività non sia una competenza ma una virtù che si acquisisce alla nascita che serve per lo più solo ad artisti, pittori, scultori, musicisti etc. etc.

La creatività è una competenza come tutte le altre. Su questo blog già in passato si è parlato di creatività e si è discusso se questa dovesse essere considerata o meno una competenza acquisibile e coltivabile (se ti interessa approfondire leggi questo articolo https://www.professioneformatore.it/generale/la-creativita-e-una-competenza-misurabile/). In questa sede non mi dilungherò sul tema della natura della creatività.

In questo articolo mi limito a dirti che sviluppare la creatività può aiutare notevolmente  a migliorare la qualità delle tue relazioni con altri in quanto ti consente di valutare sempre nuovi punti di vista e di proporre nuove soluzioni a problemi vecchi. La creatività ci aiuta anche a guadagnare di più, a lavorare meglio e a soddisfare nuove esigenze dei nostri clienti.

Tutte le persone di successo, tutti i cantanti e gli attori famosi, gli scienziati famosi, i personaggi importanti della storia, le grandi multinazionali dei nostri giorni, devono il loro successo alla loro creatività. Pensaci anche solo per un momento. Il successo, il vero successo, si ottiene solo proponendo nuove soluzioni, nuove ipotesi, nuovi personaggi, nuove interpretazioni.

Le persone, le aziende e i personaggi di successo, hanno tutti fatto “cose nuove” o hanno scoperto nuovi modi per fare le stesse cose che facevano gli altri.  Di conseguenza, la gente ha preso atto della loro novità e ha cominciato a seguirli. Pensa ad Adidas, Coca Cola, 3M, Heinz, Ferrari etc etc tutti si sono distinti grazie alla loro creatività.

6. Pensiero critico

Viviamo nella società dell’informazione. Ogni giorno siamo esposti a centinaia, se non migliaia, informazioni in più rispetto a quanto lo potevano essere i nostri nonni .

Non so se ci hai fatto mai caso ma vorrei chiederti : “quante ore passi su internet a cercare le informazioni giuste?”.
Internet oggi è una fonte di informazioni di inestimabile valore. Possiamo sapere tutto di tutto ma, quante delle cose che leggiamo, quando facciamo una ricerca on line, sono davvero utili a quello che stiamo facendo ora. Ricordi il vecchio adagio “il tempo è denaro“? Troppe informazioni potrebbero farci perdere tanto denaro!

Quanto tempo impieghi per valutare se una informazione ti è utile ora o se ti potrà essere untile in futuro o se è completamente inutile?

Essere in grado di valutare tali informazioni, discernere tra quelle potenzialmente preziose, e quelle inutili e banali, analizzare la loro importanza e comprenderne appieno il significato, in riferimento ad altre informazioni, è una competenza di cruciale importanza.

Saper gestire le informazioni è una competenza realmente importantissima. Gestire l’informazione con senso critico è una competenza tristemente insegnata poco.

Nel momento storico che stiamo vivendo chi riesce a padroneggiare questa abilità può aspettarsi in brevissimo tempo di distinguersi facilmente dalla massa e fare una brillante carriera.

7. Matematica

Quando parlo di matematica in una qualunque aula di formazione il 90%dei partecipanti salta sulla sedia pensando ai noiosi problemi di geometria delle scuole superiori.

Se può confortarti, non devi essere in grado di risolvere equazioni ed integrali per avere successo nella vita.

Ho conosciuto tantissime persone di successo che non avevano la minima idea di cosa servisse il teorema di Pitagora.

Tuttavia, la matematica è la scienza più immediata per sviluppare una mente critica e un pensiero analitico.

La capacità di lavorare rapidamente con figure nella propria mente , per fare stime approssimative ma abbastanza precisa, è una competenza fondamentale che ti ritornerà spesso utile, per valutare spazi proporzioni pesi e valori.

Conoscere le regole base della logica matematica e le basi dell’insiemistica è alla base di una mente elastica e orientata all’analisi dei problemi. Infine capire concetti come “interesse”, “interesse composto” e la statistica di base ti dà un grosso vantaggio sulla maggior parte delle persone.

Credimi faccio tantissimi corsi e quando parlo di percentuali la gente mi guarda come se stessi parlando in arabo. Per non parlare dei concetti di media e mediana.

Tutte queste abilità e conoscenze ti aiuteranno ad analizzare i dati in modo più efficace e più rapidamente, conoscendoli sarai in grado di prendere decisioni migliori sulla base di una analisi approfondita, razionale e dettagliata dei dati disponibili.

Se pensi di avere problemi con la matematica pensa a quello che diceva Albert Einstein (1879-1955):

Non preoccuparti delle difficoltà che incontri in matematica, ti posso assicurare che le mie sono ancora più grosse.

8. Lingua inglese

Forse questa me la potevo anche risparmiare, considerando quanto è ovvia! Te lo dico senza mezzi termini: Se non conosci l’inglese sarai per sempre fuori da un sacco di cose !  L’Inglese lo parlano quasi due miliardi di persone nel mondo.

Non venirmi a raccontare che oggi nel mercato globale sono importanti anche lingue come lo spagnolo il francese e il cinese , perché se non sai prima l’inglese non vai da nessuna parte.

L’Inglese non solo è la lingua ufficiale di Regno Unito, Australia, U.S.A., Canada, Irlanda, Nuova Zelanda ed i Paesi Caraibici di colonizzazione britannica ma, è anche la lingua straniera più parlata in Europa del Nord, Cina, Russia, India, Giappone, America latina e in molti altri paesi dell’Asia, e dell’africa, ed è anche usato come lingua ufficiale da moltissime organizzazioni internazionali.

Pensi che un ragazzino cinese studi il francese l’italiano o il tedesco a scuola ? No per niente. In Cina, come in quasi tutto il mondo si studia l’inglese come lingua straniera. Al mondo ci sono più cinesi che parlano inglese come seconda lingua delle persone che parlano inglese negli Usa. Infatti, 320 milioni di persone in Cina , più dell’intera popolazione degli Stati Uniti, hanno meno di 14 anni e studiano tutti l’inglese imparando più di 500 vocaboli all’anno!

Altro motivo per parlare bene l’inglese è che le migliori università del mondo, secondo le varie classifiche delle università mondiali https://www.topuniversities.com/university-rankings/world-university-rankings, sono in Paesi dove si parla l’Inglese. Tutte le informazioni di valore che circolano oggi nel mondo, i migliori studi e ricerche di mercato e tutto il materiale tecnico è scritto in inglese. Ma più di ogni altra cosa conoscere l’inglese è importante perché l’Italiano lo parlano solo gli Italiani.

9. Ricerca delle informazioni


Nessuno può sperare di sapere tutto nella vita
! È un illusione pensare anche di conoscere solo una piccola frazione del tutto in maniera completa ed esaustiva. Anche all’interno del tuo campo di attività, è probabile che ci siano molte più che non si sai di quelle che sai. Avere la pretesa di dover imparare tutto è uno stupido atto di superbia che non porterà mai nessuno lontano.

Non c’è bisogno di sapere tutto per avere successo ma, piuttosto, si dovrebbe essere in grado di sapere reperire in modo rapido, indolore ed economico le informazioni di cui si ha bisogno.

Questo significa che bisogna diventare esperti ad usare Internet in modo efficace ed efficiente, ad usare una biblioteca pubblica, a leggere in modo produttivo e soprattutto selettivo, e a sfruttare la propria rete di contatti per reperire informazioni.

Infine, quando si è diventati esperti nell’uso di questi strumenti informativi è opportuno sviluppare la capacità di individuare all’occorrenza, in funzione della tipologia di informazione che si cerca, il tipo di ricerca più efficace ed efficiente.

Ti faccio un esempio: “se hai bisogno di una informazione in merito a materia di natura fiscale, è inutile perdere mezza giornata a leggere milioni di pagine internet sulla ultima novità fiscale proposta dal governo.

Il tuo tempo può essere utilizzato in maniera più produttiva facendo ben altro. Trovati, piuttosto, un buon commercialista e chiedi a lui. Al giorno d’oggi tutti noi abbiamo, nella nostra rete di contatti, diretti o indiretti (amici degli amici) un professionista per ogni occasione Fai un paio di telefonate e risolvi il problema subito!

10. Gestione dello stress

Quante volte ti dici : “mi sento un tantino stressato“? Quante volte ti sei detto, anche con un po’ vanto, “sono così impegnato che non ho un attimo di tempo libero“. Semmai ti sei sentito anche un gran figo a formulare frasi del genere, magari quando hai dovuto rifiutare un invito al cinema, o una passeggiata al mare con gli amici: “non ho tempo da perder io ! Ho delle responsabilità!”

Bene vorrei che considerassi una cosa: Lo stress non solo ci uccide, ci fa sentire stanchi spossati e indolenti verso le attività lavorative ma, cosa ancora più grave ci porta ad impoverire la nostra capacità di scelta, ad impoverirci nel pensiero, ad impoverirci nelle relazioni e nella gestione delle occasioni di socializzazione. Lo stress ci impoverisce in tutti gli aspetti della nostra vita. Lo stress ė una palla al piede. Consideralo come una ingente rata di un mutuo.

Quindi sappi che non riuscire a rilassarsi, annulla gli effetti positivi di almeno tre delle competenze citate in questo elenco – e fa anche tanti altri danni.

Inoltre, se lavori sempre da solo fino allo sfinimento, al fine di tenere il passo con la concorrenza, non conservando alcuno spazio per te, per goderti i frutti del tuo lavoro, sappi che quell’esperienza che stai vivendo non è veramente “successo” ma una prigione. Forse una prigione dorata, ma pur sempre una prigione.

Rilassarsi significa avere l’opportunità di ricaricare le batterie ed attingere a risorse anche nascoste. Essere in grado di affrontare le crisi con la tua forza d’animo, con la tua fiducia in te stesso e nel modo più produttivo è forse la cosa più importante in questa lista.

Sviluppa la capacità di rilassarti !

11. Principi di contabilità

Nella società in cui viviamo poche sono le certezze! una di queste è che i soldi sono davvero necessari.
Finanche il semplice piacere di abbracciare I propri figli e giocare con loro, alla fin fine ha bisogno di soldi per potersi realizzare. A meno che tu non abbia trovato il modo per sopravvivere di sola aria questa é una competenza fondamentale.

Saper tenere traccia delle spese e delle entrate è una cosa importante già soltanto per sopravvivere ed arrivare alla fine del mese, figuriamoci quanto possa servire per poter crescere e prosperare.

Inoltre, i principi di contabilità si applicano più in generale a cose come : il monitoraggio del tempo speso in un progetto o per stabilire se il valore di una attività supera il suo costo in termini finanziari di, tempo e fatica.

Che altro?

Sicuramente ci sono molte altre competenze importanti per raggiungere il successo. non ho la presunzione di essere esaustivo del resto non passo il mio tempo libero a casa di Bill Gate a insegnargli cosa deve fare.

Piuttosto mi farebbe piacere sapere tu cosa ne pensi di tutte queste cose!
Secondo il tuo parere cosa manca a questa lista?

C’è qualcosa che ho dimenticato?

In base alla tua esperienza quali sono le competenze che andrebbero aggiunte?

E quali, di queste hai ignorato fino ad oggi?

Ti ringrazio sin dea ora per i commenti che vorrai lasciarmi !

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Copywriting: Il potere delle parole https://www.professioneformatore.it/il-potere-delle-parole/ https://www.professioneformatore.it/il-potere-delle-parole/#comments Sun, 22 May 2011 21:00:45 +0000 https://www.professioneformatore.it/?p=16815 Cerchi una competenza che da sola può migliorare notevolmente la tua vita? Il copywriting è quello che fa per te! “Cambia le tue parole e cambierai la tua realtà” dice un vecchio adagio . Questo video mi piace tanto perché  ha la capacità di comunicarci un semplice concetto : Le parole sono importanti e saperle usare […]

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Cerchi una competenza che da sola può migliorare notevolmente la tua vita?

Il copywriting è quello che fa per te!

Cambia le tue parole e cambierai la tua realtà” dice un vecchio adagio .

Questo video mi piace tanto perché  ha la capacità di comunicarci un semplice concetto :

Le parole sono importanti e saperle usare lo è ancora di più .

Ti faccio una piccola domanda :

Ti sarebbe piaciuto essere nei panni della ragazza che vedi nel video?

Come pensi ti sentiresti se avessi la capacità di trasformare la realtà delle persone scrivendo semplicemente un paio di parole?

Tante volte nella nostra vita ci dobbiamo confrontare con problemi più o meno gravi. Le parole, usate nella maniera giusta, possono essere di grande aiuto per avviare ogni problema verso la soluzione.

Guarda questo video e ti renderai immediatamente conto di cosa intendo

 

Il copywriting oggi, nella società dell’informazione, è diventata una delle competenze che fanno realmente la differenza sul mercato del Lavoro.

Saper usare bene le parole è un arte paragonabile ad una bacchetta magica, essa ha un grande potere.

Se impariamo a padroneggiare le parole ogni cosa potrà migliorare nella nostra vita.

Avere in pugno l’arte della scrittura “persuasiva”, cioè il copywriting, per un formatore ma anche per un qualunque free lance è davvero fondamentale.

Tuttavia, se anche solo l’idea di scrivere ti dà l’orticaria, ho una buona notizia da darti.
Tutti i segreti del copywriting sono magistralmente svelati in “Scrivere Per Persuadere”, il corso di Italo Cillo sull’arte del copywriting.

Molti, ancora oggi, sottovalutano il potere della scrittura. Ma è un errore che può costare veramente caro, come mostrato in questo video.
Non so se ci hai mai pensato, ma la scrittura è l’unico strumento che hai per far passare i messaggi che ti stanno a cuore ai tuoi clienti. Proprio in questi giorni è possibile avere un estratto gratuito di questo ottimo infoprodotto!
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Scrivere per persuadere

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La creatività è una competenza misurabile ? https://www.professioneformatore.it/la-creativita-e-una-competenza-misurabile/ https://www.professioneformatore.it/la-creativita-e-una-competenza-misurabile/#comments Fri, 26 Feb 2010 16:16:47 +0000 https://www.professioneformatore.it/?p=1987 La creatività è una meta competenza ed è la Capacità di produrre nuove idee, invenzioni, opere d'arte e simili. Ma che cosa significa realmente essere creativi? La creatività può essere considerata una è una competenza acquisibile e misurabile? Quali sono gli indicatori che ci permettono di misurare i livelli di performance in termini di creatività?

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Che cos’è la creatività ?

La creatività è una meta competenza ed è la Capacità di produrre nuove idee, invenzioni, opere d’arte e simili.

Oggi si parla spesso di creatività ! Sui quotidiani e sulle riviste di settore negli ultimi anni si sente parlare anche un pò troppo spesso di creatività.

Alle volte questo è utilizzato in accezione positiva, in particolare quando si fa riferimento allo “Stile Italiano” al “design industriale” oppure quando si valutano le competenze di alcune specifiche professionalità (fotografi, registi, grafici, musicisti, pubblicitari, etc. etc. ).

Altre volte, e più spesso, la parola è utilizzata con un’accezione negativa e in termini denigratori quasi ad indicare la ricerca di evasione a tutti i costi. Così troviamo sulle maggiori testate giornalistiche le espressioni del tipo “Finanza creativa”, “contabilità creativa dei furbetti del quartierino”.

Ma che cosa significa realmente essere creativi? La creatività può essere considerata una è una competenza acquisibile e misurabile? Quali sono gli indicatori che ci permettono di misurare i livelli di performance in termini di creatività?

Il problema della definizione della creatività come “competenza misurabile”  è un tema importante che ricade sulla valutazione delle risorse umane in azienda e basti ricordarsi che Walt Disney fu licenziato da un direttore di giornali per “mancanza di creatività”!

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Nel dizionario Zingarelli alla voce “Creatività” troviamo la seguente definizione: “Creatività (da creativo; 1951) s.f. 1 Capacità crea-tiva, facoltà inventiva: la c. dei bambini I (psicol.) Capacità di produrre nuove idee, invenzioni, opere d’arte e sim. 2 (ling.) Capacità del parlante di capire e di emette-re enunciati che prima non ha mai sentito.

La prima cosa che si nota è che il termine creatività è apparso solo recentemente nel vocabolario della lingua italiana. E in effetti, anticamente la parola e il concetto stesso di creatività come capacità/competenza umana non esisteva. Esisteva solo il concetto di creatore. La capacità di Dare vita a cose del tutto nuove e che prima non esistevano era un’abilità riconosciuta solo a un essere superiore.

Il verbo “creare”, di derivazione latina, risale al periodo tra il 1276 e il 1294 (De Mauro-Cortelazzo Zolli); il sostantivo “creatività”, invece, appare nella lingua italiana solo nel 1951.

Una tra le migliori definizioni di “creatività” è quella di Henri Poincarè, matematico francese vissuto tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi del Novecento; Poincarè intende la creatività come: la capacità di unire elementi preesistenti in combinazioni nuove, che siano utili, ma soprattutto “belle.

Naturalmente, nella sua definizione non si fa riferimento alla bellezza puramente estetica, ma a qualcosa che ha a che fare con l’eleganza così come la intendono i matematici: armonia, economia dei segni, rispondenza funzionale allo scopo.

Questa definizione di creatività può essere valida anche per le scienze, le arti, la tecnologia: oltre a individuare il fenomeno-creatività, indica anche presupposti, condizioni e risultati del processo.

Ho scelto la definizione di Poincarè in quanto è molto utile alla definizione della “creatività” in termini di competenza/abilità personale acquisibile nel tempo e misurabile.

Presupposto di questa definizione e che niente si crea dal niente si parte da “elementi preesistenti”: qualcosa, quindi, che c’è già.

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Le condizioni necessarie per cui ci sia creatività sono la “capacità di unire gli elementi”, che può essere applicata a qualsiasi argomento, unita alla capacità di selezionare, tra tutti quelli i disponibili, gli elementi più adatti.

A mio giudizio l’abilità nel selezionare presenta, a sua volta, cinque presupposti / competenze: Conoscenza, intuizione, esperienza e tenacia, attitudine all’innovazione.

  1. Conoscenza delle cose: per individuare gli elementi che vanno uniti bisogna prima di tutto conoscerli.
  2. Intuizione (e forse anche istinto): permette di fare una scelta funzionale tra molte opzioni disponibili, anche quando non è possibile valutare in modo esauriente la complessità di tutte le variabili in gioco.
  3. Esperienza:. L’esperienza è frutto di ripetizione e sperimentazione, sviluppa l’intuizione e affina l’istinto.
  4. Tenacia: La tenacia è un fattore fondamentale. Tenacia, è il procedere per tentativi ed errori puntando continuamente all’obiettivo prefissato, senza arrestarsi di fronte alle difficoltà.
  5. Attitudine all’innovazione: è il provare piacere a cercare esperienze nuove. E’ capacità di sentirsi a proprio agio e di avere un atteggiamento aperto di fronte a idee, approcci e informazioni nuovi.

Il “processo” per essere considerato creativo, in base alla definizione che abbiamo adottato, deve mostrare in termini di risultati due caratteristiche. La prima è che le combinazioni prodotte devono essere nuove, la seconda è che le combinazioni trovate siano, oltre che nuove, anche utili.

L’essenza dell’atto creativo è tutta in queste due categorie (il nuovo e l’utile): superare le regole (il nuovo) per istituire una migliore regola condivisa (l’utile).

In sostanza la creatività è il prodotto di una quantità di “nuovo” e di una quantità di “utile”, quantità che possono variare da “moltissimo” a “poco”. Questo è il motivo per cui alcune forme o espressioni di creatività ci appaiono intuitivamente più rilevanti di altre: la loro novità o la loro utilità (o entrambe), sono molto alte.
In ogni caso novità e utilità devono essere compresenti e non possono essere uguali a zero: in totale assenza di novità, o di utilità, non possiamo definire “creativa” un’idea.

Partendo dalla definizione di Poincarè, è possibile, quindi, evidenziare i fattori individuali del successo creativo. Per determinarlo sono essenziali: le caratteristiche dell’individuo (l’intelligenza, la personalità, il temperamento, etc. etc.) e l’ambiente, cioè il contesto economico, storico, culturale e sociale in cui ciascuno cresce, apprende e, in seguito, agisce.

Tra i tratti ricorrenti delle personalità creative ci sono sempre discreta componete di anticonformismo e di insofferenza per le regole, ma per dividere la creatività dalla trasgressione sono necessari altri due elementi: un’educazione di base, che si traduce nel rispetto per la propria disciplina, e il possesso di una consistente competenza specifica nell’ambito della stessa.

Per costruire il nuovo bisogna sapere bene quello che si sta facendo e avere un obiettivo. In questo caso è proprio la competenza che pone un confine netto tra i risultati ottenuti attraverso un processo creativo e quelli che derivano da una semplice rottura degli schemi.

Così intesa la creatività può essere misurata valutata e soprattutto migliorata, individuare degli indicatori di performance diviene più agevole. Tuttavia, è sempre necessaria una buona dose di motivazione personale e anticonformismo.

 

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leggi pure : Creativity stage: Alta Formazione, arte, natura e sapori

 

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Lavorare con l’intelligenza Emotiva https://www.professioneformatore.it/lavorare-con-lintelligenza-emotiva/ https://www.professioneformatore.it/lavorare-con-lintelligenza-emotiva/#comments Thu, 23 Apr 2009 21:17:09 +0000 https://www.professioneformatore.it/?p=357 L'autore Daniel Goleman, psicologo cognitivista, da tempo si occupa di Intelligenza Emotiva (IE), ed è a tutt'oggi considerato una delle maggiori autorità nel campo. Nel suo libro troviamo a supporto delle sue tesi dati, analisi e ricerche svolte sui lavoratori di grandi società europee e statunitensi.

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lavorare con intelligenza emotiva di Daniel Goleman

[….. È il peggior incubo di chiunque debba parlare in pubblico. Il mio amico, uno psicologo, si era recato in aereo dalla East Cost alle Hawaii per tenere una relazione a un congresso di ufficiali di polizia. Aerei in ritardo e coincidenze saltate gli avevano fatto perdere una notte di sonno, lasciandolo al tempo stesso esausto e in preda al jetIag (Traducibile con “mal di fuso orario”) – e il suo discorso era proprio in apertura, al mattino. Fin dal principio, l’idea di tenere quel discorso lo aveva messo in apprensione, dal momento che avrebbe assunto una posizione controversa.., Ora, lo sfinimento stava rapidamente trasformando quell’apprensione in vero e proprio panico.


Il mio amico ruppe il ghiaccio raccontando una barzelletta – masi bloccò proprio prima della battuta finale. Se l’era dimenticata. Si congelò, la mente come una lavagna bianca. Non solo non ricordava la battuta finale della barzelletta – aveva dimenticato anche il resto del discorso. Improvvisamente, per lui, i suoi appunti non avevano più alcun senso e la sua attenzione era concentrata su quel mare di volti con gli occhi fissi su dil ui. Dovette scusarsi, congedarsi e lasciare il podio.
Solo dopo un riposo di diverse ore riuscì a ricomporsi e a tenere la sua relazione – barzelletta compresa – riscuotendo un grande successo. Raccontandomi in seguito di quel suo iniziale attacco di panico, mi disse: «Non riuscivo a pensare ad altro che a quelle facce che mi fissavano – ma non ero assolutamente in grado di ricordare che cosa dovessi dire…….]

Questo è solo uno dei tanti aneddoti contenuti nel testo “Lavorare con l’intelligenza emotiva” di Daniel Goleman. Il testo è diventato ormai un classico della letteratura sulla formazione professionale, aziendale e non solo.

L’autore Daniel Goleman, psicologo cognitivista, da tempo si occupa di Intelligenza Emotiva (IE), ed è a tutt’oggi considerato una delle maggiori autorità nel campo. Nel suo libro troviamo a supporto delle sue tesi dati, analisi e ricerche svolte sui lavoratori di grandi società europee e statunitensi.

Abilità emotive e successo personale

Queste “abilità emotive” secondo Goleman assicurano successo sul lavoro e nella vita personale, e rappresentano, un tentativo per scavalcare il parere diffuso che sia meglio porre una divisione fra emozione e pensiero.

Del resto ce ne rendiamo conto anche noi tutti i giorni, osservando quelle che sono le politiche di selezione del personale delle aziende. Sempre più spesso, sono richieste, infatti, abilità personali come l’iniziativa, l’empatia, la capacità di adattamento e persuasione, mentre le abilità intellettuali (quelle che di solito vengono rilevate dai test psicoattitudinali) e le conoscenze specifiche della materia, sono considerate alla stregua di semplici pre-requisiti di base per svolgere un lavoro, ma non competenze per eccellere e raggiungere risultati ottimali. Molto spesso le competenze tecniche non sono neppure oggetto di verifica, nei processi di selezione dei candidati perchè si parte dall’assunto che avere un atteggiamento di apertura e disponibilità all’apprendimento sia più importante delle conoscenze tecniche stesse.

Ma che cos’è questa intelligenza emotiva e perché dovrebbe esserci utile al lavoro?

Per Goleman l’intelligenza emotiva è tutto ciò che nella nostra mente concerne il capire e controllare i propri sentimenti, entrare in empatia con gli altri, essere ottimisti e realisti, avere fiducia in sé stessi. Insomma, tutto quello che attiene al governo delle emozioni. Da qui il nome “Intelligenza emotiva”.

L’importanza del testo la si ritrova nel fatto che Goleman non si limita a descriverla in maniera teorica ma la analizza e la declina in 25 vere e proprie competenze con le rispettive abilità. Raccogliendole tutte si può ottenere una vera e propria griglia di valutazione composta da: nome della competenza, relativa descrizione e griglia dei comportamenti che la identificano e la misurano.

Facciamo un esempio. Nel nostro paese si dice spesso che c’è bisogno di flessibilità ed ottimismo. In particolare quando si parla di mercato del lavoro, di giovani e di ricerca del lavoro si sostiene spesso che è importante per qualunque candidato mostrare flessibilità, e ottimismo.

Ma che sono nello specifico la flessibilità e l’ottimismo? Ci viene incontro il testo di descrive la “Flessibilità” come l’abilità di essere flessibili nel rispondere al cambiamento. Le persone con questa competenza sapranno:gestire senza difficoltà molteplici richieste, priorità in evoluzione e rapidi cambiamenti b)adattare le proprie risposte e le proprie tattiche alla fluidità delle circostanze, interpretano gli eventi in modo flessibile . Mentre l’ottimismo è la capacità di avere Costanza nel perseguire gli obiettivi. Le persone con questa capacità quindi: a)insistono sul perseguire gli obiettivi b)agiscono spinti dalla speranza di successo e non dalla paura del fallimento c)attribuiscono gli insuccessi a circostanze controllabili, e non li interpretano come fallimenti personali.

Un testo utile ai formatori e a chi gestisce le RU

Il testo rappresenta quindi una vera e propria guida alla definizione di competenze emotive, utile sia a chi si occupa di gestione delle risorse umane sia a quanti si occupano di progettazione formativa, risolvendo in parte anche il problema sollevato dai differenti sistemi di classificazione delle competenze che coesistono nel nostro paese, in riferimento alle cosiddette competenze trasversali.

Se qualcuno si è occupato di progettazione formativa, si è reso facilmente conto del fatto che nel nostro paese coesistono sistemi differenti di declinazione e classificazione delle competenze (proposti dall’ISFOL, da Itaia Lavoro, dal Ministero dell’Istruzione) ma tutti lasciano scoperta l’area delle cd competenze trasversali (il saper essere). Il testo propone quindi una risposta organica e strutturata al problema. Basta sfogliarne le pagine e si trova una raccolta di competenze pronte all’uso.

Un testo utile a chi è in cerca di lavoro per la compilazione del Curriculum

Il testo può essere utile anche a chi deve compilare il curriculum vitae in formato europeo.

Se qualcuno si è cimentato nella stesura di un CV in formato europeo, per la partecipazione ad un bando pubblico o ad una short list, si sarà reco conto della struttura particolare di questa forma di Curriculum. La caratteristica principale la si riscontra nella focalizzazione sulla descrizione delle competenze. Immediatamente successiva alla descrizione delle esperienze passate di lavoro il modello presenta i box relativi alla declinazione delle competenze. Vengono prima le competenze linguistiche, poi quelle informatiche. E fin qua niente di particolarmente difficile. Misuriamo la competenza linguistica in base a strumenti standardizzati e già diffusi sul mercato. Ad esempio nel caso dell’inglese possiamo indicare il punteggio riportato nell’esame del Pet, o del TOEFL o in alternativa se non abbiamo mai fatto un corso di inglese extrascolastico e non ci siamo mai sottoposti ad un esame di valutazione delle competenze linguistiche, possiamo utilizzare come strumento di autovalutazione il “Quadro comune europeo di riferimento per le lingue”.

Per le competenze Informatiche, similmente, sul mercato si diffondono strumenti di rilevazione delle competenze standardizzati e riconosciuti come : La patente europea e le certificazioni delle multinazionali americane di software (Microsoft, Sun, MySql etc etc).

Il vero problema nasce quando andiamo a riempire i box relativi alle competenze trasversali o emotive che dir si voglia. Il modello del curriculum europeo presenta infatti i campi: “Capacità e competenze sociali” e “Capacità e competenze organizzative”.

A questo punto ci viene incontro il testo di Goleman che rappresenta un vero e proprio dizionario delle competenze emotive da cui attingere.

In sintesi

Il testo “Lavorare con l’intelligenza emotiva” di Daniel Goleman Il testo un classico della letteratura sulla formazione professionale aziendale.

Il testo rappresenta un vero e proprio manuale, assolutamente da leggere e studiare in ogni sua parte per chi si occupa di formazione professionale e gestione delle risorse umane!

Scritto nel 1995 propone idee e concetti tuttora attuali ed utili ad orientare quanti operano sul mercato del lavoro e della formazione.

Luciano Cassese

Lavorare con Intelligenza Emotiva

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