La creatività è una competenza misurabile ?
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Crescita personale: come liberare il tuo talento Sai che la mente umana non fa distinzione tra una cosa vividamente immaginata ed una realmente vissuta? Sicuramente ti sarà capitato di svegliarti in piena notte per via di quello che stavi sognando, in pratica il tuo corpo e la tua mente hanno reagito a quello che stavi sognando come se fosse veramente accaduto. Come puoi usare questo principio per migliorare la tua vita? Semplice, devi solo immaginare la persona che vuoi diventare. Basta rendersi conto che ogni cosa viene creata due volte: la prima a livello mentale quando viene pensata e la seconda quando viene realizzata. L’immaginazione è l’inizio del processo di creazione. Immaginare nitidamente ciò che vuoi che accada aumenta le possibilità che questo succeda realmente. (altro…)

4 abitudini lavorative che ostacolano la produttività
Quanto riusciamo ad essere produttivi ogni giorno? Quanta parte del nostro tempo lavorativo viene impegnato realmente in attività utili che ci aiutano a produrre reddito e quanta altra parte è impiegata in attività inutili e di contorno? Questa è una domanda che mi sorge spesso negli ultimi tempi. In particolare da quando ho appreso il principio dell’80/20 di Pareto. Per chi non conosce il principio di Pareto, questo si può sintetizzare in una affermazione “il 20% di cause determina ‘80% degli effetti” . Nel 1897 Pareto (Matematico vissuto a cavallo degli ultimi due secoli), studiando la distribuzione dei redditi, ha dimostrato, attraverso una serie di calcoli, che in una data regione solo pochi individui possedevano la maggior parte della ricchezza. Questa osservazione ha ispirato la cosiddetta “legge 80/20”, una legge empirica nota anche con il nome di principio di Pareto (o principio della scarsità dei fattori), e che è sintetizzabile nell’affermazione: la maggior parte degli effetti è dovuta ad un numero ristretto di cause . Per farla breve questo rapporto dell’80/20 può essere applicato in natura a tutti i fenomeni distributivi. Naturalmente i valori 80% e 20% sono ottenuti mediante osservazioni empiriche e sono solo indicativi, ma è interessante notare come molti fenomeni abbiano una distribuzione statistica in linea con questi valori. A titolo di esempio si noti come la distribuzione mondiale del reddito procapite si avvicini a tali valori, in informatica ‘80% del tempo di esecuzione è impiegato solo dal 20% delle istruzioni di un programma. In medicina l’80% dei decessi è causato dal 20% delle malattie e di questi esempi se ne possono trovare infiniti. Anche la gestione del tempo segue questo principio dell’80/20. Tutti noi abbiamo le nostre abitudini (o se preferisci “routine”) quotidiane. Delle tantissime attività che svolgiamo ogni giorno, come immagini bene, solo una piccola parte di queste è realmente produttiva. È stato calcolato da alcuni studi americani che nell’arco di una giornata lavorativa le persone sprecano in media il 40% del proprio tempo solo per le comunicazioni (mail, telefono, etc etc) ed utilizzano a fini produttivi molto meno del 30% del loro tempo disponibile. Anche tu probabilmente come tanti arrivi in ufficio un po’ prima delle 9.00 ti metti alla scrivania, forse chiami il bar e prendi una tazzina di caffè intorno alle 9:30 o 10:00, controlli, skype, Facebook, o qualche altro social al quale sei iscritto per poi immergerti nella lunga lista delle e-mail appena arrivate (di cui l’80% è spam). Ed eccoci qui! mentre, tutti sanno che, trascorrete del tempo per giocare a Farmville o per leggere gli ultimi aggiornamenti degli amici sulla bacheca di facebook, sono attività che fanno perdere tempo, rallentano il lavoro e influiscono negativamente sulla nostra produttività generale, non tutti sanno che tante altre abitudini, possono rallentare nella stessa misura il nostro lavoro. In questo articolo ti propongo una lista di 4 abitudini lavorative che frenano la produttività personale. 1. Riunioni Le riunioni portano via veramente tanto tempo ma, quasi tutti sostengono che sono un male necessario, anche se perdere ore ogni settimana in conversazioni che potrebbero essere fatte semplicemente tramite mail, può rivelarsi davvero frustrante. Le riunioni sono tuttavia una fase cruciale della vita aziendale. Durante le riunioni ci si confronta, nascono nuove idee e si prendono decisioni importanti. Una riunione non dovrebbe mai durare troppo tempo per essere realmente produttiva. Occorre quindi che chi gestisce la riunione tenga a mente una serie di regole da far rispettare a tutti i partecipanti come: Rispettare sempre un ordine del giorno, darsi un tempo massimo per prendere decisioni ed evitare comportamenti quali, essere impreparati, arrivare in ritardo, essere rumorosi, lasciare il cellulare acceso: Le riunioni di aggiornamento sullo stato di avanzamento dei lavori (non quelle in cui c’è da prendere una decisione) potrebbero inoltre essere ridotte notevolmente di numero utilizzando sistemi di project management e software per la condivisione delle informazioni. Il mercato oggi è veramente pienissimo di strumenti del genere: Google Docs, group office, php groupware, centraldesktop, consentono di tenere traccia dello stato di avanzamento dei lavori di ogni progetto. Questi software, sono tutti strutturati con una lista dettagliata delle tappe e delle scadenze del progetto, in aree di lavoro condivise, in cui ogni membro del team può avere accesso alle informazioni e valutare lo stato di avanzamento dei lavori, senza dover chiedere agli altri. In questo modo si possono recuperare quelle ore precedentemente perse negli incontri settimanali. 2. Lavorare fino a tardi Se sei una di quelle persone che si sentono dei gran figoni quando lavorano fino a tardi, oppure sei uno di quelli che pensano che hanno fatto tutto il loro dovere solo quando stanno al pc fino alle 9,30 di sera, è bene che tu sappia che ti stai sbagliando alla grande. Lavorare fino a tardi non fa bene a te, non fa bene alla tua produttività, non fa bene alla tua azienda! Anzi è un comportamento che fa male alla salute. Lascia che ti chieda una cosa: quanto senti di essere realmente produttivo, dopo le 5,00 del pomeriggio? La produttività personale diminuisce al passare del tempo, perche tutti noi abbiamo bisogno di riposo. Le probabilità che tu sia realmente produttivo dopo le 5.00 del pomeriggio sono bassissime, la stanchezza ti porterà a distrarti di continuo e rischi di sprecare molto più tempo. Oltre a provocare stress, lavorare fino a tarda ora equivale a non andare a letto presto cosa che, viceversa, fa molto bene alla salute. Se non smetti di lavorare almeno due ore prima di andare a dormire, ti ritroverai in uno stato di agitazione, ed eccitazione, indotto dallo sforzo compiuto per prolungare l’attenzione sulle questioni lavorative. Se poi questa, diventa un’abitudine, aumenti le probabilità di ammalarti e di perdere altre ore di lavoro. Lavorare fino a sera va bene solo quando è strettamente necessario ma, se lo facessi abitualmente nella speranza di recuperare ore di lavoro perse a causa di riunioni o altri piccoli impedimenti, sappi che stai solo causando a te (e alla tua azienda) un disservizio. 3. Bere troppo caffè Ti piace bere il caffè ? pensi che sia utile a renderti sveglio e produttivo? Bene vorrei farti notare che la caffeina non dà un’energia durevole, e se con molto zucchero ancora meno. La caffeina ha un effetto eccitante di circa 30 minuti. Lo zucchero nel tuo caffè se preso spesso è probabile che contribuisca a farti diventare “iperteso”, in quanto agisce sui tuoi livelli di insulina che si tramutano in grasso. In altre parole, non è proprio il miglior modo per potenziare la tua attività. Fai piuttosto una colazione equilibrata, ricca di fibre e vitamine e prendi poco caffè, vedrai che la tua giornata sarà sicuramente più ricca di energia. 4. Pranzare alla scrivania Forse, potresti essere percepito come più impegnato e produttivo dal tuo capo, quando non fai una pausa pranzo completa ma, sei effettivamente più produttivo? Probabilmente no. Per un motivo, cosa accadrebbe se parte del tuo panino (o peggio del tramezzino ripieno di maionese) cadesse su un importante report o sulla tua tastiera? Se ti distraessi mangiando vicino a importanti progetti di lavoro, la tua attività ne sarebbe inevitabilmente compromessa. E a meno che non avessi una camicia di ricambio nella tua auto, potresti ritrovarti ad un incontro di lavoro con una macchia di pomodoro in tua compagnia. Inoltre, mangiare alla scrivania aumenta le probabilità di mangiare di più, dal momento che non lo fai consapevolmente, con il rischio di indebolire il cuore, compromettendo così anche la tua attività lavorativa. Infine, mangiare alla scrivania è contrario a tutte le norme in materia di sicurezza e igiene sui luoghi di lavoro. Sulla scrivania non andrebbe consumato alcun pasto: cracker, grissini, muffin, brioches, niente di niente. Tutte le briciole delle cose che consumi finiscono negli anfratti della tastiera e sotto la tua postazione di lavoro. Le scrivanie degli uffici diventano così il terreno adatto allo sviluppo di milioni di batteri. Secondo un recente studio americano condotto su quasi 4000 prelievi, realizzati tra pc e telefoni, si è scoperto che si annidano più batteri in una tastiera del computer che in una tavoletta di un wc . I computer e i telefoni d’ufficio hanno mostrato percentuali significative di germi potenzialmente patogeni (patogeni sono quei germi che trasmettono le malattie agli uomini) del 67 % sui telefoni e 69 % sui pc. Risorse Vuoi approfondire il tema della gestione del tempo ? Vuoi diventare un vero esperto di questa materia ed essere un grande manager di te stesso ? 20 consigli di time management Puoi cominciare a sviluppare questa competenza ora gratuitamente scaricando il report 20 consigli di time management da questo indirizzo https://www.professioneformatore.it/time-management/ Questa risorsa è gratuita e messa a disposizione di tutta la comunità degli iscritti a professioneformatore.it Zen To Done Inoltre posso suggerirti di acquistare il capolavoro di Leo Babauta “Zen To done” tradotto in italiano da Leonardo di Paola e Viviana Taccione , Costa solo 9,70 ma il suo valore è ben più elevato.

E’ il momento di fare Network
La domanda a cui provo a dare oggi una risposta con questo articolo è: Cosa fare quando si ha la sensazione di frequentare sempre le stesse persone, di non riuscire a saltare fuori dalla tua solita nicchia di contatti? con l’aggravio di non riuscire a generare nuove attività e nuove rprospettive di guadagno ? E’ una situazione che tutti noi prima o poi affrontiamo nella nostra vita. Prova a seguire questo semplice suggerimento, a metterlo in pratica. Devi fare Network (o fare rete come diremmo in italiano), in altre parole costruire nuove relazioni, condividendo informazioni e forme di sostegno reciproco. La verità è che le persone, non riescono a fare Network perchè spesso, preferiscono non uscire dalla propria solita routine di contatti. La loro scelta ricade su situazioni nelle quali si può “giocare sul sicuro“. Incontrare nuove persone e nuove idee richiede invece l’uscita dalla propria zona di comfort, quella nella quale conosciamo già cosa ci aspetta e controlliamo tutti i processi. Ecco invece cosa c’è da fare, andare oltre, uscire più spesso ed espandere la propriaconoscenze, verso direzioni che ti aiutino a centrare i tuoi obiettivi. Di seguito ti elenco alcuni consigli per fare Network oltre i confini della tua azienda e delle tue connessioni personali. (altro…)

Motivazione? 13 regole per Motivare il Tuo Team (seconda parte)
Seconda parte dell’articolo Motivazione? 13 regole per Motivare il Tuo Team Per leggere la parte precedente dell’articolo sulla Motivazione Clicca qui (altro…)
Bellissimo articolo.
Personalmente ritengo che la creativita` sia guidata spesso da momenti di ispirazione.
Vi Invio un piccolissimo contributo dettato proprio da uno questi momenti.
Lucia Lorusso
Complimenti per l'articolo, non è facile trovare considerazioni sulla creatività che siano scritte in maniera chiara e precisa.
A mio avviso la creatività, che è una competenza acquisibile, proprio per il fatto che produce il nuovo e utile, dovrebbe essere insegnata in tutte le scole di ogni ordine e grado, ma lo vedo abbastanza difficile in un prossimo futuro.
Un solo piccolo appunto relativo al "rispetto per la propria disciplina" dato che spesso proprio per il motivo che, di solito, una disciplina si regge su regole "intoccabili" in molti casi è proprio il non rispetto della propria disciplina che consente di generare il "fatto" creativo e in questo mi sostiene anche un certo Albert Einstein che disse: "Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, fino a quando capita uno sprovveduto che non lo sa e la realizza"
Accostare produttività e creatività è ancora considerato un tabù; quest'idea si traduce in un sperpero di massa di risorse intellettuali e umane.
Articolo molto interessante davvero. Mi sento in sintonia con Daniele, ciao Daniele: in quanto identifico la creatività con molta libertà di lasciare fluire i pensieri e quindi in antitesi alla disciplina. Questa però è necessaria in un secondo momento, appena si decide quale delle idee create si vuole mettere in pratica altrimenti si continua a creare senza agire il che diventa una ginnastica mentale molto divertente che però non si concretizza mai. Meglio ancora se chi crea poi ha la possibilità di far agire altri che hanno poco interesse alla creatività e continuare a fare ciò che fa meglio. Complimenti per il blog, Eleonora.
salve,
sto leggendo in questo periodo il libro citato ed in questione.
Lo trovo molto interessante e stimolante dal punto di vista cognitivo.
Crea ottimi spunti di riflessione sul proprio modo di agire, sul luogo di lavoro e nei rapporti interpersonali.
La lettura di questo libro torna utile in diversi aspetti della vita. Lo consiglio.
Marina
so solo che, da quando c’è questa crisi siamo diventati tutti creativi, tutti maestri senza mestiere…….
Buona questa
Ad ogni modo la creatività ci servirà per affrontare la crisi ….
occorre trovare nuovi modi di fare le cose e di creare benessere