Alex Zanardi è il più grande esempio contemporaneo di come la motivazione possa portare a grandissimi risultati. Alex rappresenta il più fulgido esempio di individuo che ha letteralmente travalicato i limiti del proprio corpo per arrivare lì dove sembrava impossibile solo immaginare: nel suo caso a risaltare non sono le parole e la retorica ma i fatti e le azioni concrete, che l’hanno portato a reinventarsi e a riscoprire se stesso.

Come ci è riuscito?

La risposta è semplice: con la propria motivazione.

Emozione e motivazione

Il concetto stesso di motivazione è strettamente legato a quello di emozioni; laddove l’emozione rappresenta una prima reazione ad un qualcosa che ci succede, la motivazione è quel passo successivo e necessario, quel vedersi-in-azione che implica la voglia e il desiderio di mettersi in gioco.
Non esiste motivazione senza una forte emozione alla base: se l’essere umano non è spinto a fare qualcosa, difficilmente si muoverà.
La particolarità nel caso di Alex Zanardi è che questo filo rosso che lega le emozioni e le motivazioni si è bruscamente interrotto; dal tragico incidente che lo coinvolse quel maledetto 15 settembre sul circuito tedesco del Lausitzring, la sua vita non fu più la stessa.

Il superamento di una difficoltà oggettiva come punto di svolta

L’incidente che coinvolse la vettura durante il campionato CART a Dresda fu drammatico: quando mancavano oramai solo tredici giri Alex perse il controllo del proprio veicolo e fu colpito in pieno da un’altra vettura alla massima velocità.
Il prezzo da pagare per rimanere in vita fu per lui altissimo: perdita totale di entrambi gli arti inferiori, rimossi chirurgicamente per salvargli la vita da un’emorragia che lo avrebbe sicuramente portato alla morte.

La sua vita da pilota era indiscutibilmente finita

Dopo un evento così drammatico, nella mente di Alex si fecero largo tutta una serie di emozioni negative: rabbia, disgusto, dispiacere, tristezza, orrore, sconforto.
In un quadro emotivo così desolante non c’era spazio per alcun tipo di motivazione a fare qualsiasi cosa, figurarsi ritornare a competere a livello sportivo.
Eppure Alex ha recentemente vinto la sua quarta medaglia d’oro alle paralimpiadi di Rio 2016 nella categoria paraciclismo su strada alla veneranda età di cinquanta anni.

A questo punto ti starai chiedendo: come ha fatto Alex Zanardi a rialzarsi da una situazione così drammatica?
Come è riuscito a trasformare un punto d’arresto in un punto di svolta significativo?
Come ha ritrovato la motivazione perduta?


Il passo più esaltante: trovare la forza di rialzarsi

Una impresa di questa portata può trovare le sue fondamenta solo nel modo in cui percepisci e interpreti te stesso ed il mondo che ti circonda: l’oggettività drammatica della situazione può rendere la realtà una pillola amara da mandar giù, ma ciò non impedisce di riflettere e di lavorare sulle tue emozioni.
Se vuoi rimodulare il tuo stato emotivo devi prepararti a svolgere un vero e proprio lavoro su te stesso; occorre auto-convincersi e persuadersi di qualcosa che non credevamo possibile.

È necessario dirti: “è questa la mia nuova possibilità”

Alex Zanardi è riuscito in questa impresa
: perdere le gambe potrà averlo reso monco a livello corporeo, ma non ha compromesso la parte più importante: la mente.
Il motore più importante è rimasto intatto. Non avere le gambe significa non poter essere più in grado di gareggiare su un’autovettura, ma non impedisce di potenziare la parte superiore del corpo; ancora, non poter competere in una corsa automobilistica non significa non essere in grado di competere in qualche altro ambito. In questo senso, le limitazioni sono reali solo fino ad un certo punto.
Alex ha interpretato la sua realtà oggettiva cambiando prospettiva e lavorando sulle proprie emozioni ed interpretazioni.
Ed ecco che al disgusto e la rabbia per una data condizione si sostituiscono gioia e piacere per la riscoperta di sé; la tristezza è stata sostituita dalla positività e lo sconforto ha lasciato spazio ad una nuova inaspettata linfa vitale.

In quest’ottica, il passaggio dalla riscoperta di emozioni positive alla motivazione per agire è stato lineare: se rielabori te stesso e la realtà che ti circonda, la strada ti sarà spianata. Come nel caso di Alex.

Zanardi come esempio di vita: da dove ripartire

Il messaggio affascinante che ci lascia quest’incredibile storia è che tutto parte dalla nostra testa: si può fare tutto o non si può fare nulla a seconda di come ci si approccia alla situazione da un punto di vista sia razionale che emotivo.

Sinteticamente, ci sono tre passaggi fondamentali che possiamo dedurre dalla straordinaria vita di Alex Zanardi.

1) Pensa positivo e agisci in positivo

La vera motivazione non viene mai da sé, ma richiede sempre un attento lavoro su se stessi. Un mondo percepito come elemento positivo spinge più facilmente all’azione.

2) Impara a sentire, interpretare, agire

Trovare le motivazioni giuste è sempre un processo non rigidamente sequenziale ma estremamente complesso: impara a gestire e ad affinare questi tre elementi e nulla ti sarà precluso.

3) Raccogli i pezzi.

Non importa quanto una situazione sia ingarbugliata, scoraggiante, complessa o emotivamente probante: c’è sempre spazio per la motivazione per migliorare se stessi e il mondo circostante. Zanardi si è ricostruito e reinventato dal nulla riuscendo a diversificarsi rispetto a prima. È diventato una persona nuova, ma ugualmente di successo.

Ricorda: la motivazione non è qualcosa che va ricercato all’esterno ma bensì all’interno di ognuno di noi: guarda dentro di te e fatti guidare dalla tua mente.