Scienza della felicita in 7 semplici mosse

Che cos’è la felicità ?

Secondo la definizione di Wikipedia la è:
[ … lo stato d’animo (“emozione”) positivo di chi ritiene soddisfatti tutti i propri desideri.
L’etimologia fa derivare felicità da: felicitas, deriv. felix-icis “felice”, la cui radice “fe-” significa abbondanza, ricchezza, prosperità.
]

Tutti gli Uomini (anche la persona che appare come la più diversa lontana e malvagia ai nostri occhi) sono alla ricerca di quello stato emotivo di benessere chiamato felicità

La domanda a cui proviamo a dare na risposta è :Come si fa a vivere questo stato di appagamento tale di cui ogni uomo è alla perenne ricerca?

La risposta è: Ci stanno lavorando da diversi anni gli psicologi americani.

Il movimento della Psicologia Positiva, abbastanza recente nella storia della psicologia americana, ha preso forma solo 15 anni fa, dalla mente del suo fondatore Martin Seligman, autore di “Authentic Happiness, Learned Optimism” e poi presidente dell’American Psychological Association.

Il suo obiettivo è far cambiare strada alla sua professione, per passare dall’indagare la tristezza a promuovere la felicità. La psicologia deve fornire, in altre parole, delle indicazioni semplici per cambiare la vita delle persone.

Attualmente è ancora in un fase di sviluppo ma, la Psicologia Positiva ha già creato una serie di misure sperimentate per incrementare il benessere soggettivo di una persona. L’idea più forte che viene da questo approccio è che possiamo cambiare in maniera sostanziale il nostro livello di soddisfazione, senza pensare alle nostre origini o al nostro contesto. Noi non siamo i nostri geni, il nostro ambiente, cambiando le nostre abitudini possiamo perfino sconfiggere le nostre eredità culturali e biologiche.

Gratitudine

Il segreto sta nell’esprimere gratitudine più spesso possibile, rafforzare la qualità e il numero dei nostri contatti sociali, fare volontariato, meditare e fare esercizio fisico.

La ricerca è ancora giovane e nuovi studi rivelano nuove possibilità per raggiungere la felicità. Un punto fondamentale è che il tuo modo di pensare può trasformare la salute del tuo corpo e viceversa.

 

Lo stress è una sfida

Sappiamo tutti che lo stress può essere negativo per il nostro benessere. Può essere ancora più stressante la preoccupazione di essere troppo stressato. Le soluzioni possono essere la meditazione, i massaggi, lo sport ma un po’ di stress farà comunque parte della tua vita e questo può andare bene. Lo stress può aiutare a migliorarsi fino a quando non ne abbiamo timore. Lo stress può migliorare la nostra performance mentale, può aumentare la consapevolezza e chi ne impara gli effetti positivi vede decrescere situazioni quali mal di schiena, mal di testa e stanchezza.

Studi recenti mostrano che anche se lo stress è inevitabile, gli effetti sui nostri corpi e le nostre menti non lo sono. Il consiglio è sentire lo stress come una pressione tesa al miglioramento invece che debilitante.

 

Pensa in maniera giovane

Studi americani hanno dimostrato che pensare come un giovane e agire in maniera giovanile, anche nell’aspetto, ti rende effettivamente giovane.

L’esperimento è stato effettuato su alcune donne, invitate ad andare dal parrucchiere per una tinta o un taglio di capelli. Ebbene, le donne che si sentivano più giovani per il trattamento estetico avevano un valore di pressione sanguigna più basso delle altre che non sentivano differenza dopo il trattamento. Anche le reazioni alle foto delle donne da parte di persone sconosciute erano maggiormente positive verso le donne che si sentivano più giovani. La conclusione è che avere fiducia nel proprio aspetto ti rende effettivamente migliore.

Anche altri studi hanno evidenziato il nesso fra percezione dell’età e invecchiamento reale. Gli uomini prematuramente calvi hanno un rischio maggiore di sviluppare cancro alla prostata e malattie coronariche. Chi si percepisce più anziano tende quindi ad essere a maggiore rischio di malattie. Anche le mamme che fanno figli in tarda età tendono a vivere più a lungo delle altre mamme, forse perché circondate più a lungo dalla giovinezza dei loro figli.

 

Essere positivi

Le ricerche dimostrano che anche una sola esperienza negativa fra altre positive all’interno di una giornata, ci vede focalizzati sull’esperienza negativa anche se meno rilevante. E’ tipico della vita di tutti noi, focalizzarsi sugli aspetti negativi invece che su quelli positivi.

Abbiamo però la possibilità di controllare questa tendenza, in particolare è possibile fare un esercizio di “ripasso” dell’esperienza positiva che ci è capitata, ripensando come ci ha fatto sentire e quanto siamo fortunati a vivere questo tipo di esperienze.

In questa maniera nell’arco di 12 secondi o più possiamo far passare questa esperienza positiva dalla memoria a breve termine a quella a lungo termine. Con questa pratica quotidiana è possibile indebolire le esperienze negative e rafforzare nella nostra struttura celebrale quelle positive. Possiamo così creare degli automatismi, come per imparare ad andare in bicicletta, una volta appreso il comportamento adatto non è più necessario pensarci per farlo.

 

Non piangere sul latte versato

Rimuginare sulle esperienze negative del passato è una cosa da evitare perché è caratteristica della depressione. Tutti noi, purtroppo, siamo impegnati in questo tipo di attività più del dovuto ed è tutto a scapito della positività. Spesso ci facciamo domande circa il passato e sul perché di un dato comportamento che abbiamo avuto. Tutto ciò non vale come comprensione quanto come rafforzamento delle emozioni negative e della paura.

La soluzione consiste nel rispettare i propri sentimenti, le proprie situazioni imbarazzanti o umilianti. Bisogna imparare da queste esperienze ma andare avanti. Gli esperti della Psicologia Positiva dicono che è necessario immaginare le proprie sensazioni negative come oggetti da esaminare nel colore, forma, localizzandoli nel nostro corpo. In questa maniera diventa più facile metterli da parte.

 

Spendere soldi con saggezza

I soldi non portano la felicità, una volta superata la soglia dei bisogni primari. Sopra una certa soglia comunque i soldi non portano un beneficio ulteriore. Qualche esponente di questa nuova corrente di pensiero in psicologia pensa però che si tratta di vedere come spendi i tuoi soldi soprattutto se questi non ti fanno felice. Molte persone infatti spendono male i propri soldi, sperperandoli in cose che non hanno nessun rapporto con la felicità.

Le spese migliori sono quelle che riguardano il procurarsi delle esperienze piuttosto che beni materiali, meglio una vacanza quindi piuttosto che un divano. Inoltre la felicità arriva quando i soldi sono spesi per gli altri invece che per se stessi. Tanti piccoli piaceri sono inoltre più efficaci di un unica grande spesa.

 

Uno scopo nella vita

Studi recenti hanno dimostrato che ciò che predice un invecchiamento in salute per le persone anziane è percepire di avere uno scopo nella vita. Un senso intenzionale forte nella vita produce minore invecchiamento delle capacità cognitive e una maggiore longevità complessiva.

Avere uno scopo nella vita, permette anche una reazione migliore a tutti gli eventi negativi che possono capitare nella propria esistenza. Trovare significati profondi è dunque motivo di felicità.

Devi chiederti dunque se stai migliorando il mondo con le tue attività lavorative e di volontariato, se apprezzi abbastanza la natura e ti prendi cura dei tuoi familiari, se sei quindi in connessione profonda con quanto ti circonda. Questo è uno dei segreti più importanti.

 

 

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Autore: Luciano Cassese

Luciano Cassese CEO Fosforo24 Fondatore ed editore di Professioneformatore.it Trainer, Speaker, Self Marketing Coach, Imprenditore On Line Appassionato Marketing, Sviluppo Personale, Meditazione https://www.lucianocassese.it