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Yoga: Sette motivi per cui fa bene alla carriera
Quello che segue è un guest post di Claudia Lemmi, collega formatrice e scrittrice attiva nel web da diversi anni, specializzata sui temi del benessere, la spiritualità e la crescita personale. In questo articolo Claudia ci parla di un argomento davvero interessante “L’impatto benefico dello yoga sulla nostra carriera”. Buona lettura!
Vuoi avere risultati migliori nella sfera lavorativa? Certo, è importante concentrarsi sul proprio lavoro e investirci del tempo, ma se la mente e il corpo non sono in uno stato di benessere, per quanti sforzi tu possa fare, ti sembrerà di non raggiungere mai i tuoi obbiettivi. Oggi ti elencherò sette motivi per cui lo yoga fa bene alla tua carriera. Praticare regolarmente lo yoga ti darà quella spinta in più!
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3 cose che possiamo imparare dai bambini
Nel nostro percorso di crescita alcune delle lezioni più importanti non le impareremo dai corsi di formazione e dai libri ma dalle esperienze di vita e dagli incontri che facciamo.
I bambini hanno molto da insegnarci, dovrebbero essere un riferimento importante nelle nostre vite. Sono l’esempio più grande che abbiamo per ricordarci alcuni comportamenti fondamentali che abbiamo disimparato nei nostri percorsi quotidiani e che ci fanno raggiungere il SUCCESSO e l’ECCELLENZA.
Spesso nel nostro percorso di crescita lasciamo per strada alcune cose che invece andrebbero riscoperte, imparando proprio dai più piccoli.
Essere come un bambino, portare dentro di sé la propria parte infantile, può essere una grande risorsa per una serie di fattori che di seguito ti elenco. Vediamo quindi insieme perché l’esempio dei bambini è prezioso.
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Come Vincere la Paura di Parlare in Pubblico
Quello che segue è un guest post di Luigi Miano Life & Communication Coach.
La paura di parlare in pubblico è ufficialmente un problema sociale che crea un impatto a rilevanza anche economica. Questa paura può bloccare le carriere di persone con grande potenzialità, può stroncare la vita professionale di migliaia di professionisti.
Questo tipo di paura può addirittura sfociare in una fobia (fobia sociale) e paralizzare la vita relazionale.
Puoi pensare a quali siano le conseguenze di questa paura nella tua vita.
Ti senti limitato, impedito nel poter affermare le tue idee, i tuoi progetti?
PERCHE’ E’ COSI’ DIFFUSA?
Una domanda che mi sono posto durante la creazione dei miei corsi e laboratori (sulla tematica del vincere la paura di parlare in pubblico) è stata con grande umiltà: perché? Perché la paura di parlare in pubblico è così diffusa? Perché è ai primi posti? Eppure ci sono cose molto più terrificanti..
Mi sono dato alcune risposte più che altro in base al buon senso e poi in base alle conoscenze.
Di fronte ai tanti eventi stressanti che ci sono nella nostra esistenza credo che essere esposti di fronte ad un pubblico (che riteniamo giudicante) sia la più stressante.
Davanti ad un pubblico noi siamo “nudi” metaforicamente parlando. Siamo soltanto noi, le nostre abilità e conoscenze.
Se ci pensi è forse l’unica occasione in cui stiamo veramente portando noi stessi e non si può bluffare per quanto bravi si possa essere.
Questa nudità ci espone completamente alle nostre debolezze, alla nostra fragilità e critica interiore. Cominciano a scricchiolare le sicurezze precarie. Credo che questo sia uno dei motivi principali per cui parlare in pubblico è una attività così temuta.
Inoltre noi siamo i peggiori giudici di noi stessi e molte volte senza un motivo fondato. Gli altri ci giudicano con maggior clemenza di quanto ci giudichiamo noi.
Voglio ora suggerirti alcune soluzioni pratiche, tre soluzioni per affrontare e risolvere radicalmente:
SOLUZIONE N° 1
Voglio partire dai suggerimenti di colui che a mio parere è stato e continua ad essere il più grande esperto di Public Speaking: Dale Carnagie.
Egli suggerisce due indicazioni pratiche:
1) Parlare in pubblico è essenzialmente pratica. Puoi leggere tutti i libri che vuoi ma se non ti alleni non varrà a nulla! Non si può imparare a parlare in pubblico e vincere la paura se no si parla in pubblico.
2) Approfitta di ogni situazione per parlare in pubblico. Può essere qualsiasi evento anche il più banale che ci espone dinanzi al pubblico. Riunioni di associazioni, di condominio, di lavoro, matrimoni, brindisi etc. APPROFITTA!
Rompere il ghiaccio, sapere di poterlo fare ti darà già di per sé una carica ed una motivazione elevata. Il tuo livello di autostima crescerà.
SOLUZIONE N° 2
Altra accortezza è arrivare all’evento preparati sia fisicamente che mentalmente.
Come?
Per quanto riguarda l’aspetto fisico: conduciamo una vita sana. Le regole sono quelle che ben conosciamo tutti. Facciamo sport e curiamo la respirazione (ottimo lo yoga). Mangiamo bene, dormiamo a sufficienza.
Per quanto riguarda l’aspetto mentale facciamo molta attenzione a quello che ci diciamo i giorni prima dell’evento. Quali sono i nostri pensieri, dialoghi interni, domande? Attenzione, consapevolezza e gestione. E’ molto importante inoltre l’uso appropriato della immaginazione creativa. Creiamo un film dell’evento a nostro vantaggio. Visualizziamo l’esito con accortezza e che sia un successo. Viviamolo come se fosse un evento reale.
SOLUZIONE N° 3
Considera che fisiologia ed aspetti mentali sono strettamente correlati e ciascuno è in grado di influenzare l’altro.
Ti faccio fare un banale esercizio che può confermare questa teoria:
prova ad assumere l’atteggiamento classico della persona depressa. Sguardo basso, spalle cadenti, gambe che si piegano, respiro lento ed alto etc. Prova in questa fisiologia ad avere pensieri estremamente positivi, entusiasti. Potrai constatare che non è così semplice.
Al contrario qualora tu assumessi un atteggiamento tipico dell’entusiasta:
sguardo alto, spalle alte, petto in fuori, respirazione bassa addominale. A questo punto si che i tuoi pensieri sarebbero facilmente positivi.
Ti auguro un buon lavoro su te stesso/a
Luigi Miano
26-27 novembre a Roma Vinci la paura di parlare in pubblico
Info www.corsiset.it corsiset@gmail.com
Luigi Miano
Life & Communication Coach
Trainer in corsi di Public Speaking
www.coachingonetoneroma.it
cuccioli in vendita
Oggi vi lascio una storia. Una di quelle storie che fa piacer ascoltare di tanto in tanto e che ti scaldano il cuore ! di tanto in tanto fa piacere leggere.
Il proprietario di un negozio di animali stava mettendo sulla porta un cartello, che diceva:
Cuccioli in vendita
Questo tipo di annunci sempre attrae sempre la curiosità dei più piccoli, e ben presto un ragazzino apparve all’uscio del negozio chiedendo: avete dei cuccioli ? Qual è il prezzo?”
Il proprietario rispose: “Tra i 30 e i 50 euro.” dipende !
Il bambino mise la mano in tasca e tirò fuori qualche sasso e un paio di monete: “Ho solo 2,37 euro … li posso vedere?”
L’uomo sorrise rispose :” certo !” e fece subito dopo un fischio. Dalla parte posteriore del negozio, immediatamente dietro al bancone, sbucarono fuori un grosso cane seguito da cinque cuccioli saltellanti. Ma uno di questi cuccioli rimaneva sensibilmente indietro rispetto agli altri. Il bambino si accorse presto che quel cucciolo zoppicava, e lo segnalò al venditore.
“Cosa succede a quel cane?” Chiese.
L’uomo gli spiegò che quando il cucciolo nacque, il veterinario gli disse che aveva un’anca difettosa e che avrebbe zoppicato per il resto della sua vita.
Il ragazzino si emozionò tanto, ed esclamò: “Questo è il cucciolo che voglio comprare!”
L’uomo rispose: “No, tu non puoi comprare quel cucciolo zoppo; ma se tu lo vuoi veramente, io te lo regalo, per me questo cucciolo non ha alcun valore”.
Il ragazzino rimase disgustato all’udire quella risposta, e guardando dritto negli occhi quell’uomo, gli disse: “Io non voglio che tu me lo regali. Quel cucciolo vale tanto quanto gli altri cagnolini, io te lo pagherò al prezzo completo. Adesso io ti do i miei 2,37 euro, e dopo ti darò 50 centesimi ogni settimana fino a quando non lo avrò pagato del tutto. “
L’uomo rispose: “Davvero tu non puoi comprare questo cucciolo, figliolo. Egli non sarà mai in grado di correre, saltare e giocare come altri cuccioli.”
Il bambino si chinò e tirò su il pantalone per mostrare la sua gamba sinistra, orribilmente storta, supportata da una grande protesi in metallo. Si voltò a guardare l’uomo e gli disse: “Bene, nemmeno io posso correre , e il cucciolo avrà bisogno di qualcuno che lo capisca.”
L’uomo stava ora mordendosi le labbra, e i suoi occhi gli si riempirono di lacrime … sorrise, e disse: “Figliolo, soltanto spero e prego che ciascuno di questi altri cuccioli abbiano la fortuna di avere un padroncino come te.”
Autore Anonimo