Come fare per Promuoversi On Line e Off line ?
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3 cose che ci insegna la meditazione per aumentare la produttività
La produttività personale è uno di quei temi che interessa tutti noi sempre di più, visti i tempi che corrono. Ognuno di noi indipendentemente dagli obiettivi che si è dato, dal lavoro che svolge e dal suo livello di professionalità personale, è presumibilmente interessato ad apprendere nuove tecniche che aiutino ed implementino costantemente un proprio sistema di gestione del tempo e di produttività personale. Il tempo è la risorsa più importante che ognuno di noi ha a disposizione e saperlo gestire ed ottimizzarne l’allocazione sembra essere una priorità nel momento storico in cui viviamo. A tutti noi oggi viene chiesto di fare di più con minore risorse e in tempi brevi. Ma cosa c’entra la meditazione con la gestione del tempo? Tante delle cose che si leggono in giro sul tema produttività personale e sulla gestione del tempo fanno riferimento al modo di organizzare le giornate, a come organizzare il nostro spazio di lavoro, modi innovativi per gestire la nostra casella di posta elettronica, scrivere e fare liste , ordinare le cartelle, e molto altro. Tutte azioni concrete, che ci spingono in qualche modo a creare routine ed automatismi che ci permettano di destinare tempo ed attenzione a compiti di maggiore importanza. Tutte queste tecniche possono essere davvero molto utili, tuttavia, a mio giudizio, non sono del tutto sufficienti da sole a raggiungere l’obiettivo dell’aumento della produttività individuale, perché non si occupano di uno dei più grandi ostacoli che a volte ci impedisce di svolgere il nostro lavoro nei migliori dei modi: la nostra mente. In molti trascurano l’importanza della mente nella gestione personale. Sono sicuro che anche tu hai fatto l’esperienza di costavate che, se la tua attenzione è discontinua, se stai attraversando un momento “no” e ti senti pigro e demotivato, oppure sei ansioso perché preoccupato su quello che penseranno gli altri sul tuo lavoro, ti sarà molto difficile migliorare le tue performance, e non importa quanto sia ben organizzata la tua lista di cose da fare. Se non sei concentrato e presente a te stesso, difficilmente impiegherai in modo produttivo il tuo tempo. Le ore passeranno, le giornate passeranno e tu sarai sempre al punto di partenza. A dispetto di quello che pensa la maggior parte delle persone la meditazione non è qualcosa che serve solo ai santoni indiani ma è una tecnica che offre risultati concreti sopratutto in termini di produttività personale. Anche e sopratutto a chi vuole diventare una persona di successo. La meditazione è lo strumento più potente che io abbia trovato per disciplinare la mia mente. Si dice che per ottenere buoni risultati con la meditazione occorra esercitare la pratica almeno 15 minuti al giorno ogni giorno. Io a dir la verità non sono così assiduo. Devo essere sincero con te ! Non sono mai stato molto disciplinato con la pratica ma, per quanto poco e male mi ci dedichi ottengo comunque un grande risultato. La meditazione è una pratica finalizzata a disciplinare la propria mente! Praticare la meditazione da seduto e sforzandomi di focalizzare l’attenzione su qualcosa (sia il mio respiro, un oggetto che sto guardando, sulla ripetizione di una sillaba, o su qualunque altra cosa) ha avuto potenti effetti sulla mi attenzione, la mia capacità di concentrazione e la motivazione al lavoro . Inoltre ciò che ho scoperto sulle idée e le tecniche usate in meditazione può essere applicato anche alla vita di tutti i giorni quando sto seduto alla mia scrivania per lavorare ad un progetto. Ogni volta che mi sento frustato, posso usare uno degli strumenti che descriverò in questo articolo per reimpostare la mia concentrazione e la pace mentale. Essere presenti nel qui e ora Quando si fa meditazione per un po di tempo si impara a concentrarsi sul proprio respiro, e si cerca il più possibile di non farsi prendere da ricordi del passato o da preoccupazioni per il futuro. Ho scoperto che questa tecnica non è solo utile durante la meditazione ma anche quando stiamo al lavoro. Se non hai mai praticato questa tecnica provala anche tu! Trova uno spazio tranquillo nella tua casa o nel tuo ufficio. Sudditi comodamente, assicurati di non essere disturbato per almeno 15 minuti, chiudi gli occhi e dopo aver contato da 10 ad 1 focalizza l’attenzione sul tuo respiro. Ascolta il tuo respiro le ispirazioni e le espirazioni. Non contrastare gli altri pensieri che ti si manifestano! Lasciali andare e concentrati solo sul respiro e sul movimento dei polmoni. Fatta spesso vedrai che in breve tempo diventerà una vera e propria “competenza”. Quando sarai a lavoro e ti troverai nella condizione in cui devi concentrare le tue energie mentali su un determinato compito questa competenza ti tornerà davvero utile. Quando ci accorgiamo di essere distratti, o notiamo un calo di produttività, Possiamo focalizzarci sul nostro respiro per far ritornare la nostra attenzione a questo determinato momento. Quasi magicamente la nostra attenzione ritornerà su quello che stiamo facendo. Alcuni insegnati di meditazione spiegano il motivo per il quale questo esercizio funziona, affermando che ogni qual volta focalizziamo la nostra attenzione su ciò che succede nel nostro corpo, la nostra consapevolezza ritorna al momento presente. Se ti chiedessi di prestare attenzione al tuo respiro, probabilmente inizieresti a farlo nel modo in cui respiravi cinque anni fa ma, ti focalizzerai sull’atto e sull’esperienza del respiro di questo preciso momento . Quando la tua attenzione ritorna al presente i ricordi e le preoccupazioni che avrebbero potuto importunarla, sbiadiscono, e puoi facilmente ritornare al tuo lavoro. Lasciare andare le emozioni Quando si esercita la pratica della meditazione abbiamo modo di osservare dall’esterno i nostri stessi pensieri. Durante la meditazione, come in generale nella nostra vita normale, alle volte, emergono pensieri ed emozioni scomode come l’ ansia, il rancore, la noia, etc. etc. . Gli insegnanti di meditazione, a tal proposito, ci invitano a non cercare di combattere e contrastare queste emozioni quando si manifestano. Contrastarle le rende semplicemente più forti e ci distoglie dalla pratica. Occorre invece lasciarci andare a queste sensazioni, piuttosto che respingerle via per pensare a qualcosa di piacevole. Questo metodo una volta padroneggiato, è utile non solo nella pratica della meditazione ma, può risultare utile anche quando abbiamo difficoltà nel portare avanti il nostro lavoro, come accade quasi a tutti di tanto in tanto. Quando ci sentiamo annoiati o frustrati sul lavoro, la maggior parte di noi ha l’abitudine di mettersi a fare qualunque altra attività che gli permetta di distrarsi – come ad esempio controllare le e-mail, mettersi a giocare a solitario, chattare su facebok, o altro ancora. Il problema è che, quando ci distraiamo dalle emozioni che non ci piacciono, tendiamo a distogliere ancor di più la nostra attenzione dal nostro lavoro. Facendo così, inevitabilmente, i pensieri e le sensazioni difficili ritorneranno appena siamo di nuovo operativi sul lavoro. Invece di cercare di “scappare” da queste sensazioni difficili, respira con calma, rilassati e lascia che queste sensazioni passino da sé. Come penso noterai anche tu, queste emozioni spiacevoli passeranno rapidamente, e potrai ritornare facilmente al tuo lavoro. Più ci si esercita a farlo più risulterà naturale. Migliorare la capacità di attenzione La meditazione aiuta notevolmente a incrementare le nostre capacità di attenzione. Chi medita spesso sviluppa una maggiore capacita di focalizzare l’attenzione su oggetti specifici. Per farlo ci si serve di una esercitazione molto semplice, basata su tecniche di meditazione proposta dai professionisti zen. Scegli un oggetto nella stanza, non importa cosa, per esempio, un punto fisso sulla parete, o su di un pezzo di carta sulla tua scrivania. Ora, per cinque minuti, tieni semplicemente il tuo sguardo fisso su quell’oggetto. Durante questo esercizio molto probabilmente la tua attenzione non riuscirà a mantenersi costante sull’oggetto, forse inizierai a pensare a determinati avvenimenti passati o a cose che riguardano il futuro, o, ancora, inizierai a guardarti intorno, alla ricerca di qualcosa di più interessante; in tal caso, cerca di ritornare di nuovo all’oggetto di partenza. Con un po’ di esercitazione vedrai riuscirai molto meno a distrarti ovvero comincerai a sviluppare una curva dell’attenzione più lunga. Come puoi bene immaginare, una volta esercitata questa competenza ti ritornerà molto utile per aumentare la tua produttività. Se sei interessato a scoprire le meraviglie della meditazione: Andy Puddicombe Libera la Mente – Libro DeAgostini Jon Kabat-Zinn Dovunque Tu Vada, Ci Sei Già Tea libri
5 Fasi dello Stress
Conosci qualcuno che non sia stressato? Cosa si intende esattamente per stress? Stress: cos’è? Nel 1980, Lazarus ha detto che si può parlare di stress quando una persona si rende conto della discrepanza esistente tra le richieste poste dalla situazione in cui ella stessa si trova inserita e le risorse che ha disposizione, per farvi fronte. Significati della parola stress La parola stress deriva dal latino strictus che significa stretto, serrato, compresso e in Inghilterra, nel XVII secolo, il termine era usato con il significato di difficoltà, avversità o afflizione. Nei secoli successivi ha acquisito il significato pressione, tensione o sforzo. (altro…)
Stress: i rischi per il tuo organismo
Sai che cos’è esattamente lo stress? Quali sono i fattori che compromettono il tuo benessere e ti causano stress? Sai cosa sono gli stressors e come reagisce ad essi il tuo organismo? Stress ed adattamento Lo stress è considerato una sindrome di adattamento ad una serie di sollecitazioni dette stressors. Si tratta di una sindrome fisiologica, che può presentare dei risvolti patologici, spesso di natura psicosomatica. Qualunque stressor attiva delle risposte immunologiche, ormonali e neurologiche. (altro…)
Chi non migliora peggiora
Quello che segue è un guest post di Max Formisano. Se ancora non conosci Max posso dirti che è uno dei formatori più in gamba del panorama italiano. Quaratenne, laureato in giurisprudenza, incontra per caso la Programmazione Neuro Linguistica (Pnl) circa 15 anni fa, avvicinandosi al campo dello sviluppo e della crescita personale. All’estero segue una gran parte dei numerosi corsi e master con cui si è specializzato nel settore della formazione. I suoi talenti: comunicatore straordinario, affascinato dal connubio divertimento/apprendimento, il suo stile è unico e non assomiglia a quello di altri trainers. Gli obiettivi della maggior parte delle persone riguardano qualcosa che già sanno fare … e così non si migliora! E chi non migliora, peggiora. E’ la legge degli opposti, universalmente valida, che oppone la luce all’ombra, il vuoto al pieno, il bianco al nero. Purtroppo però molte persone hanno perso la speranza di migliorare, semplicemente non hanno più opzioni a loro disposizione. E allora va a finire che quello che cercano non è la stessa cosa rispetto a quello di cui hanno davvero bisogno. Quello che cercano è un approccio “band-aid”, un cerotto facile facile da applicare su una grande ferita sanguinante, un tappabuchi. Insomma: zucchero filato. Quello di cui hanno bisogno è una soluzione seria su cui fare FULCRO per sorpassare tutte le centinaia di problemi personali e professionali che la vita presenta quotidianamente. E la realtà è una: più vuoi avere risultati e più devi crescere tu, come persona e professionista, sulla scala della vita. Le scorciatoie a cui molti fanno finta di credere, in realtà portano a strade comode, abbellite, larghe e con un bel panorama ma … senza uscita! E allora perché la maggior parte delle persone le imbocca? Perché sono le più brevi! Assurdo lo so, ma è proprio così che funziona. Ecco l’idea centrale con cui prendere confidenza: CI SONO 3 ABILITA’ FONDAMENTALI DA CUI NON PUOI PRESCINDERE PER FAR LETTERALMENTE “SPARIRE” I PROBLEMI DALLA TUA VITA: PERSONALI, PROFESSIONALI ED ECONOMICI. MA LA MAGGIOR PARTE DELLE PERSONE E’ CARENTE ALMENO IN UNA DI QUESTE E NON LO SA! CI SONO 3 “CORE SKILLS” CHE, SE AMPLIATE E RINFORZATE, TI PERMETTONO DI AVERE TUTTO IL SUCCESSO CHE MERITI. SONO UN FULCRO SU CUI FARE LEVA PER SCAVALCARE OGNI OSTACOLO E VIVERE LA VITA CHE DAVVERO VUOI. La Mancanza. Quello che bisogna capire è il concetto di “carenza”, di mancanza. Sto parlando della vita come di un tavolo a 3 gambe, ognuna delle quali è indispensabile a dare solidità allo stesso. Senza ognuna delle tre, ci sarà sempre un’area scoperta. Conosco molto spesso persone che non hanno mai “lavorato” su nessuna di queste 3 core skills e la loro vita è una serie interminabile di lamentele verso i continui problemi o di scuse e giustificazioni per la mancanza di risultati nelle aree in cui li vorrebbero, che siano professionali e personali o economici. Tappi di sughero sbatacchiati per l’oceano, per dirla con le parole di Bob Proctor, famoso esperto di crescita personale. Palle da biliardo che rispondono a chiunque o qualunque cosa li colpisca come una stecca, direbbe Stephen Covey, che considero il mio mentore. Come puoi essere felice se ai successi professionali non si affiancano quelli relazionali? O se non riesci a trasmettere alle persone il tuo “vero” messaggio? O se non sai come gestire la loro demotivazione? O se non riesci a trasmettere agli altri le cose che ti appassionano o che per te hanno valore? D’altra parte, se le cose non vanno come vorresti, significa che c’è qualcosa che non sai. Ecco le 3 abilità fondamentali. 1) Gestire te stesso: E’ il profilo PERFORMER, colui che mette la propria crescita ai primi posti delle sue priorità. Mi riferisco a chi lavora sulla conoscenza e il potenziamento di se stesso, di passioni e talenti (cosa adoro fare e cosa sono portato a fare), della propria missione (“chi sono”), della propria direzione, visione (“dove vado”) e delle motivazioni per cui fa ciò che fa, dei valori (“perché”). Il Performer è colui che costruisce nel tempo la propria leadership personale e rinforza la propria autostima. Ma, attenzione, non certo nel senso di presunzione o aggressività (né chiaramente in quello di insicurezza e passività). La sana autostima non è da confondere con la troppa autostima, infatti ci sono delle cattive interpretazioni di questo concetto: non è presunzione, né arroganza, né cieca fiducia in se stessi. Spesso è il contrario: più sei in contatto con te stesso, più cresci e più accuratamente puoi valutare le tue abilità (il che ti rende molto più in grado di avvantaggiarti delle opportunità della vita e vivere la vita che meriti). Ha a che fare con il conoscere, accettare e migliorare le proprie ombre, ovvero “il lato oscuro della forza”. 2) Gestire le relazioni con gli altri: relazioni professionali (colleghi/collaboratori/capi) e personali (famiglia, amici, parenti). E’ il profilo COACH, colui che padroneggia la relazione one to one, incluse le non trascurabili sfumature dell’ascolto, della persuasione, della motivazione , della creazione di empatia. Anche se per Coach si intende chi per professione supporta gli altri, in incontri uno a uno, a raggiungere i loro obiettivi, qui intendo coach in senso ampio, il professionista della relazione uno a uno. 3) Insegnare agli altri: perché da decine di anni le ricerche mostrano che la maniera migliore di imparare qualcosa, migliore di tutti quanti gli altri metodi, è insegnarla a qualcun altro. E’ il profilo TRAINER, che lavora sulle proprie passioni per trasmetterle agli altri migliorandone la vita e, nello stesso tempo, imparando a propria volta e migliorando esponenzialmente la propria. E’ colui in grado di trasmettere un messaggio – di valore – anche davanti a più persone, che siano 5 o 500. Questa è l’abilità più sottovalutata ma intanto centinaia di persone che hanno partecipato al mio Master Formazione Formatori – pur non avendo intenzione di fare questa professione – hanno cambiato esponenzialmente le loro vite. E’ davvero difficile non imparare qualcosa che stai insegnando! La visione del mondo non è più la stessa dopo un percorso di questo genere, non può proprio esserlo. E’ crescendo in queste 3 abilità fondamentali che tu diventi più grande dei problemi stessi! Ricorda: – un problema è tale SOLO per chi non sa gestirlo e padroneggiarlo – Infatti: 1) Tu puoi essere stressato o frustrato solo finché, da Performer, non hai gli strumenti per sentirti rilassato e padrone dei tuoi stati d’animo. 2) Una persona è demotivata solo finché tu non hai la capacità, da Coach, di motivarla. 3) Un gruppo di persone che apprende (collaboratori, corsisti, studenti, soci di un club, venditori o partecipanti ad una conferenza), è annoiato, resistente o polemico solo fino a quando tu non acquisisci le abilità e le strategie, da Trainer, di coinvolgerle, entusiasmarle e portarle verso gli obiettivi del tuo intervento. Insomma, rispondi onestamente a queste 3 domande: 1) Come si può essere credibili agli occhi degli altri se non si ha la capacità – da Performer – di gestire se stessi ogni volta che la vita ci sbatte in faccia qualche situazione sgradita? E – soprattutto – come possiamo meritarci la nostra stessa stima, se non siamo in grado di reagire a quello che accade, in maniera proattiva? 2) Come si può meritare la fiducia altrui se ignoriamo l’applicazione – da Coach – delle basi della comunicazione efficace, della motivazione e dell’ascolto? 3) Che tipo di risultati si possono ottenere se non si hanno neanche le più elementari strategie e tecniche – da Trainer – per insegnare qualcosa di valore agli altri, qualsiasi cosa che possa arricchire le loro vite, anche (e specialmente) in una riunione di 5 minuti? E c’è un’altra cosa importante che ho scoperto. Se non hai prima una buona gestione di te stesso ed una buona relazione con te stesso (Performer), la relazione con gli altri sarà falsata e gli altri alla lunga se ne accorgono anche se non ne capiscono il motivo. Se non hai fiducia verso te stesso, coprirai le tue mancanze con bugie, omissioni e altro. Oppure userai l’aggressione come mezzo di difesa. Comunque le relazioni saranno inficiate senza che neanche tu ne capisca a fondo le motivazioni. Queste nascono da una mancanza non tanto nella relazione con gli altri quanto con te stesso. E se non riesci a gestire le relazioni con gli altri (come Coach), insegnare loro qualcosa (come Trainer) potrebbe essere davvero difficile. Presunzione e complessi di superiorità o di inferiorità, in un contesto di comunicazione verso un gruppo, rendono il compito davvero arduo. ================================= Articolo di Max Formisano ================================= Max Formisano, Formatore, Imprenditore fondatore di Max Formisano Training scuola per formatori eccellentiwww.maxformisano.it
capisco che grazie al web, voi puntiate sui grandi numeri … tra le migliaia che vi leggono … ci sarà un numero sufficientemente interessante … per voi, che … abbocca!
Spero, per voi, di essere fra una minoranza, ma vi dico sinceramente che il tono roboante ed esageratamente ottimista e semplificatorio mi da un po’ fastidio, mi sembra manipolatorio, come quello usato nel multilevel, per intenderci, come l’applauso che usavano nelle riunioni Wetght Watchers per gratificare chi aveva perso un etto di peso !!!
Se fosse vero e facilmente realizzabile in pratica, quanto promettete, dando ad intendere che basta partecipare al corso ….. saremmo tutti ricchi e felici!!
Scusate la franchezza, ma occupandomi di MKTG da 30 anni …..comunque, per curiosità, se mi invitate gratis vengo …. vi posso ripagare con un feedback serio
Ciao Ettore
Capisco che il tono potrebbe sembrare roboante ma è frutto di un sincero entusiasmo credimi.
Io al seminario farò solo un intervento il secondo giorno ma, Credimi, non vedo l’ora di partecipare a tutto il corso. Nonostante che io già operi su internet da diversi anni e ci lavori con un discreto successo.
Perchè sono felice di partecipare a tutto il corso come uno studente?
Semplice … Perchè mi confronterò con i MIgliori. Vedi potevo dirmi … “ma che mi frega anche io vendo su internet anzi lavoro su linkedin …. Chi se ne frega” invece no …
Sia Italo (di piùchepuoi.it) che Max (Maxformisano.it) Fanno numeri veramente impressionanti. e tutti , io per primo devo riconoscerlo che “ho tanto da imparare da loro” .
Personalmente non vedo l’ora di incontrare Italo e di ascoltare tutta la sua testimonianza.
il perchè ?
Voglio, e mi sono imposto di capire, se non RUBARE , le tecniche che usa per generare quei numeri. Max e italo sono attualmente considerati due superstar della promozione di formazione tramite il web. In questo campo sono i migliori in tutta italia. inoltre lo fanno nel mio stesso settore : la Formazione.
I numeri che generano li fanno vendendo formazione (proprio come me) e non vendendo un altra cosa.
Credimi …Per me è una vera gioia … partecipare .
Sia perchè farò anche io un intervento e parlerò di self marketing su Linkedin, sia perchè potrò RUBARE qualche segreto a italo e max ed ampliare il mio marketing ….