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Impara a gestire al massimo con il One Minute Manager
One Minute Manager di Kenneth Blanchard e Spencer Johnson (1981) è un piccolo e prezioso volume che risolve uno dei maggiori problemi di tutti: la gestione del tempo.
Dopo decenni di ponderosi tomi sulla scienza del management e sul comportamento organizzativo, The One Minute Manager ha portato una ventata d’aria fresca. La psicologia comportamentale degli anni Ottanta assume la forma semplice e accattivante di un racconto: un giovane cerca in tutto il mondo l’esempio di un grande manager, ma non riesce a trovarne uno che unisca alla simpatia e al buon rapporto con i dipendenti la determinazione e l’attenzione per i risultati. La risposta gli viene da un manager che lavora non molto distante da lui e che accetta di incontrarlo subito per parlare del suo modo di gestire il personale; ed è a questo punto che inizia l’allegoria del manager in un minuto. La diffidenza nei confronti di un metodo di gestione del personale che richiede soltanto un minuto è naturale e spontanea, ma il successo di vendita di questo testo indica che ci deve essere qualcosa di realmente fondato in questa teoria.
Gli elementi principali della gestione one minute sono tre:
Assegnazione degli obiettivi one minute
Concordate gli obiettivi (non più di cinque o sei) con le vostre risorse e scriveteli su singoli pezzi di carta. Da questo momento in poi le risorse conoscono esattamente i loro compiti e le aspettative del capo.
Questo tipo di assegnazione degli obiettivi funziona perché “la fonte principale di motivazione delle persone è il riscontro riguardo ai risultati”.
Lode one minute
Le risorse dovrebbero leggere spesso gli obiettivi e fornire resoconti dettagliati sullo stato del lavoro; questo perché il manager possa “sorprendere la risorsa intenta a compiere bene qualcosa”, la lode one minute sarà l’immediato riscontro positivo riguardo all’azione svolta.
La sua efficacia è legata alla motivazione: è raro trovare qualcuno che sappia fare tutto subito e bene, “per questo motivo, il segreto per formare qualcuno nello svolgimento di un nuovo compito consiste […] nel coglierlo mentre fa qualcosa più o meno bene, fino a che non impara”
Sgridata efficace
Se una persona non svolge bene un compito, pur avendo le competenze necessarie, il manager provvederà a rivolgerle una “sgridata efficace”. Questo richiamo è nei confronti dell’azione o del comportamento, mai della persona; dopo il rimprovero, il manager dovrà ricordare alla risorsa quanto i suoi standard siano apprezzati.
Le “sgridate efficaci” funzionano poiché sono la forma più equa di riscontro nel correggere un rendimento inferiore alla media. Una volta che gli obiettivi sono stati fissati e le aspettative sono trasparenti, di norma la persona capisce quando il rimprovero è giusto e il manager viene rispettato per aver “detto la pura verità”. Inoltre, poiché il rimprovero è rapido e focalizzato su una specifica azione genera meno risentimento.
La gestione dell’one minute manager esprime in maniera simbolica il concetto che gestire le persone può essere meno complicato di quanto pensiamo. Non c’è bisogno di riunioni fiume per discutere obiettivi e problemi. Occorre investire un po’ di tempo nello stabilire gli scopi, ma successivamente i contatti fra il capo e i subordinati possono essere ridotti al minimo. Essere chiari sugli obiettivi salva una grandissima quantità di energia che può essere impiegata efficacemente in altri settori.
Si potrebbe osservare che le strutture organizzative orizzontali e l’enfasi con cui oggi si parla del lavoro di team, rendano questo libro meno attuale; tuttavia senza le competenze basilari nella gestione del personale, i veri leader difficilmente otterranno qualche risultato. Essi dovranno creare degli ambienti di lavoro rilassati in cui la gente disponga di tutto il tempo necessario per perseguire degli obiettivi importanti, inoltre ciascuno sa esattamente qual è il suo ruolo: così emergeranno sia la trasparenza che la chiarezza di intenti.
Puoi acquistare questo libro direttamente on line da questo : “Link”
Kenneth Blanchard è uno fra i consulenti manageriale più conosciuti al mondo.
Nato negli Stati Uniti nel 1939 si è laureato alla Cornell University in Governement and Philosophy completando il suo dottorato in amministrazione e management.
Nei primi anni ottanta è professore di Leadership and Organizational Behavior alla University of Massachusetts di Amherst. Scrive e conduce molte ricerche nell’area della leadership, della motivazione e della gestione dei cambiamenti.
Nel 1982 insieme a Spencer Johnson sviluppa il concetto del “One Minute Manager” che lo porta a pubblicare una serie di libri tradotti in più di 20 lingue ottenendo, così, un successo in tutto il mondo. Il suo fenomenale best-seller L’One Minute Manager (scritto con Spencer Johnson) ha venduto più di nove milioni di copie ed è stato tradotto in 25 lingue. “Nessuno può farti sentire inferiore senza il tuo consenso”. (Kenneth Blanchard)
Puoi Trovare tutti i suoi libri in questa pagina
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Articolo di Luciano Cassese
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Come trasformare la negatività in creatività
Sappiamo da molta letteratura e anche dalle nostre esperienze di vita che è bene evitare gli stati d’animo negativi, per esempio la malinconia, la tristezza, il senso di inadeguatezza e la rabbia.
Siamo abituati a temere e ad allontanare questo tipo di emozioni e dopotutto questo è un buon consiglio. Nessuno si augura di permanere in questo tipo di stati d’animo, perché spiacevoli e capaci di tenerci lontani dalle gioie piccole e grandi della vita. Quello che però voglio dirti, in questa occasione, è che ci sono delle ragioni scientifiche che inducono a riconsiderare le possibilità creative di tali emozioni.
In pratica, queste dinamiche negative del nostro essere possono stimolare alcune aree del cervello che hanno a che fare con la creatività, il problem solving e l’attenzione prolungata verso la soluzione di un problema. Insomma queste emozioni, insieme ai nostri talenti, possono far scattare soluzioni creative che risolvono lo stato negativo.
Chi è sempre in ottima forma emotiva tende ad un flusso più libero dei pensieri mentre chi è alle prese con frustrazioni di vario tipo è probabile che concentri le sue energie per superarle.
Gli studi di vari psicologi americani dimostrano che anche gli umori positivi ottengono risultati nell’ambito del problem solving ma che i risultati degli umori negativi siano capaci di andare maggiormente in profondità. Più precisamente gli stati positivi ed energici producono un pensiero largo ma poco profondo mentre quelli negativi producono visioni più ristrette ma anche più profonde.
Gli studiosi affermano che è probabile che il cattivo umore sia maggiormente collegato all’introspezione e quindi di conseguenza alla creatività.
Nessuno vuole suggeriti con questi studi che è meglio essere depressi o arrabbiati. Il punto è che in queste occasioni bisognerebbe evitare di essere passivi e scegliere un’attività che stimoli la creazione di idee, per esempio la scrittura, il lavoro di approfondimento e anche l’esercizio.
E’ questa allora la chiave del successo, non lasciare che rabbia, tristezza e frustrazione ci inghiottano in un vortice di passività e di autocommiserazione. Andare invece esattamente nella direzione opposta quella dell’auto espressione e della creatività: trovare soluzioni profonde partendo proprio dal punto in cui si è. Per esempio, cominciare mettendo per iscritto lo stato motivo nel quale si è immersi, descrivere l’angoscia e poi viaggiare verso la ricerca di soluzioni e possibili strade da seguire.
Proviamo adesso a fare una lista dei passaggi necessari a uscire dai momenti di crisi.
(altro…)
Crescita personale: 9 passi per raggiungere i tuoi obiettivi
“Se si fanno dei progetti concreti, se si coltivano le proprie ambizioni, se ci si dà da fare con umiltà, se si aguzza l’ingegno, i sogni diventano realtà. ” Banana Yoshimoto
Quanto ti riconosci in questa citazione? Quando si parla di “crescita personale” spesso ci si dimentica che Imbarcarsi in un nuovo progetto non è un semplice gesto d’istinto. C’è bisogno di darsi da fare, e stabilire delle regole ed un piano appropriato per agire consapevolmente. Avere la capacità di raggiungere i propri obiettivi, tenere fede ai propri intenti, e ottenere risultati è uno degli indicatori fondamentali per sapere se si sta procedendo sulla strada giusta, se si sta diventando davvero persone migliori.
Proprio come un’ottima pietanza, un ottimo progetto ha bisogno degli ingredienti giusti.
Ecco i 9 ingredienti essenziali per il raggiungimento dei tuoi obiettivi, che ogni persona impegnata nella propria crescita personale dovrebbe conoscere:
1. Prima di tutto, la passione
Per avere successo devi innanzitutto appassionati al tuo progetto: affrontare attività che reputi poco interessanti potrebbero farti interrompere a metà dell’opera: un ovvio spreco di tempo e risorse che potevi utilizzare per fare altro.
2. Stima le risorse necessarie
Ogni progetto richiede una certa dose di tempo e risorse. Stima la quantità necessaria per portarlo a termine con un piano rapido, così da avere una guida passo passo.
3. Verifica la disponibilità delle risorse di cui hai bisogno
Una volta valutate le risorse necessarie, domandati se ne disponi realmente. Una buona pianificazione delle risorse può aiutarti a definire le aspettative: una dei motivi principali della perdita di entusiasmo è che le persone sottovalutano la quantità di lavoro necessario per portare l’obiettivo a termine.
4. Abolisci il perfezionismo
Non essere troppo perfezionista! Permetteteti il lusso di produrre una versione provvisoria del progetto. Considera che anche se è solo abbozzato, è meglio di non aver fatto nulla.
5 . Impegno e costanza
Bene! Siamo partiti, ma adesso? Avviare un progetto non basta, bisogna impegnarsi a portarlo a termine. Qualsiasi cosa tu abbia in programma, prima di tutto viene il progetto. Chiediti se è meglio andare a quella festa nel fine settimana oppure lavorare sul tuo progetto. La festa è un piacere momentaneo, ma il vedere un tuo progetto realizzato è la vera soddisfazione. Le piccole rinunce che farai verranno premiate col tempo.
6. Coltiva la visione dell’obiettivo finale
È molto probabile che nel mezzo del tuo progetto l’entusiasmo e l’energia iniziale si dissolvano. In realtà ciò che si dissolve è la visione del progetto realizzato. Basta ricordarsi l’obiettivo generale: circondati di tutto ciò che possa fartene ricordare, come ad esempio di immagini di altre persone che hanno raggiunto lo stesso obiettivo o oggetti che lo rappresentino.
7. Fare ciò che piace
Fai quello che vi fa sentire più felice in questo momento! Questo ti renderà automaticamente più produttivo nel tuo lavoro.
8. Valuta i progressi
Valutate i tuoi progressi ogni settimana. A che punto del progetto siete arrivati? sei sulla strada giusta? Qual è il prossimo passo? Monitorare i progressi ti permette di valutare se stai agendo nel modo giusto e ti aiuta a non uscire fuori strada.
8 . Premiati ad ogni piccolo risultato intermedio
Non considerare “l’arrivare al traguardo” l’unico momento per premiarti. Ogni progetto è costituito da diverse tappe: raggiungerne una di esse è già un risultato. Quindi celebra ogni piccola vittoria. Cogli l’opportunità di ricaricarti e riorganizzarti.
9. E se si perdesse l’interesse?
Stai facendo quello che realmente vuoi fare? Durante il percorso può succedere di perdere l’interesse per il progetto. Niente da temere, è del tutto normale.
Ti chiederai probabilmente “Allora è stato tutto tempo perso?”. La risposta è NO. Hai fatto esperienza e sei maturato. Datti la possibilità di abbandonare il progetto: subito dopo potreste ritrovarvi con idee ancora più interessanti!
Risorse per la tua crescita personale
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Oggi si è spento un maestro !
Oggi Si è spento all’età di 56 anni Steve Jobs, dopo una lunga battaglia contro un rarissimo tumore al pancreas.
Il mondo intero ha perso un genio creativo e visionario, che è stato capace di inventare il modo moderno di vivere la tecnologia.
Grazie al talento unico di Steve Jobs oggi Apple, per capitalizzazione è la seconda azienda Americana e la prima nel settore dell’ hi-tech a livello mondiale. E’ la prima davanti a Google e Microsoft.
A partire da agosto 2011, Apple è una delle più grandi aziende al mondo per capitalizzazione azionaria e di maggior valore al mondo, davanti alla eterna rivale Microsoft. Il 9 agosto 2011 Apple ha superato per poco ExxonMobil diventando l’azienda di maggior valore al mondo.
Lo scorso anno nel gennaio 2010 la Harvard Business Review ha compilato e pubblicato per la prima volta nella sua storia una classifica dei migliori Ceo del mondo. Una graduatoria internazionale basata su 3 parametri : guadagnare ai propri azionisti rispetto alla media delle altre aziende del proprio paese, il ritorno rispetto al proprio settore, incremento della capitalizzazione di mercato nel periodo in cui sono stati al comando.Il primo in classifica, neanche a dirlo, è Steve Jobs, il numero uno di Apple.
“Non fatevi intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere con i risultati del pensiero di altre persone.
Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui ‘offuschi la vostra voce interiore. E, cosa più importante, avere il coraggio di seguire il vostro cuore e l’intuizione. In qualche modo sanno già che cosa volete realmente diventare. Tutto il resto è secondario. “
Un grande uomo del nostro tempo oggi si è spento e questa frase e questo video a mio giudizio sono la sua più grande eredita. Clicca qui
Molte persone note negli USA hanno rilasciato dichiarazioni sulla morte di Steve Jobs, fra cui il Presidente degli USA Barack Obama, Wired ha raccolto reazioni e le ha pubblicate in tributo sulla propria homepage.
Queste sono solo alcune
« Steve è stato fra i più grandi innovatori americani – tanto coraggioso da pensare in maniera differente, forte abbastanza da credere di poter cambiare il mondo, e con un talento sufficiente da permetterglielo. Creando una delle compagnie mondiali più di successo dal suo garage, ha esemplificato lo spirito dell’ingegnosità americana. Creando personal computer e collegandoli a internet dalle nostre tasche, non solo ha permesso che la rivoluzione dell’informazione fosse accessibile, ma intuitiva e divertente. E mettendo il suo talento nel raccontar storie, ha portato goia a milioni di bambini e adulti. Steve era solito dire che viveva ogni giorno come fosse l’ultimo. Proprio per questo, lui ha trasformato le nostre vite, ridefinito intere industrie, e raggiunto uno dei più rari obiettivi nella storia umana: ha cambiato il modo in cui tutti noi vediamo il mondo » – BARACK OBAMA (presidente USA)
« Sono veramente rammaricato nel venire a sapere della morte di Steve Jobs. Melinda e io abbiamo comunicato le nostre più sincere condoglianze alla famiglia e agli amici, e a chiunque abbia conosciuto Steve grazie al suo lavoro. Steve e io ci siamo incontrati per la prima volta circa 30 anni fa, e siamo stati colleghi, rivali e amici durante più della metà della nostra vita. Il mondo raramente vede qualcuno che ha avuto un impatto così forte come quello di Steve, i cui effetti si sentiranno per diverse generazioni a venire. Per chi fra noi è stato abbastanza fortunato da lavorare con lui, è stato un onore terribilmente grande. Steve mi mancherà immensamente » Bill Gates (Presidente Microsoft)
« Steve, grazie per esser stato un mentore e un amico. Grazie per avermi mostrato che ciò che hai creato può cambiare il mondo. Mi mancherai. » Mark Zuckerberg, (fondatore di Facebook)
A me non resta che dire :
“Grazie Steve per il tuo esempio.
Fai buon viaggio.”
Italo Cillo una persona alla quale non ho potuto fare a meno di affezionarmi, seguire i suoi podcast è stato un immensa illuminazione per me che ero e sono tutt’ora alla ricerca di verita, Grazie per averti incontrato sul mio percorso e avermi illuminato un pezzo di strada, ti sono immensamente grato Antonio
Persona straordinaria.. assolutamente straordinaria. C’è poco altro da aggiungere 🙁
Ma di quale malattia è morto?
l’80% delle persone che oggi lavorano online lo devono a lui.! un animo nobile , troppo giovane per andar via così !! i tuoi insegnamenti rimarranno indelebili! Parole toccanti le tue luciano…..a presto
Grazie Luciano perché hai chiarito i dubbi che avevo anch’io riguardo questo triste lutto e il senso della vita. Italo ha donato tanto nella sua breve ma intensa vita e rimarrà per sempre nel mio cuore e in quello di molte persone.
Proprio perchè Italo è stato una di quelle persone che dedicano la vita intera allo Sviluppo Personale, alla Meditazione, alla cura della salute e all’alimentazione sana. La sua fine come tanti che ho conosciuto (psicoanalisti, esperti di respiro consapevole, maestri yoga, buddisti, che hanno terminato la loro vita anzitempo, dimostra l’inutilità di quanto divulgava e divulgano i suoi pari. Dimostra che nulla si può contro l’impermanenza. Un abbraccio all’uomo comunque.
Sei un idiota : un babbeo intriso del peggior nichilismo : il tuo generalizzare , la tua faciloneria , il tuo pressappochismo , si infrangono contro la logica : il cancro ha ragioni ben precise per manifestarsi ( vedi : magazine .5lb .eu | www. carcinomaepatico .it ) , e per “rimanere” , e per “vincere” : la Meditazione , la cura della Salute , e l’Alimentazione sana , sono tutte cose che producono risultati CONCRETI e sperimentabili , dunque non sono affatto inutili : inutile sei tu , mediocre cacasenno , buco nero di disfattismo , talmente vuoto di autostima , da necessitare la predazione emozionale degli altri per sentirti appagato , e rassicurato : impermanente come una scoreggia all’olezzo di cipolla rossa , tu sei
Ciao Aleister
Ho riflettuto a lungo se rispondere o meno a questo tuo commento ricco di insulti gratuiti e alla fine ho deciso di farlo anche perché non ho mai censurato nessuno.
Prima di commentare un mio articolo mi aspetterei che tu lo leggessi per lo meno!
Sono convinto che tu non abbia letto con attenzione quanto ho scritto …
Confondere il dolore emotivo per la dipartita di un amico e di un maestro per nichilismo mi sembra eccessivo.
Questo articolo è un saluto a una persona che per me è stata molto importante e che mi ha cambiato la vita.
Ricevere insulti gratuiti da una persona che non conosce nè me nè la persona di cui parlo in questo articolo, perdonami se te lo dico, mi sembra pretestuoso e MOLTO presuntuoso da parte tua.
Ogni tanto bisogna anche censurare qualcuno (per il bene di tutti).
Italo Cillo, un grande uomo.
Data la mia età, non l’ho seguito nello Sviluppo Personale e Meditazione, ma in Cerchia Ristretta ha dato il “LA” alla mia formazione di infomarketing nel 2009.
Se sono ancora sulla breccia lo devo a lui, un uomo vero, sincero, buono e altruista.
Quanto mi dispiace la sua dipartita.
E’ stato proprio un grande uomo.
Hai notato che noi discepoli abbiamo un forma di espressione inconfondibile?
Grazie a te Luciano di questo post che lo ricorda.
ma di preciso di cosa e’ morto?
Un brutto male
Si, sarà morto di un brutto male però non me lo aspettavo da lui, dopo che ho acquistato i corsi di cucina della moglie dove proponeva un’alimentazione pari ad elisir di lunga vita. Peraltro corso seguito da una fattura intestata ad azienda di Malta, noto paradiso fiscale. Tante belle parole che mi hanno incantato, per cui ho speso i miei soldi, scoprendo che sotto sotto c’era solo fuffa mascherata al meglio.
Addio Italo.
Ciao Marco
Italo non è morto per qualcosa di collegato all’alimentazione …
Ma è stato colpito da un male FULMINANTE che non aveva nulla a che fare con l’alimentazione.
Ad ogni modo penso che Nulla possa realmente allungarci la vita …
I prodotti della moglie di Italo sono ottimi prodotti e ci aiutano a stare meglio …
La questione qui non Quanto tempo vogliamo CAMPARE ma in che modo Vogliamo Vivere .
Come ho scritto : Queste cose ci aiutano a vivere Bene e a lasciare una buona eredità
Già il dubbio viene e forte. Un po’ di trasparenza aiuterebbe
Purtroppo i Cillo sotto questo punto di vista si sono sempre dimostrati estremamente contradditori e poco credibili. Senza contare che la moglie di Italo ha un’attività totalmente illegale e passabile di denuncia per abuso di professione medica, considerando che non ha alcun titolo per fare diete e dare consigli alimentari. Il tutto con il rispetto per la morte di Italo.
Matteo Forse si forse no !
Intanto l’articolo è un personale necrologio su Italo Cillo e un ringraziamento alla persona che mi ha insegnato l’arte del marketing on line, e con questo mi ha aiutato a cambiare in meglio la mia vita per un certo periodo di tempo. Io sono dell’idea che quando si riceve qualcosa di buono, indipendentemente dalla persona che te lo dona bisogna sempre ringraziare più e più volte.
L’articolo, Scritto un paio di anni fa non è un apologia della famiglia Cillo, ne tanto meno un tentativo di santificare l’operato di vita di quest’uomo.
Non so a cosa ti riferisci quando dici “i Cillo sotto questo punto di vista si sono sempre dimostrati estremamente contraddittori” ! Se potessi specificarlo forse potremmo intavolare una discussione proficua per tutti i lettori.
Per quanto riguarda La moglie di Italo, Francesca Cillo, che io ricordi, non ha mai detto di essere un medico, e non ha mai sostenuto che i medici hanno torto (come fanno la maggior parte dei santoni stravaganti come Panzironi) anzi semmai è vero il contrario. Francesca ha sempre sostenuto di essere una Naturopata e di vendere “consigli alimentari”.
Anche qui non posso metterci la mano sul fuoco perchè personalmente non le ho mai chiesto di mostrarmi il Titolo della scuola di Naturopatia. Del resto se volessi chiedere il titolo di studio a tutte le persone che incontro sarebbe davvero difficile lavorare (si va un po’ a fiducia).
Personalmente non ho mai seguito la dieta di Francesca CILLO, anzi non ho mai seguito una dieta, ho sempre fatto da me in questo campo (documentandomi e seguendo le indicazioni della Piramide alimentare e degli scritti di Berrino e degli altri dell’istituto tumori) e mi trovo molto bene (45 anni e sono in perfetto peso forma).
Non posso quindi giudicare i prodotti che vende Francesca Cillo (i suoi consigli alimentari) non avendoli testati in prima persona. Ad ogni modo per quello che ne so (per esperienze di amici) i suoi consigli sono cose semplici e anche cose abbastanza condivisibili (che io faccio da sempre) come mangiare meno cereali raffinati, meno zuccheri, meno carne, e più cereali integrali e più verdure. Per giunta il suo programma di consigli alimentari dura solo un paio di mesi quindi se pure il regime alimentare proposto fosse squilibrato, durando poco ci sarebbe comunque tempo per recuperare. Ma anche queste dichiarazioni vanno prese con le pinze.
Ti ripeto comunque non posso giudicare la bontà del suo prodotto non avendolo provato, (e non mi interessa minimamente nemmeno provarlo) ma posso sostenere con certezza che lei non ha mai sostenuto di essere medico anzi ci tiene a dire di essere una Naturopata.
Forse mi sono spiegato male. Sto parlando di qualcosa di molto pratico, che ha a che fare con la legge italiana.
La sign.a Forcella è un’autentica fuorilegge, visto che prescrive vere e proprie diete senza avere alcuna laurea che possa abilitarla a tale professione, scadendo a tutti gli effetti nell’abuso di professione medica.
Tutto ciò prescinde dalla bontà delle cose che dice, comunque discutibile a dirla tutta.
Matteo ti ripeto non ho mai acquistato prodotti di Francesca Cillo. Quindi non posso confermare ne quello che dici.
Non mi risulta che prescriva vere e proprie diete. Ad ogni modo l’articolo è su Italo non su Francesca.
Sì invece, prescrive vere e proprie diete. Sono stato nel suo programma quindi lo so. (tra l’altro anche dare semplici consigli alimentari è vietato dalla legge)
Ho un grande rammarico per non averlo conosciuto personalmente, ma i suoi insegnamenti rimarranno per sempre, grazie anche ad una bellissima famiglia diventata erede e testimonianza della sua infinita saggezza.
Grazie…
Bellissimo post. E’ proprio come dici: per quanto possiamo essere salutisti, non c’è alcun modo di avere controllo sulla morte. Possiamo solo goderci il viaggio, al meglio di quanto possiamo 🙂
Ho appreso la notizia solo adesso, e sono affranto.
Nel mare magnum di falsi guru che infestano oggi l’Internet Marketing, Italo era una perla rara. L’unico a cui mi sono davvero ispirato…
Grazie per i tuoi insegnamenti.
Ho appreso solo ora della mancanza di Italo, una vera tristezza. Riposa in pace Maestro.
Non piango mai ma stavolta non sono riuscito a trattenere le lacrime. Non ho mai conosciuto personalmente Italo ma mi sembra di conoscerlo da sempre. Lo ringrazio per tutto quello che ho imparato. Giuseppe
Grazie Luciano per questo bellissimo articolo… mi ha regalato un lampo di consapevolezza.