Come trasformare la negatività in creatività

Sappiamo da molta letteratura e anche dalle nostre esperienze di vita che è bene evitare gli stati d’animo negativi, per esempio la malinconia, la tristezza, il senso di inadeguatezza e la rabbia.

Siamo abituati a temere e ad allontanare questo tipo di emozioni e dopotutto questo è un buon consiglio. Nessuno si augura di permanere in questo tipo di stati d’animo, perché spiacevoli e capaci di tenerci lontani dalle gioie piccole e grandi della vita. Quello che però voglio dirti, in questa occasione, è che ci sono delle ragioni scientifiche che inducono a riconsiderare le possibilità creative di tali emozioni.

In pratica, queste dinamiche negative del nostro essere possono stimolare alcune aree del cervello che hanno a che fare con la creatività, il problem solving e l’attenzione prolungata verso la soluzione di un problema. Insomma queste emozioni, insieme ai nostri talenti, possono far scattare soluzioni creative che risolvono lo stato negativo.

Chi è sempre in ottima forma emotiva tende ad un flusso più libero dei pensieri mentre chi è alle prese con frustrazioni di vario tipo è probabile che concentri le sue energie per superarle.

Gli studi di vari psicologi americani dimostrano che anche gli umori positivi ottengono risultati nell’ambito del problem solving ma che i risultati degli umori negativi siano capaci di andare maggiormente in profondità. Più precisamente gli stati positivi ed energici producono un pensiero largo ma poco profondo mentre quelli negativi producono visioni più ristrette ma anche più profonde.

Gli studiosi affermano che è probabile che il cattivo umore sia maggiormente collegato all’introspezione e quindi di conseguenza alla creatività.

Nessuno vuole suggeriti con questi studi che è meglio essere depressi o arrabbiati. Il punto è che in queste occasioni bisognerebbe evitare di essere passivi e scegliere un’attività che stimoli la creazione di idee, per esempio la scrittura, il lavoro di approfondimento e anche l’esercizio.

E’ questa allora la chiave del successo, non lasciare che rabbia, tristezza e frustrazione ci inghiottano in un vortice di passività e di autocommiserazione. Andare invece esattamente nella direzione opposta quella dell’auto espressione e della creatività: trovare soluzioni profonde partendo proprio dal punto in cui si è. Per esempio, cominciare mettendo per iscritto lo stato motivo nel quale si è immersi, descrivere l’angoscia e poi viaggiare verso la ricerca di soluzioni e possibili strade da seguire.

Proviamo adesso a fare una lista dei passaggi necessari a uscire dai momenti di crisi.

1.Trova la fonte

La prima cosa è individuare la fonte delle emozioni negative, capire insomma quale è il problema. A volte questo non è facilissimo da fare e in questi casi si può spostare l’attenzione dai problemi agli obiettivi: cosa è che voglio ottenere? In che campo della mia vita personale o familiare?

2.Focalizzarsi sui punti di forza

Il secondo passo da fare è focalizzare le proprie energie sui punti di forza personali, sulle proprie attitudini, se questo ti fa provare rabbia considerala una forza energizzante nei confronti di un determinato problema.

3. scrivere le possibili soluzioni

In seguito, è necessario far fluire liberamente le soluzioni, mettendole per iscritto. Ferma il giudizio del tuo “super io” (la voce interiore che ti critica sempre) , in questa fase, e scrivi anche le cose che ti sembrano più improbabili. Successivamente potrai sempre cancellare le soluzioni meno gestibili. Anzi è proprio quello che devi fare nella fase successiva, individuare due o tre soluzioni che possano andare bene per il tuo caso.

4. Pianificare obiettivi intermedi

Infine, pianifica le tue attività con obiettivi intermedi, in modo da avere un vero e proprio piano di azioni da seguire. Prenditi una pausa, tra una fase e l’altra, fai in modo da permettere un’incubazione delle tue idee, in modo che si adattino maggiormente alle tue possibilità reali.

E’ chiaro, dunque, non devi stagnare nelle emozioni negative, lasciando che ti catturino sempre più, devi invece considerarle una energia creativa da mettere in campo per individuare soluzioni e guadagnare un maggiore benessere psico fisico. Tutte questi stati dell’umore possono essere, in altre parole, la molla per il cambiamento.

 

 

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Autore: Luciano Cassese

Luciano Cassese CEO Fosforo24 Fondatore ed editore di Professioneformatore.it Trainer, Speaker, Self Marketing Coach, Imprenditore On Line Appassionato Marketing, Sviluppo Personale, Meditazione https://www.lucianocassese.it