Sai cosa causa lo stress?

Quali sono i fattori che ti provocano stress?

Lo stress può essere causato da diversi fattori, ecco quali:

  • Fattori ambientali: come ad esempio, la mancanza di un tetto quando è impossibile soddisfare i bisogni primari, la presenza un ambiente particolarmente rumoroso e/o illuminato, grossi sbalzi di temperatura, un clima sfavorevole con caldo o freddo acuto.
  • Calamità naturali.
  • Fattori fisici: abuso di sostanze, menomazioni, malesseri, perché quando c’è una malattia, tutto l’organismo, per difendersi, genera uno stato di tensione protratto che induce stress.
  • Eventi della vita: come la preparazione di una cerimonia, oppure un divorzio un pensionamento.

E quali sono i sintomi dello stress?

Sintomi dello stress

I sintomi tipici dello stress possono essere suddivisi in quattro categorie che sono: sintomi comportamentali, sintomi cognitivi, sintomi emozionali, sintomi fisici; nel dettaglio:

Stress sintomi comportamentali

  • Digrignare i denti.
  • Attitudine alla prepotenza.
  • Aumento dell’uso di alcolici.
  • Mangiare in maniera compulsiva.
  • Criticare gli altri in maniera eccessiva.
  • Inattuabilità di portare a compimento le cose.

Stress sintomi cognitivi

  • Difficoltà a pensare in maniera chiara.
  • Impossibilità di scegliere e decidere.
  • Dimenticare le cose.
  • Distrarsi facilmente.
  • Cercare continue vie di fuga.
  • Mancanza di creatività.
  • Preoccuparsi costantemente anche per cose inutili.
  • Perdita di memoria.
  • Mancanza senso dell’umorismo.

Stress sintomi emozionali

  • Piangere molto spesso apparentemente anche senza motivo.
  • Vissuto di un enorme senso di pressione sociale.
  • Continuo nervosismo.
  • Ansia.
  • Ira.
  • Mancanza di attribuzione di senso agli eventi della vita.
  • Solitudine.
  • Tensione.
  • Sentirsi sempre sul punto di esplodere.
  • Infelicità anche senza un motivo valido.
  • Sentirsi impotenti di poter cambiare le cose.
  • Essere facilmente agitati o sconvolti.

Stress sintomi fisici

  • Mal di testa (di ogni tipo).
  • Dolore di schiena.
  • Indigestione.
  • Collo e spalle tese.
  • Dolore allo stomaco.
  • Tachicardia.
  • Sudorazione eccessiva delle mani.
  • Extrasistole.
  • Agitazione ed irrequietezza.
  • Problemi di sonno (insonnia, risvegli improvvisi, difficoltà di addormentamento).
  • Stanchezza perenne.
  • Capogiri.
  • Perdita di appetito.
  • Problemi sessuali.
  • Suoni (tintinni, fischi, acufeni) nelle orecchie.

In che modo è dunque possibile reagire allo stress?

Folkman legge lo stress come una serie continua di transazioni tra persona ed ambiente, tra continue interazioni ed adattamenti. In questo modo, la persona viene vista come un agente attivo, in grado di influenzare l’impatto degli eventi stressanti.

In che modo allora una persona può influenzare l’impatto degli eventi stressanti su di sé?

La persona può adoperare strategie comportamentali, tattiche cognitive, stati emotivi; esse fanno tutte riferimento alle strategie di coping.

Che cos’è il coping?

Il processo di coping consiste in un’attività cognitiva, che procede ad una doppia valutazione della situazione: quando si verifica un evento potenzialmente portatore di stress, le persone cercano di valutarne il significato ed il suo probabile impatto sul proprio benessere.

Vi è una valutazione primaria che consiste nel giudicare quanto siano rilevanti ed imminenti il rischio e la minaccia da affrontare, vi è poi una fase di valutazione secondaria, anche se i due processi possono anche avvenire simultaneamente mediante feedback reciproci.

Nella valutazione secondaria la persona valuta cosa può eventualmente fare per affrontare il pericolo, quindi quali risorse può usare, per migliorare le probabilità di ottenere una riuscita risolutiva al problema.

Vi sono due tipologie di coping uno centrato sul problema, l’altro invece incentrato sulle proprie emozioni.

La persona attua un meccanismo definito di reappraisal, effettuando una valutazione successiva delle sue strategie di coping già usate e consistente nel valutare gli effetti delle proprie risposte allo stressor, sulla base dei cambiamenti avvenuti.

È possibile individuare le strategie di coping che una persona adotta verso gli stressors?

Ci sono diversi strumenti volti a rilevare le strategie di coping, a partire sin dagli anni Settanta.

Modalità di coping

Nel 1971, Paykel ha creato la Scale of Life, si tratta di una lista di eventi a cui egli ha attribuito un diverso grado di stress che si propone di verificare mediante le reazioni delle persone a sessantaquattro item.

Queste affermazioni riguardano varie aree della vita pubblica e privata, quali i problemi di lavoro ed economici, le perdite affettive, i trasferimenti ambientali e le relazioni familiari e sociali.

Rosembau, nel 1980, ha ideato il Self Control Schedule con l’intento di valutare la capacità di autocontrollo dell’individuo in situazioni di difficoltà o di stress. Gli item fanno riferimento:

  • All’uso di modalità autodistruttive, per fronteggiare le reazioni.
  • All’applicazione di strategie di problem solving.
  • Alla capacità di rimandare le gratificazioni.
  • Alla generale fiducia in se stessi.

Heppner (1981) è l’inventore del Problem Solving Inventory che valuta la percezione che i soggetti hanno a proposito del loro stile comportamentale in situazioni di stress e problem solving. La scala valuta quelli che sono i cinque aspetti principali del problem solving che sono:

  • Orientamento generale alla risoluzione dei problemi.
  • definizione di un problem.
  • Generazione di possibili soluzioni alternative.
  • Presa di decisione sul da farsi nei riguardi del problema.
  • Ri-valutazione.

La versione italiana del 2008, di Magni e Sica, del Coping Orientation to the Problems Experienced valuta le diverse modalità di coping attraverso quindici diverse scale distinte in tre gruppi quali:

  • Meccanismi focalizzati sul problema.
  • Meccanismi focalizzati sull’espressione emotiva.
  • Meccanismi disadattivi.

È possibile dunque attuare delle valide strategie per reagire agli stressors, tuttavia come sottolinea la scala di Sica e Magni la persona può incorrere in meccanismi disadattivi.

Queste diverse scale indicano che ci sono diversi modi di reagire a situazioni stressanti, questo è importante perché indica che tu puoi scegliere quelle strategie di coping che sono più valide contro lo stress, è possibile dunque combattere efficacemente lo stress se sai come farlo.