Il fattore fortuna di Richard Wiseman (2003) è un libro  rivoluzionario sulla fortuna e le leggi che la regolano.

Perché alcuni hanno una vita di successo e altri no?  E’ possibile capovolgere la sorte e costruire un futuro migliore? Che cosa rende alcune persone più ricche e più realizzate? Per quale motivo sembra che certi individui prendano sempre le decisioni giuste? Alcune persone sembrano effettivamente più fortunate di altre, eppure come psicologo Wiseman non era disposto ad accettare il “destino” o il fatto che l’universo si accanisse contro determinate persone, lasciandone in pace altre; ciononostante, quando ha avviato la sua ricerca sulla fortuna a livello empirico Wiseman è rimasto colpito dalla costanza con cui la gente ha avuto fortuna oppure no. Alcuni soggetti da lui esaminati avevano avuto molteplici incidenti automobilistici e subìto numerosi abusi, mentre altri avevano incontrato presto la persona giusta e avuto una carriera di successo. È proprio vero che la fortuna favorisce alcuni rispetto ad altri, oppure è possibile individuare le cause che determinano il livello di fortuna?

Ci sono alcuni tratti distintivi della personalità che emergono tra le persone fortunate.

Il primo è che gli individui fortunati “creano, osservano e agiscono sulla base delle opportunità che si presentano nella loro vita”. In altre parole, la loro buona sorte è attribuibile alla loro struttura psicologica.

“Essere al posto giusto nel momento giusto” è considerata l’essenza della fortuna, Wiseman sostiene che è proprio questo il genere di fortuna che si può costruire. Le persone fortunate ritengono importante uscire spesso e incontrare gente nuova, il che accresce le loro probabilità di avere degli incontri positivi, che potrebbero cambiare la vita o semplicemente fornire dei validi agganci per il lavoro. Se vi considerate fortunati, avrete molta più probabilità di intavolare una conversazione con le persone mentre fate la coda da qualche parte, perché sapete, consapevolmente o no, che più contatti avete con gli altri, più è probabile che uno di loro vi porti a qualcosa di buono. Leggendo The Luck Factor (Il fattore fortuna), viene subito in mente il detto secondo cui “il 90% del successo nella vita consiste semplicemente nel mettersi in vista”.

Un altro motivo per cui esistono individui più fortunati di altri è che costoro hanno un atteggiamento più rilassato nei confronti dell’esistenza. Essere rilassati significa avere più probabilità di vedere delle opportunità che le persone con preoccupazioni non vedono. Attraverso i suoi esperimenti, Wiseman ha scoperto che “le persone fortunate vedono quello che c’è, anziché cercare di trovare ciò che desiderano vedere”. L’apertura a nuove esperienze permette di uscire dai consueti schemi mentali; quando si vedono e si fanno sempre le stesse cose, si finirà per intercettare solo una certa quantità di opportunità lungo il proprio cammino.

Chi si considera fortunato tende a prendere decisioni che saranno fonte di buona sorte e felicità. Quando Wideman ha intrapreso la ricerca con lo scopo di scoprire come mai questi individui prendono le decisioni giuste, si è reso conto che essi hanno un rapporto migliore con la loro mente inconscia, in altre parole si fidano del proprio intuito.

L’intuizione nasce da milioni di indicazioni presenti nell’ambiente circostante che vengono colte dalla nostra mente e dal nostro organismo; le persone sfortunate percepiscono le stesse indicazioni, ma non si fidano. Nel nostro mondo dominato dall’emisfero sinistro del cervello, si sottovaluta l’importanza di fidarsi del proprio intuito, eppure questo fa un’enorme differenza: quella fra la professione giusta e quella sbagliata. Tuttavia le persone felici non hanno semplicemente un talento naturale nell’usare l’intuito: esse lo coltivano attivamente dedicando del tempo alla meditazione o al pensiero contemplativo, e ponendosi in stati mentali che rivelano possibili modi di agire e cose da fare.

Norman Vincent Peale amava ripetere:”Aspettatevi il meglio e prendetelo”; anche Wiseman ha riscontrato che chi si considera fortunato tendenzialmente otterrà ciò che vuole dalla vita come se fosse una profezia autoavverante. Non soltanto ritiene di meritarsi cose belle, ma avrà l’impressione di poter esercitare un certo controllo sulla loro materializzazione. Chi è sfortunato, invece, tende a considerarsi in balia degli eventi, e non è disposto a credere di meritare frequenti momenti di tranquillità.

L’osservazione che ne scaturisce è che gli individui fortunati perseverano nel raggiungere i propri obiettivi, mentre gli altri si arrendono davanti al primo ostacolo; inoltre i fortunati vanno avanti anche quando le probabilità di successo sembrano limitate.

Chi è fortunato dà vita alle cose semplicemente perché si considera in grado di farlo; e qui torna in mente un altro celebre autore di libri sul successo, Napoleon Hill, il cui motto era: “Quello che può concepire o credere la mente umana, essa può anche realizzarlo”. Proprio perché la persona positiva si aspetta grandi cose, lavora con maggior impegno affinché si realizzino (questo, naturalmente, è il principio alla base del goal setting).

Il programma di ricerca di Wiseman sulla fortuna, durato otto anni, costituisce il supporto scientifico di idee che da molto sono condivise dagli autori di testi sul successo e sul self-help. Grazie a Wiseman ora sappiamo che la fortuna non significa essere “fortunati”, ossia dipendenti dal caso; si può imparare ad essere fortunati e adottare questo modo di essere, e l’autore fornisce numerosi consigli ed esercizi a questo scopo.

Questo libro indica come creare un circolo continuo di buona sorte basato sulle decisioni giuste, e quindi diventare una di quelle persone che, oltre ad averla, attirano a sé la fortuna; se non siamo mai riusciti a individuare con chiarezza le ragioni del nostro successo, o perché gli altri abbiano successo e noi no, è davvero consigliabile leggere questo libro.

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Foto tessera di Richard WisemanRichard Wiseman insegna Psicologia presso la University of Hertfordshire. Ha al suo attivo numerosi articoli pubblicati su riviste accademiche. Ha condotto esperimenti su milioni di persone utilizzando la radio, la televisione (in particolare la BBC e alcuni popolarissimi programmi d’intrattenimento come Good Morning America), i colleghi psicologi e se stesso. Le sue conoscenze lo hanno reso un abilissimo comunicatore: i suoi video su YouTube sono stati visti finora da oltre cinque milioni di persone e i suoi siti ricevono centinaia di visite ogni giorno.

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Articolo di Luciano Cassese

 

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Autore: Luciano Cassese

Luciano Cassese CEO Fosforo24 Fondatore ed editore di Professioneformatore.it Trainer, Speaker, Self Marketing Coach, Imprenditore On Line Appassionato Marketing, Sviluppo Personale, Meditazione https://www.lucianocassese.it