6 cose che ci insegna la Ricchezza delle Nazioni di Adam Smith
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Domanda:
ma te lo sei ma chiesto dove vanno davvero a finire i soldoni della globalizzazione?
Ecco la risposta:
Le isole del tesoro. Viaggio nei paradisi fiscali dove è nascosto il tesoro della globalizzazione Copertina flessibile – 26 feb 2014
di Nicholas Shaxson (Autore)
Leggilo e ti si apre un mondo nuovo fatto di fatti accaduti e che stanno accadendo nel 21 secolo e non di teoria di un pensatore di 200 anni fà!!
Saluti.
Fabrice
PS “Un grammo di pratica vale un chilo di teoria” by Ralph Waldo Emerson
Ciao Fabrice Grazie per il commento
Scusami ma non mi è chiaro il collegamento tra Adam Smith la globalizzazione e l’evasione fiscale.
Puoi spiegarmi perchè, in questo tuo intervento colleghi globalizzazione e paradiso fiscale?
Scusami ma non mi è chiaro il rapporto CAUSALE (causa effetto) tra accordi internazionali a commercio e paradiso fiscale che come sai sono due cose differenti.
La globalizzazione per definizione è un fenomeno che a differenti dimensioni è sempre esistito. Il commercio internazionale e lo spostamento di capitali e persone è un fenomeno che esiste da prima della nascita degli Stati Nazionali e anche prima dell’Impero Romano. La globalizzazione contemporanea resa possibile dalla creazione dell’organizzazione mondiale del commercio (WTO) e dallo sviluppo tecnologico degli ultimi 30 anni è solo un’accelerazione di un fenomeno sempre esistito. Le economie dei singoli Stati sono sempre state collegate e integrate tra loro (tranne brevissime ed isolate esperienze). Le grandi crisi economiche si sono sempre diffuse a livello mondiale in pochi anni proprio per questo motivo.
I Paradisi fiscali per definizione sono Luoghi geografici dove l’imposizione fiscale è particolarmente bassa. La ricchezza attuale di questi Stati identificati come “Paradisi fiscali” ha la sua ragione d’essere nel fatto che molti ritengono preferibile pagare meno tasse, non certo nel commercio internazionale o nella mobilità dei capitali. L’evasione fiscale non mi sembra nasca dalla globalizzazione piuttosto è un fenomeno che che nasce da due cause :
Le autorità Impositive non rendono conveniente il pagare le tasse (a tale proposito ricordo una ricchissima letteratura a partire dall’americano Arthur Laffer che sostiene che superata una certa aliquota le persone preferiscono non pagare e rischiare)
L’incapacità (o la non volontà) di una Amministrazione impositiva nel far rispettare la propria Legge (Gli Stati mettono tasse molto alte ma poi non riescono o non vogliono realmente prenderle da tutti vedi il caso della Grecia).
La globalizzazione moderna in questi ultimi 30 anni ha accresciuto le opportunità per le imprese di guadagnare di più e di conseguenza anche le big company le multinazionali hanno guadagnato di più senza dividere questi nuovi e abbondanti proventi con gli Stati.
Puoi spiegarmi meglio il rapporto di causa/effetto tra Globalizzazione e Evasione e sopratutto cosa c’entra questo con il mio articolo su Adam Smith ?
Anche dal poco che so sull’argomento mi pare che Smith condanni gli oligopoli, le grandi banche e le concentrazioni di potere…tutto ciò che puo “manipolare” le scelte politiche in modo di trarne un personale vantaggio a scapito della collettività. Credo di poter dire che guardando la realtà odierna, il buon Adam, si metterebbe le mani tra i capelli.
Infatti !
anche secondo me si sta rivoltando nella tomba.
Se consideriamo poi quanto scritto nel suo saggio “la teoria dei sentimenti Morali” possiamo intuire che il turbo capitalismo di oggi non gli piacerebbe per niente
Molto esplicito.
Complimenti. La ricchezza e in ogniuno di noi.Va coltivata da piccoli.Alla maturita le vocazioni (la tua voce interna) ti suggerisce la tua strada da prendere. Dobbiamo dare la colpa a noi stessi,non alla crisi o altri. L’essere umano molto spesso oppure facilmente incolpa gli altri che se stesso. Ogni tanto farsi autoanalisi giova alla vita spirituale,il lavoro stesso diventa piu motivato,efficiente.
Si, ma le cose peggiori che A.S. già allora sospettava si sono avverate e le elites “influiscono” pesantemente sui governi, senza contare che hanno un “aiuto concreto” dal sistema informativo (vedi Chomsky e “la fabbrica del consenso” e “capire il potere”)…io ho dei grossi dubbi su come interpretare il tuo articolo. Fai l’esempio delle Apple, ma che io sappia, i computer sono stati sviluppati negli usa ai fini bellici, finanziati dalle tasse dei contribuenti e poi passati alla grande industria che ci ha fatto lauti guadagni.
La meccanizzazione del lavoro è comunque frutto della ricerca pagata da tutti i cittadini, ma poi i vantaggi snon solo per pochi. Questa mi pare sia la realtà delle cose.
please read : LE DIECI LEGGI DEL POTERE (Requiem per il sogno americano) di NOAM CHOMSKY.