Per le Strade della California
Potrebbero interessarti anche questi:

4 Passi per Migliorare il Tuo stile di Vita e Vivere Sereno
Ciao sono Salvatore Fiananese, fondatore del blog mentesemplice.com e ideatore del programma di coaching Lavorosereno.com per dipendenti o aspirante libero professionista che vuole liberarsi dallo stress cosi da raggiungere più equilibrio tra la vita privata e la vita lavorativa. Ti è mai capitato di dire in preda alla rabbia: “BASTA! Non ne posso più di questa vita, voglio cambiare”. Voglio uscire da questo tunnel buio e smettere di lottare contro tutto e tutti. Ti sei mai trovato in una situazione simile? (altro…)

Organizzati la vita con Zen to done
Zen to done organizzati la vita Viviamo in un mondo frenetico che gira sempre più veloce, travolti da milioni di stimoli, distratti da migliaia di possibilità, schiacciati da centinaia di cose da fare. Spesso la sensazione più ricorrente è che avremmo bisogno di giornate più lunghe. Quante volte ti sei detto “vorrei una giornata di 48 ore” ? (altro…)

Non hai mai tempo di leggere?
Quante volte, fin da bambini, mentre studiavamo ci siamo sentiti ripetere “Se non capisci, leggi più piano”? Niente di più sbagliato! È infatti opinione diffusa che la comprensione di un testo sia inversamente proporzionale alla velocità alla quale lo si legge. Studi specifici hanno però accertato un dato sorprendente: quanto più si rallenta, tanto più la nostra comprensione risulta compromessa. Ma perché si verifica questo fenomeno? La spiegazione è molto semplice: perché il nostro cervello è perfetto! Sì, proprio così: date le straordinarie capacità del nostro processore mentale, se non viene fornita un’adeguata quantità di stimoli, il cervello si annoia e inizia a pensare ad altro. È questo il motivo per cui capita di arrivare alla fine di una pagina, perdere la concentrazione e ritrovarsi a pensare a tutt’altro. Come si può, quindi, ottimizzare il processo della lettura per impiegare meno tempo e ridurre la tendenza alla distrazione? Le tecniche di lettura veloce si basano su un assunto semplice quanto naturale: tutti possiamo imparare a leggere veloce esattamente come tutti impariamo a leggere( lentamente) a scuola. Da bambini – prima di imparare a leggere – il nostro campo visivo corrisponde ad un’ellisse di circa 15 centimetri quadrati. Imparando a sillabare, però, perdiamo questa capacità e continuiamo a leggere parola-per-parola. Le tecniche di lettura veloce quindi permettono di recuperare una capacità naturale e cioè quella di percepire 3-4 parole ad ogni colpo d’occhio. Ciò comporta l’incremento della comprensione oltre naturalmente alla diminuzione dei tempi di lettura. Ma non finisce qui! Per sviluppare al massimo la nostra efficienza è indispensabile unire le tecniche di lettura veloce alla moderna metodologia delle mappe mentali che permettono di racchiudere l‘80% del contenuto di un testo in appena il 20% delle parole. Le mappe mentali si basano su un approccio al testo “attivo” e dinamico. Attraverso la metodologia attiva diventa semplice e divertente estrapolare da un testo le informazioni effettivamente rilevanti; in questo modo si costruisce una conoscenza chiara, profonda e multidisciplinare della materia che andiamo a mappare mentalmente. Le mappe mentali sono state sistematizzate dallo psicologo londinese Tony Buzan che ha messo a punto inoltre efficaci ed efficienti metodologie di appredimento non solo per studenti ma anche per manager, dirigenti, lavoratori. Quest’argomento ti appassiona e vorresti saperne di più? Non perdere la nostra “Cena con formatore” il 18 Novembre 2010 alle ore 20 presso la Briefing Room del Gran Caffè La Caffettiera Napoli via Filangieri n. 2.

I 6 INDIZI PER RICONOSCERE IL FUFFA-FORMATORE (NON DIVENTARLO ANCHE TU!)
Chi è un FuffaFormatore? Uno che dice di essere esperto su un determinato argomento (generalmente su molti) e che è capace di insegnartelo. Molto spesso fa un altro lavoro per “campare” e in realtà non è né davvero esperto né tantomeno capace di insegnartelo. E anche se fosse realmente esperto ma non capace di insegnare, sarebbe un FuffaFormatore lo stesso, perché gli mancherebbe l’essenza di questo lavoro, il trasformare le conoscenze in qualcosa di facilmente comprensibile e applicabile. Che male fa? Ma non è un semplice sfigato che si atteggia, senza dare vero valore al pubblico di riferimento? E’ un po’ peggio di così. Perché il nostro mondo della formazione non è ancora così maturo da riconoscere un FuffaFormatore da uno serio. Quindi il rischio è che si parli male della formazione solo per essersi imbattuti nel personaggio sbagliato. Purtroppo, con la tecnologia e il web a portata di tutti, mistificare le apparenze è fin troppo facile. Cerca gli indizi. Ecco perché mi son dato da fare per schematizzare gli indizi a cui prestare attenzione quando entri nel mondo di un formatore. Attenzione: sono solo indizi, non prove! Non puoi essere certo al 100% del fatto che ti trovi di fronte a un FuffaFormatore, sta al tuo buon senso valutare la quantità (numero) degli indizi e la loro qualità (rilevanza). Eccoli. Standard bassi. Nel senso che fanno solo (o quasi) le cose più facili da fare, quelle che ti posizionano nella mediocrità. Nella media, appunto, invece che nell’eccellenza. Ecco due esempi giusto per farti capire il discorso degli standard: A. Citazionisti. Molti FuffaFormatori pubblicano citazioni sulle loro bacheche social Facebook e/o Instagram. E nel 90% dei casi, quello è tutto il loro marketingJ Sì lo so che fa ridere, ma ti garantisco che è così. Se gli chiedi: “Che strategie di marketing stai usando? Qual è il tuo funnel?”. Loro rispondono: “Pubblico delle belle citazioni motivazionali su Facebook, con delle belle immagini!”. Azz, dei grandi.Questa, come tutte le cose facili, non fa la differenza nella vita di nessuno, a iniziare da quella di chi le posta. Il web è pieno di citazioni e così le librerie piene di libri di citazioni (anche io ne ho scritto uno: “365 ispirazioni quotidiane – Se solo potessi ogni giorno”.). B. Ebookisti Anche qui, io ne ho scritto uno (“Il Nocciolo Duro”) ma…è in buona compagnia di svariati altri libri di carta… L’ebook può essere il primo step, ma… dimmi il nome di un ebook di uno dei grandi della formazione italiana o internazionale!! Non c’è vero? Però scommetto che mi sai dire il nome di decine di libri famosi. Ecco, ho detto tutto. Ripeto un concetto importante: non ci sono equivalenze in quello che dico. Ovvero: pubblicare un ebook o mettere citazioni sui social NON significa avere standard bassi, ma fare solo queste cose e vendersi come esperto, sì. Tuttologi. Se sono coach, sono coach di life, business, sport, carriera e amoreJ. Tutto. Se sono formatori, allora spaziano dall’organizzazione aziendale alla P.n.l. (“Faccio anche un po’ di P.n.l.” J). Dal Project Management alla Sicurezza, dal team building (senza mai aver fatto parte di un team) alla leadership (senza mai aver gestito manco un collaboratore). Esperienze. Sul loro curriculum (come io sul mio) scrivono che hanno seguito i corsi di… e segue elenco dei soliti noti italiani – me incluso, a volte – ed esteri, a iniziare da Robbins. Ma a seguire un corso non ci vuole nulla, basta pagare e presentarsi in aula. Infatti, partecipare a dei corsi e leggere libri è una galassia molto, molto diversa dal conoscere a fondo un tema e avere le competenze per insegnarlo (andragogia e public speaking in primis). Se vuoi valutare qualcuno, cerca le esperienze di aula e i risultati, non i corsi che ha seguito. Scopiazzano Poiché non hanno standard abbastanza alti da creare qualcosa di originale, un modello formativo o una tecnica particolare, si innamorano delle scorciatoie. E copiare e scopiazzare è una di queste (senza citare le fonti, ovviamente). Anche qui, doveroso dire che tutti ci ispiriamo o prendiamo spunti, incluso il sottoscritto. Come si suol dire: non c’è nulla di completamente nuovo da inventare. Ma ispirarsi e copiare sono concetti diversi (potrei fare il nome di almeno due formatori che, in questo momento, hanno sul loro sito una versione parziale del mio programma di Public SpeakingJ. Ma io non gli do alcuna importanza). Gureggiano. Atteggiarsi non è una cosa che ho mai amato. Ma può essere sopportabile se fatto da qualcuno che i risultati li ha avuti e li ha davvero. Ma quando vedo delle “pulci che hanno la tosse” (cit.), provo quasi compassione per loro. Eppure, qualcuno li prende sul serio per il solo fatto che dicono di essere fichi e in gamba. Ma l’incoerenza delle azioni parla a voce molto più alta di quello che insegnano. E se parliamo di crescita personale, atteggiarsi a guru è il segno che quella roba lì la insegnano, ma non ci sono passati attraverso. Overpromising. Promettono il sogno, quello che tutti vorremmo, per vendere più facilmente. Questi sono i più pericolosi, se conoscono (e usano) anche le tecniche manipolative, ipnotiche, persuasive. Una brutta razza, la più difficile da abbattere perché creano proseliti che non hanno capito dove sono finiti e lasciano sul campo persone a cui hanno spillato tutto lo spillabile. Alla prossima, My friend! Max PS: Se anche tu sei stanco di tutta questa fuffa e vuoi capire come fare formazione in maniera seria, scopri il mio corso Trainer Legend: CLICCA QUI per Trainer Legend PPS: dai un’occhiata allo Shine Club, la prima membership interamente dedicata a Oratori e Formatori: CLICCA QUI per Shine Club
Il secondo e il terzo video sono uguali.
Ho corretto l’errore