15 novembre, sono in treno e mi sto recando a quello che per me è l’appuntamento più importante dell’autunno 2012, la Expert University di Max Formisano.

La Expert non solo è un corso nuovissimo e unico in tutto il panorama europeo, ma per me è anche un’occasione per passare quattro giorni in compagnia di colleghi e amici. Oltre Max alla Expert ci saranno alcune delle persone che stimo di più e con le quali ho davvero piacere a passare del tempo, come Andrea la Gravinese il creatore di Compagnia dei talenti, il portale italiano dell’audioformazione, Josè Scafarelli di Ricchezza Vera, e nuovi amici come Gennaro Porcelli di Desh Gold, il primo portale specializzato nell’investimento in oro .

Stranamente non ho voglia di dormire, seppur il treno mi culla con il suo dondolio, forse sarà l’eccitazione di rivedere i miei amici e allora mi metto a leggere gli ultimi due numeri di Success Magazine, una rivista americana di formazione, crescita personale e marketing alla quale mi sono abbonato da un po di tempo dopo il mio primo viaggio in America.

Nell’editoriale di Daren Hardy ho trovato una storia molto ispirante che ho pensato valeva la pena di condividere con te.

La storia è questa :

Un certo Robert aveva una passione smisurata per il calcio. Non solo era un vero campione in uno sport (di nicchia per la società americana) ma si può dire che il calcio fosse la sua stessa vita. Il calcio gli ha permesso negli anni di frequentare le migliori e più prestigiose scuole e università arrivando a prendere anche un prestigioso master in business administration. Come tutti gli studenti americani lo sport è una vera e propria scorciatoia per il successo nella professione.

Il calcio non gli riempiva però completamente l’esistenza. Quello che lui realmente cercava era l’approvazione del padre, che non arrivò mai. Nemmeno una volta il padre andò a vedere una delle sue partite.

Negli anni a venire, la sua formazione di primissimo livello lo spinse a diventare un imprenditore. Appassionato di risorse umane avviò una piccola attività di consulenza nel campo della formazione.

Quel senso di vuoto, continuava ad accompagnarlo negli anni nonostante avesse tantissime occasioni di gratificazioni e conferma del proprio valore.

Un giorno Robert mentre faticava a portare avanti i conti della sua piccola attività di consulenza ricevette una telefonata dall’ospedale, suo padre aveva avuto un infarto grave e non sapeva se ce l’avrebbe fatta .

Quando arrivò all’ospedale ed entrò nella stanza, il padre, allettato, era  in un tale stato confusionale che lo scambiò per il dottore .

Hey doc devo parlarti di mio figlio, ho un figlio eccezionale spero che lo incontrerà adesso che viene a farmi visita è un ragazzone davvero in gamba è stato un grande campione di calcio ma e ora  è  anche un grande imprenditore è ricco e mi ha fatto proprio felice sono stato davvero fortunato con lui nella vita. Speriamo che farà presto a venire così lo conoscerà. Sono proprio orgoglioso di lui.

Improvvisamente il vuoto di Robert si colmò in un solo attimo. Il padre si è poi ripreso e Robert da quella giornata ha acquisito nuova energia per la sua vita e per la sua attività.

La sua azienda ora è a capo di una multinazionale presente in 4 paesi. Quel giorno la sua evoluzione ha fatto un vero e proprio salto.

Quando Robert in seguito gli ha chiesto come mai il padre non forse ai andato ad una sua partita e non gli avesse mai detto di essere orgoglioso di lui la risposta che ha ottenuto è stata: “tu sei già eccezionale non c’è bisogno che te lo dica”.

Le parole che diciamo hanno un peso importante nella vita delle persone sopratutto se sono l’espressione di un sentimento, di una emozione. Apprezzamento, riconoscimento, amore sono le emozioni che nutrono l’esistenza di chi ci sta più vicino.

Ognuno di noi in cuor suo sa che vuole fare felice le persone che ha accanto e cerca in loro approvazione e riconoscimento.

Le parole riescono ad esprimere il loro potere però solo quando vengono pronunciate . Non basta dimostrarlo bisogna anche dirlo.

Non basta essere amorevoli ma bisogna anche dire ti amo. Non basta sentirsi orgogliosi ma bisogna anche “Sono orgoglioso di te” o come suggerisce Roy Martina se vogliamo sviluppare l’autostima “Devi essere proprio orgoglioso di te”. Non basta essere grati bisogna anche sapere dire “grazie” e non solo quando ci passano il sale a tavola ma impariamo a dire “grazie per il solo fatto che ci sei”.

Perchè le persone non lo sanno hanno bisogno di sentirselo dire. E questo fa parte della nostra responsabilità. Quando non ascoltiamo le parole che abbiamo bisogno di sentirci dire dalle persone che ci sono più vicine, percepiamo un senso di vuoto. Un vuoto che niente e nessun altro ci può riempire.

Un amico, che ormai va per i 60 e ha anche i figli grandi che lavorano nella sua azienda mi raccontò una volta che passeggiando per il nostro quartiere si fece una lunghissima litigata con la madre. Solo che la madre era morta da più di dieci anni.

Le persone non lo sanno, Non aspettare domani ! Diglielo oggi stesso :

“Hey sono orgoglioso di te! tu sei importante per la mia vita, Grazie che ci sei!”

Autore: Luciano Cassese

Luciano Cassese CEO Fosforo24 Fondatore ed editore di Professioneformatore.it Trainer, Speaker, Self Marketing Coach, Imprenditore On Line Appassionato Marketing, Sviluppo Personale, Meditazione https://www.lucianocassese.it