Ovvero … Cinque consigli per un’impresa di successo

Sei stanco di lavorare per qualcuno che sottostima le tue capacità e ti paga poco rispetto al lavoro che svolgi?

Vorresti creare la tua impresa, ma non hai le idee chiare sul campo in cui lanciarti e hai paura di fallire subito?

Stavi proprio cercando i consigli giusti per partire bene mettendoti in proprio?

Nel libro L’arte di chi parte (bene), l’imprenditore, guru e principale “evangelista” di Apple, Guy Kawasaki ne ha raccolti di molto preziosi, frutto della sua grande esperienza. Quindi…

Ecco a te i 5 consigli de L’arte di chi parte (bene)

Primo: Il mantra

Per cominciare, nel testoL’arte di chi parte (bene), Kawasaki sostiene che il motivo migliore per cominciare una nuova impresa sia creare qualcosa che abbia un senso: risolvere un problema a qualcuno, riparare una giustizia, salvare qualcosa da una certa fine oppure cambiare il mondo.

La sua guida non si rivolge tanto ai “colletti bianchi” o agli smanettoni di Silicon Valley, quanto piuttosto a chiunque ragioni su questi presupposti: essere un imprenditore è una condizione mentale. Le imprese possono avere come fine il denaro come non averlo, purché abbiano una valida ragion d’essere. Il punto è che se non hai una grande sfida da affrontare, oltre ai soldi e alle gratifiche, che ti faccia alzare la mattina per andare a lavoro, non realizzerai mai un grande obiettivo. Questa motivazione dev’essere come una specie di “mantra”, una formula “magica” che abbia il potere di farti emozionare e dare sempre il massimo. Non è uno slogan, una “tagline”, ma qualcosa di mistico.

Secondo: Spiriti affini e modelli d’impresa

Intorno a questo mantra, riunisci intorno a te le persone giuste per la tua organizzazione, spiriti affini il cui lavoro fornirà il valore aggiunto alla tua impresa. Sviluppa il tuo lavoro intorno a dei modelli imprenditoriali validi. Cercane uno semplice, condensabile in non più di dieci parole. Fallo gestire da una donna: in genere loro sono più pratiche e realistiche degli uomini nel valutare le possibilità di successo di un progetto imprenditoriale.

Non temere di cominciare in una piccola nicchia di mercato: tutte le più grandi imprese si sono sviluppate dopo essersi affermate con prodotti molto specialistici in piccoli mercati, anche Microsoft. Puoi proporre le innovazioni più geniali, se non hai un buon modello di business alla base che generi buoni profitti, non ti affermerai mai. Nel tuo lavoro, procedi per obiettivi, per assunti valoriali (la base del tuo modello di impresa) e per compiti chiari che devono essere svolti perché la tua organizzazione sia efficiente e grande.

Terzo: Bootstrapping

Se non disponi di grandi capitali di partenza, se non trovi altri investitori o un paracadute finanziario con capitale di rischio, lavora col “bootstrapping” (dall’inglese, “calzascarpe”). Fai partire, cioè, la tua impresa giusto con quelle poche risorse di cui disponi, riducendo i costi all’osso perché “la scarpa ti calzi perfettamente al piede”. Questo modello funziona se dai la massima importanza, non alla quota di mercato, né alla crescita o ai profitti contabili, ma al cash flow. Avrai entrate regolari immettendo il tuo prodotto sul mercato il prima possibile, anche se è ancora imperfetto (se riesci a venderlo, poi potrai sempre permetterti di produrre e venderne una versione aggiornata) e a costo di rinunciare a vendite più remunerative e di più lungo periodo. Potrai così procurarti liquidità, confrontarti col mondo reale e trasformare subito la tua impresa in una macchina agile, orientata ai risultati e all’esecuzione. È vero che con un prodotto imperfetto ti giochi la credibilità, ma è pur sempre meglio giocarsi quella che chiudere bottega prima ancora di cominciare.

Quarto: Pianificazione, promozione e marketing

Non cristallizzarti sulla promozione dei tuoi prodotti, comincia prima col produrre, vendere e trovare clienti ancor prima di dar via agli affari. Citando Eisenhower, Kawasaki sostiene che “i piani sono utili, ma la pianificazione è indispensabile”. I piani aziendali temporali sono utili per definire volta per volta gli obiettivi, gli investitori li richiedono, ma in effetti essi si basano sulla previsione di circostanze future in realtà ignote e spesso vanno cambiati in corso d’opera. Nemmeno gli investitori se ne fanno condizionare più di tanto: a loro interessa soprattutto che i vostri piani confermino l’opinione che già hanno della tua impresa. Contano davvero programmazione del lavoro, attuazione ed esecuzione. Ogni volta che organizzi un lancio promozionale o una presentazione, immagina, allora, di avere sulla spalla un omino annoiato che dice: “E allora?” La gente bada a come funzionano le cose in pratica.

Per quel che riguarda il marketing aziendale, Kawasaki afferma che:

  • Il prodotto dev’essere efficace, specifico per fare una cosa sola altrimenti genera confusione, semplice – se non è semplice non funziona;
  • Deve avere un nome che si possa trasformare in un verbo, che cominci con una delle prime lettere dell’alfabeto per comparire sempre in cima alle liste, che eviti le mode e non abbia numeri al suo interno;
  • Per lanciare una novità, bisogna sfruttare il “contagio” – quella cosa per cui, quando le persone provano il tuo prodotto, non possono poi più farne a meno – con un prodotto facile da usare e conveniente da acquistare. Queste caratteristiche faranno sì che molte persone utilizzeranno il tuo prodotto, creeranno movimento e attireranno la stampa che ti farà pubblicità gratuita e credibile;
  • Non devi dare un’immagine troppo seriosa e chiusa della tua impresa, promuovine invece il volto umano, mira ai giovani, fa’ beneficenza, presenta i tuoi clienti nel materiale promozionale, prenditi in giro nelle pubblicità, fatti degli amici prima di aver bisogno del loro aiuto: si sentiranno “in debito” con te in futuro.

Quinto: Il Mensch

Un imprenditore di successo dovrebbe essere quello che in lingua Yiddish viene chiamato “Mensch”: un esempio per gli altri, un uomo dai parametri etici e morali molto elevati, capace di fare sempre la cosa giusta, di pagare per ciò che riceve, di rispettare gli accordi, disposto ad aiutare chi non è in grado di restituirgli il favore.

Insomma, fa’ sì che le tue azioni siano mosse da un grande “perché” e troverai sempre un “come” per realizzare i tuoi obiettivi.

Trovi il libro qui, ma tu, ti senti pronto?

 

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