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Hai una strategia per la tua ricerca del lavoro o stai solo girando a vuoto?
Quanto è importante la strategia nella ricerca del lavoro? Quanto è importante la corretta distribuzione delle risorse di tempo da dedicare alle differenti attività di ricerca del lavoro? In tutta sincerità penso che la strategia sia una cosa fondamentale! Leggendo Employment Digest, un blog americano di Career coaching molto accreditato, ho trovato una analogia tra gli sforzi per la ricerca del lavoro e i giocolieri del circo, nella quale mi sono identificato e riconosciuto. Voglio quindi proportela nel corso di questo articolo parlando di strategia nella ricerca del lavoro. Che tu stia cercando il tuo primo lavoro, che tu sia occupato e stai cercando di cambiare lavoro o semplicemente sei in procinto di dover cambiare lavoro, ti suggerisco vivamente di leggere questo articolo che troverai, spero, illuminante! Ti ricordi del circo ? Ti ricordi del tendone del circo? Si il circo, quello di Moira Orfei per capirci. Quello che arrivava una volta all’anno e ci andavi in gita con la scuola quando eri bambino? A me piaceva un sacco andarci in gita! C’erano un sacco di cose divertenti: si andava in un posto lontano dal centro, in periferia, in luoghi che nel mio immaginario di bambino sembravano quasi le zone tropicali dell’africa sub-sariana, che si vedevano in tv. E poi c’era questo tendone pieno di cose strane, esotiche: c’erano elefanti, leoni, tigri, giraffe, acrobati, pagliacci, giocolieri! Un mondo intero di cose emozionanti elettrizzanti. Tra i vari numeri che vedevo rappresentati mi sono sempre piaciuti tanto i giocolieri. E in questi giorni ripensando alla fatica che in tanti compiono nella ricerca di lavoro, mi veniva in mente la figura di un giocoliere che fa ruotare i piatti con le bacchette. Pensa che proprio quel tipo di numero, da bambino, ho provato a farlo anche io almeno 100 volte, nella mia stanza con un frisbee ma, per quanto ci provassi, non sono mai riuscito a farlo girare per più di 10 secondi sul mio indice. Quei giocolieri invece riuscivano a far girare una moltitudine di piatti contemporaneamente, mantenendoli in aria su bacchette di legno! La bellezza di quel tipo di spettacolo, ancora oggi, è l’efficienza con cui il giocoliere fa girare di nuovo ogni piatto, non appena questo comincia a rallentare per evitare che cada. E il tutto controllando una moltitudine di piatti. Bill uno degli autori di Employment Digest, paragona proprio la rotazione dei piatti del giocoliere alle persone che sono alla ricerca di lavoro. Il movimento rotatorio dei piatti è messo in relazione agli sforzi che si compiono nel tentativo di trovare la (prossima?) posizione professionale. Nell’analogia ciascun piatto rappresenta le differenti attività compiute per cercare lavoro: la consultazione delle diverse fonti di informazione e risorse usate per creare una reti di relazioni sociali (“networks”), finalizzati all’ottenimento di un colloquio di lavoro. Quando cerchi lavoro sarebbe quindi sempre opportuno che tu ti chiedessi: “Quanti piatti stavo facendo girare e quanto spesso sto tornando indietro su ciascuno di essi?” Mi ci sono trovato anche io L’articolo mi ha colpito particolarmente in quanto a pensarci bene mi ci sono trovato io in questa situazione, tempo addietro (6 anni fa a seguito della fine di una importante esperienza di lavoro). Dopo una veloce analisi ho scoperto che in realtà uno dei miei limiti della mia ricerca era che facevo girare troppo pochi piatti e facevo roteare gli stessi. Ho notato anche che avevo per così dire i miei “piatti preferiti”, molti dei quali era davvero divertente far girare, ma o non erano molto efficaci o non rispondevano alle mie reali esigenze. Bene a quel tempo ero inefficace per definizione! Come ho scritto anche sul mio eBook “Lavoro trovarlo e cambiarlo anche con questa crisi“, cercare lavoro è una attività che che va affrontata con programmazione, e deve prevedere una pluralità di iniziative congiunte. Se segui questo blog e consulti le offerte di lavoro per formatori qui presenti probabilmente anche tu sei come me. Ami siti come LinkedIn®, Xing®, Viadeo® carrierbuilder®, Monster® e job online®. Ti piace il networking (sopratutto on line) e cerchi di tenerti informato il più possibile su internet. Ma vorrei darti un piccolo avvertimento:”affidarsi solo a questo tipo di strumenti può essere fuorviante e ci distoglie da tutti gli altri impegni e priorità che abbiamo quando cerchiamo un lavoro. Il fatto è che i social network professionali offrono una gratificazione immediata. Contare quotidianamente il numero di visite al proprio profilo su LinkedIn® è un’attività altamente gratificante che può allontanarci dai i nostri obiettivi: “cavolo mi hanno visualizzato 8 persone che Figo sicuramente mi chiameranno per un qualche incarico domani farò altri due interventi in qualche gruppo per farmi notare di più”. Ma non è così che funziona. Sicuramente questi siti giocano anche un ruolo chiaro e importante nel mantenere un’ampia portata nel tuo sforzo di ricerca ma, la realtà è che se ti alzi dalla sedia e ti stacchi per un po dal computer là fuori ci sono molte altre cose da fare, molti altri piatti da far girare . E, come penso tu sappia bene, ciascuno di essi ha il suo valore importante. I tempi duri richiedono una nuova strategia Essere senza lavoro in una situazione economica incerta come quella che stiamo vivendo, può essere stressante e frustrante. Ma Essere senza lavoro e senza una chiara strategia è una cosa completamente stupida. Eppure la maggior parte delle persone che ho conosciuto (e credimi facendo il formatore ne ho conosciute tante) quando attraversa una fase di cambiamento non hanno un piano specifico e non sanno neppure bene dove volevano andare. Quando chiedo : “ehi Cosa cerchi?”, “Un lavoro“, “cosa stai facendo per trovarlo?” “Cerco un po su internet!” E questa è la risposta più frequente e più stupida che sento pronunciare. Per questo motivo adesso voglio chiederti: hai tracciato una strategia? come è strutturata? e come pensi di prepararne una? Bene se non ci avevi pensato precedentemente, o se vuoi solo un’opportunità per confrontarti con me, ecco alcuni consigli che ti saranno utili nel impostare la tua. 1. IDENTIFICA i tuoi “piatti” Come quel giocoliere anche tu hai i tuoi piatti da far girare, (i piatti rappresentano sono le tue risorse da utilizzare nella ricerca di lavoro), fondamentalmente sono tutti i “micro-networks” dei quali fai parte (per esempio, il sito di LinkedIn, il sito di Monster, uffici territoriali di selezione del personale vecchi amici dell’università, colleghi della palestra etc etc). Nell’insieme questi “micro-networks costituiscono la tua rete di relazioni sociali complessiva. Identificando ciascun micro-network puoi dunque cominciare a valutare il valore relativo di ognuno di essi e la periodicità con la quale dovrebbe essere pieno di risorse nuove. Ti faccio un esempio anche tu, come me, sei iscritto a LinkedIn e hai una discreta rete di contatti. Inoltre, forse frequenti una palestra, e in questo ultimo periodo stai consultando le offerte di lavoro su un paio di siti. Bene ! Questi sono solo alcuni dei tuoi micro-network. A questo punto, una volta identificati puoi procedere alla loro valutazione. Chiediti : “con quale frequenza devo frequentare questi network per trovarci informazioni e risorse nuove ?” 2. VALUTA i tuoi “piatti” Ciascun piatto, ciascun micro-network ottiene un valore in base a criteri specifici. Una volta stimati, devi procedere a classificare i tuoi piatti per coerenza e efficienza nel raggiungere il tuo obiettivo. In questo modo ti darà un senso reale di dove dovresti trascorrere maggiormente il tuo tempo. Ti faccio un esempio: se fino ad oggi non hai avuto una strategia precisa della costruzione della tua rete su LinkedIn, e i tuoi contatti non sono del tutto coerenti con il settore nel quale vuoi inserirti, molto probabilmente gli sforzi che farai sul sito non saranno molto produttivi. Dovrai cambiare strategia di approccio allo strumento investendoci un po’ del tuo tempo. Quindi nella classificazione dei tuoi micro-network verrà messo dopo altre attività che possono portare più frutto, in tempi più brevi. 3. MISURA la tua “bacchetta di rotazione” Il tuo micro-network quanto è disposto ad aiutarti? Puoi stabilire questo misurando il tuo “bastoncino di rotazione”. Esso mostra la distanza relativa fra te e il tuo micronetwork. Nella rotazione dei piatti è meno difficile lavorare con un bastoncino più corto e, in questa strategia, ciò suggerisce una relazione più intima con il tuo network: un rapporto che puoi sfruttare più profondamente e più spesso. 4. SCEGLI un ciclo di rotazione per ciascun piatto In base al valore e alla intimità di ciascun network puoi decidere quanto spesso far girare ogni piatto. Una volta che l’analisi è completa puoi aver fiducia che un piano specifico assicurerà che i tuoi micro-networks sappiano che stai cercando lavoro e che gli venga ricordato quali sono le tue capacità e i tuoi obiettivi. 5. Tieni un giornale di bordo Sei in grado di ricordarti quando hai mandato l’ultima e-mail a quel agenzia di selezione? Ti ricordi quale feedback è stato fornito da ciascuno dei tuoi micro-networks l’ultima volta che hai parlato? Un giornale di bordo segue le tracce di ogni contatto con i tuoi micronetworks permettendoti di misurare il valore in pieno sviluppo e i risultati man mano che passa il tempo. Detto questo ti saluto facendoti i miei migliori auguri per tutti i tuoi obiettivi professionali e lasciandoti una domanda: “Hai una strategia o stai solo girando a vuoto?”. Risorse Vuoi approfondire il tema della ricerca di lavoro e della carriera ? Vuoi diventare un vero esperto di questa materia ed essere un grande Leader di te stesso ? Lavoro – Trovarlo e Cambiarlo anche con Questa Crisi Puoi cominciare sin da subito a imparare ad affrontare i colloqui di lavoro in maniera sempre vincente! Scopri le tecniche più efficaci e i segreti più nascosti per trovare sempre lavoro e fare una brillante carriera a questo indirizzo https://www.professioneformatore.it/trovare-lavoro/ L’eBook costa pochissimo ma vale veramente tanto!

Quello che conta: 20 cose importanti nella vita
Come scegliere l’essenziale ed essere felice? Quante volte fermandoti ad analizzare la tua vita ti sei sentito infelice e insoddisfatto? Quante volte di fronte al fallimento di un obiettivo o di un progetto hai preferito rinunciarvi piuttosto che lottare? Eppure le cose essenziali dell’esistenza non solo sono le più facili da individuare ma anche quelle che possono renderti più felice. Lo sa bene lo psicologo ed educatore Hal Urban che nel libro intitolato “Quello che conta (Le venti cose importanti che ho imparato nella vita)” passa in rassegna, sulla base della propria esperienza personale, i principi che ognuno di noi dovrebbe sempre scegliere per condurre un’esistenza autentica e piena. Coltiva l’ottimismo Scopriamo in questo modo che le persone di successo non sono necessariamente quelle che sono riuscite ad accumulare e conservare grossi capitali, ma quelle che si adattano alla vita senza lamentarsi e che coltivano quotidianamente l’ottimismo. Impariamo a capire che la vita è ingiusta e genera sofferenze ma che, se lo si desidera, è sempre possibile imparare qualcosa dal dolore e costruire a partire da esso qualcosa di positivo. La vita però può essere allo stesso tempo anche molto divertente, soprattutto se riusciamo a non prenderla e a non prenderci troppo sul serio, praticando l’autoironia. La tua vita è una tua scelta Continuando nella lettura Urban ci rende partecipi della sua personale esperienza di vita e ci riporta esempi di personaggi storici molto conosciuti, raccontandoci il modo in cui hanno raggiunto successo e realizzazione sociale. La nostra esistenza non è mai frutto del caso e della fatalità, ma è il risultato e la somma di tante scelte e decisioni. Per autorealizzarci ed essere felici dobbiamo sempre scegliere di essere rispettosi, gentili e onesti; bisogna sempre porsi degli obiettivi da perseguire cercando di portarli a termine con caparbietà e tanta determinazione. Sacrificati per il tuo obiettivo Per arrivare al successo non esistono scorciatoie: la scelta di inseguire uno scopo e di realizzare un determinato progetto impone sempre e comunque un sacrificio. Raggiungere la propria meta senza rinunciare a qualcosa, senza alcuno sforzo e con poca fatica è impossibile. Questo vale a dire che, se si desidera costruire per il proprio futuro qualcosa di concreto, ci si deve sempre rimboccare le maniche. Mettiti in gioco Non bisogna mai temere il fallimento: ogni errore può essere considerato un passo in avanti verso il raggiungimento della meta. Gli esempi classici, che Urban riporta nel libro, sono quelli di due celeberrimi uomini di scienza: Albert Einstein e Thomas Edison. L’autore ci fa notare che se questi due grandi uomini, in seguito ai molti tentativi falliti che hanno inevitabilmente collezionato nel corso della loro carriera, avessero rinunciato ai loro obiettivi, oggi il mondo non conoscerebbe il loro genio e non potrebbe avvalersi delle loro scoperte. Pare, ad esempio, che Thomas Edison per arrivare a inventare la lampadina avesse testato ben diecimila filamenti non funzionanti. Se si fosse arreso al primo tentativo con buona probabilità noi oggi non avremmo la corrente elettrica, o comunque essa sarebbe stata scoperta solo molto più tardi. Credi fermamente in te stesso La questione dell’autostima è strettamente connessa alla paura di sbagliare e alle conseguenze che essa comporta. Le persone che nutrono scarsa stima nei confronti delle proprie capacità sono anche quelle che hanno più paura di commettere errori e che si arrendono più spesso di fronte ai propri fallimenti. In generale, poi, afferma l’autore chi ha poca fiducia in sé stesso ha anche un atteggiamento poco aperto nei confronti del mondo. Imparare a darsi valore significa, per Hurban, coltivare l’ottimismo e orientarsi verso quella scelta di onestà, rispetto e gentilezza che ci aiutano a essere più felici. Riconsidera le priorità e i valori Capita spesso che le persone tendano a percepire in maniera negativa situazioni che non lo sono, o tendano a ingigantire i problemi. In poche parole l’uomo, per sua natura, tende a complicarsi la vita allontanandosi sempre più da Quello che veramente conta. Per evitare di incappare in questo errore Hal Urban offre un valido consiglio, mutuato da una sua esperienza personale: l’incontro durante gli anni del’università con Hal DeJulio, un uomo che aveva raggiunto un grande successo personale e finanziario. L’autore ci mette a conoscenza di quello che secondo DeJulio, era non solo la chiave della fama ma anche della pienezza esistenziale: scrivere una lista dei propri valori e delle proprie priorità. Quello che conta Per DeJulio i sei principi da osservare in qualsiasi tipo di occasione per raggiungere qualsiasi tipo di risultato, o per meglio dire, le cose che veramente contano possono essere riassunti in una breve lista. Hal Urban ci invita a riflettere su quelli che lui considera i più importanti e costruttivi. Per prima cosa è fondamentale avere un buon atteggiamento in qualsiasi circostanza ci si trovi ad affrontare. Il rispetto e l’onestà sono dei valori basilari che vanno sempre osservati. Inoltre qualsiasi cosa che scegliamo di fare nella nostra vita deve essere sempre fatta con impegno; così come l’apprendimento deve essere considerato come un processo continuo. Infine: mai dimenticare di ridere e divertirsi. Il libro di Hal Urban è un manuale che intende offrire al lettore un approccio completo al successo inteso, anche e soprattutto, come arte di raggiungere i propri risultati rispettando i propri principi e valori. “Quello che conta” è un libro utile, divertente e ironico, che si legge senza particolare sforzo. Riflettere sui consigli di Hal Urban e cercare di metterli in pratica è un ottimo modo per cercare di ridimensionare la propria visione del mondo e aprirsi la via del successo.

Pensiero positivo: ecco come sfruttare al meglio la tua aura in 3 semplici passi
Ognuno di noi ha un’aura personale che brilla quando siamo al meglio e diventa cupa se siamo malati o depressi. Hai mai notato che alcune persone si portano dietro un pesante grigiore e sembrano essere inseguite dalla nuvola di Fantozzi? Non è un caso. Sei una di quelle persone che spesso pensano “capitano tutte a me”? Ecco come eliminare la negatività dalla tua vita in pochi e semplici passi, cambiando la tua aura con il pensiero positivo. (altro…)

Steve Jobs ;Vivere la vita prima di morire
Una lezione di vita dall’uomo che ha inventato il futuro I recenti Rumors sullo stato di salute del CEO della Apple, Steve Jobs, mi spingono a scrivere due righe sul blog di professioneformatore.it , e invitarti a rivedere il filmato e a rileggere la trascrizione di un discorso che a mio giudizio può essere considerato la sua più grande eredità. Il discorso tenuto alla Stanford University. Come forse saprai, Il 24 agosto 2011 Jobs si è dimesso dal ruolo di amministratore della Apple conservando il ruolo parzialmente marginale di direttore. Jobs ha giustificato la sua scelta con il peggioramento del suo stato di salute a seguito della riproposizione di un tumore che lo aveva attaccato già qualche tempo fa. Steve Jobs è uno dei personaggi pubblici più riservati al mondo ha sempre tenuto i suoi problemi di salute segreti come i brevetti e i progetti industriali della Apple, e poco si sa anche ora sulle sue attuali condizioni di salute, e del livello di gravità della malattia. Nel 2005 in un insolito discorso alla Stanford University in occasione della laurea degli allievi dell’ultimo anno, innanzi ad una platea di un migliaio di giovani americani candidati a diventare parte integrante della classe dirigente del Paese, jobs ha parlato della sua vita, di quando è stato adottato da bambino, della sua esperienza non troppo lineare con l’università, della fondazione della Apple, del suo allontanamento e del suo rientro nella azienda che aveva contribuito a fondare, della lotta con un tumore che lo ha perseguitato per lungo tempo, lo stesso male che sembra attaccarlo di nuovo in questi giorni. In quell’occasione Jobs si è scoperto e tutti abbiamo conosciuto uno dei personaggi più ispiranti mondo. Io stesso ho appreso molto da lui. Per migliorare le mie competenze di public speaking ho visto e rivisto i suoi keynote migliaia di volte. Ad oggi il miei stessi corsi di presentazioni efficaci, e Public speaking che trovi su professioneformatore.it sono in parte modellati sul suo esempio. Nel 2009, su questo blog, avevo già pubblicato il video e la traduzione integrale di quel discorso famoso del 2005 alla Stanford university che è poi passato alla storia con il nome di “siate affamati siate folli”. In quell’occasione jobs Ha parlato serenamente del suo rapporto con morte e in una battuta ha detto candidamente : “Se vivrai ogni giorno della tua vita come se fosse l’ultimo, un giorno prima o poi avrai sicuramente ragione.” Riflettendo sulla necessità di un approccio alla vita con assunzione di responsabilità forte, Jobs ha detto, “Ricordare che morirò presto è lo strumento più importante che abbia mai incontrato per fare le grandi scelte della vita”. Non sappiamo ancora quali implicazioni avranno le sue dimissioni su una delle aziende più grande del mondo, la Apple una società che sotto la sua guida ha letteralmente inventato il nostro modo di vivere la tecnologia. Apple ha progettato il primo sistema operativo a finestre, la porta USB, i lettori mp3, ha reinventato il modo di concepire gli smartphone, i tablet, e migliaia sono i brevetti depositati, in questi anni. Tim Cook é il nuovo CEO di Apple e le Speculazioni sullo stato di salute (precaria) di Jobs sui blog, giornali e riviste sicuramente continueranno nei prossimi mesi, portando i fan di Apple a chiedersi: “Cosa significherà questo per il futuro dell’azienda?” E, per noi affamati consumatori di beni di consumo a marchio Apple, in che modo questo può influenzare il rilascio di nuovi prodotti. Ma, come ha detto lo stesso Jobs, dopo che Bloomberg aveva accidentalmente pubblicato un necrologio di 17 pagine “Le voci sulla mia morte sono molto esagerate”. Nel discorso che ti invito a rileggere e a rivederne il filmato si trova l’essenza del più grande insegnamento della vita di jobs. “Il vostro tempo è limitato, non può essere speso vivendo vita di qualcun altro.”