L’arte della Guerra

 

“Il più grande condottiero è colui che vince senza combattere”

Questo è forse uno dei passaggi più importanti e famosi del testo l’Arte della Guerra di Sun Tsu

Scritto in Cina circa 500 anni prima della nascita di Cristo, il testo rappresenta il più antico trattato di strategia militare esistente al mondo. I suoi insegnamenti hanno influenzato nei secoli, e tuttora influenzano il pensiero orientale. Portato per la prima volta in Europa dai Francesi (La cui prima traduzione risale al 1772) oggi questo testo viene utilizzato nelle scuole di management in tutto il mondo. Nel corso dei secoli il testo ha ispirato Guerrieri, Generali, uomini politici, manager, imprenditori. Il successo senza tempo di quest’opera risiede nei suoi insegnamenti fondamentali. L’autore non si limita a dare indicazioni per vincere i nemici sui campi di battaglia. Ma ci insegna a gestire i conflitti in modo profondo e non distruttivo, perché anche nella nostra vita quotidiana “la miglior battaglia è quella che vinciamo senza combattere”.

Sun Tzu, vissuto nell’era di Confucio, fu un brillante stratega militare in un’epoca di guerre molto frequenti e il testo è una raccolta delle sue opinioni sulla sopravvivenza e il successo in un periodo irto di difficoltà. Per molto tempo il contenuto fu tramandato esclusivamente per via orale; più tardi fu messo per iscritto su dei bastoncini di bambù e alla fine fu rilegato in un libro. L’Arte della Guerra “enfatizza la conoscenza quale strumento per ottenere la vittoria, e il suo strumento principale è il potere già esistente nel mondo naturale e in quello umano”. Questa attenzione per la sfera personale – le conoscenze, il carattere, la sintonia con il Tao (lo spirito guida dell’universo) – spiega come mai ancora oggi si tratti di un libro importante e di grande valore.

L’Arte della Guerra propone un modo diverso di considerare il conflitto, in quanto rinuncia all’istintivo approccio di “lottare fino alla morte”. Con una buona dose d’intelligenza, afferma l’autore, è possibile evitare che un conflitto si sviluppi in qualcosa di grave o addirittura ancor prima che si sviluppi. Si tratta del concetto del “prendere in maniera integra”: conquistare con una forza minima e con poca distruzione; le risorse di entrambi i contendenti vengono lasciate intatte.

Oggigiorno, un esito simile verrebbe definito “vincente per entrambe le parti” (Win to win) , quando cioè non ci si limita a sconfiggere qualcuno in una disputa, ma si arriva al punto di conquistarlo al nostro modo di vedere le cose. Abbracciare una visione più ampia delle cose permette di fare salvi l’orgoglio e la dignità. Se, al contrario, crediamo nella necessità di un approccio in cui o si vince o si perde, il raggiungimento del nostro obiettivo implicherà il ricorso all’aggressione e alla forza.

La maggior parte della gente non si troverà mai nella situazione di dover affrontare una guerra; avrà, però, a che fare con dei conflitti. Per quanto difficile possa sembrare, il modo migliore per affrontare il conflitto consiste nell’assumere un atteggiamento distaccato. La collera genera il caos e ancor più sofferenza di quanto non occorra, mentre l’autocontrollo permette un’azione distaccata, ma piena di vigore. Essere un leader per Sun Tzu significa anche conoscere se stessi. Per essere invincibili, non si può far affidamento sulle debolezze altrui, occorre diventare tali attraverso un’etica di costante perfezionamento e miglioramento; con un’autoconoscenza di questo tipo, oltre allo sviluppo della perspicacia strategica mediante un’accurata osservazione degli altri, possiamo diventare dei “comandanti saggi”.

È necessario abbracciare una visione più ampia se si vuole vedere con chiarezza: la visione più piccola è sempre quella falsa e vulnerabile. Avere una visione più ampia significa aprirsi a tutte le informazioni, il che ci permette di avere un quadro più preciso di quello che sta accadendo. Grazie alla nostra capacità di cogliere l’insieme di una situazione e avere pazienza, possiamo leggerne il flusso e agire di conseguenza.

 

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Le strategie di Sun Tzu indicano come accumulare impeto per poi colpire con forza e fuggire rapidamente; le azioni del comandante saggio sono rapide e decisive. Ecco alcune caratteristiche di questo genere di leader:

• Controlla il tipo di scontro, anziché reagire ad esso.
• Si muove silenziosamente e senza arroganza, per raggiungere l’obiettivo.
• Lascia che il nemico si logori cercando di ottenere un vantaggio, poi interviene con la forza per mandarlo gambe all’aria.
• Sembra privo di forma, presente ovunque e in nessun luogo.
• Decide la vittoria, anziché desiderarla.
• È un maestro di incertezza e caos.
• È ortodosso in alcune cose, in modo da poter cogliere gli altri di sorpresa.
• È esperto nell’arte dell’inganno; ossia, lascia che gli altri vedano ciò che lui vuole che vedano.
• Cerca insistentemente informazioni sull’avversario.
• Sviluppa un rapporto stretto con l’organizzazione in modo che essa si muova all’unisono e come uno spirito unico.

C’è voluto molto tempo prima che l’Occidente apprezzasse pienamente L’Arte della Guerra, il motivo è che il testo, di per sé, è molto enigmatico. Malgrado ciò, ai nostri tempi questo libro viene impiegato prevalentemente nelle situazioni più prosaiche di lavoro e della vita di tutti i giorni; L’Arte della Guerra è letto sia da uomini di affari sia da leader militari o politici.

Il manuale di Sun Tzu è stato forgiato in un’epoca di grande instabilità, quando le vecchie convinzioni e la moralità di un tempo erano minacciate; propone delle strategie per il successo che vengono messe alla prova da migliaia di anni. Come è nella natura della vera saggezza, non ha limiti di tempo o di luogo.

La lettura è senza dubbio veloce e piacevole e vi si trovano numerose informazioni sulla cultura millenaria e tanto affascinante. L’Arte della Guerra è divenuto un punto di riferimento per tutti coloro che vogliono imparare a vincere in ogni contesto

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