Perché sorridere ti porta al successo?
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Buona Pasqua
Mi Auguro che questa Pasqua sia per te occasione di gioia, salute successo e gratificazioni In questi giorni un pensiero va a quanti oggi vivono una condizione di incertezza, disagio, paura e disperazione a causa del terremoto! A chi ha perso casa, a chi ha perso gli affetti, a chi ha perso la possibilità di vivere una vita serena. E’ singolare come tanta disperazione si sia manifestata nella settimana di passione. La luce della Resurrezione della Pasqua disperda le tenebre che oggi avvolgono il loro cuore il loro spirito, illumini i loro passi indichi la strada e dia loro la forza per andare avanti, per vivere, per sognare, per sperare e per ricostruire! “Così è scritto, che il Cristo avrebbe sofferto e sarebbe risorto dai morti il terzo giorno,” [Luca 24:46] Auguri a te e famiglia
Non hai mai tempo di leggere?
Quante volte, fin da bambini, mentre studiavamo ci siamo sentiti ripetere “Se non capisci, leggi più piano”? Niente di più sbagliato! È infatti opinione diffusa che la comprensione di un testo sia inversamente proporzionale alla velocità alla quale lo si legge. Studi specifici hanno però accertato un dato sorprendente: quanto più si rallenta, tanto più la nostra comprensione risulta compromessa. Ma perché si verifica questo fenomeno? La spiegazione è molto semplice: perché il nostro cervello è perfetto! Sì, proprio così: date le straordinarie capacità del nostro processore mentale, se non viene fornita un’adeguata quantità di stimoli, il cervello si annoia e inizia a pensare ad altro. È questo il motivo per cui capita di arrivare alla fine di una pagina, perdere la concentrazione e ritrovarsi a pensare a tutt’altro. Come si può, quindi, ottimizzare il processo della lettura per impiegare meno tempo e ridurre la tendenza alla distrazione? Le tecniche di lettura veloce si basano su un assunto semplice quanto naturale: tutti possiamo imparare a leggere veloce esattamente come tutti impariamo a leggere( lentamente) a scuola. Da bambini – prima di imparare a leggere – il nostro campo visivo corrisponde ad un’ellisse di circa 15 centimetri quadrati. Imparando a sillabare, però, perdiamo questa capacità e continuiamo a leggere parola-per-parola. Le tecniche di lettura veloce quindi permettono di recuperare una capacità naturale e cioè quella di percepire 3-4 parole ad ogni colpo d’occhio. Ciò comporta l’incremento della comprensione oltre naturalmente alla diminuzione dei tempi di lettura. Ma non finisce qui! Per sviluppare al massimo la nostra efficienza è indispensabile unire le tecniche di lettura veloce alla moderna metodologia delle mappe mentali che permettono di racchiudere l‘80% del contenuto di un testo in appena il 20% delle parole. Le mappe mentali si basano su un approccio al testo “attivo” e dinamico. Attraverso la metodologia attiva diventa semplice e divertente estrapolare da un testo le informazioni effettivamente rilevanti; in questo modo si costruisce una conoscenza chiara, profonda e multidisciplinare della materia che andiamo a mappare mentalmente. Le mappe mentali sono state sistematizzate dallo psicologo londinese Tony Buzan che ha messo a punto inoltre efficaci ed efficienti metodologie di appredimento non solo per studenti ma anche per manager, dirigenti, lavoratori. Quest’argomento ti appassiona e vorresti saperne di più? Non perdere la nostra “Cena con formatore” il 18 Novembre 2010 alle ore 20 presso la Briefing Room del Gran Caffè La Caffettiera Napoli via Filangieri n. 2.
Autostima: 4 passi per non curarsi del giudizio degli altri e proseguire sulla propria strada
Quello che segue è un guest post di Ernesto Tavassi, collega FORMATORE in informatica, e consulente informatico autore del blog ernestotavassi.net In questo articolo Ernesto ci parla di “ Autostima” da una angolazione davvero particolare. Buona lettura a tutti ! Ok, comincio con una confessione. Ho speso la mia intera vita – 38 anni – preoccupandomi troppo di offendere gli altri, di non essere all’ altezza, o chiedendomi se non mi stessero giudicando. Mi sono detto: “É ora di finirla. É stupido, e non porta nessun beneficio. Questo atteggiamento mi ha reso un sacco da boxe, è solo una perdita di tempo. Quel che è peggio, è che ha fatto si che io non mi schierassi mai per nulla. Mi ha inchiodato nel mucchio, spesso troppo lontano dal posto dove avrei realmente desiderato trovarmi, per la paura di allontanare gli altri. Basta, è ora di cambiare.” (altro…)
Legge di causa effetto; se la conosci ti salva !
Come evitare di prendersi in giro e cominciare a produrre risultati Con questo articolo ti regalo la chiave per uscire dalla prigione della grande allucinazione collettiva, la legge di causa effetto. Su questo blog abbiamo già trattato la legge di attrazione e la legge della creazione. Prima di cominciare a leggere tutto l’articolo guarda questa scena. [Cit: The blues Brothers, Scuse rivolte alla ex-ragazza che lo minaccia con un fucile d’assalto M16] Non so se conoscevi già questo dialogo, tratto dal film The Blues Brothers, dove John Belushi (Jack nel film) implora la ex-fidanzata (abbandonata sull’altare) di non ucciderlo perché… “non è stata colpa sua”. Un film assolutamente fantastico e questo piccolo divertentissimo pezzo mi offre lo spunto per introdurre il tema di oggi: La legge di causa effetto. Continua a leggere
Avere un atteggiamento positivo, sereno e accogliere l’altro con un sorriso porta più vantaggi che mostrarsi rabuiato, neutro o, peggio, incazzato nero.
Però è un’affermazione molto vicina alla scoperta dell’acqua calda.
Il fatto è che quando hai 51 anni, sei disoccupato di lunga durata (6 anni e non 6 mesi) e non sai in che modo utilizzare quelle competenze che possiedi (poche, tante?) sorridere come se uno avesse il sole in tasca diventa un pò difficile…..
Al massimo ti esce un ghigno sarcastico pieno di livore e risentimento controproducente.
Ma probabilmente non riesco a superare i miei limiti e resto nella mia bella zona di comfort fatta di depressione, frustrazione e senso di fallimento.
Se io non ce la faccio invito tutti gli altri disoccupati over 40 a sorridere alla vita perchè le emozioni positive portano al successo.
E dai, perchè non ridete?
Ciao Fabio,
Ti rispondo ponendoti la domanda al contrario:” arrabbiassi a che serve?”
Alla fin fine, un sorriso qualcosa di buono lo fa! ma, arrabbiarsi quale effetto positivo produce? Come ci risolve i problemi?
Certo comunica al mondo che abbiamo un disagio ma poi?
È vero la situazione generale é difficile! Per carità non voglio dire il contrario! io stesso ho mia buona dose di problemi da risolvere e ti assicuro non sono pochi e non sono semplici. La crisi c’è, le tasse aumentano e la prospettiva di benessere non sembra avvicinarsi.
Essere disoccupati in età avanzata in queste condizioni, certo è una situazione difficile, ma arrabbiarsi, e provare rancore a che serve?
Si può trovare il modo per andare avanti anche con i problemi cercando di essere persone migliori o no? Io penso comunque di si!
Tu che ne pensi?
O mi sono espresso male o non è arrivato il messaggio.
Sorridere quando ci si trova nella mia situazione, che poi è qualla di tanti altri è difficile, se non impossibile. Arrabbiarsi non risolve i problemi, certo ma non si può avere un interruttore ON/OFF che bypassa lo stato d’animo interiore dell’over 40, diciamo pure 50 senza prospettive.
Sentirsi frustrati, sfiduciati, depressi è deleterio. Sono d’accordo che NON SERVE ma non lo puoi cancellare con un colpo di spugna perchè non è politically correct. Non si tratta di provare rancore o di mandare a fare in culo l’impiegato delle poste che non c’entra niente con la nostra condizione. Solo che non mi viene da sorridere. Tutto qui.
Mi piacerebbe ascoltare anche commenti di dicoccupati over 40.
Ciao Fabio,
mi spiace che tu sia disoccupato, io ho 45 anni e presto dovro’ cercare un nuovo lavoro, mi occupo dell’area commerciale di un’azienda informatica, nonostante il mio lavoro sia molto apprezzato, a causa di problemi di liquidità aziendali e non avendo accettato compromessi sul mio compenso, mi hanno preannunciato che sarò il primo ad andare via, mi spiace per quello che mi sta per capitare, pero’ conosco il mio valore, il sorriso e’ nel mio DNA, un po’ per carattere e un po’ per “mestiere”,
sono pronto a ripartire anche facendo un qualsiasi altro lavoro, ma sempre con il sorriso.
Un augurio affinchè tu possa trovare il lavoro di cui hai bisogno.
luigi
Incredibilmente vero!!
Caro Luigi, grazie per le tue parole.
Sono certo che con la tua esperienza maturata nell’area commerciale (ossia front line a contatto con i clienti) troverai presto un’altra occupazione, probabilmente nella stessa qualifica, magari in un settore diverso che non sia l’azienda informatica. Certo bisognerà imparare tutto su un nuovo prodotto/servizio ma poi il resto mi sembra simile. Poi oltre alla professionalità che certamente possiedi pare che il sorriso, oltre ad essere uno skill proprio della tua figura professionale, fa parte del tuo BNA. Io magari non cercherei/accetterei qualsiasi altro tipo di lavoro ma cercherei di sfruttare il tuo bagalio di esperienze. Ti ci vedi forse a fare il pasticcere o il copywriter che scrive testi e slogan per un’agenzia pubblicitaria?
Perchè io è questo che facevo, un lavoro dietro le quinte in una sala macchine che poi qualcuno come te era incaricato di portare a conoscenza del cliente. Quindi il sorriso non è qualcosa di necessario per me. Aggiungici un carattere introverso/timido e hai il quadro completo.
Auguri.
Molto bello, grazie!
Credo che avevo bisogno di leggere questo articolo esattamente così com’è, forse mi tornerà utile riprenderlo in seguito.
Grazieeee 😀 😀 😀
Buongiorno,
voglio raccontarmi un fatto che mi è successo la settimana scorsa (prima di leggere questo utilissimo articolo). Nella mattinata ho accompagnato i miei figli a scuola e un signore distinto e di una certa età ha posteggiato la sua auto in doppia fila impedendomi di uscire (e io dovevo andare a lavoro!!). Dopo essersi fatto comodamente i fatti suoi è venuto a spostare la macchina con molta calma lamentandosi della mia impazienza in malo modo………non l’avesse mai fatto!!!!! Glie ne ho detto di tutti i colori, in modo deciso e anche educato (nonostante la mia ira) l’ho fatto sentire un verme. Gli ho detto che lui poteva essere mio padre e che mi dispiaceva che io a 36 anni dovevo fare a lui scuola di educazione, che non dava esempio ai bambini che entravano a scuola e che il suo senso civico era pari a quello dei cavalli che se pur belli da vedere fanno i loro bisogni in mezzo alla strada e puzzano….insomma chi più ne ha più ne metta.
La sera (dopo una giornate che non augurerei neanche al mio peggior nemico) per ovvi motivi di stanchezza (che non mi giustificano) ho lasciato la mia auto in doppia fila e quando sono uscita c’era un signore molto impaziente (a giusta ragione) per il mio atteggiamento incivile. Vi giuro lo avrei mandato volentieri a quel paese perchè non aveva avuto la pazienza di aspettarmi neanche 5 minuti ma poi ho chiesto perdono con un sorriso ammiccante e dispiaciuto dicendo che avevo sbagliato e facendo vedere che avrei spostato l’auto in maniera rapida. Morale: l’uomo ha cambiato espressione del viso e mi ha detto che avrebbe fatto la manovra verso dietro per lasciarmi il suo posto così da poter finire quello che stavo facendo. E’ vero “contenuto e contenitore” servono, quel giorno non avrei sopportato un altro diverbio. Saluti a tutti e vi auguro di sorridere.
Mi trovo completamente d’accordo con quanto scritto nell’articolo e ad essere sincera diverse volte persone di mia conoscenza come parenti, amici e perfino i professori all’università mi hanno detto che sorridendo si riesce più facilmente ad ottenere quello che desideriamo…perché innestiamo nel nostro interlocutore la serenità adatta a cercare di realizzare al meglio le nostre richieste.
Complimenti per l’articolo.
Per Marzia:
ci fai o ci sei? La mattina a ragione te la prendi con uno che ti blocca l’auto (con coloriti commenti sul suo senso civico, allusioni alle deiezione equine, ecc) e poi la sera fai altrettanto e te la cavi col sorrisetto? E il malcapitato di turno che “non ha avuto la pazienza di aspettare” che tu facessi i tuoi comodi addirittura esce a marcia indietro e ti lascia il posto con un prego si accomodi?
Francamente è poco credibile.
Hai usato il sorriso in maniera subdola e hai trovato il gonzo che c’è cascato. Io ho espresso le mie perplessità sull’articolo perchè ci sono momenti in cui non hai affatto voglia di mostrarti compiacente e sorridente ma ho l’impressione che il senso dell’articolo fosse altro.
Troppo facile cavarsela in modo truffaldino, peggio ammiccante.
E la mia filosofia di vita e professionale, confermo a pieno titolo.
Mario Mania Professione Sorriso
ma mi chiedevo se queste emozioni si trasmettono solo con un sorriso ecc…oppure devo pensare positivo anke io….cioe vado in un ristorante e dentro di me sono arrabiato pero sorrido..trasmetto sempre quell energia positiva
Dalla mia esperienza basta cominciare a sorridere poi tutto viene di conseguenza