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La tua motivazione ha subito un cambiamento sotto stress?
Ti senti demotivato quando sei sotto pressione?
Ultimamente ti capita spesso di pensare a quando non eri stressato e ti sentivi tanto motivato a fare tutto? E ora invece hai perso la motivazione praticamente verso qualunque cosa. Ti piacerebbe risolvere questo problema e ritrovare anche la motivazione sotto stress?
Basta poco per perdere la motivazione, ad esempio come quando ti iscrivi in palestra, dopo un mese che ci vai, ti senti già più in forma e quindi ti trovi precocemente a pensare che se salti un giorno non succede nulla, eppure in pochi giorni questa cosa diventa una consuetudine.
E in pochi giorni ti ritrovi di già ad aver perso la buona abitudine di andare in palestra, così in poco tempo perdi la tua motivazione a fare le cose importanti per te, soprattutto quando sei preso da tante cose e sei stressato dal lavoro.
La stessa cosa in pratica la fai per tutti tuoi buoni propositi, che si tratti di andare a correre o di iniziare la dieta, c’è sempre qualcosa di più importante che scavalca ogni tua motivazione. (altro…)
Come trasformare la negatività in creatività
Sappiamo da molta letteratura e anche dalle nostre esperienze di vita che è bene evitare gli stati d’animo negativi, per esempio la malinconia, la tristezza, il senso di inadeguatezza e la rabbia.
Siamo abituati a temere e ad allontanare questo tipo di emozioni e dopotutto questo è un buon consiglio. Nessuno si augura di permanere in questo tipo di stati d’animo, perché spiacevoli e capaci di tenerci lontani dalle gioie piccole e grandi della vita. Quello che però voglio dirti, in questa occasione, è che ci sono delle ragioni scientifiche che inducono a riconsiderare le possibilità creative di tali emozioni.
In pratica, queste dinamiche negative del nostro essere possono stimolare alcune aree del cervello che hanno a che fare con la creatività, il problem solving e l’attenzione prolungata verso la soluzione di un problema. Insomma queste emozioni, insieme ai nostri talenti, possono far scattare soluzioni creative che risolvono lo stato negativo.
Chi è sempre in ottima forma emotiva tende ad un flusso più libero dei pensieri mentre chi è alle prese con frustrazioni di vario tipo è probabile che concentri le sue energie per superarle.
Gli studi di vari psicologi americani dimostrano che anche gli umori positivi ottengono risultati nell’ambito del problem solving ma che i risultati degli umori negativi siano capaci di andare maggiormente in profondità. Più precisamente gli stati positivi ed energici producono un pensiero largo ma poco profondo mentre quelli negativi producono visioni più ristrette ma anche più profonde.
Gli studiosi affermano che è probabile che il cattivo umore sia maggiormente collegato all’introspezione e quindi di conseguenza alla creatività.
Nessuno vuole suggeriti con questi studi che è meglio essere depressi o arrabbiati. Il punto è che in queste occasioni bisognerebbe evitare di essere passivi e scegliere un’attività che stimoli la creazione di idee, per esempio la scrittura, il lavoro di approfondimento e anche l’esercizio.
E’ questa allora la chiave del successo, non lasciare che rabbia, tristezza e frustrazione ci inghiottano in un vortice di passività e di autocommiserazione. Andare invece esattamente nella direzione opposta quella dell’auto espressione e della creatività: trovare soluzioni profonde partendo proprio dal punto in cui si è. Per esempio, cominciare mettendo per iscritto lo stato motivo nel quale si è immersi, descrivere l’angoscia e poi viaggiare verso la ricerca di soluzioni e possibili strade da seguire.
Proviamo adesso a fare una lista dei passaggi necessari a uscire dai momenti di crisi.
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L’Ottimismo Logico: il segreto per vivere la vita che si desidera
“È più importante pensare in positivo o non pensare in negativo?“, con questo interrogativo Pritchett ci introduce al “l’ottimismo logico”, una forza ad ampio spettro di enorme valore per tutti gli individui, presentata come la chiave per gestire al meglio ogni situazione e per conseguire risultati effettivi.
L’ottimismo logico di cui parla Pritchett non è “il vecchio potere del pensiero positivo” rivisto e corretto: si tratta, invece, di dare il giusto peso alle cose e di gestire in modo razionale pensieri ed emozioni.
Le persone che hanno ottimismo sono più creative ed empatiche, più disponibili, più flessibili; inoltre l’ottimismo contribuisce alla buona salute. L’autore spiega come sviluppare in 12 passi un atteggiamento mentale concreto, orientato a ridurre i pensieri negativi, ad avere maggiore energia e ad accrescere la speranza, per superare anche le difficoltà e per sfruttare al meglio le opportunità della vita.
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Legge di causa effetto; se la conosci ti salva !
Come evitare di prendersi in giro e cominciare a produrre risultati
Con questo articolo ti regalo la chiave per uscire dalla prigione della grande allucinazione collettiva, la legge di causa effetto. Su questo blog abbiamo già trattato la legge di attrazione e la legge della creazione. Prima di cominciare a leggere tutto l’articolo guarda questa scena.
[Cit: The blues Brothers, Scuse rivolte alla ex-ragazza che lo minaccia con un fucile d’assalto M16]
Non so se conoscevi già questo dialogo, tratto dal film The Blues Brothers, dove John Belushi (Jack nel film) implora la ex-fidanzata (abbandonata sull’altare) di non ucciderlo perché… “non è stata colpa sua”.
Un film assolutamente fantastico e questo piccolo divertentissimo pezzo mi offre lo spunto per introdurre il tema di oggi: La legge di causa effetto.
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Uscire dagli schemi e i preconcetti spesso non è facile. Significa mettersi in gioco e azzardare cose che forse non avremo mai fatto. Però come dimostra la storia di Ray Charles, i risultati possono essere eccezionali.
2 regole fondamentali da applicare sempre per risolvere i problemi.
Grazie a presto.
grazie a te Simone