Tre semplici passi per costruire una grande autostima
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sì, piaciuto, darei un consiglio a chi vuol aumentare-rammentare oserei dire la propria stima in sè, ecco:
prendete un lato di voi da bambino/bambina che vi piace, una cosa minima va bene lo stesso e scrivetela su un fogliettino tipo post-it ed incollatela dentro il vostro portafogli o diario o borsetta, vi ricorderà chi siete!
buon cammino
pippo 8
Ciao Pippo grazie per questa tip davvero utile e immediata
Ciao Luciano,
bell’articolo hai dato numerosi spunti di riflessione mi è piaciuto e cercherò di metterlo in pratica specie dove dici che occorre saper gestire gli stati d’animo in questo trovo un pò di difficoltà sono emotiva..
Quello che mi sento di consigliare e che faccio io stessa quando mi trovo a dover superare un ostacolo che vedo difficoltoso è ripensare a un momento difficile a come sono riuscita a superarlo e ripensare alla soddisfazione che ho provato.
Poi mi dico “se in quell’occasione c’è l’ho fatta riuscirò anche in questa” e mettere in atto di buona lena tutti gli accorgimenti necessari senza pensar troppo e soffermandomi sui piccoli progressi che ottengo.
Così esco dalle difficoltà, non bisogna dar retta alle paure e timori che albergano dentro ciascuno di noi e per far ciò la concentrazione e il “darsi da fare” funzionano alla grande almeno per me.
Ti rinnovo la mia stima per quello che porti avanti utile a tutti noi
Buon Business
Riccarda
E’ piaciuto anche a me l’articolo, aggiungerei anche magari di coltivare un qualche interesse per poter rendersi conto che in un contesto diverso si è più considerati e quindi capire meglio come uscire da un’eventuale situazione difficile.
Ottimi spunti su cui lavorare! Credo che il nostro linguaggio interno sia fondamentale per accrescere la nostra autostima: all’inizio, come hai detto tu, non è semplice ma poi piano piano diventa automatico. Io per esempio cerco sempre di eliminare le affermazioni negative che mi faccio (tipo “non riesco”) e le sostituisco con domande potenzianti (tipo “Cosa posso fare per fare questa cosa al meglio?”) e devo dire che fin’ora ho sempre ottenuto ottimi risultati.
Altra cosa importantissima, come hai detto tu, sperimentare sensazioni di trionfo: io, nel mio piccolo, ad ogni minimo (minimo minimo) risultato positivo che ottengo esulto di gioia. Esagerata? Può essere, ma ciò mi fa stare bene quindi perché non farlo?!?
Grazie per questo bellissimo articolo!
Ciao Luisa grazie per questo feedback !
Non sei per niente esagerata anzi ! Esultare per ognipiccolo successo crea una mentalità da Vincente.
Io spesso mi ritrovo a pensare che la vita dovrebbe essere presa con uno spirito sportivo. Ci si diverte in quello che si fa e si compete “per vincere” . Quando si vince si esulta, se non si vince si è soddisfatti lo stesso perché si è giocata una bella partita e dalla sconfitta si possono apprendere sempre noe cose che prima non si erano prese in considerazione!
Ciao e grazie di nuovo
grazie, un articolo davvero interessante che condivido in toto.
nella nostra professione di Operatori Tecnici Subacquei siamo costantemente chiamati a confrontarci con i nostri limiti e a cercare il modo migliore di superarli. gioire dei successi, anche minimi, infonde la necessaria positività per affrontare, un passo alla volta, le sfide più dure. nell’attività di formazione lavoriamo molto sull’autostima e sulla preparazione emozionale, ma non basta la scuola, è necessario l’esercizio quotidiano.
nella subacquea professionale le difficoltà sono multiple e quotidiane e si annidano ovunque…sfuggire ai meccanismi automatici dei nostri pensieri, capaci di generare stati di agitazione è una necessità, oltre che un dovere nei confronti della squadra che si fida di noi. molto del nostro lavoro è improntato sulla fiducia reciproca, che si realizza e si mantiene con la quotidianità delle risposte agli stimoli esterni. se un elemento della squadra perde il controllo, gli altri lo affiancano e lo riportano alla condizione dei sicurezza e lo aiutano a superare il blocco, ritrovando la giusta autostima per continuare il proprio lavoro.
seguirò con attenzione gli sviluppi di questa interessante discussione.
Cristina