In evidenza | Professione Formatore https://www.professioneformatore.it Risorse per formatori e coach eccellenti Mon, 03 May 2021 08:12:41 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.7.11 5 consigli utili per iniziare una campagna pubblicitaria di successo sui principali social network https://www.professioneformatore.it/5-consigli-utili-per-iniziare-una-campagna-pubblicitaria-di-successo-sui-principali-social-network/ https://www.professioneformatore.it/5-consigli-utili-per-iniziare-una-campagna-pubblicitaria-di-successo-sui-principali-social-network/#respond Sat, 13 May 2017 01:33:43 +0000 https://www.professioneformatore.it/?p=22865 Qualunque obiettivo tu voglia raggiungere e qualunque sia il tuo scopo, professionale o semplicemente amatoriale, questi brevi passaggi ti aiuteranno ad ottenere facilmente visibilità sui social, facendoti distinguere dal groviglio che imperversa sul web 2.0. I social rappresentano delle vere e proprie community online e – se è vero che il loro utilizzo è libero […]

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Qualunque obiettivo tu voglia raggiungere e qualunque sia il tuo scopo, professionale o semplicemente amatoriale, questi brevi passaggi ti aiuteranno ad ottenere facilmente visibilità sui social, facendoti distinguere dal groviglio che imperversa sul web 2.0.

I social rappresentano delle vere e proprie community online e – se è vero che il loro utilizzo è libero per chiunque – non tutti riescono a farsi notare. Ecco cinque consigli utili che ti aiuteranno ad aumentare il tuo successo.


  1. Stabilisci il tuo target

È importante che tu conosca e riconosca come tuo il pubblico a cui ti riferisci.

Il target si può individuare grazie ad una suddivisione degli utenti in base a fattori come l’età, il sesso, gli interessi, i comportamenti, la professione, lo stato sociale. In questo modo conoscerai alla perfezione il destinatario dei tuoi contenuti con tutte le sue caratteristiche, imperfezioni e paure.

Una volta stabilito il tuo target sarà più semplice per te trovare gli argomenti più convincenti per stimolare il tuo pubblico virtuale o colpire nel segno se hai un’attività commerciale e vuoi vendere il tuo prodotto o servizio.

Vuoi scrivere ad esempio di moda? Il tuo target di riferimento consisterà in appassionati del fashion o professionisti che lavorano nel settore.

Se invece sei un’azienda e vuoi promuovere un nuovo prodotto, ti devi porre due semplici domande:

  • Chi è il potenziale destinatario del prodotto?
  • Come posso avvicinarmi a lui?

È importante che tu riesca a trovare delle affinità tra te e l’utente/consumatore.

 

  1. Individua i social media trend del momento, ma resta sempre te stesso

Moltissimi operatori autorevoli del web, come Forbes, si divertono a stilare classifiche su quelle che saranno le tendenze del futuro sui social. Nel 2015 si diceva che il nuovo trend consisteva nel puntare ancora di più su contenuti video e immagini. Il trend in effetti è stato seguito, tanto che il video ormai è diventato il modo più usato sui social per veicolare contenuti. Si pensi al real time, ed all’uso ormai sfrenato delle dirette su Facebook.

Fondamentale è infatti calibrare e misurare l’utilizzo dei trend per non correre il rischio di sembrare banali e poco creativi.

Del resto, è bene prendere queste classifiche come pillole preziose di saggezza ma al tempo stesso essere pionieri di nuovi trend. Chi arriva per primo sa farsi meglio ricordare ed imprimere il proprio marchio nell’immaginario collettivo.

 

  1. Differenzia i vari profili social

Non postare lo stesso contenuto in maniera identica su social network differenti!

Ad esempio, hai scelto Facebook come social principale dove pubblicare i tuoi contenuti social e poi hai deciso di connetterlo a Twitter in modo da condividere senza sforzo anche qui quei contenuti, direttamente da FB.

Il rischio di un’azione del genere è che, se è vero che alcuni utenti Twitter potrebbero apprezzare comunque i tuoi contenuti, non hai costruito alcuna relazione di affinità o di connessione con la community, in quanto gli utenti Twitter si sentiranno da te poco coinvolti.

Ed è per questo motivo che devi puntare invece su una strategia diversificata, in quanto ogni social è di per sé differente da un altro e, dunque, nonostante il messaggio comunicativo sia simile, necessita di un approccio diverso, dettagli compresi.

 

  1. Apri le orecchie. Le persone sono una risorsa fondamentale

Nel 2016 Snapchat ha superato i 100 milioni di utenti e secondo il sito ufficiale dell’azienda è diventato il modo migliore per raggiungere utenti che abbracciano un target d’età che va dai 13 ai 34 anni.

Ciò è avvenuto perché, se è vero che Snapchat funziona con il meccanismo di condividere foto o video che poi si “cancellano” (da molti prima infatti visto come il punto di debolezza), è vero anche che permette di raccontare tramite delle storie visibili per un periodo limitato, ad esempio i retroscena di un concerto, di un backstage di una sfilata esclusiva o semplicemente di far vivere ad altri la tua di storia.

Crea dunque una forte connessione emotiva tra gli utenti che, tramite la “storia” resa visibile da te si avvicinano a quei luoghi e a quelle emozioni più di quanto faccia ogni altro social. Questo semplice esempio, ci aiuta a comprendere come non bisogni sottovalutare il potenziale di ciascun social network e inoltre, come sia utile ascoltare le opinioni di tutti, anche quella dei più piccini.

 

  1. Individua gli influencer e collabora con loro

Si definiscono influencer quegli individui che nel proprio campo/settore di riferimento sono in grado di affermarsi agli occhi degli altri come esperti e che, pertanto, vengono seguiti da migliaia di persone. Per diventare un influencer è necessario questo, non essere un professionista. Il termine, infatti, suggerisce che si tratti di un utente molto influente in rete, cioè un utente molto seguito, condiviso, retwittato ed in grado da solo di dettare delle tendenze o generare convinzioni negli altri.

Che tipo di pubblicità che potresti ricevere se qualcuno di loro parlasse di te?

Basta riflettere sul fatto che un semplice commento positivo da parte di un Influencer sul tuo profilo Facebook può fare andare in tilt la tua bacheca.

Dunque, essi rappresentano un efficacissimo trampolino di lancio per chi vuole ottenere visibilità sul web per qualsiasi ragione e una potentissima arma di marketing per le aziende, in quanto equivalgono ad una fruttuosa miniera d’oro in termini economici.

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Autostima: 5 Steps per incrementare la tua autoefficacia percepita https://www.professioneformatore.it/5-step-per-incrementare-la-tua-autostima/ https://www.professioneformatore.it/5-step-per-incrementare-la-tua-autostima/#respond Thu, 17 Mar 2016 06:00:33 +0000 https://www.professioneformatore.it/?p=20694 Ti sei mai chiesto qual è il tuo livello di autostima? Riusciresti a darti un buon voto? Sai cos’è l’autoefficacia percepita? Ti piacerebbe conoscere il tuo stato di autoefficacia percepita? L’autoefficacia percepita è un costrutto riguardante un processo cognitivo che è stato identificato dallo psicologo inglese Albert Bandura nel 1986. L’autoefficacia percepita riguarda una serie di […]

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Ti sei mai chiesto qual è il tuo livello di autostima?

Riusciresti a darti un buon voto?

Sai cos’è l’autoefficacia percepita?

Ti piacerebbe conoscere il tuo stato di autoefficacia percepita?

L’autoefficacia percepita è un costrutto riguardante un processo cognitivo che è stato identificato dallo psicologo inglese Albert Bandura nel 1986.

L’autoefficacia percepita riguarda una serie di percezioni soggettive rispetto a:

  • Alle proprie aspettative di ottenere un esito positivo in determinate situazioni
  • alla pregnanza emotiva del compito in questione
  • alle qualità possedute ed alle proprie abilità reali
  • alle condizioni esistenti per lo svolgimento dello specifico compito
  • ai canoni di competenza percepita a riguardo dell’esclusivo frangente

È utile conoscere che le credenze che ciascuna persona ha riguardo la propria autostima ed efficacia nella gestione dei vari eventi va ad influenzare diversi livelli cognitivi. La suggestione ricade sulle aspirazioni, sugli sforzi messi in campo per l’ottenimento del risultato desiderato sulle scelte che verranno effettuate ed infine sulla qualità della prestazione e sulla capacità di gestire lo stress.

Le convinzioni di autostima innescano differenti meccanismi in base al tipo di azione considerata di volta in volta.

Nella percezione della propria autoefficacia:

  • quando si tratta di performance elevate interviene la capacità del soggetto di gestire efficacemente le sottostanti abilità da impiegare per la più ampia attività, ciò si chiama efficacia autoregolatoria.
  • Quando si tratta delle proprie convinzioni in merito alla gestione delle emozioni, è possibile notare una correlazione negativa tra il modo in cui si crede di vivere un’emozione e la sua gestione reale.

L’autostima pone dei limiti alla scelta degli obiettivi personali raggiungibili.

Cosa influenza l’autostima?

Così, il poter verificare le proprie capacità di autovalutazione può avere degli utili effetti rispetto a cosa ci possa davvero prefissare senza autocondizionarsi in maniera negativa. Ecco perché lo stesso Bandura ritiene che le concezioni che ciascuno ha sulla propria efficacia personale debbano essere fatte rientrare nella conoscenza che si ha di se stessi.

È quindi possibile adoperare quattro fonti di informazione per la costruzione del proprio senso di autoefficacia secondo Bandura. Si tratta delle esperienze comportamentali dirette da cui attingere indicatori di capacità, delle esperienze vicarie e di modellamento, quelle in grado di alterare la convinzione di efficacia mediante la trasmissione di competenze. Vi sono poi gli stati fisiologici ed affettivi indice della propria reattività ed infine c’è la persuasione verbale che infondono l’idea di possedere determinate competenze.

Autoefficacia percepita: misurabilità

È possibile definire in maniera operativa la valutazione del senso di autoefficacia percepita mediante Scala Likert con la misura delle diverse credenze. La misurazioni delle convinzioni di efficacia si serve di vari item che riguardino dei compiti dal livello di complessità differente, ai soggetti viene richiesto di valutare il vigore della propria convinzione dell’essere in grado di saper fare o non fare alcuni compiti.

Ecco perché ciascuna convinzione è espressa da diciture come “non lo so fare” fino a giungere a “sono certo di saperlo fare”. Bandura ritiene utile raggruppare gli item per categoria. Aggiunge anche che il livello ottimale di valutazione ottenibile dipende in realtà da cosa si sta cercando di predire, quanto più è specifica la situazione tanto più lo sarà il relativo risultato.

Albert Bandura mette in guardia dal misurare solo e soltanto gli item che sono fortemente correlati fra loro, poiché se così si fa, si finisce con l’ottenere delle scale che vanno a misurare solo un piccolo segmento del senso di efficacia ed in maniera ridondante.

Dunque avere a disposizione uno schema concettuale prima della creazione vera e propria degli item può aiutare a verificare che gli item rispondano per davvero a ciò che si desidera predire mediante il test.

Una decina di anni dopo, nel 1996, Bandura continua a riflettere sull’autoefficacia percepita, egli crede infatti che sia possibile migliorare il proprio senso di autoefficacia personale.

Egli giunge a legare il suo primo modello ad una teoria dellapprendimento. L’individuo è in grado di apprendere un modello mediante videotape e/o uso di tecnologie digitali con la semplice osservazione. Quanto appreso in questa prima fase viene fatto consolidare attraverso delle applicazioni pratiche in un contesto laboratoriale, in cui ciascuno viene anche incoraggiato. La messa in pratica poi viene ripetuta in una terza ed ultima fase dove l’individuo sperimenta nella vita di tutti i giorni quanto fatto nella seconda fase.

In questo modo l’autoefficacia percepita (self-efficacy) entra di diritto a far parte della teoria dell’apprendimento sociale.

In questo modo l’autostima si lega anche al contesto sociale, Bandura estende il concetto con tre dimensioni: la generalità che costituisce il grado in cui l’autoefficacia di generalizza e può quindi spostarsi in maniera trasversale da una situazione all’altra. La forza che rappresenta il grado di certezza della propria percezione di efficacia. Il livello più o meno elevato di controllabilità di una determinata situazione.

Livelli di autostima

Molti autori si sono soffermati sullo studio dell’autostima. Essi hanno scoperto che le persone con un basso senso di autoefficacia percepita tendono ad evitare i compiti ritenuti più impegnativi, poiché li percepiscono come minacciosi. Inoltre in generale si adoperano poco per il conseguimento degli obiettivi e sono accompagnati da scarsi livelli di aspirazione. Quando devono affrontare situazioni problematiche immaginano degli esiti negativi, focalizzandosi solo sugli ostacoli e sulle proprie debolezze ingigantite.

Al contrario quei soggetti che manifestano un alto livello di autoefficacia percepita sono molto attratte dai compiti difficili che vivono come delle sfide per le proprie capacità, manifestando così alti livelli di aspirazione e mostrano molto impegno nella realizzazione degli scopi ultimi.

Autostima e sistema immunitario

Alcune ricerche hanno dimostrato che l’autostima non è implicata solamente nelle autopercezioni, ma essa ha un’influenza persino sul sistema immunitario.

Questo significa che la modificazione del livello dell’autoefficacia percepita produce cambiamenti significativi dall’umore all’impegno sino ad influire lo stato di salute.

Quindi è possibile migliorare l’autostima?

Come puoi rafforzare il tuo senso di autoefficacia percepita?

Ecco i 5 steps necessari per costruire un buon livello di autoefficacia percepita:

  • È necessario che ci sia la ricognizione dei propri punti di forza, che la persona si persuada di poter migliorare.
  • Imita quei comportamenti funzionali osservati.
  • Metti in pratica quel che hai visto
  • Osserva le tue reazioni corporee, talvolta si accompagnano all’esecuzione di un compito
  • Se hai svolto correttamente la realizzazione dell’attività, è l’ora di passare all’autoconvinzione che sai fare quella determinata cosa, prova a rifarla ed osserva come ci sia anche minore tensione fisica.

È possibile definire l’autoefficacia percepita come la volontà di scegliere un’attività piuttosto che un’altra in relazione a ciò in cui ci si sente più competenti e quindi efficaci.

Alcuni studi hanno messo in evidenza come gli atleti dotati di maggiore autoefficacia riescano a gestire autonomamente la realizzazione di obiettivi ambiziosi con capacità di anti-distrazione. Diversamente quegli atleti che dubitano di se stessi tendono a percepire gli altri atleti come più forti.

Un altro esempio pratico dell’effetto delle convinzioni di autostima riguarda il controllo del dolore ed anche la ripresa da un infortunio, il possedere autoconvinzioni positive di recupero favorisce le reali possibilità di farlo.

Scopri subito come cambia la tua vita con i giusti livelli di autostima, osserva la differenza tra quando hai un livello basso e quando invece lo trasformi in alto.

 

 

 

 

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Sei un autore, hai un blog, o un sito e vorresti ottenere benefici da tutte le ore di scrittura febbrile che spendi?

Scrivere per farsi leggere” è una delle sfide più grandi per i professionisti del web.

Conosci il potere del copywriting? Ti piacerebbe saperne di più?

Il copywriting è una necessità, se vuoi vendere prodotti o servizi on-line. Letteralmente copywriting significa “scrittura di testo promozionale”.

Il copywriting è un’arte e una scienza al tempo stesso.

Scrivere copy è un’abilità essenziale per chi fa internet-marketing. Si può sostenere addirittura che il marketing sia determinante ai fini del tuo successo ancor più del tuo prodotto.

In un certo senso il marketing viene prima del tuo prodotto: se hai il prodotto perfetto, ma nessuno lo conosce oppure le tue parole non risultano convincenti, non venderai nulla.

Perciò è fondamentale conoscere i principi di base del copywriting.

Per cominciare, è bene che tu acquisisca un’importante prospettiva della realtà: la mente del tuo pubblico è piena zeppa di infinite distrazioni in ogni dato momento della sua vita.

I tuoi interlocutori non sono in attesa di leggere il tuo messaggio. Sono in balia di continue emergenze e priorità, che cambiano continuamente.

Inoltre, considera che la pubblicità solitamente genera più diffidenza che attrazione.

Il compito del copywriter dunque è quello di realizzare un piccolo miracolo: non devi puntare solo a farti leggere, bensì a farti leggere fino alla fine, fino a convincere il tuo pubblico!

Sai che è possibile catturare l’attenzione del lettore attraverso delle semplici tecniche di copywriting?

Quali sono le caratteristiche che rendono un testo di scrittura davvero eccezionale ed accattivante?

Ecco qui di seguito alcuni suggerimenti per rendere la tua scrittura persuasiva.

5 consigli per un copywriting perfetto:

1) Trova la prospettiva più interessante per lanciare il tuo messaggio

Ogni messaggio deve attraversare un leggero spostamento angolare. Siamo sommersi tutti i giorni da messaggi promozionali. Siamo così abituati alla pubblicità che nemmeno ce ne accorgiamo. Il più potente risultato che puoi ottenere da un buon lavoro di copywriting è quello di fare abbassare la guardia del lettore attraverso un approccio inaspettato.

Una storia può essere raccontata da una miriade di angolature, il lavoro del copywriter è trovare quella che desta maggiore attenzione, che suscita più clamore. La prossima volta che ti siedi per scrivere tenta questo approccio. Trova la prospettiva più interessante per lanciare il tuo messaggio.

2) Elabora un titolo magnetico che catturi l’attenzione del lettore

I titoli, titoli dei post, giocano un ruolo sostanziale per riscuotere successo e captare l’attenzione del lettore. C’è un adagio nel copywriting, vagamente accreditato al copywriter ed imprenditore Joe Sugarman, che afferma che lo scopo del titolo è quello di fare in modo che si legga la prima riga del testo che segue; Lo scopo della prima riga è di fare in modo che si legga la seconda riga e così via. In breve se il titolo non affascina il lettore, tutto è perso .

 4 elementi ti aiutano a creare un titolo vincente:

  • Specificità: nella tua headline usa numeri precisi per indicare vantaggi e benefici. La specificità genera curiosità e ti rende più credibile.
  • Unicità: nella tua headline proponi sempre qualcosa di unico, o che contenga un elemento unico.
  • Urgenza: nella tua headline comunica un senso di urgenza.
  • Utilità: nella tua headline evidenzia un enorme beneficio.

3) Usa una scrittura diretta e concisa

Una buona scrittura fa subito centro. Questo significa che devi tagliare le frasi che suonano ridondanti e riformulare le frasi per essere più diretto. Non si tratta di contare le parole, piuttosto di fare in modo che ogni parola conti. Le parole contano. La prossima volta che vai a scrivere prova questo esercizio di scrittura: trasforma le tue frasi riducendone il numero delle parole, senza intaccarne il significato.

4) Evita iperboli ed esagerazioni

Quando gli scrittori si impegnano per trasmettere ciò che ritengono veramente speciale del prodotto o servizio che promuovono, a volte finiscono per avvalersi di iperboli proprio per enfatizzarne gli incredibili vantaggi. In realtà il copywriting non ha bisogno di vestirsi. Ricorda che la chiave del successo è una scrittura genuina. Non condire il tuo messaggio con inutili esagerazioni. Parla al lettore in termini umani.

5) Lascia emergere la tua personalità

L’ultimo consiglio affinché  la tua scrittura sia persuasiva è tradurre il testo in benefici, in un’emozione per il lettore. Devi catturare la sua attenzione e conquistare la sua fiducia. Se lasci emergere la tua personalità, il lettore avrà la percezione di entrare in intimità con te. Come già detto poco prima, le persone sono auto centriche, focalizzate sui loro pensieri e non sul testo del tuo messaggio. Ecco perché è necessario intercettare dove si trova la loro mente per creare un punto di contatto con i loro desideri consci ed inconsci.

 

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