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Fare blogging per aumentare il tuo brand? Scopri l’elemento chiave che per farlo seriamente.
Quello che segue è un Guest post di Nicolò Corrente Web Marketer, blogger, copywriter e coach di Web marketing. In questo articolo parla di “Come fare blogging per aumentare la Brand Awareness aziendale” Buona lettura a tutti
«Hai visitato il mio blog?»
Questa è la domanda che dovresti rivolgere ogni volta che parli con una persona interessata al tuo brand personale, un potenziale cliente o partner, ovvero chiunque abbia un qualsiasi motivo personale o professionale per avvicinarsi al tuo blog.
Già amico mio, ma questa non è la domanda più importante. Il nocciolo della questione è “ il tuo blog svolge alla perfezione il compito per cui è nato?”
Scommetto che avrai letto centinaia di articoli, ebook, libri su come bloggare alla perfezione, ma quello che forse molti si dimenticano di dire, fra segreti, strategie, tools e widget vari, che una e solo una è la chiave per farti diventare un’autorità nel tuo business.
Qual è quindi la missione del tuo blog personale o aziendale? VENDERE.
Ok, ora non venirmi a dire, ma io non vendo prodotti fisici, e non ho un e-commerce, quindi a cosa vuoi che mi serva un blog?
Lascia che ti sveli il segreto dei segreti, la chiave del successo, il Santo Graal della realizzazione personale.
Sei pronto?
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Come si diventa formatore
Pubblico questo articolo per rispondere ad una delle domande che periodicamente mi ritrovo nella mia casella di posta elettronica: “Ma come si diventa formatore?“.
Nonostante questa professione esista da oltre 30 anni in Italia , ancora oggi non esiste un percorso universitario organico per acquisire le competenze utili a esercitare con successo la professione del formatore. Quella del formatore non è una professione codificata e standardizzata (per fortuna) e non esistono Albi e Ordini professionali. Allo stesso modo non esistono albi professionali e esami ufficiali per diventare Coach.
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L’onda anomala: le nuove strategie aziendali per trarre vantaggi dal web
Sai che un’onda anomala corre sul web?
Si tratta dell’onda anomala dei consumatori che sovvertono le regole del marketing, si ribellano alle prassi consolidate e pretendono di interagire con le aziende, di influire sulle loro decisioni.
Le imprese hanno dovuto adattarsi e modificare le proprie strategie e le proprie filosofie in questa nuova relazione instauratasi con il web; Una relazione un po’ forzata nei primi tempi con le aziende costrette a difendersi dai consumatori un po’ troppo attenti o addirittura sopra le righe che attentavano alla buona reputazione di una società.
Viviamo in un’epoca in cui bisogna necessariamente riuscire a convivere con le nuove tecnologie.
Tra queste Internet ovviamente la fa da padrone.
In questo momento qualcuno sta commentando i tuoi prodotti su un blog, tagliuzzando i tuoi spot su YouTube, aggiornando su Wikipedia la definizione della tua azienda o cercando alleati contro di te su qualche sito di social networking.
I blog, i forum, i social network, tanti strumenti alla portata di tutti, semplici da usare e potenzialmente distruttivi.
Che cosa pensi di fare per non essere spazzato via?
Cambiare per crescere: farsi cavalcare dall’onda anomala
“L’onda anomala” è il libro di Charlene Li Josh Bernoff ; l’uno esperto di web 2.0 mentre l’altro di tecniche per comprendere come le persone utilizzano e sfruttano le tecnologie a loro disposizione.
L’espressione “onda anomala” è utilizzata per indicare un insieme di voci, un brusio che viene a crearsi grazie ad internet e che vede unite più persone distanti fisiacamente tra loro, ma vicine nella causa che sentono propria e nella quale si riconoscono e sostengono tutti insieme.
Internet è divenuto nel breve periodo un mezzo tanto potente quanto efficace per aumentare la visibilità del marchio aziendale e accrescere le entrate da un punto di vista economico.
Internet è il mezzo necessario per le imprese che hanno dovuto affrontare dei percorsi di aggiornamenti e di svecchiamento per restare al passo con i tempi.
L’evoluzione costante delle tecnologie non è altro che il frutto delle accresciute esigenze della gente che hanno bisogno di confrontarsi con altre persone, di protestare.
Su Internet hai la possibilità di godere di spazi liberi, gratuiti e aperti a tutti dove poter esprimere le tue opinioni sugli argomenti più disparati.
Di fronte a questa invasione gli autori suggeriscono di non spaventarsi, ma piuttosto di cavalcare l’onda e di trarre dei vantaggi; un po’ come avviene nel jujitsu.
Infatti, quest’arte marziale giapponese ti consente di imbrigliare la potenza del tuo avversario in modo da sfruttarla a tuo vantaggio.
Quest’immagine diventa l’esempio che gli autori fanno per descrivere come ci si dovrebbe comportare nei confronti di questo cambiamento impetuoso tecnologico.
Quindi per incanalare la forza al meglio non bisogna limitarsi a parare un solo colpo ma imparare a riconoscere tutti i movimenti dell’avversario proprio come si fa nelle arti marziali.
Il metodo Post
Gli autori poi continuano sottolineando l’importanza di osservare prima se stessi, la propria azienda, i propri clienti e da li poi partire per creare una strategia più adatta, ma tendenzialmente i manager fanno il contrario.
Il metodo che gli autori propongono segue l’acronimo di Post che sta a significare :
P: per persona;
O: per obiettivi;
S: per strategie;
T: per tecnologie.
Gli autori forniscono, in aggiunta, un ricco corredo di storie aziendali emblematiche – da Procter & Gamble, a Dell, a Best Buy e molte altre –, spunti interessanti e consigli immediatamente traducibili in azione, aggiornando in modo chiaro manager e imprenditori sulle nuove frontiere della Rete e indicano la strada per sfruttare al meglio i più attuali canali di comunicazione con il mercato.
Ovviamente il tutto non è immediatamente traducibile in azione come un atteggiamento innato ed innaturale.
Basta cogliere pensieri specifici da incorporare gradualmente come: procedere a piccoli passi; padroneggiare un aspetto alla volta partendo dall’ascolto e di fondamentale importanza avere il supporto dei dirigenti per vivere l’azienda in modo differente.
L’onda anomala: l’evoluzione nell’utilizzo del web
Il testo è perfettamente attuale: descrive l’evoluzione avvenuta nell’utilizzo del web ed i risvolti nell’imminente futuro.
Sembra già tutto scritto: ognuno di noi dovrà uniformarsi alla nuova tecnologia e diventarne parte integrante per evitare di esserne travolto.
“L’onda anomala” è un testo pratico, ricco di informazioni, dettagliato, puntiglioso, tuttavia risulta comprensibile anche ai “non addetti ai lavori”. Stupisce la maestria dei due autori nel far convergere le loro idee non solo a livello concettuale, ma anche per quanto riguarda la stesura.
Essendo un testo impegnato, non è sempre fruibile. In sostanza è meglio dedicarsi alla lettura di questo testo con concentrazione, impegno e costanza. Evita una lettura troppo veloce ed approssimativa, si tratta di un libro di erudizione che necessita di tempo e di attenzione.
Come Creare un Ambiente di Lavoro Felice
Oggi vorrei parlare di un argomento che in parte potrebbe sembrare strano e forse desueto, demodè (come direbbero alcuni) “Come creare un Ambiente di Lavoro Felice“.
Di questi tempi parlare di felicità e accostarla al tema del lavoro per alcuni potrebbe sembrare un utopia o addirittura un controenso. Già sento le voci di tanti commenti che dicono “Già è tanto che ce l’hai un lavoro! adesso lo vuoi pure “felice”?
E’ possibile ancora parlare di un “Ambiente di lavoro Felice“? e sopratutto: Come si realizza un ambiente di lavoro felice?
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