Scena divertente, a dir poco esilarante , ma anche stimolante grazie al commento di due formatori d’eccellenza. Spesse volte ci facciamo del male per dimostrare a noi stessi di aver ragione . Gli esperti la chiamano “dissonanza cognitiva” , oppure “profezia autoavverantesi” . Questo video è una buona dimostrazione di quanto possa essere controproducente.
Quando gli fu comunicato che poteva camminare mi disse a bassa voce: “…se mi rialzo dalla sedia a rotelle torno a essere uno normale, mentre in sedia a rotelle sono il numero uno … credo che sia un prezzo piccolo da pagare per un grande balzo in graduatoria!”. E non si alzò più.
Video per la formazione : quanti coltelli nelle gambe
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Come vincere la paura di parlare in pubblico?
Stress e paura di parlare in pubblico ? Ti sei mai posto il problema della gestione dello stress nella comunicazione in pubblico ? Vorresti vincere il panico e conquistare la tua platea? In uno studio effettuato in Inghilterra la “paura di parlare in pubblico” è risultata al primo posto tra le fobie degli intervistati, precedendo la paura della guerra, delle calamità naturali, dei serpenti ecc. Le opportunità di parlare in pubblico sono numerose, e non esistendo un’adeguata preparazione scolastica si arriva molto spesso ormai adulti al primo impatto col pubblico. La sensazione che si prova è di sentirsi nudi, in piedi, esposti allo sguardo critico dei presenti. In questa situazione lo stress è inevitabile, ed è proprio lo stress la causa dei maggiori problemi e delle più gravi difficoltà del parlare in pubblico. La prima fase di lavoro consiste pertanto nel capire le ragioni dello stress per poi poterlo gestire. Le cause della paura di parlare in pubblico Le cause dello stress umano sembrano oggi piuttosto note: noi siamo stressati di fronte a situazioni che la nostra memoria vive come negative. Per esempio, se in passato abbiamo avuto un’esperienza traumatica nel parlare in pubblico, causata da un vuoto di memoria o dall’incapacità di gestire una domanda aggressiva, tutte le volte che si ripresenterà la stessa occasione il cervello ci invierà un segnale di pericolo che attiverà l’ipofisi, e, attraverso un complesso sistema ormonale, stimolerà la produzione di adrenalina. Ma lo stress causato dal parlare in pubblico viene avvertito anche da coloro che non hanno avuto esperienze negative precedenti, perché di fronte a una situazione nuova, mai vissuta prima, il cervello entra comunque in uno stato di allerta. Lo stress non è un fenomeno soggettivo e imprevedibile, bensì un processo biochimico che si sviluppa e segue meccanismi fisiologici prestabiliti. E’ un meccanismo di difesa finalizzato all’aumento dei livelli di attenzione e di risposta agli stimoli dell’ambiente esterno. Questo meccanismo caratterizza tutti gli esseri viventi. È l’adrenalina a scatenare la sintomatologia da stress nelle due manifestazioni istintive: l’attacco o la fuga. D’altro canto l’adrenalina è indispensabile all’essere umano per affrontare le situazioni difficili; è così che l’organismo riesce a produrre più energia, sia psichica che muscolare, acuendo anche i sensi della vista e dell’udito. Lo stress non è dunque solo un fenomeno negativo, come ben sanno gli sportivi, le persone di spettacolo e anche coloro che sono chiamati a parlare in pubblico. Immagina cosa accadrebbe se in una finale olimpica sui cento metri piani un atleta iniziasse a sbadigliare ai blocchi di partenza? Un simile segnale indicherebbe che l’atleta è “scarico”, e probabilmente non potremmo attenderci prestazioni di spicco. Stress e prestazione Nella relazione tra stress e prestazioni è possibile osservare come la prestazione tende ad aumentare con il crescere della tensione, così che se il livello di tensione è molto basso anche la prestazione è scarsa. In una comunicazione in pubblico questo avviene quando il relatore non dà peso al suo lavoro o all’uditorio, presentandosi scarsamente preparato e “con le pile scariche”. Si arriva però a un punto, chiamato soglia critica, in cui la tensione è così alta da non poter più essere gestita dall’oratore. Si raggiunge questa soglia quando l’oratore percepisce non più come una sfida la sua opportunità di parlare in pubblico (in una sfida, più alta è la posta in palio più elevata è la tensione), bensì come una vera e propria minaccia. L’oratore vive in questo caso l’evento come un pericolo e teme di perdere il controllo della situazione. I segnali dello Stress Vi sono dei segnali che comunemente evidenziano un livello di adrenalina elevato in un relatore. È importante conoscerli perché possano essere meglio gestiti o camuffati: Voce alterata. Spesso soffocata, a volte aggressiva. Palpitazioni. Sudorazione. Quando è visibile, tradita soprattutto dall’alone sotto le ascelle, è sgradevole. Tremolio. Si attenua molto con la gestualità. Scarsa lucidità. quando si è in tensione si perde lucidità e si manifestano i vuoti mnemonici. Quando un relatore si accorge di essere in preda al nervosismo e avverte questa energia in eccesso reagisce cercando di dominarla: mani e braccia sembrano diventate delle protesi piene di energia che devono essere bloccate, le gambe sembrano muoversi da sole, lo sguardo diventa fugace, saltando da una persona all’altra senza cercare il contatto. La soluzione può sembrare quella di mettere le mani in tasca o dietro la schiena o intrecciarle o infine incrociare le braccia. Ma tutti questi tentativi finiscono per aggravare la situazione, perché l’energia in eccesso non può essere repressa e riaffiorerà in modo ancora più evidente: le mani in tasca o intrecciate inizieranno a contorcersi, le gambe bloccate dai piedi fermi a terra inizieranno a dondolare e così via, mettendo ancora più in risalto il nervosismo del relatore. Siamo arrivati così ad una regola fondamentale sulla gestione dello stress: l’energia nervosa non va soffocata, va soltanto utilizzata positivamente per rafforzare la comunicazione. Gestire lo stress quando devi parlare in pubblico Gestire lo stress significa essere coscienti che abbiamo una forte carica di energia a disposizione, che ci sarà di grande aiuto se ben incanalata. In questa pagina ti presento 3 delle 7 regole che ho identificato (che presento nel mio corso gratuito per e-mail Public Speaking – Conquista il tuo pubblico in 7 semplici mosseclass=”Apple-style-span” style=”font-style: normal; font-weight: normal; “>) per vivere positivamente lo stress da presentazione. 1. Essere consapevoli che tutti coloro che parlano in pubblico hanno lo stesso nostro problema di do¬ver gestire opportunamente la propria tensione. La disinvoltura che spesso riscontriamo negli altri è quasi sempre un ottimo camuffamento. 2. Prendere coscienza del fatto che il nervosismo è quasi sempre un problema nostro, squisitamente personale, non visibile all’esterno, a meno che non si cerchi di soffocarlo. 3. Preparare bene ogni dettaglio della riunione, ma studiare nei minimi particolari i primi minuti di apertura, quando la tensione è massima. Conclusione La paura di affrontare il pubblico non deve far dire: «Non ci vado!», anzi utilizzare bisogna l’occasione per affinare le nostre capacita’. E assolutamente normale essere tesi per i primi tre minuti di intervento. Poi lo stato di tensione cala e parlare innanzi alla platea diventa naturale. E’ possibile gestire lo stress e la paura di parlare in pubblico con pochi e semplici accorgimenti. Fermati un istante! Se anche tu devi Parlare in pubblico vorrei che sapessi che questo articolo è un estratto del “Corso gratuito di “Public Speaking – Conquista il tuo pubblico in 7 semplici mosse” per e mail di professioneformatore.it . Il Corso per e-mail è completamente gratuito. Questo materiale è strutturato come un corso suddiviso in 7 appuntamenti bisettimanali. Nell’arco di tre settimane a partire da oggi riceverai nella tua casella di posta elettronica 2/3 paragrafi a settimana. Nell’insieme i sei capitoli di cui si compone questo corso costituiscono un intero manuale sulle tecniche e strategie per parlare in pubblico. Clicca qui per accedere al materiale

Il segreto della motivazione: l’insegnamento di Alex Zanardi
Alex Zanardi è il più grande esempio contemporaneo di come la motivazione possa portare a grandissimi risultati. Alex rappresenta il più fulgido esempio di individuo che ha letteralmente travalicato i limiti del proprio corpo per arrivare lì dove sembrava impossibile solo immaginare: nel suo caso a risaltare non sono le parole e la retorica ma i fatti e le azioni concrete, che l’hanno portato a reinventarsi e a riscoprire se stesso. Come ci è riuscito? (altro…)

Time management: 8 Citazioni che ti aiuteranno ad essere più efficiente
Ti è mai capitato di sentire che il tempo non è mai abbastanza? Nonostante il tempo sia la risorsa più disponibile, la maggior parte di noi non riescono ad utilizzarla efficientemente. Ecco 8 consigli-citazioni per riprendere in mano il tuo Time Management. “Prima il dovere, poi il piacere” – Proverbio Quante volte abbiamo sentito questa frase? Forse in essa c’è un fondo di verità. Anzi, c’è di sicuro. L’inizio della giornata deve essere il vostro momento più produttivo: svolgete le attività più importanti nelle prime ore del mattino ed il resto della giornata sarà molto più semplice da affrontare. Quindi niente TV, niente Facebook e distrazioni appena svegli! “E’ solamente dicendo ‘no’ che puoi concentrarti sulle cose veramente importanti” – Steve Jobs Non siate troppo generosi. Quando vi vengono fatte richieste che possono togliere tempo alle vostre attività, dire NO non è una scelta egoista, ma la scelta giusta. Certo, ogni tanto uno strappo alla regola non fa male, ma non annullatevi per aiutare gli altri. “Ricorda che il tempo è denaro .” – Benjamin Franklin Passate ore e ore davanti alla TV o girovagando su Internet senza meta? Passate interi pomeriggi a fissare il muro e pensando “Non ce la farò mai”? Tutte attività inutili e che vi tolgono tempo prezioso che potreste utilizzare per cose più importanti. Consiglio: nei prossimi giorni registrate le vostre attività, tenendo conto del tempo che assegnate ad ognuna di esse. Sicuramente scoprirete di quanto tempo sprecate! “Il tempo è quello che desideriamo più, ma ciò che utilizziamo peggio.” – William Penn Ci sono momenti delle vostre giornate dove siete in attesa. Ad esempio in coda nel traffico per andare a lavoro, in viaggio in treno, autobus, metro o tram o semplicemente in fila alle poste. Quei minuti possono essere sfruttati per svolgere piccole attività come programmare la giornata, controllare la casella e-mail, telefonare e tutto ciò che credete sia possibile fare in quel momento. “Mi piace fare cose strane sotto la doccia, come bere il mio caffè, lavarmi i denti e bere un frullato. E ‘ buona gestione del tempo ” – Michelle Williams Le nostre giornate si sviluppano in base alle nostre abitudini. Svolgiamo un insieme di attività ripetute nel tempo, appunto delle routines, che potremmo rivedere per recuperare tempo prezioso. Quindi elimina quelle inutili e creati ogni giorno un po’ di spazio per quelle che ami. Il lavoro d’equipe è essenziale. Ti permette di dare la colpa a qualcun altro.” – Arthur Bloch Non possiamo sempre pensare a tutto. Soprattutto se svolgiamo un numero consistente di attività, l’ideale sarebbe delegare a qualcuno il lavoro da fare. Ne gioverai con l’aumento del tempo a tua disposizione! ” Un obiettivo senza un piano è solo un desiderio. ” – Antoine de Saint – Exupéry Pianificare la propria giornata è utile per capire cosa saremo in grado di fare e cosa invece no. È un utile esercizio per imparare a conoscere i propri tempi e darsi le giuste priorità. Stilate una lista di cose da fare la sera prima, così da trovarvi avvantaggiati per il giorno successivo. “Come ci è arrivato così tardi così presto ?” – Dr. Seuss Non cercate di essere puntuali, perché arriverete sicuramente in ritardo. Lavora come se la scadenza fosse più vicina di quanto richiesta. Per quanto riguarda gli appuntamenti, cercate di arrivare in anticipo e sicuramente sarete in orario. RISORSE PER MIGLIORARE LA TUA “GESTIONE DEL TEMPO” Vuoi approfondire il tema della gestione del tempo ? Vuoi diventare un vero esperto di questa materia ed essere un grande manager di te stesso ? 20 consigli di time management (gestione del tempo) Puoi cominciare a sviluppare questa competenza ora gratuitamente scaricando il report 20 consigli di time management da questo indirizzo https://www.professioneformatore.it/time-management/ Questa risorsa è gratuita e messa a disposizione di tutta la comunità degli iscritti a professioneformatore.it Zen To Done Vuoi migliorare del 100% le tue competenze in termini di gestione del tempo ? Posso suggerirti di acquistare il capolavoro di Leo Babauta “Zen To done” tradotto in italiano da Leonardo di Paola e Viviana Taccione , Costa solo 9,70 ma il suo valore è ben più elevato.

7 suggerimenti rapidi per una migliore gestione del tempo
Sei una persona puntuale? Porti a termine i tuoi impegni nel tempo che ti sei prefissato? Sei in grado di portare a termine ciò che vuoi fare prima delle scadenze? Sei soddisfatto di quanto tempo dedichi alla tua famiglia, ai tuoi amici e al tuo benessere personale, o ti senti schiacciato dagli impegni di lavoro? Sei soddisfatto di come riesci a organizzare le tue giornate? Sei un buon manager del tuo tempo? Se la tua risposta ad almeno una di queste domande è “no”, significa che, probabilmente non sei molto soddisfatto di come gestisci il tuo tempo e le tue giornate! Gestione del Tempo e stress Gli psicologi sostengono che in realtà la causa dello stress non sia tanto riscontrabile nella quantità di cose una persona ha da fare ma, piuttosto nel fatto di non riuscire a portare a termine tutti i compiti che ci si era prefissati. Il tempo è la risorsa più democratica che esista. Il tempo è l’unica risorsa che ci rende tutti uguali. Ci sono persone che nascono più ricche di altri, persone che vivono in quartieri migliori, persone che per grazia della natura nascono più belle e più forti ma, tutti viviamo giornate di 24 ore! Quando parliamo di gestione del tempo non abbiamo alibi. Siamo tutti uguali. La nostra capacità di dominarlo fa la differenza se avremo o meno successo nella nostra vita. Sette consigli per una migliore gestione del tempo Ecco quindi 8 consigli su come imparare a gestire al meglio il proprio tempo evitare di farsi dominare dagli eventi imprevisti e continuare ad essere focalizzati verso il raggiungimento dei nostri obiettivi più importanti. Se vuoi essere un vero effective time mamager ( come dicono gli americani) comincia da questi brevi consigli. 1 Scrivi un piano giornaliero delle cose che hai da fare. Organizza la tua giornata prima di iniziarla. Scrivi il tuo piano al mattino presto o, meglio ancora, la notte prima di andare a dormire (in modo da memorizzarlo al meglio). Preparare un piano offre l’opportunità di avere una buona panoramica di come si svilupperà la giornata seguente e di organizzarla al meglio. Il tuo compito per la giornata sarà solo quello di aderire nel miglior modo possibile a quanto precedentemente programmato. 2 Stabilisci un limite massimo di tempo Stabilisci un limite massimo di tempo da dedicare ad ogni attività che devi svolgere. Un esempio:Completare il compito X entro le ore 10, il compito Y da 03:00, e la voce da Z 5:30 pm. Questo impedirà alle diverse attività di trascinarsi oltre misura e di erodere tempo prezioso riservato per altre attività. 3 Usa un calendario per pianificare e distribuire le attività nell’arco delle settimane. Molte persone commettono l’errore di organizzare il proprio tempo utilizzando come unità di misura il giorno. Ma in realtà il tempo che noi viviamo è suddiviso in settimane e mesi. I giorni della settimana tra di loro non sono indifferenti. I compiti che possono essere svolti il lunedì non è detto che possano essere svolti indifferentemente il martedì o il mercoledì. Avere un calendario è il passo fondamentale per la gestione delle attività quotidiane. Un calendario, grazie alla suddivisione del tempo in settimane e mesi ci offre la possibilità di pianificare nel medio periodo e di distribuire le attività equamente. Se si utilizza Outlook o Lotus Notes, il calendario è parte integrante del software di posta elettronica. Chi usa mac troverà facilmente sulla dashboard di osx l’applicazione Ical, chi invece preferisce le applicazioni on line troverà molto utile Google Calendar (è grande – lo uso). Qualunque sia la tua scelta è ancora meglio se riesci a sincronizzarla con il telefono cellulare e tutte le altre periferiche che utilizzi (Tablet, notebook etc. etc. ) – in questo modo, puoi accedere al tuo piano di lavoro, ovunque ti trovi e con tutti i tuoi orpelli tecnologici. 4 Datti come obiettivo quello di arrivare sempre per primo agli appuntamenti. Se quando hai un appuntamento, un incontro o una riunione ti dai come obiettivo quello di arrivare semplicemente in tempo, ti potrà capitare di arrivare in orario o in ritardo. Per esperienza ti dico che la maggior parte delle volte sarai in ritardo. Questo per un meccanismo psicologico molto semplice. La tua mente si concentrerà sulla stima del tempo minimo necessario e tralascerà la valutazione degli eventuali eventi imprevisti (che si chiamano per appunto imprevisti perché non stimabili a priori). Ma, se maturi una ferma decisione di essere sempre il primo a tutti i tuoi appuntamenti, sarà molto probabile che arriverai sempre puntuale. 5 Concentrati su un compito specifico. Gli uomini e le donne, diversamente dai computer non sono multi-tasking (multitasking è un termine utilizzato in informatica e indica la Capacità, da parte di un sistema operativo, di elaborare contemporaneamente più programmi e di gestirli l’uno indipendentemente dall’altro). Se cerchi di fare più cose contemporaneamente (parlare al telefono e rispondere alla posta elettronica, navigare su internet e compilare un foglio Excel etc etc ) stai sicuro che non otterrai nulla. Concentrati invece su un solo compito fondamentale alla volta. Quando lavori al computer chiudi tutte le applicazioni che non stai utilizzando in quel preciso momento, e chiudi anche tutte quelle applicazioni aperte non fanno altro che rubasti attenzione. Concentrati esclusivamente su quello che stai facendo in quel preciso momento . Sarai più efficiente e avrai molto più tempo da dedicare, successivamente, ad altre attività. 6 Blocca tutti i distrattori. Che cosa ti distrae di solito nel tuo lavoro? messaggi istantanei? Il bip di messanger o quello della chat di facebook? GLi squilli del telefonino? Il suono della posta elettronica? Personalmente non uso quasi mai le chat. Le poche volte che mi collego è quando ho voglia di contattare qualcuno in particolare e non sto svolgendo nessun compito. Quando sto facendo un lavoro importante, sono solito abbassare anche la suoneria del telefono come in questo momento che sto scrivendo questo articolo. In questo modo le telefonate ricevute vengono registrate (nell’archivio delle telefonate perse) e mi riservo di contattare successivamente le persone che mi hanno chiamato. Questo mi aiuta a concentrarmi meglio e ad essere più produttivo. 7 Stabilisci delle priorità. Poiché non è possibile fare di tutto, impara a privilegiare le cose realmente importanti e lascia andare tutto il resto. Applica il principio 80/20 che è un principio fondamentale nella definizione delle priorità. Individua le attività più importanti e che producono i maggiori risultati e concentrati su di esse. Fermati un istante! Scarica gratuitamente! L’articolo è estratto da “20 pillole time management” il nuovo report di ProfessioneFormatore.it completamente gratuito. Questo materiale se utilizzato correttamente, può ampiamente incrementare le tue competenze nel campo dell’efficienza personale e questo avrà un impatto diretto sul tuo futuro psicologico, emozionale, economico, e finanziario. I principi esposti in queste pagine, in forma di pillole, possono realmente cambiare in meglio la tua vita e dovrebbero essere applicati ogni giorno, sia nella tua attività professionale sia nella vita privata. Scarica Gratuitamente https://www.professioneformatore.it/time-management/