Scena divertente, a dir poco esilarante , ma anche stimolante grazie al commento di due formatori d’eccellenza. Spesse volte ci facciamo del male per dimostrare a noi stessi di aver ragione . Gli esperti la chiamano “dissonanza cognitiva” , oppure “profezia autoavverantesi” . Questo video è una buona dimostrazione di quanto possa essere controproducente.
Quando gli fu comunicato che poteva camminare mi disse a bassa voce: “…se mi rialzo dalla sedia a rotelle torno a essere uno normale, mentre in sedia a rotelle sono il numero uno … credo che sia un prezzo piccolo da pagare per un grande balzo in graduatoria!”. E non si alzò più.
Video per la formazione : quanti coltelli nelle gambe
Potrebbero interessarti anche questi:

L’organizzazione umana – Dalla gestione delle risorse umane, alla gestione umana delle persone
Quello che segue è un guest post di Massimo Tommolillo formatore aziendale che presenta il suo libro L’ organizzazione umana edito con Libreria Universitaria. Buona lettura a tutti ! Facciamo un piccolo esperimento? Proviamo a chiedere alle persone che conosciamo: sei felice del tuo lavoro e ti senti a tuo agio nella tua azienda tanto che consiglieresti ad un amico di lavorarci? Quanti risponderanno con un entusiastico SI? Eppure qualsiasi imprenditore conosce la differenza che c’è tra il lavorare con persone soddisfatte e serene in un buon clima, e persone demotivate o stressate in un clima sfiduciato o addirittura conflittuale. Perché, sentiamo dichiarare da più parti che le persone sono la vera leva di successo delle aziende, ma quando parliamo con loro, ci rendiamo conto che la qualità della vita lavorativa sta impoverendosi sempre più? La centralità dell’Uomo, le componenti emotive di chi lavora, la qualità delle relazioni in azienda, cedono spesso il passo al profitto, ai numeri e a rapporti formali e stereotipati. L’aspetto grottesco di tutto ciò è che nel perseguire il profitto e i risultati a breve termine, a scapito della qualità della vita lavorativa, si finisce nel lungo termine a compromettere quegli stessi profitti cui si mira con tanta veemenza. Nel libro “L’organizzazione umana” di Massimo Tommolillo ed. Libreria Universitaria Editrice, partendo da esperienze vissute, si cerca tra varie possibili cause, cosa abbia reso così trascurato in azienda l’aspetto emotivo dei rapporti di lavoro. Una leadership carente? L’assenza di meritocrazia? La sopravvivenza di una cultura prevalentemente taylorista? Un miope orientamento al profitto o una ancor più miope tendenza ai risultati a breve termine? Il quadro dell’analisi è complesso e la sensazione è che non via sia una sola causa scatenante ma tante cause radicate che si influenzano reciprocamente; l’aspetto consolante è che molte delle soluzioni possibili e proposte nel libro, sono già a portata di mano e si basano su strumenti gestionali posseduti e conosciuti da tutti, anche se non sempre adoperati correttamente. Perché il management debba dedicare molta della propria energia ad una gestione delle persone più attenta e umana è presto detto. La tecnologia, termine con il quale intendiamo non solo i computer, le macchine ma principalmente i software che alimentano tali macchine è ormai accessibile a tutti e consente performance che prescindono dalle dimensioni, dagli investimenti, dalla localizzazione. Oggi un alimentarista intraprendente può vendere in tutto il mondo, prodotti etnici o specialità culinarie con l’aiuto di un PC e di un buon sito Web. Non è dunque sulla tecnologia che un’azienda può contare, per differenziarsi da una concorrenza sempre più agguerrita e mutevole. La scelta di prodotti e servizi è, grazie alla Rete, vasta e non più limitata da vincoli di spazio e tempo, i clienti possono fare confronti istantanei e sono giustamente diventati più attenti e esperti. Oggi l’unico fattore che può fare la differenza rimane l’Uomo; trascurare questa verità significa trascurare l’essenza stessa del lavoro dei nostri tempi. Nella parte conclusiva del libro troveremo anche riferimenti a esperimenti di successo, ancorché inusuali e coraggiosi, attuati da aziende che davvero valorizzano le persone; ma in fondo un vero manager deve essere principalmente un sognatore con il coraggio di voler rendere reali i suoi sogni. Scritto in uno stile discorsivo “L’organizzazione umana” è un invito a riflettere su quanto sarebbe bello ma anche profittevole, dar vita a luoghi di lavoro dove si incontrino e collaborino donne, uomini insomma persone e non “risorse umane”. Nota sull’ Autore: Massimo Tommolillo (maxtom@tamacons.it) ha ormai superato il giro di boa di venti anni di formazione e consulenza, svolti prima come formatore aziendale, quindi come responsabile della formazione commerciale di un grande gruppo assicurativo finanziario e infine come fondatore e amministratore di Tama, studio di formazione e consulenza che ha tra i suoi valori portanti la centralità della persona. Svolge la sua attività principalmente per banche e medie imprese in ambiti quali: la comunicazione, le competenze manageriali, le abilità commerciali, la formazione dei formatori. Proprio in quest’ ultimo ambito, che è quello che maggiormente lo appassiona, ha pubblicato: Giochi per manager. L’ uso dei giochi d’ aula nella formazione comportamentale, 2003. Dettagli del libro TITOLO L’organizzazione umana. Dalla gestione delle risorse umane alla gestione umana delle persone Autore: Massimo Tommolillo Editore: libreriauniversitaria.it Collana: Nuovi pensieri Data di Pubblicazione: 2012

Come costruire un business di successo sul web
Molte persone che decidono di mettersi in affari sul web sono imprenditori tradizionali anche con lunga esperienza off line. Hanno grande esperienza nei metodi tradizionali di conduzione di un business ma gli manca la capacità di agire su questo altro canale. Oggi il web, da un po’ di tempo ormai, è la nuova frontiera, quella che ancora può generare profitti anche in questo momento di crisi. Il web è un mondo a parte per molti versi. E’ una terra di conquista nuova, nella quale valgono regole diverse. Come in un qualsiasi territorio devi pianificare la tua presenza, allargarti e produrre prosperità. C’è chi comincia in maniera confusa sui Social Network, oppure chi pubblica annunci e cose di questi tipo. In questa maniera è difficile che la propria presenza, la costruzione del proprio brand on line, si trasformi in un beneficio di lungo periodo. Fare internet marketing è come svolgere un’attività simile alla coltivazione di un terreno, se non si impostano le cose nella maniera giusta non si avrà nessun risultato e si registrerà una perdita di tempo e denaro. (altro…)

Chi non migliora peggiora
Quello che segue è un guest post di Max Formisano. Se ancora non conosci Max posso dirti che è uno dei formatori più in gamba del panorama italiano. Quaratenne, laureato in giurisprudenza, incontra per caso la Programmazione Neuro Linguistica (Pnl) circa 15 anni fa, avvicinandosi al campo dello sviluppo e della crescita personale. All’estero segue una gran parte dei numerosi corsi e master con cui si è specializzato nel settore della formazione. I suoi talenti: comunicatore straordinario, affascinato dal connubio divertimento/apprendimento, il suo stile è unico e non assomiglia a quello di altri trainers. Gli obiettivi della maggior parte delle persone riguardano qualcosa che già sanno fare … e così non si migliora! E chi non migliora, peggiora. E’ la legge degli opposti, universalmente valida, che oppone la luce all’ombra, il vuoto al pieno, il bianco al nero. Purtroppo però molte persone hanno perso la speranza di migliorare, semplicemente non hanno più opzioni a loro disposizione. E allora va a finire che quello che cercano non è la stessa cosa rispetto a quello di cui hanno davvero bisogno. Quello che cercano è un approccio “band-aid”, un cerotto facile facile da applicare su una grande ferita sanguinante, un tappabuchi. Insomma: zucchero filato. Quello di cui hanno bisogno è una soluzione seria su cui fare FULCRO per sorpassare tutte le centinaia di problemi personali e professionali che la vita presenta quotidianamente. E la realtà è una: più vuoi avere risultati e più devi crescere tu, come persona e professionista, sulla scala della vita. Le scorciatoie a cui molti fanno finta di credere, in realtà portano a strade comode, abbellite, larghe e con un bel panorama ma … senza uscita! E allora perché la maggior parte delle persone le imbocca? Perché sono le più brevi! Assurdo lo so, ma è proprio così che funziona. Ecco l’idea centrale con cui prendere confidenza: CI SONO 3 ABILITA’ FONDAMENTALI DA CUI NON PUOI PRESCINDERE PER FAR LETTERALMENTE “SPARIRE” I PROBLEMI DALLA TUA VITA: PERSONALI, PROFESSIONALI ED ECONOMICI. MA LA MAGGIOR PARTE DELLE PERSONE E’ CARENTE ALMENO IN UNA DI QUESTE E NON LO SA! CI SONO 3 “CORE SKILLS” CHE, SE AMPLIATE E RINFORZATE, TI PERMETTONO DI AVERE TUTTO IL SUCCESSO CHE MERITI. SONO UN FULCRO SU CUI FARE LEVA PER SCAVALCARE OGNI OSTACOLO E VIVERE LA VITA CHE DAVVERO VUOI. La Mancanza. Quello che bisogna capire è il concetto di “carenza”, di mancanza. Sto parlando della vita come di un tavolo a 3 gambe, ognuna delle quali è indispensabile a dare solidità allo stesso. Senza ognuna delle tre, ci sarà sempre un’area scoperta. Conosco molto spesso persone che non hanno mai “lavorato” su nessuna di queste 3 core skills e la loro vita è una serie interminabile di lamentele verso i continui problemi o di scuse e giustificazioni per la mancanza di risultati nelle aree in cui li vorrebbero, che siano professionali e personali o economici. Tappi di sughero sbatacchiati per l’oceano, per dirla con le parole di Bob Proctor, famoso esperto di crescita personale. Palle da biliardo che rispondono a chiunque o qualunque cosa li colpisca come una stecca, direbbe Stephen Covey, che considero il mio mentore. Come puoi essere felice se ai successi professionali non si affiancano quelli relazionali? O se non riesci a trasmettere alle persone il tuo “vero” messaggio? O se non sai come gestire la loro demotivazione? O se non riesci a trasmettere agli altri le cose che ti appassionano o che per te hanno valore? D’altra parte, se le cose non vanno come vorresti, significa che c’è qualcosa che non sai. Ecco le 3 abilità fondamentali. 1) Gestire te stesso: E’ il profilo PERFORMER, colui che mette la propria crescita ai primi posti delle sue priorità. Mi riferisco a chi lavora sulla conoscenza e il potenziamento di se stesso, di passioni e talenti (cosa adoro fare e cosa sono portato a fare), della propria missione (“chi sono”), della propria direzione, visione (“dove vado”) e delle motivazioni per cui fa ciò che fa, dei valori (“perché”). Il Performer è colui che costruisce nel tempo la propria leadership personale e rinforza la propria autostima. Ma, attenzione, non certo nel senso di presunzione o aggressività (né chiaramente in quello di insicurezza e passività). La sana autostima non è da confondere con la troppa autostima, infatti ci sono delle cattive interpretazioni di questo concetto: non è presunzione, né arroganza, né cieca fiducia in se stessi. Spesso è il contrario: più sei in contatto con te stesso, più cresci e più accuratamente puoi valutare le tue abilità (il che ti rende molto più in grado di avvantaggiarti delle opportunità della vita e vivere la vita che meriti). Ha a che fare con il conoscere, accettare e migliorare le proprie ombre, ovvero “il lato oscuro della forza”. 2) Gestire le relazioni con gli altri: relazioni professionali (colleghi/collaboratori/capi) e personali (famiglia, amici, parenti). E’ il profilo COACH, colui che padroneggia la relazione one to one, incluse le non trascurabili sfumature dell’ascolto, della persuasione, della motivazione , della creazione di empatia. Anche se per Coach si intende chi per professione supporta gli altri, in incontri uno a uno, a raggiungere i loro obiettivi, qui intendo coach in senso ampio, il professionista della relazione uno a uno. 3) Insegnare agli altri: perché da decine di anni le ricerche mostrano che la maniera migliore di imparare qualcosa, migliore di tutti quanti gli altri metodi, è insegnarla a qualcun altro. E’ il profilo TRAINER, che lavora sulle proprie passioni per trasmetterle agli altri migliorandone la vita e, nello stesso tempo, imparando a propria volta e migliorando esponenzialmente la propria. E’ colui in grado di trasmettere un messaggio – di valore – anche davanti a più persone, che siano 5 o 500. Questa è l’abilità più sottovalutata ma intanto centinaia di persone che hanno partecipato al mio Master Formazione Formatori – pur non avendo intenzione di fare questa professione – hanno cambiato esponenzialmente le loro vite. E’ davvero difficile non imparare qualcosa che stai insegnando! La visione del mondo non è più la stessa dopo un percorso di questo genere, non può proprio esserlo. E’ crescendo in queste 3 abilità fondamentali che tu diventi più grande dei problemi stessi! Ricorda: – un problema è tale SOLO per chi non sa gestirlo e padroneggiarlo – Infatti: 1) Tu puoi essere stressato o frustrato solo finché, da Performer, non hai gli strumenti per sentirti rilassato e padrone dei tuoi stati d’animo. 2) Una persona è demotivata solo finché tu non hai la capacità, da Coach, di motivarla. 3) Un gruppo di persone che apprende (collaboratori, corsisti, studenti, soci di un club, venditori o partecipanti ad una conferenza), è annoiato, resistente o polemico solo fino a quando tu non acquisisci le abilità e le strategie, da Trainer, di coinvolgerle, entusiasmarle e portarle verso gli obiettivi del tuo intervento. Insomma, rispondi onestamente a queste 3 domande: 1) Come si può essere credibili agli occhi degli altri se non si ha la capacità – da Performer – di gestire se stessi ogni volta che la vita ci sbatte in faccia qualche situazione sgradita? E – soprattutto – come possiamo meritarci la nostra stessa stima, se non siamo in grado di reagire a quello che accade, in maniera proattiva? 2) Come si può meritare la fiducia altrui se ignoriamo l’applicazione – da Coach – delle basi della comunicazione efficace, della motivazione e dell’ascolto? 3) Che tipo di risultati si possono ottenere se non si hanno neanche le più elementari strategie e tecniche – da Trainer – per insegnare qualcosa di valore agli altri, qualsiasi cosa che possa arricchire le loro vite, anche (e specialmente) in una riunione di 5 minuti? E c’è un’altra cosa importante che ho scoperto. Se non hai prima una buona gestione di te stesso ed una buona relazione con te stesso (Performer), la relazione con gli altri sarà falsata e gli altri alla lunga se ne accorgono anche se non ne capiscono il motivo. Se non hai fiducia verso te stesso, coprirai le tue mancanze con bugie, omissioni e altro. Oppure userai l’aggressione come mezzo di difesa. Comunque le relazioni saranno inficiate senza che neanche tu ne capisca a fondo le motivazioni. Queste nascono da una mancanza non tanto nella relazione con gli altri quanto con te stesso. E se non riesci a gestire le relazioni con gli altri (come Coach), insegnare loro qualcosa (come Trainer) potrebbe essere davvero difficile. Presunzione e complessi di superiorità o di inferiorità, in un contesto di comunicazione verso un gruppo, rendono il compito davvero arduo. ================================= Articolo di Max Formisano ================================= Max Formisano, Formatore, Imprenditore fondatore di Max Formisano Training scuola per formatori eccellentiwww.maxformisano.it
LinkedIn apre una sede in Italia !
Finalmente LinkedIn è un impresa anche un po’ Italiana. Ha aperto ieri ufficialmente la sede italiana di Linkedin Italia. Dopo Parigi, Stoccolma, Londra, Dublino, Amsterdam e Monaco, LinkedIn apre una sede anche in Italia, a Milano, sotto la guida di Marcello Albergoni che, per sua stessa ammissione è stato contattato proprio su questo incredibile social network. Con 135 milioni di iscritti, un fatturato di 139 milioni di dollari nello scorso trimestre e una crescita del 126% anno su anno, Linkedin è il più grande social network network professionale al mondo. Leggi tutto su LinkedIn Sbarca in Italia !.