Cosa ci vuole per avere successo?
C’è chi dice che per avere successo occorre avere “Attitudini positive” e “Pensiero positivo”!
Di sicuro le persone positive raggiungono molto più facilmente i loro obiettivi ma, per avere successo penso che non sia sufficiente ! Essere positivi è un prerequisito necessario ma non sufficiente per raggiungere il successo nella vita.
C’è chi sostiene che per avere successo occorra affidarsi alla legge di attrazione!
Be’ anche questo va sicuramente molto bene! Credere nella legge di attrazione è importante in quanto allinea i pensieri della nostra mente e ci sprona ad agire. Tuttavia c’è da ricordarsi che, senza l’azione, la legge dell’attrazione fa ben poco da sola!
Se te ne stai comodamente seduto, sulla tua poltrona preferita nel tuo salotto, a pensare e ripensare al tuo conto in banca e al lavoro dei tuoi sogni senza poi fare nulla, dubito sinceramente che riuscirai mai a materializzare qualcosa di buono.
In tanti definiscono il successo come il risultato di scelte ed azioni ispirate e consapevoli. Per la maggior parte degli autori, l’ispirazione è importante ma l’azione lo è ancora di più. Altrimenti come si farebbe a dare seguito a questa benedetta ispirazione?
Tante volte mi sono chiesto :”ma se volessi fare un elenco di cose che davvero servono per avere successo nella vita, cosa ci dovrei inserire?” e se qualcuno volesse organizzare un corso per il successo quali competenze questo “super corso”, dovrebbe aiutare a sviluppare?
Nella nostra vita professionale ognuno di noi si troverà a cambiare anche spesso il suo lavoro. Quello che apprendiamo in un contesto lavorativo non è detto che sarà utile anche in altri. Occorre, quindi, identificare delle competenze chiave, nello sviluppo delle quali investire, che abbiano un carattere trasversale cioè, che ci permettano di capitalizzare le esperienze fatte.
Daniel Goleman nel suo capolavoro “lavorare con l’intelligenza emotiva” (di cui trovi una recensione a questo indirizzo https://www.professioneformatore.it/carriera-2/lavorare-con-lintelligenza-emotiva/) , ha dimostrato con numerose ricerche, che in molti casi le competenze tecniche non sono una discriminate per il successo ma, solo un requisito di accesso a determinate posizioni. Diversamente le competenze trasversali fanno la reale differenza nella costruzione del successo di un individuo.
Ti faccio un esempio in modo che ti si più chiaro questo assunto formulato da Goleman: Per entrare in un gruppo di progetto ITC, essere un buon ingegnere e capirne di programmazione , è importante ma è solo un requisito che viene richiesto in fase pre-selettiva ai candidati, mentre la capacità di lavorare in gruppo e di saper vendere le proprie idee farà successivamente la reale differenza tra chi farà carriera e chi non la farà!
Nel gruppo di lavoro che si andrà a costituire infatti si presume che tutti siano ingegneri ma, solo chi dimostrerà di possedere qualcosa in più degli altri otterrà posizioni di maggiore prestigio e responsabilità.
Detto questo la domanda è sempre la stessa : “esiste un gruppo di competenze che garantiscano in ogni contesto lavorativo il successo professionale? E se si quali sono queste competenze utili ad avere successo?”
Alcune di queste competenze utili al successo, le apprendiamo a scuola e all’università (ben poche e non tutte quelle di cui abbiamo realmente bisogno) come la logica, la flessibilità di pensiero, la matematica, altre ci vengono insegnate sul lavoro, altre ancora le dobbiamo imparare dalla nostra esperienza di vita.
In questo articolo ho raccolto una lista di competenze a carattere trasversale che aiuteranno chiunque di andare avanti praticamente in ogni campo professionale, dal gestire una attività in proprio, all’essere presidente di un club di bocciofili.
Questa lista sarà utile sia a chi intende eccellerete sempre nel suo lavoro e sia a chi, occupandosi di formazione professionale, intende progettare un corso o un master per il successo.
1. Public Speaking
L’abilità di parlare chiaramente, in maniera persuasiva ed energicamente, di fronte ad un uditorio di due o più di persone è una delle competenze più importanti che dovrebbe sviluppare chi intende avere successo nella vita.
Le persone che sono efficaci comunicatori sono più a loro agio con se stesse e si mostrano agli altri come persone attraenti e degne di fiducia.
Diventare abile nell’arte del parlare in pubblico, significa sviluppare l’abilità di vendere ogni cosa: prodotti, idee, punti di vista, e anche se stessi. Il che significa avere più opportunità per se, più occasioni di avanzamento di carriera , clienti sempre più interessanti, e crescenti opportunità di business.
Prima o poi, può capitare a tutti di dover parlare in pubblico. Può accadere per motivi di lavoro, a scuola, all’Università, in politica, in un a riunione di condominio o semplicemente in un gruppo di familiari durante una festa. Bene! Le persone che sanno parlare apertamente e convincere un intero gruppo di persone hanno molte più opportunità degli altri, e non passano certo inosservate.
Ho una buona notizia per te : Se sei interessato ad approfondire il public speaking puoi cominciare sin da ora a sviluppare questa competenza gratuitamente iscrivendoti al primo corso per email di public speaking di www.professioneformatore.it a questo indirizzo web . È gratuito, ti arrivano le dispense comodamente nella tua posta elettronica ogni 4 giorni e ti porta tanto valore. Per ottenere risultati tu devi solo studiartelo.
L’ho preparato io tempo addietro e l’ho messo a disposizione di tutta la comunità degli iscritti a professione formatore che come sai è una comunità di appassionati di formazione professionale.
2. Scrivere in maniera efficace
Scrivere bene offre molti vantaggi in comune con il public speaking.
Bravi scrittori e copywriter sono più efficaci degli altri a vendere prodotti, idee, e loro stessi. Cambia solo il mezzo con il quale sono trasmesse idee ed emozioni.
Cosa intendo quando parlo di saper scrivere in maniera efficace?
Imparare a scrivere bene non significa soltanto essere bravi ad usare le regole della grammatica, così come ci è stato insegnato a scuola da ragazzi ma, implica anche lo sviluppo dell’abilità di organizzare i pensieri in una forma coerente e di presentare il testo sempre più vicino all’esperienza del proprio target di lettori, e rendere quei testi quanto più fruibili e persuasivi possibile.
Considerando l’enorme quantità di testo generato da quasi ogni attività professionale, sia essa esercitata all’interno di un contesto di pubblico impiego che in un contesto lavorativo di natura privata, una persona capace di padroneggiare l’arte della scrittura può aspettarsi di trovare nel corso della sua carriera tante porte aperte in quasi ogni campo di attività.
Se sei interessato ad approfondire il copywriting puoi cominciare sin da ora a sviluppare questa competenza clicca qui per saperne di più. Italo Cillo ha preparato un videocorso davvero eccezionale sul copywriting.
3. Self-Management (gestione personale)
Considerando che “ottenere successo” dipende dalle effettive azioni che compiamo ogni giorno, bisogna sapere che queste sono determinate dalla nostra capacità di focalizzare l’attenzione dove ce ne è più bisogno quando ce ne è più bisogno.
Siamo il risultato delle nostre abitudini! Abitudini di successo ci porteranno a diventare persone vincenti in ogni campo della vita.
Gestione personale vuol dire avere la capacità di prendere impegni con se stessi e con gli altri e di saper portarli a termine, rispettando scadenze e aspettative.
Gestione personale vuol dire anche saper allocare in maniera efficiente il tempo che è poi la nostra vera risorsa strategica.
Puoi cominciare a sviluppare questa competenza partendo proprio dalla gestione del tempo ora gratuitamente scaricando il report 20 consigli di time management da questo indirizzo https://www.professioneformatore.it/time-management/
Anche questa risorsa è gratuita e messa a disposizione di tutta la comunità degli iscritti a professioneformatore.it
Inoltre posso suggerirti di acquistare il capolavoro di Leo Babauta “Zen To done” tradotto in italiano da Leonardo di Paola e Viviana Taccione , Costa solo 9,70 ma il suo valore è ben più elevato.
4. Social Networking
Quando parlo di social networking non parlo di facebook ma intendo riferirmi alla scienza della gestione delle relazioni personali.
Il Network personale è la rete di contatti formata da tutte le persone che conosci, dai parenti più prossimi fino ai conoscenti più lontani.
Il social networking altro non è, che l’arte di coltivare ed accrescere costantemente questa rete. In altre parole è l’arte di conoscere nuove persone, farseli amici e sviluppare attività in comune. Il social networking è forse l’attività più bella del mondo perché ci consente di lavorare divertendoci.
Ti dirò di più, la capacità di costruire relazioni non è utile soltanto quando dobbiamo cercarci un lavoro o trovare nuovi clienti. In un’economia dominata da idee e innovazioni il networking crea il canale attraverso il quale le idee fluiscono e nel quale ne vengono generate di nuove.
In una rete di grandi dimensioni, coltivata con cura, i legami non sono solo una somma di conoscenze, ma un insieme di relazioni che genera idee ed opportunità e quei rapporti esprimono un valore che è molto più della semplice somma delle loro parti.
L’interazione tra le diverse parti rende possibile lo sviluppo di innovazione e creatività e fornisce il sostegno per coltivare nuove idee fino a quando non sono realizzate.
Se sei interessato allo sviluppo di questa competenza ti anticipo che prevedo di pubblicare qualche risorsa gratuita sul networking (in realtà la sto già preparando da tempo) per il mese di settembre quindi se ti capita, torna a leggere questo blog e se ti iscrivi alla news letter sarai automaticamente aggiornato su tutte le novità pubblicate sul questo sito).
5 . Creatività
Essere creativi è la capacità di risolvere problemi con nuove idee e di saper individuare nuovi modi di fare le cose.
In molti erroneamente credono che la creatività non sia una competenza ma una virtù che si acquisisce alla nascita che serve per lo più solo ad artisti, pittori, scultori, musicisti etc. etc.
La creatività è una competenza come tutte le altre. Su questo blog già in passato si è parlato di creatività e si è discusso se questa dovesse essere considerata o meno una competenza acquisibile e coltivabile (se ti interessa approfondire leggi questo articolo https://www.professioneformatore.it/generale/la-creativita-e-una-competenza-misurabile/). In questa sede non mi dilungherò sul tema della natura della creatività.
In questo articolo mi limito a dirti che sviluppare la creatività può aiutare notevolmente a migliorare la qualità delle tue relazioni con altri in quanto ti consente di valutare sempre nuovi punti di vista e di proporre nuove soluzioni a problemi vecchi. La creatività ci aiuta anche a guadagnare di più, a lavorare meglio e a soddisfare nuove esigenze dei nostri clienti.
Tutte le persone di successo, tutti i cantanti e gli attori famosi, gli scienziati famosi, i personaggi importanti della storia, le grandi multinazionali dei nostri giorni, devono il loro successo alla loro creatività. Pensaci anche solo per un momento. Il successo, il vero successo, si ottiene solo proponendo nuove soluzioni, nuove ipotesi, nuovi personaggi, nuove interpretazioni.
Le persone, le aziende e i personaggi di successo, hanno tutti fatto “cose nuove” o hanno scoperto nuovi modi per fare le stesse cose che facevano gli altri. Di conseguenza, la gente ha preso atto della loro novità e ha cominciato a seguirli. Pensa ad Adidas, Coca Cola, 3M, Heinz, Ferrari etc etc tutti si sono distinti grazie alla loro creatività.
6. Pensiero critico
Viviamo nella società dell’informazione. Ogni giorno siamo esposti a centinaia, se non migliaia, informazioni in più rispetto a quanto lo potevano essere i nostri nonni .
Non so se ci hai fatto mai caso ma vorrei chiederti : “quante ore passi su internet a cercare le informazioni giuste?”.
Internet oggi è una fonte di informazioni di inestimabile valore. Possiamo sapere tutto di tutto ma, quante delle cose che leggiamo, quando facciamo una ricerca on line, sono davvero utili a quello che stiamo facendo ora. Ricordi il vecchio adagio “il tempo è denaro“? Troppe informazioni potrebbero farci perdere tanto denaro!
Quanto tempo impieghi per valutare se una informazione ti è utile ora o se ti potrà essere untile in futuro o se è completamente inutile?
Essere in grado di valutare tali informazioni, discernere tra quelle potenzialmente preziose, e quelle inutili e banali, analizzare la loro importanza e comprenderne appieno il significato, in riferimento ad altre informazioni, è una competenza di cruciale importanza.
Saper gestire le informazioni è una competenza realmente importantissima. Gestire l’informazione con senso critico è una competenza tristemente insegnata poco.
Nel momento storico che stiamo vivendo chi riesce a padroneggiare questa abilità può aspettarsi in brevissimo tempo di distinguersi facilmente dalla massa e fare una brillante carriera.
7. Matematica
Quando parlo di matematica in una qualunque aula di formazione il 90%dei partecipanti salta sulla sedia pensando ai noiosi problemi di geometria delle scuole superiori.
Se può confortarti, non devi essere in grado di risolvere equazioni ed integrali per avere successo nella vita.
Ho conosciuto tantissime persone di successo che non avevano la minima idea di cosa servisse il teorema di Pitagora.
Tuttavia, la matematica è la scienza più immediata per sviluppare una mente critica e un pensiero analitico.
La capacità di lavorare rapidamente con figure nella propria mente , per fare stime approssimative ma abbastanza precisa, è una competenza fondamentale che ti ritornerà spesso utile, per valutare spazi proporzioni pesi e valori.
Conoscere le regole base della logica matematica e le basi dell’insiemistica è alla base di una mente elastica e orientata all’analisi dei problemi. Infine capire concetti come “interesse”, “interesse composto” e la statistica di base ti dà un grosso vantaggio sulla maggior parte delle persone.
Credimi faccio tantissimi corsi e quando parlo di percentuali la gente mi guarda come se stessi parlando in arabo. Per non parlare dei concetti di media e mediana.
Tutte queste abilità e conoscenze ti aiuteranno ad analizzare i dati in modo più efficace e più rapidamente, conoscendoli sarai in grado di prendere decisioni migliori sulla base di una analisi approfondita, razionale e dettagliata dei dati disponibili.
Se pensi di avere problemi con la matematica pensa a quello che diceva Albert Einstein (1879-1955):
Non preoccuparti delle difficoltà che incontri in matematica, ti posso assicurare che le mie sono ancora più grosse.
8. Lingua inglese
Forse questa me la potevo anche risparmiare, considerando quanto è ovvia! Te lo dico senza mezzi termini: Se non conosci l’inglese sarai per sempre fuori da un sacco di cose ! L’Inglese lo parlano quasi due miliardi di persone nel mondo.
Non venirmi a raccontare che oggi nel mercato globale sono importanti anche lingue come lo spagnolo il francese e il cinese , perché se non sai prima l’inglese non vai da nessuna parte.
L’Inglese non solo è la lingua ufficiale di Regno Unito, Australia, U.S.A., Canada, Irlanda, Nuova Zelanda ed i Paesi Caraibici di colonizzazione britannica ma, è anche la lingua straniera più parlata in Europa del Nord, Cina, Russia, India, Giappone, America latina e in molti altri paesi dell’Asia, e dell’africa, ed è anche usato come lingua ufficiale da moltissime organizzazioni internazionali.
Pensi che un ragazzino cinese studi il francese l’italiano o il tedesco a scuola ? No per niente. In Cina, come in quasi tutto il mondo si studia l’inglese come lingua straniera. Al mondo ci sono più cinesi che parlano inglese come seconda lingua delle persone che parlano inglese negli Usa. Infatti, 320 milioni di persone in Cina , più dell’intera popolazione degli Stati Uniti, hanno meno di 14 anni e studiano tutti l’inglese imparando più di 500 vocaboli all’anno!
Altro motivo per parlare bene l’inglese è che le migliori università del mondo, secondo le varie classifiche delle università mondiali https://www.topuniversities.com/university-rankings/world-university-rankings, sono in Paesi dove si parla l’Inglese. Tutte le informazioni di valore che circolano oggi nel mondo, i migliori studi e ricerche di mercato e tutto il materiale tecnico è scritto in inglese. Ma più di ogni altra cosa conoscere l’inglese è importante perché l’Italiano lo parlano solo gli Italiani.
9. Ricerca delle informazioni
Nessuno può sperare di sapere tutto nella vita! È un illusione pensare anche di conoscere solo una piccola frazione del tutto in maniera completa ed esaustiva. Anche all’interno del tuo campo di attività, è probabile che ci siano molte più che non si sai di quelle che sai. Avere la pretesa di dover imparare tutto è uno stupido atto di superbia che non porterà mai nessuno lontano.
Non c’è bisogno di sapere tutto per avere successo ma, piuttosto, si dovrebbe essere in grado di sapere reperire in modo rapido, indolore ed economico le informazioni di cui si ha bisogno.
Questo significa che bisogna diventare esperti ad usare Internet in modo efficace ed efficiente, ad usare una biblioteca pubblica, a leggere in modo produttivo e soprattutto selettivo, e a sfruttare la propria rete di contatti per reperire informazioni.
Infine, quando si è diventati esperti nell’uso di questi strumenti informativi è opportuno sviluppare la capacità di individuare all’occorrenza, in funzione della tipologia di informazione che si cerca, il tipo di ricerca più efficace ed efficiente.
Ti faccio un esempio: “se hai bisogno di una informazione in merito a materia di natura fiscale, è inutile perdere mezza giornata a leggere milioni di pagine internet sulla ultima novità fiscale proposta dal governo.
Il tuo tempo può essere utilizzato in maniera più produttiva facendo ben altro. Trovati, piuttosto, un buon commercialista e chiedi a lui. Al giorno d’oggi tutti noi abbiamo, nella nostra rete di contatti, diretti o indiretti (amici degli amici) un professionista per ogni occasione Fai un paio di telefonate e risolvi il problema subito!
10. Gestione dello stress
Quante volte ti dici : “mi sento un tantino stressato“? Quante volte ti sei detto, anche con un po’ vanto, “sono così impegnato che non ho un attimo di tempo libero“. Semmai ti sei sentito anche un gran figo a formulare frasi del genere, magari quando hai dovuto rifiutare un invito al cinema, o una passeggiata al mare con gli amici: “non ho tempo da perder io ! Ho delle responsabilità!”
Bene vorrei che considerassi una cosa: Lo stress non solo ci uccide, ci fa sentire stanchi spossati e indolenti verso le attività lavorative ma, cosa ancora più grave ci porta ad impoverire la nostra capacità di scelta, ad impoverirci nel pensiero, ad impoverirci nelle relazioni e nella gestione delle occasioni di socializzazione. Lo stress ci impoverisce in tutti gli aspetti della nostra vita. Lo stress ė una palla al piede. Consideralo come una ingente rata di un mutuo.
Quindi sappi che non riuscire a rilassarsi, annulla gli effetti positivi di almeno tre delle competenze citate in questo elenco – e fa anche tanti altri danni.
Inoltre, se lavori sempre da solo fino allo sfinimento, al fine di tenere il passo con la concorrenza, non conservando alcuno spazio per te, per goderti i frutti del tuo lavoro, sappi che quell’esperienza che stai vivendo non è veramente “successo” ma una prigione. Forse una prigione dorata, ma pur sempre una prigione.
Rilassarsi significa avere l’opportunità di ricaricare le batterie ed attingere a risorse anche nascoste. Essere in grado di affrontare le crisi con la tua forza d’animo, con la tua fiducia in te stesso e nel modo più produttivo è forse la cosa più importante in questa lista.
Sviluppa la capacità di rilassarti !
11. Principi di contabilità
Nella società in cui viviamo poche sono le certezze! una di queste è che i soldi sono davvero necessari.
Finanche il semplice piacere di abbracciare I propri figli e giocare con loro, alla fin fine ha bisogno di soldi per potersi realizzare. A meno che tu non abbia trovato il modo per sopravvivere di sola aria questa é una competenza fondamentale.
Saper tenere traccia delle spese e delle entrate è una cosa importante già soltanto per sopravvivere ed arrivare alla fine del mese, figuriamoci quanto possa servire per poter crescere e prosperare.
Inoltre, i principi di contabilità si applicano più in generale a cose come : il monitoraggio del tempo speso in un progetto o per stabilire se il valore di una attività supera il suo costo in termini finanziari di, tempo e fatica.
Che altro?
Sicuramente ci sono molte altre competenze importanti per raggiungere il successo. non ho la presunzione di essere esaustivo del resto non passo il mio tempo libero a casa di Bill Gate a insegnargli cosa deve fare.
Piuttosto mi farebbe piacere sapere tu cosa ne pensi di tutte queste cose!
Secondo il tuo parere cosa manca a questa lista?
C’è qualcosa che ho dimenticato?
In base alla tua esperienza quali sono le competenze che andrebbero aggiunte?
E quali, di queste hai ignorato fino ad oggi?
Ti ringrazio sin dea ora per i commenti che vorrai lasciarmi !
Ho letto il tuo articolo …. anche se la mia situazione mi è ben chiara da tempo …. tu concludi scrivendo “allora è davvero il momento di cambiare! Anche se c’è la crisi!” ,
scusa la mia provocazione …. come dare una svolta?????
sono un assistente sociale che lavora nel privato sociale e nel settore che più mi appassiona – minori- e ritengo di essere soddisfatta della mia scelta professionale ……. ciò che non va ???? …. delle mie risposte alle domande 4), 5), 6), 7) e 8) …… riferisco solo ….. non mi pagano da sei mesi, subisco pressioni perchè in azienda cercano di indurre alle dimissioni alcune figure professionali……. Ma dov ‘è l’alternativa ????? considerato che ho 44 anni??????
Intanto grazie a Luciano per l’interessante articolo. Di questi tempi capisco che possa risultare quasi provocatorio “concedersi il lusso” di porsi certe domande. Mi occupo di formazione da tanti anni, e da quando sono anche coach, cerco sempre di capire quale è il livello di cambiamento possibile per il cliente che ho davanti. Dato il contesto economico ed il settore di attività di Sandra (n.d.r. in cui ho lavorato anche io), ad esempio, mi sembra chiaro che si tema di perdere il poco che si ha, lavorativamente parlando.
Credo che possiamo anche permetterci di domandarci quale sono le opzioni che ho a disposizione. Come potrei migliorare la mia situazione lavorativa senza rinunciare alla mia struttura motivazionale? Come posso migliorare la mia employability (intesa come appetibilità sul mercato)?
Siamo sicure/i di aver cercato tutte le alternative o siamo ancora nella nostra zona di comfort?
Auguro a tutte/i noi di scavare fino in fondo per trovare le risposte più autentiche anche a queste domande!
Buon Lavoro!
sono daccordo con te sandra. sono nella tua stessa situazione lavorativa essendo un educatore.conoscendo anche le dinamiche lavorative nel privato sociale si fa presto a parlare.
Ciao Giorgio ,
Anche io lavoro nello stesso tuo settore anche se sono un formatore.
QUando parlo di solito parlo per esperienza. Come rispondevo a sandra ho cambiato lavoro proprio di recente . E ti assicuro si può fare ! se si cerca si trova la strada per la propria realizzazione !
Ciao Sandra
Innanzitutto grazie per questa risposta sincera a questo post !
Io l’ho fatto più volte!
Più volte mi sono posto queste domande più volte ho cambiato completamente lavoro (anche sbagliando le mie scelte e anche sbagliando nei comportamenti alle volte anche sbattendo la porta) e l’ultimo cambiamento l’ho fatto proprio nel 2011 a settembre in piena crisi economica, e sopratutto poco dopo essermi sposato con fitto da pagare e tutto quello che ne consegue!
Ho fatto un vero e proprio salto nel vuoto! ho interrotto un rapporto di partenariato (ero senjor partner di una società di formazione) che durava da oltre tre anni. Quando ho interrotto questo rapporto, ero in perdita, con tanti crediti da recuperare che non sapevo se avrei mai recuperato, non sapevo cosa avrei fatto e non avevo un progetto definito. Avevo solo un obiettivo e mi sono voluto mettere alla prova. Il progetto si è definito strada facendo in un mese.
Risultato : oggi sono qui molto più contento e soddisfatto di prima e sono qui a parlartene!
Certo potresti obiettare che nel mio caso … essendo un lavoratore autonomo e free lance sono molto più abituato al cambiamento di molte altre persone. … quindi per me è più facile cambiare . Ma posso dirti che c’è sempre tempo e sopratutto spazio (opportunità) per cambiare. Ti basta solo cercarle!
Se ti poni l’obiettivo di trovare soluzioni e sopratutto ti poni le domande giuste la soluzione arriva!
LA resistenza maggiore al cambiamento non è data dall’ambiente, dalla situazione contingente, dalla crisi o dal lavoro che manca. La resistenza più grande è data dalla paura di perdere ciò che si ha.
Lo so perchè l’ho vissuto anche io. Tante volte ho affrontato insoddisfazioni frustrazioni etc etc. per paura di non farcela, per paura di fallire, per paura del giudizio delle persone care. E questo errore l’ho ripetuto più volte nel corso della mia carriera professionale. Anche lo scorso anno.
Per più quasi un anno (2011) ho affontato una situazione lavorativa insoddisfacente sotto tutti i punti di vista per paura del VUOTO .
Capisco molto bene le tue parole … in parte sembrano quelle che pronuncio anche io nei momenti di scoramento. Ma sono parole dettate dalla stanchezza. Non sono le ultime parole sulla tua vita professionale.
Guardati attorno ! e inizia a vedere se intorno a te o nella tua rete di rapporti o da altre parti, potrebbero aprirsi opportunità! datti come obiettivo quello di identificare , stanare , opportunità professionali o di business! Chi lo sa ? domattina potresti decidere di diventare un imprenditore!
CHiediti cosa davvero ti piacerebbe fare nella vita e Fai lo sforzo di cercare opportunità per un mese, senza abbandonare il tuo attuale lavoro. Tra un mese ti saranno venute tante idee e avrai scovato tante opportunità di lavoro.
Tante volte noi sopravvalutiamo quello che possiamo fare in un giorno e sottovalutiamo quello che possiamo fare in un mese o in un anno!
Prova per un mese a guardarti attorno e a trovare opportunità e poi mi fai sapere …. io sono sicuro che troverai tante risposte 😉
In bocca al lupo per il tuo successo professionale che, sono sicuro, arriverà prima di quanto credi !
ciao
Ciao Luciano, io mi trovo in una situazione di questo tipo.
25 anni, odio sembrare tirchio o squattrinato ma per onestà di descrizione voglio essere preciso: non sto pagando la luce e la bolletta internet e probabilmente me la staccheranno presto.
Ho fatto lavoretti qui e li ma ho un sogno vivo in testa: FARE IL FORMATORE / SHOWMAN. nel senso che ho accumulato e organizzato una grossa mole di materiale che vorrei mostrare alla gente in una veste mia, unica e stimolarli a cambiare vita e rischiare.
Parenti, amici, società mi dicono di trovarmi un lavoretto per mantenermi ma io SENTO STA “”chiamata””.
Il problema è che vorrei sapere come poter iniziare a guadagnare qualcosa con le mie abilità. Mi piacerebbe lavorare da solo come se fossi un’azienda ma non ho un percorso da seguire.
Come posso trovare un modello da seguire ? Secondo una tua valutazione (che prenderò come valutazione e non come legge) è possibile bussando a tutte le porte, iniziare a guadagnare fin da subito anche una cifra di 50€ al giorno ? come puo fare chi ha un sogno ma non ha una mappa ? La fiducia si acquista strada facendo o si deve partire SPARATI ?
Sono convinto che hai compreo la parte del mio discorso che volevo trasmetterti. Un caro saluto e complimenti per questo fantastico spazio. Leggere sulla barra degli indirizzi PROFESSIONE formatore, mi piace un casino 😀
Amerigo
Ciao Amerigo,
se hai un sogno così entusiasmante, se addirittura senti una “chiamata”, non puoi fare a meno di seguirlo!
Non so se conosci la tecnica che Walt Disney utilizzare per realizzare le sue idee, per creare personaggi, storie e cartoni animati.
Per prima cosa si concentrava sul suo sogno e lo definiva in ogni dettaglio (nel tuo caso: “voglio fare il formatore/showman”: dove lo faresti, a chi ti rivolgeresti, che cosa vorresti comunicare e perchè). POi passava nella fase realistica: come lo posso realizzare, quali azioni devo fare, chi mi può aiutare (questo ti serve per disegnare un piano di azione, non deve essere perfetto, ma è sicuramente una prima mappa che poi andrai a modificare mano mano che procedi).
Infine c’è la fase “critica”: in cui ti chiedi che cosa potrebbe non funzionare e come porci rimedio.
Quanta fiducia serve per iniziare? quella che ti basta per fare il primo passo, la prima azione concreta! bisogna essere pronti a confrontarsi con la realtà, anche a prendere delle sonore cantonate, ma la cosa essenziale è imparare da quello che ci succede, cambiare la strategia e andare avanti.
Amerigo, inizia con il primo passo, fai un piccolo evento gratuito o a 5 euro….già se verranno solo 10 persone avrai guadagnato 50 euro, ma soprattutto ti sarai messo alla prova ed avrai iniziato a concretizzare il tuo sogno!
in bocca al lupo!
Mariangela
Sandra, concordo con quanto detto da Luciano!
Capisco bene che per come vedi la tua realtà adesso, per quello che è il tuo scenario di riferimento, probabilmente non ci sono alternative percorribili ma…….cosa succederebbe se iniziassi a comportarti come se un’alternativa ci fosse da qualche parte, magari al di là dell’orizzonte conosciuto?
In che direzione ti muoveresti per cercare? a chi ti rivolgeresti? che cosa faresti?
Come dice Luciano, guardati intorno per un mese, ma da una prospettiva nuova, come se l’alternativa ci fosse veramente da qualche parte: ti sta aspettando, devi andarla a trovare!
in bocca al lupo!
Mariangela
Mi sembra un questionario fatto davvero molto bene il quale genera nella mente di molte persone le quali hanno davvero le idee professionalmente confuse una serie di riflessioni importani per un proseguimento della propria carriera lavorativa
Caro Luciano,
il tuo post mi ha aperto ad una serie di considerazioni che, da oltre 3 anni (ovvero da quando ricopro questo ruolo in questa azienda) effettuo più o meno consapevolmente ogni giorno ma a cui non avevo mai dato una struttura così precisa e “scioccante”, perché tanti “no” tutti ammassati infelicemente insieme hanno un certo impatto.
Purtroppo ho totalizzato 9 “no” su 10, con la sola eccezione della domanda relativa allo stipendio, ma con l’aggiunta di un commento credo eloquente, ovvero che nessun compenso è a mio avviso accettabile per trascorrere 10/12 ore lontano dalla propria famiglia, dalla propria unica figlia di 21 mesi a non fare nulla, a non apprendere nulla, a cercare di crescere in un’azienda dove (per una serie di incomprensioni, relazioni mal gestite, un ambiente dai valori che non condivido e un capo che non ha interesse nel farmi crescere ma convenienza ad avere una persona qualificata a farle neppure da assistente ma da segretaria) non crescerò mai, in sostanza, a sprecare il tempo e ad assistere alla mia già bassa autostima precipitare a livelli talmente bassi da dovermi convincere contortamente che il mio problema non esiste, e che, non potendolo cambiare, preferisco non vederlo. La verità è che non riesco a non vederlo, neppure se cerco di chiudere gli occhi per il bene di mia figlia e per la pace in casa.
Quando dico che durante la mia giornata di lavoro non faccio nulla, non esagero, non è un caso, infatti, se oggi, in pieno orario di ufficio, io stia scrivendo queste righe e non stia lavorando, se stia cercando conforto o illuminazione nella rete anziché cercare di migliorare la mia situazione di lavoro in questa azienda, di ampliare le mie conoscenze o di rendermi maggiormente utile. Non sono più motivata e sono stanca di scavare buche e riempirle, stanca di chiedere un maggior coinvolgimento e maggiori responsabilità. Se l’ozio quotidiano credo sarebbe un dramma per chiunque, lo è in particolar modo per una persona che, come me, ante-maternità e ante-matrimonio era tutta lavoro e felice di avere una giornata piena di impegni, pensieri e idee legate alla “professione”. Non mi riconosco più e virgoletto la parola “professione” perché sento, so di non avere più una “professione”, di aver interrotto accettando questo lavoro, un percorso che mi iniziava ad appassionare, nel quale sono capitata per vie traverse ma che mi stimolava quotidianamente. Un percorso appena assaggiato (6 anni di esperienza della realizzazione di campagne marketing e comunicazione per due diverse aziende) e interrotto. Nel mentre il matrimonio, la nascita di una bimba, tanti cambiamenti che, soprattutto in una donna, in Italia, con i tempi, gli umori correnti, non sono una passeggiata. Perché mi trovo a fare un lavoro così lontano da quanto fatto prima? Perché ho avuto la naiveté di accettarlo sulla base di premesse poco chiare e che, per paura, per umiltà mia, per insicurezza, non ho mai spinto affinché si chiarissero con grinta e con tempi determinati. Nel mentre i rapporti si sono deteriorati, l’azienda (sentitasi tradita a mio avviso anche dalla mia maternità – di cui non ho mai “approfittato” – che brutto pensiero…ma sono pensieri che si è portati a fare) non fa altro che attendere che io me ne vada e io, giorno dopo giorno, cerco ancora di fare tabula rasa del giorno precedente, di tutti i dispiaceri e dei piccoli “lutti” che ha generato in me e mi faccio forza per recarmi a lavoro, censurare ogni giorno i miei sentimenti, la rabbia, la delusione, la paura e procedo per portare a casa lo stipendio.
Passione che mi aiuti ad andare “verso” qualcos’altro? Forza positiva che mi salvi dal remare solo “contro” e dall’alimentare solo energia per portarmi “via”? Le vedo appena e, appena le vedo e le sento vicine, incasso fallimenti e giù con il morale e su con valutazioni negative che mi fanno giungere alla conclusione secondo cui, se sono qui, è solo perché altre qualità e capacità non ne ho. Sono tre anni (perché ho capito prestissimo, dopo un paio di mesi che questa azienda e questo ruolo non facesse per me) che cerco alternative, sia di qualità (per reinserirmi nel mare magnum della comunicazione), sia per cercare di attivare
collaborazioni che mi possano stimolare ad ampliare le mie conoscenze e i miei skill ormai arrugginiti dal non dover far nulla di qualificante. La mia domanda è questa: posto che sia chiaro che per me è giunto (da mooolto tempo) il momento di cambiare lavoro, come posso realisticamente illudermi (perché io credo che mi illuderei, non perché credo che l’illusione valga per tutti) di potermi permettere di non accontentarmi e basta se da tre anni l’azienda in cui lavoro non punta su di me, se mi lascia marcire a fare la segretaria mentre il resto dell’azienda si affanna a sviluppare nuovi progetti e se da tre anni il mio curriculum non viene valutato da alcuna azienda interessante? E aggiungo, dove trovare gli stimoli per rimettersi in carreggiata se nessuno mi gratifica, nessuno sembra interessato in me. Premessa in chiusura: sono molto dipendente dalle conferme esterne, ma non credo di avere tutti i torti se queste riguardano il lavoro, o sto sbagliando tutto?
Grazie dell’attenzione.
Matilde
p.s. faccio la segretaria ina una casa editrice. Tanto è la mia “vergogna” (non sono simpatica, lo so) che la relego in uno snobbissimo post scriptum.
Matilde
Scusami ma solo oggi mi sono accorto che c’era il tuo commento
solitamente rispondo in massimo 2 giorni … non so perché ma questo mi era proprio sfuggito.
Innanzitutto voglio ringraziarti per il tuo contributo che penso possa ispirare tanti lettori di ProfessioneFormatore.it.
La condizione che descrivi è davvero comune in questo periodo storico che stiamo vivendo.
Anche io come te in passato mi sono ritrovato in una condizione come quella che descrivi ed ho provato non poca frustrazione nel fare un lavoro che non mi piaceva e nel quale mi sentivo sottovalutato.
Oggi faccio un lavoro che mi piace, vivo di quello che mi appassiona: sono un Formatore, e un internet marketer.
Questo mi permette di essere utile a tante persone e mi da la forza di alzarmi dal letto tutte le mattine con sempre maggior entusiasmo. Come ho fatto a cambiare la mia vita? Mi sono INVENTATO letteralmente il mio LAVORO.
Da tanto tempo ho abbandonato l’idea che esista “li fuori da qualche parte” un lavoro perfetto, un lavoro in cui sentirsi realizzati apprezzati e allo stesso tempo che ci dia la possibilità guadagnare dignitosamente. A meno che TU non te lo INVENTI! Il lavoro perfetto lo puoi creare solo tu!
L’unico modo che conosco per conciliare esigenze di Guadagno, REALIZZAZIONE PERSONALE e CREATIVITA’ è quello di mettersi in proprio.
In questi ultimi tempi un grande aiuto a realizzare la vita dei miei sogni mi è stato fornito dall’apprendere il marketing su internet.
Grazie ad Internet anche tu come me potresti Vivere delle tue passioni. Puoi trasformare le tue passioni in una attività redditizia on line in modo semplice e veloce. Io ho imparato da Italo Cillo.
Ti condivido con affetto il link alla principale scuola italiana di internet marketing per imparare a costruire un Business con le tue passioni On line
Cerchia Ristretta