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Servizi Web per redigere un buon Curriculum Vitae

14. Aprile, 2009 | Posted by Luciano Cassese | Categories: Carriera
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La produttività personale è uno di quei temi che interessa tutti noi sempre di più, visti i tempi che corrono. Ognuno di noi indipendentemente dagli obiettivi che si è dato, dal lavoro che svolge e dal suo livello di professionalità personale, è presumibilmente interessato ad apprendere nuove tecniche che aiutino ed implementino costantemente un proprio sistema di gestione del tempo e di produttività personale. Il tempo è la risorsa più importante che ognuno di noi ha a disposizione e saperlo gestire ed ottimizzarne l’allocazione sembra essere una priorità nel momento storico in cui viviamo. A tutti noi oggi viene chiesto di fare di più con minore risorse e in tempi brevi. Ma cosa c’entra la meditazione con la gestione del tempo? Tante delle cose che si leggono in giro sul tema produttività personale e sulla gestione del tempo fanno riferimento al modo di organizzare le giornate, a come organizzare il nostro spazio di lavoro, modi innovativi per gestire la nostra casella di posta elettronica, scrivere e fare liste , ordinare le cartelle, e molto altro. Tutte azioni concrete, che ci spingono in qualche modo a creare routine ed automatismi che ci permettano di destinare tempo ed attenzione a compiti di maggiore importanza. Tutte queste tecniche possono essere davvero molto utili, tuttavia, a mio giudizio, non sono del tutto sufficienti da sole a raggiungere l’obiettivo dell’aumento della produttività individuale, perché non si occupano di uno dei più grandi ostacoli che a volte ci impedisce di svolgere il nostro lavoro nei migliori dei modi: la nostra mente. In molti trascurano l’importanza della mente nella gestione personale. Sono sicuro che anche tu hai fatto l’esperienza di costavate che, se la tua attenzione è discontinua, se stai attraversando un momento “no” e ti senti pigro e demotivato, oppure sei ansioso perché preoccupato su quello che penseranno gli altri sul tuo lavoro, ti sarà molto difficile migliorare le tue performance, e non importa quanto sia ben organizzata la tua lista di cose da fare. Se non sei concentrato e presente a te stesso, difficilmente impiegherai in modo produttivo il tuo tempo. Le ore passeranno, le giornate passeranno e tu sarai sempre al punto di partenza. A dispetto di quello che pensa la maggior parte delle persone la meditazione non è qualcosa che serve solo ai santoni indiani ma è una tecnica che offre risultati concreti sopratutto in termini di produttività personale. Anche e sopratutto a chi vuole diventare una persona di successo. La meditazione è lo strumento più potente che io abbia trovato per disciplinare la mia mente. Si dice che per ottenere buoni risultati con la meditazione occorra esercitare la pratica almeno 15 minuti al giorno ogni giorno. Io a dir la verità non sono così assiduo. Devo essere sincero con te ! Non sono mai stato molto disciplinato con la pratica ma, per quanto poco e male mi ci dedichi ottengo comunque un grande risultato. La meditazione è una pratica finalizzata a disciplinare la propria mente! Praticare la meditazione da seduto e sforzandomi di focalizzare l’attenzione su qualcosa (sia il mio respiro, un oggetto che sto guardando, sulla ripetizione di una sillaba, o su qualunque altra cosa) ha avuto potenti effetti sulla mi attenzione, la mia capacità di concentrazione e la motivazione al lavoro . Inoltre ciò che ho scoperto sulle idée e le tecniche usate in meditazione può essere applicato anche alla vita di tutti i giorni quando sto seduto alla mia scrivania per lavorare ad un progetto. Ogni volta che mi sento frustato, posso usare uno degli strumenti che descriverò in questo articolo per reimpostare la mia concentrazione e la pace mentale. Essere presenti nel qui e ora Quando si fa meditazione per un po di tempo si impara a concentrarsi sul proprio respiro, e si cerca il più possibile di non farsi prendere da ricordi del passato o da preoccupazioni per il futuro. Ho scoperto che questa tecnica non è solo utile durante la meditazione ma anche quando stiamo al lavoro. Se non hai mai praticato questa tecnica provala anche tu! Trova uno spazio tranquillo nella tua casa o nel tuo ufficio. Sudditi comodamente, assicurati di non essere disturbato per almeno 15 minuti, chiudi gli occhi e dopo aver contato da 10 ad 1 focalizza l’attenzione sul tuo respiro. Ascolta il tuo respiro le ispirazioni e le espirazioni. Non contrastare gli altri pensieri che ti si manifestano! Lasciali andare e concentrati solo sul respiro e sul movimento dei polmoni. Fatta spesso vedrai che in breve tempo diventerà una vera e propria “competenza”. Quando sarai a lavoro e ti troverai nella condizione in cui devi concentrare le tue energie mentali su un determinato compito questa competenza ti tornerà davvero utile. Quando ci accorgiamo di essere distratti, o notiamo un calo di produttività, Possiamo focalizzarci sul nostro respiro per far ritornare la nostra attenzione a questo determinato momento. Quasi magicamente la nostra attenzione ritornerà su quello che stiamo facendo. Alcuni insegnati di meditazione spiegano il motivo per il quale questo esercizio funziona, affermando che ogni qual volta focalizziamo la nostra attenzione su ciò che succede nel nostro corpo, la nostra consapevolezza ritorna al momento presente. Se ti chiedessi di prestare attenzione al tuo respiro, probabilmente inizieresti a farlo nel modo in cui respiravi cinque anni fa ma, ti focalizzerai sull’atto e sull’esperienza del respiro di questo preciso momento . Quando la tua attenzione ritorna al presente i ricordi e le preoccupazioni che avrebbero potuto importunarla, sbiadiscono, e puoi facilmente ritornare al tuo lavoro. Lasciare andare le emozioni Quando si esercita la pratica della meditazione abbiamo modo di osservare dall’esterno i nostri stessi pensieri. Durante la meditazione, come in generale nella nostra vita normale, alle volte, emergono pensieri ed emozioni scomode come l’ ansia, il rancore, la noia, etc. etc. . Gli insegnanti di meditazione, a tal proposito, ci invitano a non cercare di combattere e contrastare queste emozioni quando si manifestano. Contrastarle le rende semplicemente più forti e ci distoglie dalla pratica. Occorre invece lasciarci andare a queste sensazioni, piuttosto che respingerle via per pensare a qualcosa di piacevole. Questo metodo una volta padroneggiato, è utile non solo nella pratica della meditazione ma, può risultare utile anche quando abbiamo difficoltà nel portare avanti il nostro lavoro, come accade quasi a tutti di tanto in tanto. Quando ci sentiamo annoiati o frustrati sul lavoro, la maggior parte di noi ha l’abitudine di mettersi a fare qualunque altra attività che gli permetta di distrarsi – come ad esempio controllare le e-mail, mettersi a giocare a solitario, chattare su facebok, o altro ancora. Il problema è che, quando ci distraiamo dalle emozioni che non ci piacciono, tendiamo a distogliere ancor di più la nostra attenzione dal nostro lavoro. Facendo così, inevitabilmente, i pensieri e le sensazioni difficili ritorneranno appena siamo di nuovo operativi sul lavoro. Invece di cercare di “scappare” da queste sensazioni difficili, respira con calma, rilassati e lascia che queste sensazioni passino da sé. Come penso noterai anche tu, queste emozioni spiacevoli passeranno rapidamente, e potrai ritornare facilmente al tuo lavoro. Più ci si esercita a farlo più risulterà naturale. Migliorare la capacità di attenzione La meditazione aiuta notevolmente a incrementare le nostre capacità di attenzione. Chi medita spesso sviluppa una maggiore capacita di focalizzare l’attenzione su oggetti specifici. Per farlo ci si serve di una esercitazione molto semplice, basata su tecniche di meditazione proposta dai professionisti zen. Scegli un oggetto nella stanza, non importa cosa, per esempio, un punto fisso sulla parete, o su di un pezzo di carta sulla tua scrivania. Ora, per cinque minuti, tieni semplicemente il tuo sguardo fisso su quell’oggetto. Durante questo esercizio molto probabilmente la tua attenzione non riuscirà a mantenersi costante sull’oggetto, forse inizierai a pensare a determinati avvenimenti passati o a cose che riguardano il futuro, o, ancora, inizierai a guardarti intorno, alla ricerca di qualcosa di più interessante; in tal caso, cerca di ritornare di nuovo all’oggetto di partenza. Con un po’ di esercitazione vedrai riuscirai molto meno a distrarti ovvero comincerai a sviluppare una curva dell’attenzione più lunga. Come puoi bene immaginare, una volta esercitata questa competenza ti ritornerà molto utile per aumentare la tua produttività. Se sei interessato a scoprire le meraviglie della meditazione:   Andy Puddicombe Libera la Mente – Libro DeAgostini Jon Kabat-Zinn Dovunque Tu Vada, Ci Sei Già Tea libri

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Oggi voglio condividere con te qualcosa di veramente particolare. I due video che ti mostro oggi rappresentano qualcosa di diverso, e allo stesso tempo qualcosa di MOLTO ispirato . Quando guardo video simili a questo rimango veramente commosso e ispirato al livello più profondo. Questo è uno di quei Video che è capace di allontanare via da te tutte le tossine e le negatività che scegliamo di assumere ogni giorno quando ascoltiamo i telegiornali o quando guardiamo la televisione, e capace di infonderti una grande spinta di ottimismo e infonderti un grande senso di gratitudine. Mi viene da dire al Divino Grazie che hai fatto il mondo un posto così bello e meraviglioso. (altro…)

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Comments on Servizi Web per redigere un buon Curriculum Vitae

  1. mancini anna
    12 Maggio 2009 at 11:17
    Reply ↓

    Gentili colleghi, sono una docente della Formazione Professionale In Puglia ed ho svolto funzioni di tutor e progettista di formazione, in aula e FAD. Attualmente faccio parte, in qualità di ” socia fondatrice ” di un’associazione no profit che si occupa di politiche attive del lavoro. Ciò premesso, essendo un’addetta ai lavori, non solo mi complimento con voi per questo sito, sia dal punto di vista della sua strutturazione che da quello squisitamente contenutistico, ma mi auguro di intravvedere delle possibilità di collaborazione, circa l’attività dell’associazione di cui parlavo in precedenza. Saluti cordiali, Anna Mancini

    1. admin
      12 Maggio 2009 at 11:24
      Reply ↓

      Sei La Benvenuta !
      Con le tue proposte!
      il 23 abbiamo organizzato un seminario gratuito , se vuoi partecipare ci fa piacere, potrebbe essere una occasione per conoscerci

  2. Elena
    17 Settembre 2009 at 10:22
    Reply ↓

    Vi segnalo un iniziativa tutta italiana, http://www.uannabe.com online dal 1 settembre che ha colto l’importanza per i candidati di avere un curriculum chiaro e completo, ordinato e di “bella presenza” 🙂

    Chi si cimenta per la prima volta con il curriculum vitae, o chi ha voglia di aggiornarlo ma non sa da dove cominciare, troverà un percorso guidato per avere il cv nuovo di zecca, in formato pdf e scaricabile in 3 diversi formati (tra cui quello europeeo), da usare per gli annunci di lavoro del portale stesso, o per qualsiasi altra esigenza professionale.

  3. Luca
    14 Luglio 2011 at 11:54
    Reply ↓

    Salve,
    articolo davvero interessante.
    Io aggiungo che, oltre a sapere cosa dire, è importante sapere anche come dire le cose, in modo da essere estremamente credibili e convincenti.
    Nel metodo Four Voice Colors di Ciro Imparato ho trovato un sistema incredibile per sviluppare le potenzialità della propria voce.

  4. Enrico
    15 Luglio 2011 at 13:20
    Reply ↓

    Leggendo, mi è venuto in mente questo spot …

    https://youtu.be/3XGJq8wrw5I

  5. Marcello
    17 Luglio 2011 at 14:22
    Reply ↓

    Peccato che quanto elencato sia piu’ uno spot elettorale che la realta’ quotidiana.
    Le aziende non sono assolutamente disposte a pagare per evitare che un dipendente sia triste, anzi se ne fregano totalmente, meglio gestire persone col timore di perdere il posto di lavoro che persone sicure di se che non rispondano sempre ed unicamente si, infatti nella quasi totalita’ delle aziende non esiste la reale possibilita’ di dire NO.
    1 conosco bene la vostra azienda ???
    sapessi qual’e’ potrebbe darsi, l’utilizzo di agenzie di selezione del personale fanno si che chi risponde ad un annuncio non abbia la minima idea di chi sia il cliente finale.
    4 ho esperienza!!!
    Ma se la stragrande maggioranza delle offerte sono solo per laureati under 32 con anni di esperienza! Chi ha 20 anni e piu’ di esperienza e’ totalmente escluso dal mercato del lavoro gli over 35 non sono ne ricercati ne voluti, la situazione degli over 404550 diventa via via piu’ catastrofica in quanto pregiudizi colturali di aziende e addetti alla selezione ritengono che si e’ vecchi e rigidi, non piu’ adeguati al mercato del lavoro; pero’ che eta’ hanno coloro che sostengono queste cose ? responsabili selezione , a.d. ???
    5 Buon giocatore di squadra…
    Ma la politica aziendale prevalente e’ quella del dividi et impera le direzioni non tollerano assolutamente team coesi intorno a qualche figura con doti naturali di leadership, sentono costoro come possibili antagonisti nella gestione del potere per cui e’ assolutamente negativo essere se stessi, ma si deve esclusivamente divenire una fotocopia dell’a.d. di turno.
    Oramai non esiste piu’ una coltura del dibattito come momento evolutivo ma si ricorre esclusivamente alla contrapposizione di forze per far prevalere qualsiasi tesi,magari palesemente fallace
    6 esperto nel tuo campo
    Beh allora ti vuoi proprio suicidare…
    esperto vuol dire avere esperienza ed una preparazione specialistica superiore alla media quindi non ha senso sperare che un foglio con su scritto laurea abbia qualche valore e i limiti di eta diventano ancora piu’ ridicoli, inoltre rimane un problema di fondo nel processo di selezione…. chi e’ in grado di valutare la reale competenza tecnica di un esperto ? Ovviamente un’altro esperto del settore, magari l’azienda stessa che sta cercando la figura, anche se non e’ raro che le aziende stesse siano le prime a non aver ben chiaro le loro reali necessita’. Diventa pero’ altamente improbabile che un selezionatore totalmente estraneo al settore in esame possa valutare la preparazione tecnica di una persona se non mediante esami formali o superficiali.
    7 altamente motivato
    condivido, anche se non si dovrebbe sottovalutare il processo di instaurazione di una empatia nei primi istanti di un colloquio, io posso vendere bene quando ho un target potenziale ben identificato, ma in un colloquio di selezione il mio target e’ indifferenziato e facilmente verro’ giudicato in base ad una prima impressione che poi il processo cognitivo razionalizzera’ e giustifichera’ in seguito con l’intervista.

    1. Guido
      30 Luglio 2011 at 22:36
      Reply ↓

      COMPLIMENTI TUTTO ASSOLUTAMENTE VERO E ANZI …. sei stato anche troppo buono !!!

    2. Paolo
      4 Settembre 2011 at 18:11
      Reply ↓

      E’ verissimo quello che hai detto. “Meglio gestire persone col timore di perdere il posto di lavoro che persone sicure di se che non rispondano sempre ed unicamente si, infatti nella quasi totalita’ delle aziende non esiste la reale possibilita’ di dire NO” cosa c’è di più vero e attuale di questa tua affermazione? Da oggi pure la possibilità di licenziare …..(non voglio semplificare troppo ma in effetti…) non farà che aumentare questo clima di insicurezza.
      Un altra spada di damocle sulla testa del lavoratore e uno strumento in più per chi ne vuole approfittare.

  6. Guido
    30 Luglio 2011 at 22:38
    Reply ↓

    Inoltre …. ma come cavolo si può essere selezionati da persone che sono assunte per modo di dire proprio dalle medesime agenzie di selezione !! Come fa una persona efficace e preparata ad essere valutata magari da una persona che non è neppure in grado di capire il tuo lavoro !!!

    Ormai il lavoro vero è morto !

  7. terry
    14 Settembre 2011 at 21:17
    Reply ↓

    Cosa puo’ significare alla fine di un colloquio di lavoro (che credo sia andato molto bene) se ti dicono: “Tanti auguri… qualsiasi sia il lavoro che farà”. Sono rimasta spiazzata! Era quasi come se mi avesse detto: “Senti, cercati un altro lavoro”. Vedremo…

    1. Luciano Cassese
      16 Settembre 2011 at 15:37
      Reply ↓

      Ciao Teresa, a me sembra che sia un tentativo maldestro del selezionatore di fare una buona impressione e di mostrarsi più umano.

      Forse non era una comunicazione in merito all’esito del colloquio. Difficile che nella stessa sede del colloquio ne venga comunicato anche l’esito almeno che il profilo del candidato sia completamente diverso da quello ricercato!

      Forse voleva essere simpatico nei tuoi confronti e mostrarsi come una persona più umana , ma la battuta gli è venuta male ! Capita … Non te ne curare più di tanto e prosegui per la tua strada

  8. Michela
    16 Novembre 2011 at 00:46
    Reply ↓

    Chi è appena laureato e non ha nessuna esperienza lavorativa rimane sempre e comunque fregato! anche se si mostra super motivato durante il colloquio..
    come si fa a fare esperienza se per trovare lavoro viene richiesta sempre esperienza???

    1. Luciano Cassese
      16 Novembre 2011 at 09:07
      Reply ↓

      Ciao Michela
      La necessità di un curriculum con qualche esperienza è sempre esistita
      Anche quando mi sono laureato io chiedevano curriculum con esperienza. Ci volevano giovani, laureati e con pluriennale esperienza
      Anche io ho scoperto che “Fare esperienza” non è tanto difficile.
      Sipuò cominciare con uno stage o con lavoretti. Dipende cosa vuoi fare nella vita.
      L’Italia è ancora un paese coorporativo e ogni carriera ha una sua porta di ingresso . Le professioni hanno il tirocinio, le aziende hanno gli stage, le attività commerciali hanno un periodo di prova con rimborso spese etc etc .
      Proponiti per uno stage presso le aziende in cui ti piacerebbe lavorare .

      Non ti scoraggiare vedrai che in men che non si dica accederai alle tue prime esperienze. L’importante è cercarle

  9. Igor
    14 Giugno 2012 at 16:57
    Reply ↓

    Salve, oggi ho sostenuto un colloquio di lavoro, mi sono preparato e diciamo che ” non penso ”di essere andato male.
    Una cosa non mi e’ chiara, erano in 4 , un commissario parlava sempre piu’ degli altri,2 erano zitti,alla fine del colloquio, il commissario che mi faceva tutte le domande , mi ha stretto la mano e mi ha detto: allora grazie arrivederci e buon lavoro …. Che vuol dire….?

    1. Luciano Cassese
      14 Giugno 2012 at 17:22
      Reply ↓

      CIao Igor
      Innanzitutto in bocca al lupo per questo colloquio
      Speriamo bene !

      da come la descrivi non vuol dire niente … cioè dovrei avere ulteriori elementi per dirti cosa potrebbe voler dire. Dovrei sapere cosa ti hanno chiesto e cosa hai risposto e così via .
      I due che stavano in silenzio potevano essere assistenti o osservatori, forse psicologi, detta così non saprei . Ad ogni modo non ti soffermare troppo tempo a ricrercare significati nascosti …. fai sempre la tua parte e vai avanti . In bocca al lupo per tutti i tuoi progetti

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