Quello che segue è un guest post di Max Formisano. Se ancora non conosci Max posso dirti che è uno dei formatori più in gamba del panorama italiano. Quaratenne, laureato in giurisprudenza, incontra per caso la Programmazione Neuro Linguistica (Pnl) circa 15 anni fa, avvicinandosi al campo dello sviluppo e della crescita personale. All’estero segue una gran parte dei numerosi corsi e master con cui si è specializzato nel settore della formazione. I suoi talenti: comunicatore straordinario, affascinato dal connubio divertimento/apprendimento, il suo stile è unico e non assomiglia a quello di altri trainers.
Gli obiettivi della maggior parte delle persone riguardano qualcosa che già sanno fare … e così non si migliora!
E chi non migliora, peggiora.
E’ la legge degli opposti, universalmente valida, che oppone la luce all’ombra, il vuoto al pieno, il bianco al nero. Purtroppo però molte persone hanno perso la speranza di migliorare, semplicemente non hanno più opzioni a loro disposizione. E allora va a finire che quello che cercano non è la stessa cosa rispetto a quello di cui hanno davvero bisogno.
Quello che cercano è un approccio “band-aid”, un cerotto facile facile da applicare su una grande ferita sanguinante, un tappabuchi. Insomma: zucchero filato.
Quello di cui hanno bisogno è una soluzione seria su cui fare FULCRO per sorpassare tutte le centinaia di problemi personali e professionali che la vita presenta quotidianamente. E la realtà è una:
più vuoi avere risultati e più devi crescere tu,
come persona e professionista,
sulla scala della vita.
Le scorciatoie a cui molti fanno finta di credere, in realtà portano a strade comode, abbellite, larghe e con un bel panorama ma … senza uscita! E allora perché la maggior parte delle persone le imbocca? Perché sono le più brevi! Assurdo lo so, ma è proprio così che funziona.
Ecco l’idea centrale con cui prendere confidenza:
CI SONO 3 ABILITA’ FONDAMENTALI DA CUI NON PUOI PRESCINDERE PER FAR LETTERALMENTE “SPARIRE” I PROBLEMI DALLA TUA VITA:
PERSONALI, PROFESSIONALI ED ECONOMICI.
MA LA MAGGIOR PARTE DELLE PERSONE E’ CARENTE ALMENO IN UNA DI QUESTE E NON LO SA!
CI SONO 3 “CORE SKILLS” CHE, SE AMPLIATE E RINFORZATE, TI PERMETTONO DI AVERE TUTTO IL SUCCESSO CHE MERITI.
SONO UN FULCRO SU CUI FARE LEVA PER SCAVALCARE OGNI OSTACOLO E VIVERE LA VITA CHE DAVVERO VUOI.
La Mancanza.
Quello che bisogna capire è il concetto di “carenza”, di mancanza. Sto parlando della vita come di un tavolo a 3 gambe, ognuna delle quali è indispensabile a dare solidità allo stesso. Senza ognuna delle tre, ci sarà sempre un’area scoperta.
Conosco molto spesso persone che non hanno mai “lavorato” su nessuna di queste 3 core skills e la loro vita è una serie interminabile di lamentele verso i continui problemi o di scuse e giustificazioni per la mancanza di risultati nelle aree in cui li vorrebbero, che siano professionali e personali o economici.
Tappi di sughero sbatacchiati per l’oceano, per dirla con le parole di Bob Proctor, famoso esperto di crescita personale.
Palle da biliardo che rispondono a chiunque o qualunque cosa li colpisca come una stecca, direbbe Stephen Covey, che considero il mio mentore.
Come puoi essere felice se ai successi professionali non si affiancano quelli relazionali? O se non riesci a trasmettere alle persone il tuo “vero” messaggio? O se non sai come gestire la loro demotivazione? O se non riesci a trasmettere agli altri le cose che ti appassionano o che per te hanno valore?
D’altra parte, se le cose non vanno come vorresti, significa che c’è qualcosa che non sai. Ecco le 3 abilità fondamentali.
1) Gestire te stesso:
E’ il profilo PERFORMER, colui che mette la propria crescita ai primi posti delle sue priorità. Mi riferisco a chi lavora sulla conoscenza e il potenziamento di se stesso, di passioni e talenti (cosa adoro fare e cosa sono portato a fare), della propria missione (“chi sono”), della propria direzione, visione (“dove vado”) e delle motivazioni per cui fa ciò che fa, dei valori (“perché”).
Il Performer è colui che costruisce nel tempo la propria leadership personale e rinforza la propria autostima. Ma, attenzione, non certo nel senso di presunzione o aggressività (né chiaramente in quello di insicurezza e passività). La sana autostima non è da confondere con la troppa autostima, infatti ci sono delle cattive interpretazioni di questo concetto: non è presunzione, né arroganza, né cieca fiducia in se stessi. Spesso è il contrario: più sei in contatto con te stesso, più cresci e più accuratamente puoi valutare le tue abilità (il che ti rende molto più in grado di avvantaggiarti delle opportunità della vita e vivere la vita che meriti). Ha a che fare con il conoscere, accettare e migliorare le proprie ombre, ovvero “il lato oscuro della forza”.
2) Gestire le relazioni con gli altri: relazioni professionali (colleghi/collaboratori/capi) e personali (famiglia, amici, parenti). E’ il profilo COACH, colui che padroneggia la relazione one to one, incluse le non trascurabili sfumature dell’ascolto, della persuasione, della motivazione , della creazione di empatia. Anche se per Coach si intende chi per professione supporta gli altri, in incontri uno a uno, a raggiungere i loro obiettivi, qui intendo coach in senso ampio, il professionista della relazione uno a uno.
3) Insegnare agli altri: perché da decine di anni le ricerche mostrano che la maniera migliore di imparare qualcosa, migliore di tutti quanti gli altri metodi, è insegnarla a qualcun altro. E’ il profilo TRAINER, che lavora sulle proprie passioni per trasmetterle agli altri migliorandone la vita e, nello stesso tempo, imparando a propria volta e migliorando esponenzialmente la propria. E’ colui in grado di trasmettere un messaggio – di valore – anche davanti a più persone, che siano 5 o 500.
Questa è l’abilità più sottovalutata ma intanto centinaia di persone che hanno partecipato al mio Master Formazione Formatori – pur non avendo intenzione di fare questa professione – hanno cambiato esponenzialmente le loro vite. E’ davvero difficile non imparare qualcosa che stai insegnando! La visione del mondo non è più la stessa dopo un percorso di questo genere, non può proprio esserlo.
E’ crescendo in queste 3 abilità fondamentali
che tu diventi più grande dei problemi stessi!
Ricorda:
– un problema è tale SOLO per chi non sa gestirlo e padroneggiarlo –
Infatti:
1) Tu puoi essere stressato o frustrato solo finché, da Performer, non hai gli strumenti per sentirti rilassato e padrone dei tuoi stati d’animo.
2) Una persona è demotivata solo finché tu non hai la capacità, da Coach, di motivarla.
3) Un gruppo di persone che apprende (collaboratori, corsisti, studenti, soci di un club, venditori o partecipanti ad una conferenza), è annoiato, resistente o polemico solo fino a quando tu non acquisisci le abilità e le strategie, da Trainer, di coinvolgerle, entusiasmarle e portarle verso gli obiettivi del tuo intervento.
Insomma, rispondi onestamente a queste 3 domande:
1) Come si può essere credibili agli occhi degli altri se non si ha la capacità – da Performer – di gestire se stessi ogni volta che la vita ci sbatte in faccia qualche situazione sgradita? E – soprattutto – come possiamo meritarci la nostra stessa stima, se non siamo in grado di reagire a quello che accade, in maniera proattiva?
2) Come si può meritare la fiducia altrui se ignoriamo l’applicazione – da Coach – delle basi della comunicazione efficace, della motivazione e dell’ascolto?
3) Che tipo di risultati si possono ottenere se non si hanno neanche le più elementari strategie e tecniche – da Trainer – per insegnare qualcosa di valore agli altri, qualsiasi cosa che possa arricchire le loro vite, anche (e specialmente) in una riunione di 5 minuti?
E c’è un’altra cosa importante che ho scoperto. Se non hai prima una buona gestione di te stesso ed una buona relazione con te stesso (Performer), la relazione con gli altri sarà falsata e gli altri alla lunga se ne accorgono anche se non ne capiscono il motivo. Se non hai fiducia verso te stesso, coprirai le tue mancanze con bugie, omissioni e altro. Oppure userai l’aggressione come mezzo di difesa. Comunque le relazioni saranno inficiate senza che neanche tu ne capisca a fondo le motivazioni. Queste nascono da una mancanza non tanto nella relazione con gli altri quanto con te stesso.
E se non riesci a gestire le relazioni con gli altri (come Coach), insegnare loro qualcosa (come Trainer) potrebbe essere davvero difficile. Presunzione e complessi di superiorità o di inferiorità, in un contesto di comunicazione verso un gruppo, rendono il compito davvero arduo.
=================================
Articolo di Max Formisano
=================================
Max Formisano, Formatore, Imprenditore
fondatore di Max Formisano Training
scuola per formatori eccellentiwww.maxformisano.it
Gentili colleghi, sono una docente della Formazione Professionale In Puglia ed ho svolto funzioni di tutor e progettista di formazione, in aula e FAD. Attualmente faccio parte, in qualità di ” socia fondatrice ” di un’associazione no profit che si occupa di politiche attive del lavoro. Ciò premesso, essendo un’addetta ai lavori, non solo mi complimento con voi per questo sito, sia dal punto di vista della sua strutturazione che da quello squisitamente contenutistico, ma mi auguro di intravvedere delle possibilità di collaborazione, circa l’attività dell’associazione di cui parlavo in precedenza. Saluti cordiali, Anna Mancini
Sei La Benvenuta !
Con le tue proposte!
il 23 abbiamo organizzato un seminario gratuito , se vuoi partecipare ci fa piacere, potrebbe essere una occasione per conoscerci
Vi segnalo un iniziativa tutta italiana, http://www.uannabe.com online dal 1 settembre che ha colto l’importanza per i candidati di avere un curriculum chiaro e completo, ordinato e di “bella presenza” 🙂
Chi si cimenta per la prima volta con il curriculum vitae, o chi ha voglia di aggiornarlo ma non sa da dove cominciare, troverà un percorso guidato per avere il cv nuovo di zecca, in formato pdf e scaricabile in 3 diversi formati (tra cui quello europeeo), da usare per gli annunci di lavoro del portale stesso, o per qualsiasi altra esigenza professionale.
Salve,
articolo davvero interessante.
Io aggiungo che, oltre a sapere cosa dire, è importante sapere anche come dire le cose, in modo da essere estremamente credibili e convincenti.
Nel metodo Four Voice Colors di Ciro Imparato ho trovato un sistema incredibile per sviluppare le potenzialità della propria voce.
Leggendo, mi è venuto in mente questo spot …
https://youtu.be/3XGJq8wrw5I
Peccato che quanto elencato sia piu’ uno spot elettorale che la realta’ quotidiana.
Le aziende non sono assolutamente disposte a pagare per evitare che un dipendente sia triste, anzi se ne fregano totalmente, meglio gestire persone col timore di perdere il posto di lavoro che persone sicure di se che non rispondano sempre ed unicamente si, infatti nella quasi totalita’ delle aziende non esiste la reale possibilita’ di dire NO.
1 conosco bene la vostra azienda ???
sapessi qual’e’ potrebbe darsi, l’utilizzo di agenzie di selezione del personale fanno si che chi risponde ad un annuncio non abbia la minima idea di chi sia il cliente finale.
4 ho esperienza!!!
Ma se la stragrande maggioranza delle offerte sono solo per laureati under 32 con anni di esperienza! Chi ha 20 anni e piu’ di esperienza e’ totalmente escluso dal mercato del lavoro gli over 35 non sono ne ricercati ne voluti, la situazione degli over 404550 diventa via via piu’ catastrofica in quanto pregiudizi colturali di aziende e addetti alla selezione ritengono che si e’ vecchi e rigidi, non piu’ adeguati al mercato del lavoro; pero’ che eta’ hanno coloro che sostengono queste cose ? responsabili selezione , a.d. ???
5 Buon giocatore di squadra…
Ma la politica aziendale prevalente e’ quella del dividi et impera le direzioni non tollerano assolutamente team coesi intorno a qualche figura con doti naturali di leadership, sentono costoro come possibili antagonisti nella gestione del potere per cui e’ assolutamente negativo essere se stessi, ma si deve esclusivamente divenire una fotocopia dell’a.d. di turno.
Oramai non esiste piu’ una coltura del dibattito come momento evolutivo ma si ricorre esclusivamente alla contrapposizione di forze per far prevalere qualsiasi tesi,magari palesemente fallace
6 esperto nel tuo campo
Beh allora ti vuoi proprio suicidare…
esperto vuol dire avere esperienza ed una preparazione specialistica superiore alla media quindi non ha senso sperare che un foglio con su scritto laurea abbia qualche valore e i limiti di eta diventano ancora piu’ ridicoli, inoltre rimane un problema di fondo nel processo di selezione…. chi e’ in grado di valutare la reale competenza tecnica di un esperto ? Ovviamente un’altro esperto del settore, magari l’azienda stessa che sta cercando la figura, anche se non e’ raro che le aziende stesse siano le prime a non aver ben chiaro le loro reali necessita’. Diventa pero’ altamente improbabile che un selezionatore totalmente estraneo al settore in esame possa valutare la preparazione tecnica di una persona se non mediante esami formali o superficiali.
7 altamente motivato
condivido, anche se non si dovrebbe sottovalutare il processo di instaurazione di una empatia nei primi istanti di un colloquio, io posso vendere bene quando ho un target potenziale ben identificato, ma in un colloquio di selezione il mio target e’ indifferenziato e facilmente verro’ giudicato in base ad una prima impressione che poi il processo cognitivo razionalizzera’ e giustifichera’ in seguito con l’intervista.
COMPLIMENTI TUTTO ASSOLUTAMENTE VERO E ANZI …. sei stato anche troppo buono !!!
E’ verissimo quello che hai detto. “Meglio gestire persone col timore di perdere il posto di lavoro che persone sicure di se che non rispondano sempre ed unicamente si, infatti nella quasi totalita’ delle aziende non esiste la reale possibilita’ di dire NO” cosa c’è di più vero e attuale di questa tua affermazione? Da oggi pure la possibilità di licenziare …..(non voglio semplificare troppo ma in effetti…) non farà che aumentare questo clima di insicurezza.
Un altra spada di damocle sulla testa del lavoratore e uno strumento in più per chi ne vuole approfittare.
Inoltre …. ma come cavolo si può essere selezionati da persone che sono assunte per modo di dire proprio dalle medesime agenzie di selezione !! Come fa una persona efficace e preparata ad essere valutata magari da una persona che non è neppure in grado di capire il tuo lavoro !!!
Ormai il lavoro vero è morto !
Cosa puo’ significare alla fine di un colloquio di lavoro (che credo sia andato molto bene) se ti dicono: “Tanti auguri… qualsiasi sia il lavoro che farà”. Sono rimasta spiazzata! Era quasi come se mi avesse detto: “Senti, cercati un altro lavoro”. Vedremo…
Ciao Teresa, a me sembra che sia un tentativo maldestro del selezionatore di fare una buona impressione e di mostrarsi più umano.
Forse non era una comunicazione in merito all’esito del colloquio. Difficile che nella stessa sede del colloquio ne venga comunicato anche l’esito almeno che il profilo del candidato sia completamente diverso da quello ricercato!
Forse voleva essere simpatico nei tuoi confronti e mostrarsi come una persona più umana , ma la battuta gli è venuta male ! Capita … Non te ne curare più di tanto e prosegui per la tua strada
Chi è appena laureato e non ha nessuna esperienza lavorativa rimane sempre e comunque fregato! anche se si mostra super motivato durante il colloquio..
come si fa a fare esperienza se per trovare lavoro viene richiesta sempre esperienza???
Ciao Michela
La necessità di un curriculum con qualche esperienza è sempre esistita
Anche quando mi sono laureato io chiedevano curriculum con esperienza. Ci volevano giovani, laureati e con pluriennale esperienza
Anche io ho scoperto che “Fare esperienza” non è tanto difficile.
Sipuò cominciare con uno stage o con lavoretti. Dipende cosa vuoi fare nella vita.
L’Italia è ancora un paese coorporativo e ogni carriera ha una sua porta di ingresso . Le professioni hanno il tirocinio, le aziende hanno gli stage, le attività commerciali hanno un periodo di prova con rimborso spese etc etc .
Proponiti per uno stage presso le aziende in cui ti piacerebbe lavorare .
Non ti scoraggiare vedrai che in men che non si dica accederai alle tue prime esperienze. L’importante è cercarle
Salve, oggi ho sostenuto un colloquio di lavoro, mi sono preparato e diciamo che ” non penso ”di essere andato male.
Una cosa non mi e’ chiara, erano in 4 , un commissario parlava sempre piu’ degli altri,2 erano zitti,alla fine del colloquio, il commissario che mi faceva tutte le domande , mi ha stretto la mano e mi ha detto: allora grazie arrivederci e buon lavoro …. Che vuol dire….?
CIao Igor
Innanzitutto in bocca al lupo per questo colloquio
Speriamo bene !
da come la descrivi non vuol dire niente … cioè dovrei avere ulteriori elementi per dirti cosa potrebbe voler dire. Dovrei sapere cosa ti hanno chiesto e cosa hai risposto e così via .
I due che stavano in silenzio potevano essere assistenti o osservatori, forse psicologi, detta così non saprei . Ad ogni modo non ti soffermare troppo tempo a ricrercare significati nascosti …. fai sempre la tua parte e vai avanti . In bocca al lupo per tutti i tuoi progetti