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5 fattori che frenano il tuo sogno imprenditoriale dal diventare realtà
Nella nostra storia personale a volte ci sono delle svolte, dei cambiamenti anche molto importanti. In campo professionale, nello specifico, può capitarti di non avere più il posto fisso che avevi o semplicemente può essere che tu senta giunto il momento di avere una impresa tutta tua.
Bisogna affrontare le sfide con gli strumenti giusti altrimenti i nostri sogni di indipendenza possono rimanere tali, nonostante i nostri sforzi.
Chi conosce, attraverso il web o i libri di settore, le storie di successo dei grandi imprenditori del nostro tempo, sa che ci sono una moltitudine di fattori che portano a grandi risultati. Aver fatto la scelta giusta al momento giusto, essere stati innovativi, coraggiosi e originali, ecc.
Non sono molte le testimonianze su ciò che invece porta all’infrangersi dei tuoi sogni di imprenditore. Questo è quello che voglio fare in questo articolo. Voglio elencarti quali sono gli elementi di rischio più grandi, per i quali puoi trovarti in serie difficoltà, col business che vuoi intraprendere.
In altre parole, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare dei problemi attuativi che possono impedirti di intraprendere la tua nuova attività. In questo articolo tipresento 5 di questi ostacoli. Li ho selezionati in base ad un criterio: sono tutti sotto la nostra responsabilità. Quindi mi asterrò da elencare i fattori più propriamente ambientali nel quale ci troviamo ad interagire (e per questo al di fuori del nostro controllo, dei quali non siamo direttamente responsabili) come ad esempio : La burocrazia, la mancanza di finanziamenti dalle banche, le tasse etc. etc.
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Gestione del tempo: 10 consigli veloci per migliorare il tuo time management
10 consigli per migliorare il tuo “time management”
Quanta pena ci da a tutti noi la “gestione del tempo” .
Oggi diventa sempre più difficile trovare il tempo per portare a termine tutto quello che si vorrebbe fare: la vita privata e professionale è sempre più frenetica e spesso ti piacerebbe avere a disposizione giornate di 48 ore.
Di solito sei puntuale o in ritardo?
Riesci a concludere il lavoro rispettando le scadenze?
Sai gestire il tuo tempo in maniera efficace?
Se la tua risposta a una o più di queste domande è “no”, allora hai bisogno di imparare e mettere in pratica le regole per una corretta gestione del tempo (“time management”).
Anch’io mi sono trovato nella tua stessa situazione: non sapevo organizzare la mia giornata e gli effetti negativi si facevano sentire pesantemente nella mia vita. Eppure la mia esistenza è migliorata enormemente grazie a questi 10 validissimi suggerimenti che ora ti darò:
1) CREA UN PIANO GIORNALIERO
Pianifica la tua giornata in anticipo. Fallo di prima mattina o, meglio ancora, la sera prima di andare a dormire. In questo modo avrai una buona visione d’insieme e non ti farai mai prendere alla sprovvista. Infine attieniti al piano il meglio possibile.
2) Stabilisci una SCADENZA TEMPORALE per ciascun compito
Quando hai bisogno di finire il tuo lavoro? Sia ben chiaro che devi portare a termine l’incarico X entro le 10, Y entro le15, e Z entro le 17.30 . Ciò ti impedisce di trascinarti dietro arretrati e in più guadagni tempo da riservare ad altre attività.
3) Usa un CALENDARIO e un’AGENDA
Avere un calendario è la mossa fondamentale per un time management efficace. Puoi usare Outlook o Lotus notes,dove il calendario fa parte del software. Google Calendar è eccellente: io lo uso. L’agenda è uno strumento essenziale per organizzare le informazioni, le “to do lists” (liste delle cose da fare), i progetti e tutto il resto.
4) IMPARA A DIRE “NO”
Non sobbarcarti più di quanto puoi affrontare. Se capitano fastidiose distrazioni inutili mentre stai facendo cose più importanti, opponi un fermo NO. O almeno rimanda e, se possibile,delega a qualcun altro.
5) Poniti l’obiettivo di arrivare un po’ IN ANTICIPO
Se cerchi di essere puntuale, il più delle volte arriverai in ritardo per un imprevisto. Quindi cerca di arrivare in anticipo agli appuntamenti e sicuramente sarai puntuale. Per quanto riguarda le scadenze, lavora come se il termine fosse un po’ più vicino di quanto richiesto.
6) Tieni sempre UN OROLOGIO ben visibile davanti a te
A volte siamo talmente assorbiti dal nostro lavoro che perdiamo la nozione del tempo. Avere un GRANDE orologio davanti a te ti renderà consapevole del tempo che passa.
7) Fissa dei REMINDERS 15 minuti prima
Molti calendari hanno una funzione reminder per ricordati gli impegni. Se devi frequentare un meeting importante, regola il reminder un quartod’ora prima.
8) FOCALIZZATI sui compiti PIU’ IMPORTANTI per te e blocca le fonti di distrazione
Concentrati su un solo compito importante alla volta. Evita l’eccessivo “multi-tasking”, chiudi tutte le applicazioni che non stai usando e che ti distraggono solamente. Smettila di controllare troppo spesso le e-mail, Facebook, Twitter,ecc. Così sarai molto più efficiente e produttivo. Quando svolgo un lavoro importante io spengo anche il mio cellulare: questo mi aiuta a concentrarmi meglio.
9) Lascia perdere i dettagli inutili e DEFINISCI LE GIUSTE PRIORITA’
Dato che non puoi fare tutto, impara ad applicare il principio 80/20, che è una regola chiave del time management. Dedicati soprattutto a quel 20% di attività “critiche” che ti garantiscono l’80% dei risultati.
10) “TAGLIA” quando c’è veramente bisogno di farlo
Se vuoi evitare il rischio di un esaurimento nervoso, non aver paura di interrompere il lavoro quando ti rendi conto che proprio non ce la fai più.
Qualche pausa salutare e un po’ di relax non solo non diminuisce la produttività, ma anzi è dimostrato che la aumenta.
E adesso mi piacerebbe sentire anche la tua opinione.
Certamente avrò dimenticato qualcosa: tu puoi dare altri consigli per un Gestione del Tempo più efficace? Condividili nei commenti!
Risorse per migliorare la tua “Gestione del Tempo“
Vuoi approfondire il tema della gestione del tempo ? Vuoi diventare un vero esperto di questa materia ed essere un grande manager di te stesso ?
20 consigli di time management (gestione del tempo)
Puoi cominciare a sviluppare questa competenza ora gratuitamente scaricando il report 20 consigli di time management da questo indirizzo https://www.professioneformatore.it/time-management/
Questa risorsa è gratuita e messa a disposizione di tutta la comunità degli iscritti a professioneformatore.it
Zen To Done
Vuoi migliorare del 100% le tue competenze in termini di gestione del tempo ? Posso suggerirti di acquistare il capolavoro di Leo Babauta “Zen To done” tradotto in italiano da Leonardo di Paola e Viviana Taccione , Costa solo 9,70 ma il suo valore è ben più elevato.
il carattere e l essenziale di una pers.
verità sacrosante ma molte, troppe volte non ci rendiamo conto di errori anche elementari che con un attimo di riflessione potremmo eliminare 🙂 complimenti per l’articolo! M Elena
Sono sempre le cose più ovvie che vengono disattese e che permetterebbero di evitare “errori” nelle relazioni….di qualsiasi tipo!
Grazie dell’articolo…….anche se sono affermazioni e concetti magari già noti non è mai banale ri-leggerli e “ripassare” la lezione.
Giò
Negli anni ho imparato che più di qualsiasi tecnica (di memoria o lettura veloce) è importantissimo dedicare qualche istante alla preparazione del nostro stato mentale e coltivare la concentrazione che piu ci permette di essere efficienti ed efficaci. Diversamente è come mettere dell’acqua in un vaso bucato e poi sorprendersi che non si riempia.
In bocca al lupo con i vostri studi!!
Floriana
Si, ma…sbaglio o l’italiano in questo articolo si è dato un pò latitante? Considerando luogo e firma dell’articolo, c’è di che rimanere allibiti.
Quanto ai “contenuti”…in estrema sintesi, la chiave per essere più performanti nei propri rapporti lavorativi sarebbe….essere più sensibili? Accidenti che notizia.
E vi ci profondete persino in complimenti, ad una tale ovvietà!
Per caso mi sono imbattuto su questo sito, altrettanto casualmente passo oltre.
Ciao Michele Grazie per la critica !
Per renderla eventualmente più costruttiva
Non mi sembra di aver scritto che bisogna “essere più sensibili” – Parliamo dello stesso articolo ?
ad ogni modo se ti sembra che sono stato Ovvio (come del resto potrebbe essere)
Vorresti proporre qualche Idea che possa aggiungere valore alla discussione?
Tante volte sono proprio le cose più ovvie e banali che fanno la vera differenza nella vita. La semplicità alle volte può essere una scelta! E nel mio caso lo è. Essere ovvi vuol dire tornare ai fondamentali.
Ciao a tutti,
questi elementi sono fondamentali ricordarli ma più che altro applicarli quotidianamente. Ed è spesso che distratti, dalle nostre non buone abitudini che non facciamo caso anche ai piccoli particolari quando una persona (moglie/marito,cliente,amico/a) ci sta comunicando qualcosa. Basta esercitarsi, e la formazione è importante per questo,io personalmente ne ho visto la differenza con i rapporti.
Per Michele, la grammatica ha il suo valore hai ragione, diamo semplicemente un occhiata ai contenuti.
Secondo te la tua critica è costruttiva???
Ottimo articolo Michele, il compito è informare,ognuno riceve a suo modo:
L’IMPORTANTE E’ CONSAPEVOLIZZARE.
Allora:
1) Non capisco perchè, ma le vostre repliche mi vengono comunicate dal mail server del sito come inerenti un altro post, a firma dello stesso autore e relativo al carattere…mentre io ho commentato quello relativo agli atteggiamenti da interrompere nei propri rapporti. Spero così di aver chiarito l’arcano e di aver ricondotto la discussione nei binari giusti, visto che mi si chiede di che articolo stia parlando.
2) Mi piacerebbe capire la vostra definizione di CRITICA COSTRUTTIVA.
Personalmente, non era mia intenzione essere “costruttivo” criticando la superficialità adottata nello scrivere l’articolo. Sono uno di quelli per i quali la lingua italiana ha ancora importanza, sapete. Magari, potrebbe essere costruttivo l’approccio alla mia critica da parte dell’autore dell’articolo, così la prossima volta forma e contenuti saranno entrambi corretti. Visto che non parliamo del primo fesso, ma del Presidente dell’AFP.
2) Sono uno studente master; TEORICAMENTE quelli come voi vengono a far lezione, tra gli altri, a quelli come me. Credo sia quindi quantomeno legittimo da parte mia pretendere che chi TEORICAMENTE dovrebbe formarmi, o addirittura chi li rappresenti, si curi della forma nella quale espone. Come spesso ci viene detto dai vostri colleghi, in qualunque disciplina, “la forma per un manager è importante”. Ed invece qua mi si chiede di soprassedere e di badare ai contenuti. Ma di che stiamo parlando allora, scusate?
3) I contenuti? Va benissimo…ripeto, per me sono ovvi, e da un professionista di livello avanzato come il dottor Cassese, credo sia lecito aspettarsi tutt’altro approccio alla questione, altro che “tornare ai fondamentali”.
Io cercherei di approfondire magari non ciò che E’ OVVIO che vada evitato a livello comportamentale, ma COME farlo. CONSIGLI sul come EVENTUALMENTE farlo. Ecco, QUESTO mi piacerebbe leggere, in un sito nel quale si parla di formazione. E non è che “concentrarsi su questo e quello” sia una risposta eh! FATTI CONCRETI, non intenzioni. Altrimenti tutto il “contenuto” si riduce alla stregua di rubrica da settimanale femminile alla “Donna Moderna”: banalità spacciate per grandi scoperte.
4) CONSAPEVOLIZZARE? Ma la smetiamo con questa terminologia da motivazionalismo americano degli anni ’80 (e parlo del periodo della sua più becera attuazione e travisazione, non agli scritti di Maslow del’54)? Sono finiti quei tempi, la gente è fin troppo consapevole. Mi dispiace, ma io non condivido assolutamente questo approccio, pertanto non riesco ad essere costruttivo nei suoi confronti. Anche perchè non sono in presenza nè di neofiti dell’argomento, per cui andar giù pesante significherebbe in qualche modo eccedere in zelo, nè tantomeno di personaggi prestati alla disciplina, per cui sarebbe relativa ogni forma di critica. Chi scrive, e la maggior parte di chi legge, credo, il formatore lo fa di professione, quindi alibi=zero. Onori ed oneri, signori miei. CONSAPEVOLIZZATEVENE anche voi.
Evidentemente non ha letto, ma più che altro compreso il punto 1!!!!
E certo.
Bè, se non indorare la pillola e cercare di scardinare la patina di buonismo e di reverenza che circonda articolo e commenti correlati può essere offensivo, sia pure.
Dimentichi poi un piccolo particolare: stando al vostro amato punto 1, dovrei chiedermi se certi toni e/o parole potrebbero darmi fastidio se fossero usati con me. Ebbene, pur sposando per l’occasione questo assunto (assolutamente parziale ed egoistico, se vogliamo), direi proprio di no. Mille volte meglio una critica aspra ma sincera, che tante superficiali pacche sulle spalle.
Ciao Michele,
Con piacere noto che commentare il mio articolo ti sta appassionando sempre di più. Benissimo! Rispondo allora alle tue considerazioni proponendoti nuovi elementi riflessione.
Pensavo una cosa : in parte è vero quello che dici ! Forse sei capitato nel posto sbagliato! forse questo sito non è esattamente quello che cercavi.
Vedi… Un blog è un luogo di scambio, confronto e conversazione, nel quale l’ autore propone un tema che poi viene discusso dai lettori attraverso l’utilizzo del form di risposta. Un blog non è un manuale e non è nemmeno una piattaforma di formazione a distanza! Tutti i blog funzionano più o meno in questo modo. L’autore propone di solito un tema e sviluppa un articolo parlando di “cosa fare” (secondo il proprio parere), in merito ad un determinato argomento. Per sapere “come farlo” ci sono poi i corsi e i manuali. L’articolo di un blog ha la finalità di stimolare una riflessione e proporre un argomento di discussione ma, non ha la pretesa di costituire un saggio e neppure un manuale.
Secondo, se i contenuti di questo articolo ti sembrano banali , buon per te! 😉
Questo vorrà dire che sei già ad un livello “evolutivo più alto del mio”. Io invece sento ancora il bisogno di confrontarmi con questi temi e, nella gestine dei miei rapporti con gli altri, cerco di tenere bene a mente questo piccolo gruppo di consigli.
Ultima considerazione: un albero si giudica sempre dalla qualità dei suoi frutti. Una teoria, una idea e un comportamento si giudicano tutti, sempre dai risultati che producono nella vita di tutti i giorni. allo stesso modo anche le persone. Si può sostenere che una cosa funziona (è giusta, corretta, utile etc etc) solo se produce i risultati sperati. Vorrei chiederti : in che misura ti senti soddisfatto dei tuoi rapporti umani? Il tuo modo di intragire con gli altri produce il livello di qualità di rapporti umani che desideri? Le tue relazioni producono il livello di soddisfazione personale che desideri?
Infine ti rinnovo l’invito : Ti andrebbe di lasciarci un contributo? Tu cosa vorresti aggiungere su questa tema ?
Dottor Cassese (mi perdoni se non mi viene spontaneo darle del tu),
scansando l’ironia discutibile di un paio di punti del suo commento, le rispondo che:
– il livello delle mie relazioni personali non è affare di alcuno, qui dentro, nè tantomeno rileva ai fini della discussione. Le userò fin troppa cortesia dicendole che, nonostante la mia distanza dalle sue posizioni, essa è assai soddisfacente, ma ovviamente perfettibile, come ogni evento umano.
– Se dobbiamo aver bisogno dell’esperto di turno per farci ricordare cose che dovrebbero essere nel nostro DNA comportamentale, siamo davvero pronti a lasciar campo libero alle altre specie del pianeta. Se vogliamo essere fieri di tutto ciò, sia pure.
Questo, in sintesi, il senso della mia critica al suo articolo.
Oltre alla sintassi.
– Questo non è un blog ma un portale, se non erro. Specialistico, per giunta. Con materiale scaricabile, per di più.
Un blog informa, un sito/portale offre anche risorse. E’ ben diverso, credo.
– Continua a chiedermi “contributi”. Ne devo dedurre che quanto ci stiamo dicendo per lei ha il valore di una lattina di Coca Cola sgasata?
Io sono solo uno studente. Lei è il professionista della formazione. Li scriva lei i contenuti. Ed invece di invitarmi a leggere manuali e saggi (cosa peraltro già in atto da tempo, stia tranquillo) si adoperi maggiormente ad offrire contenuti più specifici ai suoi utenti, anche a quelli più rognosi. Non c’è bisogno di scrivere saggi, manuali o videocorsi per dire cose utili e “nuove”. Si possono dire fesserie anche lì. La qualità prescinde dal supporto, immagino lei lo sappia.
Altrimenti mi perdoni se l’ho presa troppo sul serio, a lei ed al suo “blog”. Correrò in tal caso in libreria evitando di perdere altro tempo qui.
Ciao Michele ,
Professioneformatore.it è un blog credimi … l’ho inventato io! Saprò pure cosa ho fatto e con quale software l’ho sviluppato!
Se pensi, come hai scritto, che queste siano “ovvie fesserie” va bene così!
Ma, vedi, dal mio punto di vista nelle cose “semplici” ci sono sempre tutte le risposte! Spesso bisogna ricordarsi anche le cose più ovvie !
Tuttavia questo è solo il mio punto di vista ! Nessuno ti obbliga a leggere queste fesserie! o tantomeno a pensarla come me!
PS. La critica è costruttiva quando propone alternative. Dire “In questo modo è sbagliato” è facile. Molto più impegnativo è dire “In questo modo è verificato che è meglio”
Alla prossima
Solitamente quando gli argomenti nei confronti dell’interlocutore iniziano a scarseggiare, ci si rifugia nell’attribuirgli parole offensive. Voglio però credere nella sua buonafede, e le dico che ha preso un granchio, decisamente. A me non pare di aver utilizzato da nessuna parte l’espressione “ovvia fesseria”, e me ne guarderei bene. “Ovvietà” c’è, ma “fesseria” è tutt’altro paio di maniche, ed ovviamente non l’ho utilizzato. Sono in disaccordo sul contenuto del suo articolo, l’ho criticata per una certa superficialità nel curarne la forma sintattica, ma MAI mi permetterei di offenderla dicendo che scrive “fesserie”.
Quanto al fatto che questo sia/non sia un bog, onestamente è questione di lana caprina, rispetto al resto. D’accordo, è un blog. Ottimo software, articolato come un sito.
Infine, riguardo la concezione di “costruttività”…lei ha ragione, ma se sapessi dirle “così è verificato che è meglio”, sarei IO il formatore. Sarebbe un dialogo inter pares. Così però non è, l’ho messo in chiaro dal primo momento, così come pure chiaro è stato il motivo per il quale ho attaccato l’articolo nei suoi contenuti. Se fossi stato di fronte ad un articolo “tecnico” sulla formazione, avrei bellamente taciuto. Ma siamo di fronte ad una tematica di ampio respiro, ed ognuno ha pane da portare a tavola, sull’argomento.
Quanto l’essere o meo costruttivi…COSTRUTTIVO è anche l’atteggiamento auspicabile da chi riceve la critica. Lei, dall’alto della sua esperienza professionale, secondo me poteva poteva sicuramente fare di meglio. In quanto lei=formatore ed io=studente.
E poi, come lei stesso ha detto….sul COME ci sono libri e conferenze. Qua ci si scambia punti di vista.
Ecco, io il mio credo a questo punto di averlo chiarito abbastanza. Se serve, bene, altrimenti, bene lo stsso.
Devi essere una persona davvero pesante… e non intendo fisicamente..
Molto interessante l’articolo, potrebbero sembrare ovvietà ma vi assicuro che non è assolutamente semplice metterle in pratica quotidianamente!
Molto simpatica l’espressione “vampiri energetici” 😀
Aproposito dei commenti di Michele che in seguito finirò di leggere,vorrei ricordare che la cosa piu importante per tutti sarebbe applicare le “regole”.Mi spiego:visto che la semplicità cosi importante,e non citerò dato che si ricorda di cio che scrive;sapere chi si è! I formatori a mio avviso non si occupano di signore bloccate con figlo che fuma le canne,se non invadendo i campi altrui,magari anchè competenti.!