Motivazione ? 7 regole per motivare i propri collaboratori ai tempi della flessibilità
Potrebbero interessarti anche questi:

Benvenuto nell’età dell’Oro – i miei Auguri per il Natale 2012
Oggi ho deciso di farti un bel regalo… A breve è Natale e quindi ho deciso di realizzare questo Podcast e di offrirtelo come mio personale augurio di Natale! E’ un po un esperimento, non so se ci saranno altri podcast come questo però se ti piace, e se lo preferisci all’articolo tradizionale, dimmelo e ripetiamo la pubblicazione. (altro…)

Lavorare con l’intelligenza Emotiva
[….. È il peggior incubo di chiunque debba parlare in pubblico. Il mio amico, uno psicologo, si era recato in aereo dalla East Cost alle Hawaii per tenere una relazione a un congresso di ufficiali di polizia. Aerei in ritardo e coincidenze saltate gli avevano fatto perdere una notte di sonno, lasciandolo al tempo stesso esausto e in preda al jetIag (Traducibile con “mal di fuso orario”) – e il suo discorso era proprio in apertura, al mattino. Fin dal principio, l’idea di tenere quel discorso lo aveva messo in apprensione, dal momento che avrebbe assunto una posizione controversa.., Ora, lo sfinimento stava rapidamente trasformando quell’apprensione in vero e proprio panico. (altro…)

I 6 INDIZI PER RICONOSCERE IL FUFFA-FORMATORE (NON DIVENTARLO ANCHE TU!)
Chi è un FuffaFormatore? Uno che dice di essere esperto su un determinato argomento (generalmente su molti) e che è capace di insegnartelo. Molto spesso fa un altro lavoro per “campare” e in realtà non è né davvero esperto né tantomeno capace di insegnartelo. E anche se fosse realmente esperto ma non capace di insegnare, sarebbe un FuffaFormatore lo stesso, perché gli mancherebbe l’essenza di questo lavoro, il trasformare le conoscenze in qualcosa di facilmente comprensibile e applicabile. Che male fa? Ma non è un semplice sfigato che si atteggia, senza dare vero valore al pubblico di riferimento? E’ un po’ peggio di così. Perché il nostro mondo della formazione non è ancora così maturo da riconoscere un FuffaFormatore da uno serio. Quindi il rischio è che si parli male della formazione solo per essersi imbattuti nel personaggio sbagliato. Purtroppo, con la tecnologia e il web a portata di tutti, mistificare le apparenze è fin troppo facile. Cerca gli indizi. Ecco perché mi son dato da fare per schematizzare gli indizi a cui prestare attenzione quando entri nel mondo di un formatore. Attenzione: sono solo indizi, non prove! Non puoi essere certo al 100% del fatto che ti trovi di fronte a un FuffaFormatore, sta al tuo buon senso valutare la quantità (numero) degli indizi e la loro qualità (rilevanza). Eccoli. Standard bassi. Nel senso che fanno solo (o quasi) le cose più facili da fare, quelle che ti posizionano nella mediocrità. Nella media, appunto, invece che nell’eccellenza. Ecco due esempi giusto per farti capire il discorso degli standard: A. Citazionisti. Molti FuffaFormatori pubblicano citazioni sulle loro bacheche social Facebook e/o Instagram. E nel 90% dei casi, quello è tutto il loro marketingJ Sì lo so che fa ridere, ma ti garantisco che è così. Se gli chiedi: “Che strategie di marketing stai usando? Qual è il tuo funnel?”. Loro rispondono: “Pubblico delle belle citazioni motivazionali su Facebook, con delle belle immagini!”. Azz, dei grandi.Questa, come tutte le cose facili, non fa la differenza nella vita di nessuno, a iniziare da quella di chi le posta. Il web è pieno di citazioni e così le librerie piene di libri di citazioni (anche io ne ho scritto uno: “365 ispirazioni quotidiane – Se solo potessi ogni giorno”.). B. Ebookisti Anche qui, io ne ho scritto uno (“Il Nocciolo Duro”) ma…è in buona compagnia di svariati altri libri di carta… L’ebook può essere il primo step, ma… dimmi il nome di un ebook di uno dei grandi della formazione italiana o internazionale!! Non c’è vero? Però scommetto che mi sai dire il nome di decine di libri famosi. Ecco, ho detto tutto. Ripeto un concetto importante: non ci sono equivalenze in quello che dico. Ovvero: pubblicare un ebook o mettere citazioni sui social NON significa avere standard bassi, ma fare solo queste cose e vendersi come esperto, sì. Tuttologi. Se sono coach, sono coach di life, business, sport, carriera e amoreJ. Tutto. Se sono formatori, allora spaziano dall’organizzazione aziendale alla P.n.l. (“Faccio anche un po’ di P.n.l.” J). Dal Project Management alla Sicurezza, dal team building (senza mai aver fatto parte di un team) alla leadership (senza mai aver gestito manco un collaboratore). Esperienze. Sul loro curriculum (come io sul mio) scrivono che hanno seguito i corsi di… e segue elenco dei soliti noti italiani – me incluso, a volte – ed esteri, a iniziare da Robbins. Ma a seguire un corso non ci vuole nulla, basta pagare e presentarsi in aula. Infatti, partecipare a dei corsi e leggere libri è una galassia molto, molto diversa dal conoscere a fondo un tema e avere le competenze per insegnarlo (andragogia e public speaking in primis). Se vuoi valutare qualcuno, cerca le esperienze di aula e i risultati, non i corsi che ha seguito. Scopiazzano Poiché non hanno standard abbastanza alti da creare qualcosa di originale, un modello formativo o una tecnica particolare, si innamorano delle scorciatoie. E copiare e scopiazzare è una di queste (senza citare le fonti, ovviamente). Anche qui, doveroso dire che tutti ci ispiriamo o prendiamo spunti, incluso il sottoscritto. Come si suol dire: non c’è nulla di completamente nuovo da inventare. Ma ispirarsi e copiare sono concetti diversi (potrei fare il nome di almeno due formatori che, in questo momento, hanno sul loro sito una versione parziale del mio programma di Public SpeakingJ. Ma io non gli do alcuna importanza). Gureggiano. Atteggiarsi non è una cosa che ho mai amato. Ma può essere sopportabile se fatto da qualcuno che i risultati li ha avuti e li ha davvero. Ma quando vedo delle “pulci che hanno la tosse” (cit.), provo quasi compassione per loro. Eppure, qualcuno li prende sul serio per il solo fatto che dicono di essere fichi e in gamba. Ma l’incoerenza delle azioni parla a voce molto più alta di quello che insegnano. E se parliamo di crescita personale, atteggiarsi a guru è il segno che quella roba lì la insegnano, ma non ci sono passati attraverso. Overpromising. Promettono il sogno, quello che tutti vorremmo, per vendere più facilmente. Questi sono i più pericolosi, se conoscono (e usano) anche le tecniche manipolative, ipnotiche, persuasive. Una brutta razza, la più difficile da abbattere perché creano proseliti che non hanno capito dove sono finiti e lasciano sul campo persone a cui hanno spillato tutto lo spillabile. Alla prossima, My friend! Max PS: Se anche tu sei stanco di tutta questa fuffa e vuoi capire come fare formazione in maniera seria, scopri il mio corso Trainer Legend: CLICCA QUI per Trainer Legend PPS: dai un’occhiata allo Shine Club, la prima membership interamente dedicata a Oratori e Formatori: CLICCA QUI per Shine Club

Tre semplici passi per costruire una grande autostima
Il tema dell’autostima è uno dei temi fondamentali nel campo della formazione professionale. Non si contano il numero di pubblicazioni in merito e di corsi che ogni anno vengono proposti per sviluppare la capacità di coltivare e la propria autostima nella via. Sono consapevole che in tanti, a seguito della pubblicazione di questo articolo storceranno un po’ il naso, se non l’hanno già fatto solo leggendone il titolo. Del resto il tema dell’autostima è sicuramente uno dei temi più discussi negli ultimi anni dagli esperti delle scienze Psicologiche, e proporre lise di consigli da seguire potrebbe sembrare riduttivo. Tuttavia non ho resistito alla tentazione di scrivere un veloce prontuario di Auto Aiuto (per dirla all’americana) a disposizione i tutti coloro che volessero avere un breve, veloce, ed efficace prontuario da tenere sempre a portata di mano. Prima di partire con il mio articolo sull’illustrazione di 3 semplici passi per costruire una grande autostima, vorrei accordarmi con te sul significato che attribuiamo a questo termine. Prendo in prestito a questo scopo la definizione riportata su Wikipedia […. L’autostima è il processo soggettivo e duraturo che porta il soggetto a valutare e apprezzare se stesso tramite l’auto approvazione del proprio valore personale fondato su autopercezioni. La parola auto-stima deriva appunto dal termine “stima”, ossia la valutazione e l’apprezzamento di se stessi e degli altri….] Il collegamento tra la nostra autostima e quello che otteniamo dalle nostre azioni è veramente cruciale. L’autostima infatti è il fondamento della nostra fiducia e delle interazioni con noi stessi e con il mondo esterno. Coltivare un buon livello di stima verso se stessi, gioca un ruolo importantissimo nel determinare il nostro stato d’animo, le nostre convinzioni, gli atteggiamenti, e la qualità delle relazioni che creiamo nel corso della vita. Ognuno di noi si impegna sempre per rendere al massimo, per sentirci meglio e per diventare una persona migliore. Capire cosa possiamo fare per superare i sintomi di bassa autostima è un ottimo modo per moltiplicare gli aspetti positivi nella nostra vita. Generalmente la maggior parte di noi affronta ogni giorno i problemi più comuni e i relativi momenti di tristezza e di sconforto. La buona notizia è che queste emozioni negative possono essere superate facilmente. Come sai a me piacciono le Liste e in questo articolo, ispirato anche dalla pubblicistica d’oltre oceano, ho messo a punto alcune strategie pratiche che possono essere applicate, in modo semplice e immediato, da tutti, per aumentare la propria autostima e il benessere generale ogni giorno. 1. Identifica serenamente le tue aree di miglioramento La spinta al miglioramento è qualcosa che appartiene alla stessa natura umana. Per sentirci meglio con noi stessi dobbiamo diventare persone migliori ogni giorno. Quando percepiamo che questo non avviene ci sentiamo inadeguati, sfortunati e impotenti. Il primo posto dove dobbiamo guardare per migliorare ogni giorno è dentro di noi. Non siamo forse noi stessi la fonte dei nostri problemi di autostima? La maggior parte delle volte è così; tuttavia alle volte ci possono essere casi in cui una sorgente esterna (una condizione di lavoro, dei conti da pagare, un membro della famiglia, un collega, ecc.) è la causa scatenante di uno stato forte di insoddisfazione che fa riaffiorare pensieri e convinzioni (precedentemente sopite) relativi alla nostra bassa autostima e a una percezione tutta personale di inadeguatezza. Indipendentemente dalla causa scatenante del nostro stato di bassa autostima è essenziale comprendere e soprattutto accettare il fatto che vi è un’area della nostra vita che può e deve essere migliorata. Non siamo perfetti ma perfettibili. Una volta che siamo consapevoli di ciò che non ci piace più della nostra esperienza e di ciò che vogliamo cambiare possiamo quindi creare un piano d’azione da mettere in pratica, intraprendendo tutte le azioni appropriate. Se il problema invece, sembra essere di origine esterna (ambiente di lavoro, condizione economica, relazioni, etc etc), dobbiamo affrontarlo con decisione e lavorare per trovare la soluzione migliore nella maniera più corretta. 2. Impara a gestire i tuoi pensieri e il tuo stato d’animo I nostri pensieri sono alla base e rappresentano la causa prima dei nostri sentimenti e delle nostre emozioni. Non sono i problemi che affrontiamo ogni giorno e le faccende in cui siamo impegnati la vera causa dei nostri stati d’animo ma i pensieri che formuliamo rispetto ad essi. Oltre a identificare i problemi che abbiamo di fronte e a lottare per risolverli, cerchiamo di individuare anche i nostri pensieri riguardo ad essi, teniamone traccia, e cerchiamo di esserne consapevoli. Facciamo inoltre attenzione a tutto ciò che può impedirci di realizzare il nostro pieno potenziale. Se continuiamo ogni giorno a ripeterci frasi limitanti come “Io non sono abbastanza bravo” o “Non sarò mai in grado di …“, la naturale conseguenza sarà una influenza molto negativa su livello della nostra autostima. Comincia a riconoscere e a fare l’inventario di come pensi e di come parli con te stesso. All’inizio questo ti potrà sembrare un po’ difficile, dato che i nostri pensieri sono automatici e scatenati da determinati eventi ma, con un po’ di impegno e un po’ di pratica questa attività ti diventerà del tutto naturale. Se monitoriamo i nostri pensieri, possiamo veramente gestirli in maniera più efficiente, perfino nei casi più gravi. Un errore comune è di accettare i nostri pensieri negativi, le paure e le credenze limitanti come realtà, mentre la maggior parte sono solo false percezioni. 3. Sfida te stesso Pensa in quali modi puoi sfidare te stesso in una luce diversa come definire obiettivi difficili ma realizzabili o provare qualcosa di nuovo. Pratica l’arte di affrontare le tue paure, i dubbi e i pensieri limitanti. Quando facciamo questo con vigore e costanza, iniziamo a modellare nuove abitudini che favoriscono pensieri positivi e percezioni più funzionali. In questo modo la naturale tendenza a dire “Non posso” diventerà presto “Attualmente sto cercando di” e c’è una differenza enorme tra le due mentalità. Ricordati che è perfettamente normale avere esperienze negative nella vita. Esse sono inevitabili e fanno parte della vita. Ma se cambi ripetutamente i tuoi punti di vista, piuttosto che farti sconfiggere da essi, riuscirai certamente a gestire e superare e le avversità in maniera più efficiente. Abituati a sperimentare sensazioni di trionfo e di autorealizzazione il più spesso possibile: la tua autostima crescerà enormemente! Quando raggiungiamo nuove vette e conquistiamo nuovi traguardi la nostra vita si arricchisce in modi sempre nuovi. Tu cosa aggiungeresti Questi sono i miei tre semplici consigli. Come consuetudine in professioneformatore.it, ora la parola passa a te! La tua autostima influenza la tua capacità di gestire i tuoi affari e le tue relazioni personali? Tu quale consiglio daresti ai lettori di professioneformatore.it per aiutarli a incrementare la loro autostima? Condividi la tua esperienza lasciando un commento a questo post.
Illuminante. Magari più dirigenti applicassero questi sani e semplici principi.
Grande insegnamento di umiltà. Questo è il punto che parecchi devono ancora superare. Grazie per l'insegnamento.
Interessanti considerazioni, anch'io trovo che siano l'umilta' e l'onesta' di fondo che devono prevalere, assieme alla capacita' di focalizzarsi sull'obiettivo. C'e' chi si distrae e si perde, c'e' chi si focalizza solamente e travolge tutto e tutti per raggiungere l'obiettivo.
Interessante…. Un modo per riflettere su alcuni comportamenti che spesso si adottano inconsapevolmente.
Bell'articolo, tematiche importanti e che condivido. Sto facendo un lavoro dove mi sarebbe utile utilizzare questo tuo post: posso usarlo?
Certo Sarah puoi usarlo tranquillamente …. cita da qualche parte la fonte 😉
Il tuo formidabile articolo mi ha fatto riflettere che diverse delle tue indicazioni le applico inconsapevolmente, istintivamente, questo dovrebbe farmi sentire a posto, invece mi rendo conto che per eccellere nella materia devo applicare tutte le tue regole in maniera piu' organica ed efficace. Ti aggiornero' (feedback) tra qualche tempo
Ottimo articolo. L'ìatteggiamento giusto e' quello che "compensa" il crollo delle certezze della nostra società "liquida" (rubi un termine coniato da Bauman). Il leader e' colui che sa inspirare una narrazione lineare oramai persa. Chi comincia oggi a lavorare non pensa piu' a lungo termine, per cui gli stimoli quali la carriera, la fedelta' aziendale, che portava ad una serena pensione, non esistono piu'. Il leader deve puntare sul rafforzamento dell'Io del suo collaboratore, sulla sua capacita' di resistere e superare le difficoltà. Lui ne sara' grato e motivato.
Concetti drammaticamente chiari e semplici (verità, chiarezza, linguaggio, comunicazione, … ), carichi di una potenzialità infinita se applicati nativamente. Intendo: se le hai in te ne puoi essere consapevole e quindi svilupparle e potenziarle. Se non le hai difficilmente assumeranno quella caratteristica unica di qualità innata naturalmente efficace. In ogni caso, grazie per le riflessioni cariche di contenuti che porgete da questo sito, a me personalmente utilissime e che non manco mai di segnalare ad amici e conoscenti. Grazie ancora e continuate così.
Pubblicazione superlativa. Grazie molte.
L'ho rilanciato come link sul mio status di LinkeIN.
Il mercato di oggi richiede grande flessibilità e sicuramente la formazione motivazionale fa la differenza..trovare le sicurezze dentro di se..consente a chiunque di conquistare il mondo..indipendetemente dal mondo dove sta andando…
oratrice motivazionale
Carla Rotondo
Un articolo chiaro, diretto e pieno di ottimi spunti !!
L'applicazione di questi sette, chiari e semplici concetti può essere utilissima sia in un ambiente d'aula, sia se si voglia trasportarli in un'attività lavorativa.
Grazie !! Ne userò buona parte per la mia professione..
Stefano dP
Ciao a tutti!
Complimenti Luciano!Noto in ogni articolo che riesci a sviscerare i concetti molto comuni e noiti facendo notare particolari che altri non vedono.E’ una tua dote sicuramente.
Un mio amico mi dice spesso: “se continui a fare le stesse cose otterrai sempre gli stessi risultati”.
Non si rende conto che:” se continua a dirmi le stesse cose gli risponderà sempre allo stesso modo!”.
Io mi sto rendenco conto che il dialogo è importantissimo e bisogna cambiare parole se vedi che non si procede nella comunicazione.Molti, anche bravi,sono duri nel capire questa cosa e non sono flessibili.
Buon pomeriggio a tutti!
Mi occupo di formazione professionale dal 1991. Non ho mai iniziato, purtroppo, un percorso universitario ma unendo una naturale dote comunicativa, la passione per la condivisione delle competenze e delle conoscenze e gli studi tecnici superiori da me affrontati e superati, in questi poco più di 20 anni, ho formato persone di diverse fasce di età ed estrazione socio-culturale.
Oggi, alla soglia dei 44 anni, vorrei poter iniziare un percorso universitario ma, obiettivamente, non saprei che indirizzo intraprendere.
Eventuali indicazioni sono ben accette, intanto Vi ringrazio per gli ottimi contenuti del blog e del sito che, in alcuni casi, ho fatto miei per affrontare situazioni personali e professionali.
Cordialmente
Biagio Di Salvo
Un’idea stupenda.. ti capisco perfettamente perchè ho provato le stesse cose nel mio percorso di vita e guarda caso anch’io son laureata in Scienze Politiche. Ora che a giorni mi ritroverò di nuovo sul campo.. di battaglia o di ricerca di lavoro.. spero che i tuoi spunti mi siano d’aiuto, visto che probabilmente non ho chiara la meta..
Ho letto con interesse l’articolo in quanto prossimo ad un incarico che avrà tra gli obiettivi proprio il miglioramento della produttività aziendale. Ho trovato molti spunti interessanti che mi potranno aiutare ad affrontare con maggior consapevolezza la prossima sfida. F.B.
Sono molto contenta di aver letto questo articolo era proprio ciò che cercavo. Il mio lavoro, infatti, consiste nel raggiungere gli obiettivi attraverso un team di lavoro e, a sua volta il mio ruolo di coordinatrice , mi spingei sempre più a raggiungere determinati obiettivi che sono conseguenziali al raggiungimento di risultai di ciascun collaboratore. Pertanto faccio i miei complimenti per queste consderazioni che già domani applicherò e spero di leggerne nuovamente altre.
Grazie Anna
Mi fa piacere che l’articolo sia stato utile
a presto
Ho letto con attenzione e dovizia di particolari l’articolo in argomento. In realtà spesso mi imbatto in questo tipo di considerazioni e riflessioni in quanto nel mio lavoro… atipico rispetto alla molteplicità degli utenti di linked in occorre essere ben consapevoli dei rischi che si corrono nella perdita della motivazione dei propri collaboratori. La mia esperienza da oltre 10 anni come Ufficiale dell’Esercito mi ha insegnato che motivazione, squadra e leadership (non solo del “capo” ma di tutti ai vari livelli) sono i necessari elementi per una perfetta riuscita di qualsiasi attività.
Nel leggere quanto pubblicato ho evidenziato però un aspetto a mio avviso solo un po trascurato… la ricerca e consolidamento della unicità d’intenti e di scopi che io solitamente la immagino e la disegno ai miei interlocutori come un arcobaleno… non importa il colore che si segue nel guardare un arcobaleno nel cielo o che si salti da un colore all’altro dello stesso…. ma la cosa importante è che lo stesso inizi per tutti e termini per tutti nello stesso punto…
E’ un esempio semplice che uso per sviluppare le individualità… motivare la ricerca di soluzioni… ed incentivare il singolo nella scoperta della propria importanza per la collettività stimolando il clima organizzativo e facendo sentire ognuno parte di un tutt’uno.
Complimenti per le Osservazioni.
IT ARMY – OFFICER – Mauro
Ottimo è davvero utile
Concordo, riflessioni molto interessanti. Sono nuovo nel ruolo di manager e tutte quest informazioni sono fondamentali. Grazie.
Trovo molto interessante l’ osservazione che fai in merito alla mancanza di motivazione intesa come contrapposizione tra gli obiettivi dell’azienda e gli obiettivi del lavoratore. Cercherò di fare tesoro da questa osservazione, grazie per averlo condiviso con i tuoi lettori.
Il punto che mi ha fatto più riflettere è quello dell’importanza sui feedback. Molto spesso per mancanza di voglia e/o di tempo si tende (o per lo meno, IO non tendo) a non dare i feedback positivi, concentrandosi solo sugli aspetti che non vanno. Credendo, in modo sbagliato, che il silenzio sia sintomo del “visto che non mi critica e non mi dice nulle, vorrà dire che va bene così” si cade, come giustamente sostieni, nell’apatia completa dei dipendenti.
Grazie per il tuo articolo, inizierò da subito a mettere in pratica i tuoi consigli!
Ciao Carlotta Grazie per il commento
si hai proprio ragione dare feedback positivi e non solo negativi è una delle cose più importanti che possiamo fare e che troppo spesso ci dimentichiamo di fare.
RIFLETTERE PER CRESCERE
Non puoi insegnare qualcosa ad una persona.
Puoi solo aiutarla a scoprirla dentro di se”.
Galileo Galilei
Ciò che ascolto, dimentico.
Ciò che vedo, ricordo.
Ciò che faccio, comprendo.
Confucio
Non si apprende senza voler apprendere e senza per proprio conto cercare.
Socrate
Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre ma nell’avere nuovi occhi.
Proust
Il vero sapere è conoscere le cause.
Aristotele
Il talento si forma nel silenzio, il carattere nel vortice della vita
Goethe
E se il sole può donare al cielo il suo arcobaleno più bello solo dopo un temporale, anche la vita, forse, ci maltratta un po’ per poterci offrire qualcosa di prezioso.
L. Tangorra
Ho sempre pensato che la vita non si ferma dove finiscono le linee di gesso del campo
Lilian Thuram
Le linee di gesso, a volte, sono dentro di noi
Lilian Thuram
Non permettere che qualcuno venga da te e che poi vada via senza essere migliore e più contento
Madre Teresa di Calcutta – Anjeza Gonxhe Bojaxhiu
La mente libera vola oltre gli orizzonti, là dove i pensieri si incontrano.
La paura ai cambiamenti ed alla esplorazione di nuovi percorsi ed idee è il limite della visione stessa
Amedeo Baldini
Il mio obiettivo è la linea dell’orizzonte.
Mi muovo verso la linea dell’orizzonte, passo dopo passo, osservo che la distanza appare immutata, sono consapevole che l’obiettivo si concretizza nella volontà
Amedeo Baldini
Ciao Amedeo
Grazie infinite per queste citazioni
HO IMPARATO QUALCOSA IN PIU DI CIO CHE PRIMA DI LEGGERE SAPEVO…
HO RISCONTRATO ALCUNE COSE CHE PER PRATICITA E LAVORO FACCIO OGNI GIORNO …
LEGGERE QUESTO INTERESSANTE ARTICOLO è UNA BELLA E SANA CRESCITA PROFESSIONALE !!!
GRAZIE
Ciao, interessante articolo. Mi ci sono ritrovato e ho tratto diversi spunti di riflessione.
Un articolo che ti apre gli occhi! Sono questi gli spunti che vorrei trovare più spesso lungo il mio percorso! Vorrei improntare una tesi proprio su alcuni dei tuoi punti se me lo concedi e utilizzare il tuo articolo citando ovviamente la fonte . Posso ?
certo che puoi