Motivazione ? 7 regole per motivare i propri collaboratori ai tempi della flessibilità
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Hai una strategia per la tua ricerca del lavoro o stai solo girando a vuoto?
Quanto è importante la strategia nella ricerca del lavoro? Quanto è importante la corretta distribuzione delle risorse di tempo da dedicare alle differenti attività di ricerca del lavoro? In tutta sincerità penso che la strategia sia una cosa fondamentale! Leggendo Employment Digest, un blog americano di Career coaching molto accreditato, ho trovato una analogia tra gli sforzi per la ricerca del lavoro e i giocolieri del circo, nella quale mi sono identificato e riconosciuto. Voglio quindi proportela nel corso di questo articolo parlando di strategia nella ricerca del lavoro. Che tu stia cercando il tuo primo lavoro, che tu sia occupato e stai cercando di cambiare lavoro o semplicemente sei in procinto di dover cambiare lavoro, ti suggerisco vivamente di leggere questo articolo che troverai, spero, illuminante! Ti ricordi del circo ? Ti ricordi del tendone del circo? Si il circo, quello di Moira Orfei per capirci. Quello che arrivava una volta all’anno e ci andavi in gita con la scuola quando eri bambino? A me piaceva un sacco andarci in gita! C’erano un sacco di cose divertenti: si andava in un posto lontano dal centro, in periferia, in luoghi che nel mio immaginario di bambino sembravano quasi le zone tropicali dell’africa sub-sariana, che si vedevano in tv. E poi c’era questo tendone pieno di cose strane, esotiche: c’erano elefanti, leoni, tigri, giraffe, acrobati, pagliacci, giocolieri! Un mondo intero di cose emozionanti elettrizzanti. Tra i vari numeri che vedevo rappresentati mi sono sempre piaciuti tanto i giocolieri. E in questi giorni ripensando alla fatica che in tanti compiono nella ricerca di lavoro, mi veniva in mente la figura di un giocoliere che fa ruotare i piatti con le bacchette. Pensa che proprio quel tipo di numero, da bambino, ho provato a farlo anche io almeno 100 volte, nella mia stanza con un frisbee ma, per quanto ci provassi, non sono mai riuscito a farlo girare per più di 10 secondi sul mio indice. Quei giocolieri invece riuscivano a far girare una moltitudine di piatti contemporaneamente, mantenendoli in aria su bacchette di legno! La bellezza di quel tipo di spettacolo, ancora oggi, è l’efficienza con cui il giocoliere fa girare di nuovo ogni piatto, non appena questo comincia a rallentare per evitare che cada. E il tutto controllando una moltitudine di piatti. Bill uno degli autori di Employment Digest, paragona proprio la rotazione dei piatti del giocoliere alle persone che sono alla ricerca di lavoro. Il movimento rotatorio dei piatti è messo in relazione agli sforzi che si compiono nel tentativo di trovare la (prossima?) posizione professionale. Nell’analogia ciascun piatto rappresenta le differenti attività compiute per cercare lavoro: la consultazione delle diverse fonti di informazione e risorse usate per creare una reti di relazioni sociali (“networks”), finalizzati all’ottenimento di un colloquio di lavoro. Quando cerchi lavoro sarebbe quindi sempre opportuno che tu ti chiedessi: “Quanti piatti stavo facendo girare e quanto spesso sto tornando indietro su ciascuno di essi?” Mi ci sono trovato anche io L’articolo mi ha colpito particolarmente in quanto a pensarci bene mi ci sono trovato io in questa situazione, tempo addietro (6 anni fa a seguito della fine di una importante esperienza di lavoro). Dopo una veloce analisi ho scoperto che in realtà uno dei miei limiti della mia ricerca era che facevo girare troppo pochi piatti e facevo roteare gli stessi. Ho notato anche che avevo per così dire i miei “piatti preferiti”, molti dei quali era davvero divertente far girare, ma o non erano molto efficaci o non rispondevano alle mie reali esigenze. Bene a quel tempo ero inefficace per definizione! Come ho scritto anche sul mio eBook “Lavoro trovarlo e cambiarlo anche con questa crisi“, cercare lavoro è una attività che che va affrontata con programmazione, e deve prevedere una pluralità di iniziative congiunte. Se segui questo blog e consulti le offerte di lavoro per formatori qui presenti probabilmente anche tu sei come me. Ami siti come LinkedIn®, Xing®, Viadeo® carrierbuilder®, Monster® e job online®. Ti piace il networking (sopratutto on line) e cerchi di tenerti informato il più possibile su internet. Ma vorrei darti un piccolo avvertimento:”affidarsi solo a questo tipo di strumenti può essere fuorviante e ci distoglie da tutti gli altri impegni e priorità che abbiamo quando cerchiamo un lavoro. Il fatto è che i social network professionali offrono una gratificazione immediata. Contare quotidianamente il numero di visite al proprio profilo su LinkedIn® è un’attività altamente gratificante che può allontanarci dai i nostri obiettivi: “cavolo mi hanno visualizzato 8 persone che Figo sicuramente mi chiameranno per un qualche incarico domani farò altri due interventi in qualche gruppo per farmi notare di più”. Ma non è così che funziona. Sicuramente questi siti giocano anche un ruolo chiaro e importante nel mantenere un’ampia portata nel tuo sforzo di ricerca ma, la realtà è che se ti alzi dalla sedia e ti stacchi per un po dal computer là fuori ci sono molte altre cose da fare, molti altri piatti da far girare . E, come penso tu sappia bene, ciascuno di essi ha il suo valore importante. I tempi duri richiedono una nuova strategia Essere senza lavoro in una situazione economica incerta come quella che stiamo vivendo, può essere stressante e frustrante. Ma Essere senza lavoro e senza una chiara strategia è una cosa completamente stupida. Eppure la maggior parte delle persone che ho conosciuto (e credimi facendo il formatore ne ho conosciute tante) quando attraversa una fase di cambiamento non hanno un piano specifico e non sanno neppure bene dove volevano andare. Quando chiedo : “ehi Cosa cerchi?”, “Un lavoro“, “cosa stai facendo per trovarlo?” “Cerco un po su internet!” E questa è la risposta più frequente e più stupida che sento pronunciare. Per questo motivo adesso voglio chiederti: hai tracciato una strategia? come è strutturata? e come pensi di prepararne una? Bene se non ci avevi pensato precedentemente, o se vuoi solo un’opportunità per confrontarti con me, ecco alcuni consigli che ti saranno utili nel impostare la tua. 1. IDENTIFICA i tuoi “piatti” Come quel giocoliere anche tu hai i tuoi piatti da far girare, (i piatti rappresentano sono le tue risorse da utilizzare nella ricerca di lavoro), fondamentalmente sono tutti i “micro-networks” dei quali fai parte (per esempio, il sito di LinkedIn, il sito di Monster, uffici territoriali di selezione del personale vecchi amici dell’università, colleghi della palestra etc etc). Nell’insieme questi “micro-networks costituiscono la tua rete di relazioni sociali complessiva. Identificando ciascun micro-network puoi dunque cominciare a valutare il valore relativo di ognuno di essi e la periodicità con la quale dovrebbe essere pieno di risorse nuove. Ti faccio un esempio anche tu, come me, sei iscritto a LinkedIn e hai una discreta rete di contatti. Inoltre, forse frequenti una palestra, e in questo ultimo periodo stai consultando le offerte di lavoro su un paio di siti. Bene ! Questi sono solo alcuni dei tuoi micro-network. A questo punto, una volta identificati puoi procedere alla loro valutazione. Chiediti : “con quale frequenza devo frequentare questi network per trovarci informazioni e risorse nuove ?” 2. VALUTA i tuoi “piatti” Ciascun piatto, ciascun micro-network ottiene un valore in base a criteri specifici. Una volta stimati, devi procedere a classificare i tuoi piatti per coerenza e efficienza nel raggiungere il tuo obiettivo. In questo modo ti darà un senso reale di dove dovresti trascorrere maggiormente il tuo tempo. Ti faccio un esempio: se fino ad oggi non hai avuto una strategia precisa della costruzione della tua rete su LinkedIn, e i tuoi contatti non sono del tutto coerenti con il settore nel quale vuoi inserirti, molto probabilmente gli sforzi che farai sul sito non saranno molto produttivi. Dovrai cambiare strategia di approccio allo strumento investendoci un po’ del tuo tempo. Quindi nella classificazione dei tuoi micro-network verrà messo dopo altre attività che possono portare più frutto, in tempi più brevi. 3. MISURA la tua “bacchetta di rotazione” Il tuo micro-network quanto è disposto ad aiutarti? Puoi stabilire questo misurando il tuo “bastoncino di rotazione”. Esso mostra la distanza relativa fra te e il tuo micronetwork. Nella rotazione dei piatti è meno difficile lavorare con un bastoncino più corto e, in questa strategia, ciò suggerisce una relazione più intima con il tuo network: un rapporto che puoi sfruttare più profondamente e più spesso. 4. SCEGLI un ciclo di rotazione per ciascun piatto In base al valore e alla intimità di ciascun network puoi decidere quanto spesso far girare ogni piatto. Una volta che l’analisi è completa puoi aver fiducia che un piano specifico assicurerà che i tuoi micro-networks sappiano che stai cercando lavoro e che gli venga ricordato quali sono le tue capacità e i tuoi obiettivi. 5. Tieni un giornale di bordo Sei in grado di ricordarti quando hai mandato l’ultima e-mail a quel agenzia di selezione? Ti ricordi quale feedback è stato fornito da ciascuno dei tuoi micro-networks l’ultima volta che hai parlato? Un giornale di bordo segue le tracce di ogni contatto con i tuoi micronetworks permettendoti di misurare il valore in pieno sviluppo e i risultati man mano che passa il tempo. Detto questo ti saluto facendoti i miei migliori auguri per tutti i tuoi obiettivi professionali e lasciandoti una domanda: “Hai una strategia o stai solo girando a vuoto?”. Risorse Vuoi approfondire il tema della ricerca di lavoro e della carriera ? Vuoi diventare un vero esperto di questa materia ed essere un grande Leader di te stesso ? Lavoro – Trovarlo e Cambiarlo anche con Questa Crisi Puoi cominciare sin da subito a imparare ad affrontare i colloqui di lavoro in maniera sempre vincente! 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Come Vincere la Paura di Parlare in Pubblico
Quello che segue è un guest post di Luigi Miano Life & Communication Coach. La paura di parlare in pubblico è ufficialmente un problema sociale che crea un impatto a rilevanza anche economica. Questa paura può bloccare le carriere di persone con grande potenzialità, può stroncare la vita professionale di migliaia di professionisti. Questo tipo di paura può addirittura sfociare in una fobia (fobia sociale) e paralizzare la vita relazionale. Puoi pensare a quali siano le conseguenze di questa paura nella tua vita. Ti senti limitato, impedito nel poter affermare le tue idee, i tuoi progetti? PERCHE’ E’ COSI’ DIFFUSA? Una domanda che mi sono posto durante la creazione dei miei corsi e laboratori (sulla tematica del vincere la paura di parlare in pubblico) è stata con grande umiltà: perché? Perché la paura di parlare in pubblico è così diffusa? Perché è ai primi posti? Eppure ci sono cose molto più terrificanti.. Mi sono dato alcune risposte più che altro in base al buon senso e poi in base alle conoscenze. Di fronte ai tanti eventi stressanti che ci sono nella nostra esistenza credo che essere esposti di fronte ad un pubblico (che riteniamo giudicante) sia la più stressante. Davanti ad un pubblico noi siamo “nudi” metaforicamente parlando. Siamo soltanto noi, le nostre abilità e conoscenze. Se ci pensi è forse l’unica occasione in cui stiamo veramente portando noi stessi e non si può bluffare per quanto bravi si possa essere. Questa nudità ci espone completamente alle nostre debolezze, alla nostra fragilità e critica interiore. Cominciano a scricchiolare le sicurezze precarie. Credo che questo sia uno dei motivi principali per cui parlare in pubblico è una attività così temuta. Inoltre noi siamo i peggiori giudici di noi stessi e molte volte senza un motivo fondato. Gli altri ci giudicano con maggior clemenza di quanto ci giudichiamo noi. Voglio ora suggerirti alcune soluzioni pratiche, tre soluzioni per affrontare e risolvere radicalmente: SOLUZIONE N° 1 Voglio partire dai suggerimenti di colui che a mio parere è stato e continua ad essere il più grande esperto di Public Speaking: Dale Carnagie. Egli suggerisce due indicazioni pratiche: 1) Parlare in pubblico è essenzialmente pratica. Puoi leggere tutti i libri che vuoi ma se non ti alleni non varrà a nulla! Non si può imparare a parlare in pubblico e vincere la paura se no si parla in pubblico. 2) Approfitta di ogni situazione per parlare in pubblico. Può essere qualsiasi evento anche il più banale che ci espone dinanzi al pubblico. Riunioni di associazioni, di condominio, di lavoro, matrimoni, brindisi etc. APPROFITTA! Rompere il ghiaccio, sapere di poterlo fare ti darà già di per sé una carica ed una motivazione elevata. Il tuo livello di autostima crescerà. SOLUZIONE N° 2 Altra accortezza è arrivare all’evento preparati sia fisicamente che mentalmente. Come? Per quanto riguarda l’aspetto fisico: conduciamo una vita sana. Le regole sono quelle che ben conosciamo tutti. Facciamo sport e curiamo la respirazione (ottimo lo yoga). Mangiamo bene, dormiamo a sufficienza. Per quanto riguarda l’aspetto mentale facciamo molta attenzione a quello che ci diciamo i giorni prima dell’evento. Quali sono i nostri pensieri, dialoghi interni, domande? Attenzione, consapevolezza e gestione. E’ molto importante inoltre l’uso appropriato della immaginazione creativa. Creiamo un film dell’evento a nostro vantaggio. Visualizziamo l’esito con accortezza e che sia un successo. Viviamolo come se fosse un evento reale. SOLUZIONE N° 3 Considera che fisiologia ed aspetti mentali sono strettamente correlati e ciascuno è in grado di influenzare l’altro. Ti faccio fare un banale esercizio che può confermare questa teoria: prova ad assumere l’atteggiamento classico della persona depressa. Sguardo basso, spalle cadenti, gambe che si piegano, respiro lento ed alto etc. Prova in questa fisiologia ad avere pensieri estremamente positivi, entusiasti. Potrai constatare che non è così semplice. Al contrario qualora tu assumessi un atteggiamento tipico dell’entusiasta: sguardo alto, spalle alte, petto in fuori, respirazione bassa addominale. A questo punto si che i tuoi pensieri sarebbero facilmente positivi. Ti auguro un buon lavoro su te stesso/a Luigi Miano 26-27 novembre a Roma Vinci la paura di parlare in pubblico Info www.corsiset.it corsiset@gmail.com Luigi Miano Life & Communication Coach Trainer in corsi di Public Speaking www.coachingonetoneroma.it

Bentornato ! Scopri quali novità sto preparando per te !
Ciao e ben ritrovato ! È un po’ che non ci sentiamo! Allora, Come ti sono andate queste ferie? Sei stato al mare? in montagna? In giro per città o sei rimasto a casa? Dovunque tu sia stato, che tu sia partito o sia rimasto a casa, mi auguro che le tue ferie siano state, come dovevano essere: riposanti, energizzanti e, sopratutto, ricche di stimoli nuovi per ripartire alla grande in questo nuovo settembre. Agosto è per me un tempo sempre molto particolare. Le città si svuotano e in tanti corrono verso mete al mare, o in montagna per trascorrere le meritate vacanze. Le ferie estive sono un periodo che amo particolarmente. In agosto qualunque cosa io faccia (sia che parta per una città d’arte, sia che vada al mare sia che resti a casa), sfrutto il tempo che mi viene concesso per sviluppare nuove idee, ideare progetti e per formulare nuovi obiettivi. Non so tu, ma io considero agosto la vera fine dell’anno. Forse sono ancora legato psicologicamente al calendario scolastico, forse è il fatto che soffrendo un po’ di pressione bassa mi viene davvero difficile lavorare con il caldo, forse il fatto che i negozi e le aziende chiudono per due settimane, agosto sembra davvero la fine dell’anno vecchio, e settembre l’inizio di uno nuovo. Pensaci ! solo in agosto si ha a disposizione un periodo di tempo così tanto lungo di pausa dal lavoro. Le ferie natalizie (a cavallo della fine dell’anno amministrativo) viceversa sono brevi e ricche di impegni frenetici. Mi auguro che, anche tu, sia tornato da poco dalle tue ferie e anche se non sei partito e sei rimasto in città (come tanti in questo periodo di crisi del resto) mi auguro che tu sia riuscito in qualche modo a riposare, a fermarti, a fare mente locale e a formulare nuove strategie per affrontare con successo questo settembre e questo “nuovo inizio anno”. Allora come ti sono andate le ferie? Io quest’anno sono stato davvero fortunato. Ho avuto modo di girare gli Stati Uniti, meta che ho scelto per le vacanze di questa estate, e per il mio viaggio di nozze. A dire il vero tutta l’estate per me è stata davvero ricca di novità entusiasmanti. A giugno mi sono sposato, e ad agosto ho fatto un giro degli Stati Uniti orientali durato quasi un mese nelle città di Boston, Washington, New York. Un viaggio così non capita tutti gli anni anzi! È arrivato dopo tanto tempo che lo stavo desiderando ardentemente. La lunghezza del viaggio mi ha dato modo di vivere un po’ quei posti di parlare con la gente e di confrontarmi con nuovi punti di vista. In America ho trovato cose davvero impressionanti. Innanzitutto gli stati uniti sono un posto davvero incredibile, bellissimo, dove si capiscono tante cose. È la patria della democrazia moderna, del libero mercato ed è il paese delle 1000 opportunità per tutti coloro che hanno voglia di fare siano essi cinesi, indiani, italiani, africani o quant’altro. Arrivato negli Stati Uniti ho subito notato una grande quantità di riviste e di libri dedicati alla formazione, al coaching e al marketing. La cosa che mi ha colpito non è solo la grande quantità di contenuti ma anche la qualità degli articoli proposti per non parlare dei curriculum degli autori, davvero impressionanti. Manco a dirlo il primo acquisto che ho fatto sono state 2 riviste davvero belle e ricche di contenuto (alle quali successivamente mi sono anche abbonato) e un paio di libri dedicati al marketing personale, da poco usciti sul mercato americano ricchi di informazioni davvero preziosissime e nuovissime. Certo, faticherò un po’ a leggere tutta questa roba in inglese ma, di sicuro farò un buon esercizio con la lingua. Come penso avrai già intuito, i migliori contenuti di queste riviste(alle quali sono abbonato) e dei tanti volumi prenotati saranno oggetto degli articoli e delle proposte editoriali di Professione Formatore. Quindi ti consiglio vivamente di seguirmi nei prossimi mesi. Ti anticipo sin da ora che i contenuti che troverai su professioneformatore.it saranno realmente ricchi di valore. Questo mio viaggio oltre oceano, mi ha visto impegnato, oltre che a fare il fotografo/turista, anche nella ricerca e nella comprensione di elementi che mi potevano aiutare nel mio lavoro di formatore e consulente di marketing, e nel servizio che rendo a tutti coloro che mi seguono ormai da tempo su professione formatore. Sono andato così alla ricerca di cose utili per me e per te e la tua carriera. La mia ricerca si è focalizzata sulle strategie e le tecniche per affrontare la crisi. In particolare quando sono partito, sull’aereo insieme al mio bagaglio a mano mi sono portato queste domande: Cosa si sono inventati gli americani per uscire dalla crisi economica? Cosa fa e cosa hanno fatto le persone che hanno affrontato la crisi e ne sono uscite vittoriose più forti e solide di prima? Cosa possono insegnarmi oggi queste persone per raggiungere il successo professionale e personale? Ho cercato, ho letto, ho parlato con la gente, e, alla fine, ho intravisto qualche risposta alle mie domande. Li negli stati uniti sono emersi e stanno emergendo modelli nuovi di lavoro e di business, nuovi modi di fare marketing, nuovi paradigmi sulla leadership e sul management, e nuove strategie di gestione della carriera. Considera che, nonostante il recente declassamento del debito pubblico americano (causato dall’aumento del disavanzo Deficit/PIL) il PIL del paese è cresciuto del 3,2%. Incredibile, sopratutto se paragonato allo 0,3% dell’Italia. Sembra un controsenso dire che l’economia usa si sta riprendendo nel momento in cui in televisione si sente che viene declassato il debito . Ma Il motivo del resto ė facilmente spiegabile. Il settore privato degli stati uniti sta crescendo a ritmi notevoli e in parte sembra che si sia trovata la strada per superare la crisi in tempi piuttosto brevi. Dall’altro Il governo in questi anni ha ereditato i debiti delle aziende che ha salvato, in primis le banche e le aziende del comparto auto, e l’aumento della spesa pubblica avviato dalle riforme dell’amministrazione Obama hanno fatto salire il rapporto deficit/PIL al 8,2%. da crisi del settore privato si è passati ad una crisi del settore pubblico (che tra l’altro prevede il rientro per il 2013). Certo anche li molti indicatori economici sono ancora contrastanti, e nel momento in cui scrivo ascolto notizie relative a potenziali disastri naturali. Quello che comunque a me interessa sottolineare ora è che gli americani sembra che si stiano realmente riprendendo anzi, sembra proprio che sappiano bene cosa fare in questo momento. Per questo motivo io per primo ho deciso di continuare a seguire l’evoluzione dei trend americani, alimentando le mie competenze attraverso lo studio di quanto più nuovo ed avanzato c’è su quei mercato, in tema di formazione, coaching e marketing personale. Detto questo ti anticipo che questo nuovo anno sarà ricco di novità entusiasmanti. Tanti sono i progetti messi in cantiere: Offerte di lavoro per formatori. Innanzitutto sarà implementata e potenziata la sezione offerte di lavoro. Professioneformatore.it vuole proporsi al mercato italiano come il punto di riferimento per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro per “formatori” e addetti del settore. Abbiamo intenzione di diventare il migliore servizio italiano in questo campo. Marketing personale per professionisti, free lance e piccole imprese e per tutti colore che hanno intenzione di mettersi inn gioco. Questo autunno uscirà un nuovo prodotto interamente dedicato al marketing personale e al self brand: brandYou. Ci sto lavorando già da parecchio. Chi avrà modo di prenderlo potrà apprendere preziosissime informazioni e sviluppare competenze pratiche in tema di promozione personale. Il prodotto è rivolto a free lance, autonomi, professionisti, piccole e medie imprese. L’idea che lo anima è molto semplice. Come sai viviamo in un periodo di forti cambiamenti e di notevoli incertezze sul mercato del lavoro. Quello che conta oggi è sapersi distinguere dalla massa e trovare clienti. Questo prodotto ti insegnerà proprio questo: come generare contatti commerciali, come generare occasioni di lavoro, utilizzando strumenti a bassissimo costo, come internet e i social network. Come sempre sarà un prodotto ricco di indicazioni pratiche. Poca teoria (solo quello che realmente serve) e tantissima pratica con esempi già pronti per l’uso. E sopratutto tutte cose già verificate e sperimentate. Tutte cose che danno risultati concreti. Inutile dirlo anche questo prodotto sarà distribuito con formula win2win. Chi lo compra avrà la possibilità di promuoverlo come affiliato, e ti assicuro che ci sarà da guadagnarci un bel po’ di soldini. Altra novità importante è la possibilità di collaborare a professione formatore! Sì anche tu puoi scrivere su professione formatore. Il sito ormai ha superato le 10.000 visite uniche al mese (e questo si è verificato anche nel mese di luglio mese che solitamente verifica un calo di traffico web) e la newsletter collegata ha raggiunto ben oltre le 4500 persone iscritte. Quindi se ti interessi di formazione, se hai qualcosa da dire anche tu e se pensi che un tuo contributo possa essere di una qualche utilità ai lettori di professineformatore.it, sei il benvenuto. In questa pagina sono pubblicate le linee guida per inviare un guest post. Avrai la possibilità di farti conoscere da tantissime persone, potrai ampliare la tua rete di contatti professionali e promuovere la tua attività (anche pubblicando back link al tuo sito). E come sai, questo è sicuramente un buon modo per farsi pubblicità. Dimmi la Tua ! Se segui questo blog, Anche tu sicuramente ti sarai fatto un’idea di come professioneformatore.it potrebbe esserti utile. Avrei piacere di conoscere la tua opinione in merito. Quali sono i prodotti e servizi che vorresti trovare su questo sito? Cosa ti piacerebbe approfondire ? Ho preparato a tale scopo un piccolo questionario al quale se ti va puoi rispondere, oppure, se credi sia meglio, puoi lasciarmi un commento a questo articolo! Detto questo ti saluto e ti auguro un settembre ricco di buone notizie per una grande ripresa lavorativa. In bocca al lupo per tutti i tuoi obiettivi di quest’anno. [poll id=”4″]

Bisogni educativi speciali BES, DSA e PDP facciamo un po’ di chiarezza
L’articolo che segue è un articolo di Cinzia Parmi Insegnante e autrice del sito Mammastyle.it Essere genitore oggi non è certo semplice: fra i salti mortali per riuscire a portare il bambino a scuola e arrivare al lavoro in tempo; i mille corsi pomeridiani e i variegati campus estivi, è difficile star dietro a tutto quello che circonda la crescita di un figlio. Man mano che le varie realtà si fanno avanti, si prende confidenza con le diverse sfaccettature di ogni situazione: se il bimbo sta male, si scopre che il genitore ha diritto a dei giorni di permesso dal lavoro, se il bambino vuole imparare a nuotare occorre sottoporlo a una visita medica con elettrocardiogramma,… e se il ragazzo presenta particolari problematicità a scuola è un BES. Prima che le maestre diano questa comunicazione alla famiglia, molti genitori non sanno nemmeno che, dal 2012, anche in Italia c’è una normativa che regolamenta i Bisogni Educativi Speciali, meglio noti come BES. E la prima e naturale reazione alla scoperta che questa realtà riguarda il proprio figlio è chiedersi quali siano i problemi del bambino, se lui sia diverso dagli altri e – se sì – in che cosa. (altro…)
Illuminante. Magari più dirigenti applicassero questi sani e semplici principi.
Grande insegnamento di umiltà. Questo è il punto che parecchi devono ancora superare. Grazie per l'insegnamento.
Interessanti considerazioni, anch'io trovo che siano l'umilta' e l'onesta' di fondo che devono prevalere, assieme alla capacita' di focalizzarsi sull'obiettivo. C'e' chi si distrae e si perde, c'e' chi si focalizza solamente e travolge tutto e tutti per raggiungere l'obiettivo.
Interessante…. Un modo per riflettere su alcuni comportamenti che spesso si adottano inconsapevolmente.
Bell'articolo, tematiche importanti e che condivido. Sto facendo un lavoro dove mi sarebbe utile utilizzare questo tuo post: posso usarlo?
Certo Sarah puoi usarlo tranquillamente …. cita da qualche parte la fonte 😉
Il tuo formidabile articolo mi ha fatto riflettere che diverse delle tue indicazioni le applico inconsapevolmente, istintivamente, questo dovrebbe farmi sentire a posto, invece mi rendo conto che per eccellere nella materia devo applicare tutte le tue regole in maniera piu' organica ed efficace. Ti aggiornero' (feedback) tra qualche tempo
Ottimo articolo. L'ìatteggiamento giusto e' quello che "compensa" il crollo delle certezze della nostra società "liquida" (rubi un termine coniato da Bauman). Il leader e' colui che sa inspirare una narrazione lineare oramai persa. Chi comincia oggi a lavorare non pensa piu' a lungo termine, per cui gli stimoli quali la carriera, la fedelta' aziendale, che portava ad una serena pensione, non esistono piu'. Il leader deve puntare sul rafforzamento dell'Io del suo collaboratore, sulla sua capacita' di resistere e superare le difficoltà. Lui ne sara' grato e motivato.
Concetti drammaticamente chiari e semplici (verità, chiarezza, linguaggio, comunicazione, … ), carichi di una potenzialità infinita se applicati nativamente. Intendo: se le hai in te ne puoi essere consapevole e quindi svilupparle e potenziarle. Se non le hai difficilmente assumeranno quella caratteristica unica di qualità innata naturalmente efficace. In ogni caso, grazie per le riflessioni cariche di contenuti che porgete da questo sito, a me personalmente utilissime e che non manco mai di segnalare ad amici e conoscenti. Grazie ancora e continuate così.
Pubblicazione superlativa. Grazie molte.
L'ho rilanciato come link sul mio status di LinkeIN.
Il mercato di oggi richiede grande flessibilità e sicuramente la formazione motivazionale fa la differenza..trovare le sicurezze dentro di se..consente a chiunque di conquistare il mondo..indipendetemente dal mondo dove sta andando…
oratrice motivazionale
Carla Rotondo
Un articolo chiaro, diretto e pieno di ottimi spunti !!
L'applicazione di questi sette, chiari e semplici concetti può essere utilissima sia in un ambiente d'aula, sia se si voglia trasportarli in un'attività lavorativa.
Grazie !! Ne userò buona parte per la mia professione..
Stefano dP
Ciao a tutti!
Complimenti Luciano!Noto in ogni articolo che riesci a sviscerare i concetti molto comuni e noiti facendo notare particolari che altri non vedono.E’ una tua dote sicuramente.
Un mio amico mi dice spesso: “se continui a fare le stesse cose otterrai sempre gli stessi risultati”.
Non si rende conto che:” se continua a dirmi le stesse cose gli risponderà sempre allo stesso modo!”.
Io mi sto rendenco conto che il dialogo è importantissimo e bisogna cambiare parole se vedi che non si procede nella comunicazione.Molti, anche bravi,sono duri nel capire questa cosa e non sono flessibili.
Buon pomeriggio a tutti!
Mi occupo di formazione professionale dal 1991. Non ho mai iniziato, purtroppo, un percorso universitario ma unendo una naturale dote comunicativa, la passione per la condivisione delle competenze e delle conoscenze e gli studi tecnici superiori da me affrontati e superati, in questi poco più di 20 anni, ho formato persone di diverse fasce di età ed estrazione socio-culturale.
Oggi, alla soglia dei 44 anni, vorrei poter iniziare un percorso universitario ma, obiettivamente, non saprei che indirizzo intraprendere.
Eventuali indicazioni sono ben accette, intanto Vi ringrazio per gli ottimi contenuti del blog e del sito che, in alcuni casi, ho fatto miei per affrontare situazioni personali e professionali.
Cordialmente
Biagio Di Salvo
Un’idea stupenda.. ti capisco perfettamente perchè ho provato le stesse cose nel mio percorso di vita e guarda caso anch’io son laureata in Scienze Politiche. Ora che a giorni mi ritroverò di nuovo sul campo.. di battaglia o di ricerca di lavoro.. spero che i tuoi spunti mi siano d’aiuto, visto che probabilmente non ho chiara la meta..
Ho letto con interesse l’articolo in quanto prossimo ad un incarico che avrà tra gli obiettivi proprio il miglioramento della produttività aziendale. Ho trovato molti spunti interessanti che mi potranno aiutare ad affrontare con maggior consapevolezza la prossima sfida. F.B.
Sono molto contenta di aver letto questo articolo era proprio ciò che cercavo. Il mio lavoro, infatti, consiste nel raggiungere gli obiettivi attraverso un team di lavoro e, a sua volta il mio ruolo di coordinatrice , mi spingei sempre più a raggiungere determinati obiettivi che sono conseguenziali al raggiungimento di risultai di ciascun collaboratore. Pertanto faccio i miei complimenti per queste consderazioni che già domani applicherò e spero di leggerne nuovamente altre.
Grazie Anna
Mi fa piacere che l’articolo sia stato utile
a presto
Ho letto con attenzione e dovizia di particolari l’articolo in argomento. In realtà spesso mi imbatto in questo tipo di considerazioni e riflessioni in quanto nel mio lavoro… atipico rispetto alla molteplicità degli utenti di linked in occorre essere ben consapevoli dei rischi che si corrono nella perdita della motivazione dei propri collaboratori. La mia esperienza da oltre 10 anni come Ufficiale dell’Esercito mi ha insegnato che motivazione, squadra e leadership (non solo del “capo” ma di tutti ai vari livelli) sono i necessari elementi per una perfetta riuscita di qualsiasi attività.
Nel leggere quanto pubblicato ho evidenziato però un aspetto a mio avviso solo un po trascurato… la ricerca e consolidamento della unicità d’intenti e di scopi che io solitamente la immagino e la disegno ai miei interlocutori come un arcobaleno… non importa il colore che si segue nel guardare un arcobaleno nel cielo o che si salti da un colore all’altro dello stesso…. ma la cosa importante è che lo stesso inizi per tutti e termini per tutti nello stesso punto…
E’ un esempio semplice che uso per sviluppare le individualità… motivare la ricerca di soluzioni… ed incentivare il singolo nella scoperta della propria importanza per la collettività stimolando il clima organizzativo e facendo sentire ognuno parte di un tutt’uno.
Complimenti per le Osservazioni.
IT ARMY – OFFICER – Mauro
Ottimo è davvero utile
Concordo, riflessioni molto interessanti. Sono nuovo nel ruolo di manager e tutte quest informazioni sono fondamentali. Grazie.
Trovo molto interessante l’ osservazione che fai in merito alla mancanza di motivazione intesa come contrapposizione tra gli obiettivi dell’azienda e gli obiettivi del lavoratore. Cercherò di fare tesoro da questa osservazione, grazie per averlo condiviso con i tuoi lettori.
Il punto che mi ha fatto più riflettere è quello dell’importanza sui feedback. Molto spesso per mancanza di voglia e/o di tempo si tende (o per lo meno, IO non tendo) a non dare i feedback positivi, concentrandosi solo sugli aspetti che non vanno. Credendo, in modo sbagliato, che il silenzio sia sintomo del “visto che non mi critica e non mi dice nulle, vorrà dire che va bene così” si cade, come giustamente sostieni, nell’apatia completa dei dipendenti.
Grazie per il tuo articolo, inizierò da subito a mettere in pratica i tuoi consigli!
Ciao Carlotta Grazie per il commento
si hai proprio ragione dare feedback positivi e non solo negativi è una delle cose più importanti che possiamo fare e che troppo spesso ci dimentichiamo di fare.
RIFLETTERE PER CRESCERE
Non puoi insegnare qualcosa ad una persona.
Puoi solo aiutarla a scoprirla dentro di se”.
Galileo Galilei
Ciò che ascolto, dimentico.
Ciò che vedo, ricordo.
Ciò che faccio, comprendo.
Confucio
Non si apprende senza voler apprendere e senza per proprio conto cercare.
Socrate
Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre ma nell’avere nuovi occhi.
Proust
Il vero sapere è conoscere le cause.
Aristotele
Il talento si forma nel silenzio, il carattere nel vortice della vita
Goethe
E se il sole può donare al cielo il suo arcobaleno più bello solo dopo un temporale, anche la vita, forse, ci maltratta un po’ per poterci offrire qualcosa di prezioso.
L. Tangorra
Ho sempre pensato che la vita non si ferma dove finiscono le linee di gesso del campo
Lilian Thuram
Le linee di gesso, a volte, sono dentro di noi
Lilian Thuram
Non permettere che qualcuno venga da te e che poi vada via senza essere migliore e più contento
Madre Teresa di Calcutta – Anjeza Gonxhe Bojaxhiu
La mente libera vola oltre gli orizzonti, là dove i pensieri si incontrano.
La paura ai cambiamenti ed alla esplorazione di nuovi percorsi ed idee è il limite della visione stessa
Amedeo Baldini
Il mio obiettivo è la linea dell’orizzonte.
Mi muovo verso la linea dell’orizzonte, passo dopo passo, osservo che la distanza appare immutata, sono consapevole che l’obiettivo si concretizza nella volontà
Amedeo Baldini
Ciao Amedeo
Grazie infinite per queste citazioni
HO IMPARATO QUALCOSA IN PIU DI CIO CHE PRIMA DI LEGGERE SAPEVO…
HO RISCONTRATO ALCUNE COSE CHE PER PRATICITA E LAVORO FACCIO OGNI GIORNO …
LEGGERE QUESTO INTERESSANTE ARTICOLO è UNA BELLA E SANA CRESCITA PROFESSIONALE !!!
GRAZIE
Ciao, interessante articolo. Mi ci sono ritrovato e ho tratto diversi spunti di riflessione.
Un articolo che ti apre gli occhi! Sono questi gli spunti che vorrei trovare più spesso lungo il mio percorso! Vorrei improntare una tesi proprio su alcuni dei tuoi punti se me lo concedi e utilizzare il tuo articolo citando ovviamente la fonte . Posso ?
certo che puoi