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4 regole d’oro da rispettare quando cerchi lavoro
Forse qualcuno non avrà piacere nel leggere questo articolo, forse le cose che leggerai ti sembreranno un po’ retoriche. Mi rincresce se questa serie di consigli per la ricerca di lavoro potrebbe sembrare quasi una predica. Sappi comunque che non è mia intenzione recitare in questo luogo la parte del moralizzatore. Se mi conosci e mi segui sai bene che il personaggio del predicatore non mi si addice troppo.
Tuttavia penso sia opportuno scrivere due righe per ricordare quali sono le regole d’oro che vanno rispettate quando si cerca lavoro e considerando che il mio obiettivo è che voglio che tu abbia successo e poiché mi rendo conto che tutti noi siamo propensi agli errori ed al comportamento narcisistico durante una ricerca, ecco alcune cose che è bene tenere sempre a mente.
1. Vivi con determinazione e serenità
La ricerca di lavoro può essere stressante, ma non è la fine del mondo. Nel corso della vita ho dovuto imparare molte cose sullo stress! Lo stress è uno stato psicologico naturale che tutti viviamo nel momento in cui siamo sottoposti a nuovi stimoli e nuove richieste dall’ambiente esterno, e il nostro stato di equilibrio (omeostasi) viene alterato.
La sensazione di fastidio che noi alle volte percepiamo quando siamo sotto stress è in realtà indotta dall’idea di non poter far fronte contemporaneamente a tutte le richieste che ci vengono dall’esterno. E questa situazione, se protratta per lungo tempo, può diventare anche patologica. Cercare lavoro è di per sé una attività stressante:ci sono tante cose da fare e i tempi stringono! Ma ti assicuro non è esattamente la fine del modo!
Alle volte quando si cerca lavoro si può percepire anche uno stato di ansia se si pensa a quante sono le cose da fare e sopratutto se non ci si è dati un serio programma di attività. Tuttavia, se ci facciamo prendere dall’ansia e dai pensieri negativi rischiamo di fallire nei nostri sforzi.
Essere senza lavoro è una situazione impegnativa ma non è qualcosa che dovrebbe alterare la tua identità (chi sei) o il tuo comportamento in società o durante i colloqui. Sii lungimirante (pensa a lungo termine) e usa lo stress come fattore motivante.
Come ti sentiresti se ti dicessi che un selezionatore ti ha scartato non in base alla tua preparazione tecnica ma perché avevi le occhiaie, o perché rispondevi a scatti e questo ha comunicato una sensazione di immaturità personale?
Per questo, ascolta il mio consiglio: Pianifica le attività di ricerca, ed evita confusione e distrazioni, e svolgi ogni giorno i compiti che ti sei assegnato. Vivi con serenità questo momento, perché se hai fatto tutto quello che c’era da fare, e ogni giorno investi con metodo il tuo tempo nelle attività di ricerca stai sicuro che i risultati arriveranno presto.
2. Sii onesto
Quando i risultati tardano ad arrivare può essere allettante forzare la verità. La gente lo fa sempre nei curriculum, nelle lettere di accompagnamento, durante gli eventi di networking e, penosamente, durante i colloqui. Perché dolorosamente? Perché questo fa più male che bene, specialmente a lungo termine. Nel mio eBook parlo spesso della necessità di non camuffare il tuo vero “io” e di prendersi il tempo per decidere cosa si vuol fare veramente., nella vita.
Perciò rivedi il tuo curriculum e assicurati di essere il tuo più grande sostenitore (il capo banda della tua “claque”). Ma non attribuirti meriti per cose che non hai fatto né premi che non ti sei guadagnato.
3. Cerca di fare dei piccoli favori lungo la strada.
Spesso chi cerca lavoro percepisce la propria realtà come un campo di battaglia con un sacco di persone da calpestare o da sconfiggere. Quasi fossimo gladiatori al Colosseo ai tempi dell’antica Roma o nel fil di High lander “ne resterà soltanto uno“.
Ma nella realtà non è così. Durante il tuo percorso troverai gente che è rimasta bloccata e ha bisogno di una nuova prospettiva, di un aiuto o di qualche consiglio amichevole.
Ma tu potresti pensare di essere troppo debole o troppo piccolo per aiutarlo dicendo: “ma chi sono io per fornire un aiuto valido? Io sono nella sua stessa barca! Ansi meglio che non gli faccio sapere niente di come mi sto muovendo io”.
Bene ! Questo modo di pensare è totalmente sbagliato. Come dico sempre non c’è nessuno che è troppo piccolo, troppo debole, troppo povero, per dare una mano a qualcun altro. Anzi ti dirò di più : Secondo me tu sei eccezionalmente qualificato proprio perchè stai nella sua stessa barca. I tuoi consigli derivano da esperienze recenti e i tuoi contatti provengono da selezionatori qualificati o da manager che assumono il personale oggi in questo momento. Invece una persona che già lavora che sia un dipendente di una multinazionale, un lavoratore autonomo, un imprenditore o quant’altro, ha superato da tempo quella condizione ed è sicuramente meno informato di te!
Quando trovi qualcuno più in difficoltà offri il tuo sostegno gratuitamente! Vedrai che quel gesto di generosità sarà velocemente ripagato.
C’è anche un altro motivo per cui è importante aiutare gli altri:la circolazione delle informazioni e la condivisione di opportunità. Pensaci : ci sono opportunità di lavoro che per te non vanno bene e non sono abbastanza all’altezza delle tue aspettative e competenze ma che per qualcun altro potrebbero essere una occasione d’oro. Viceversa, la persona che stai aiutando oggi, domani potrebbe girarti informazioni preziose.
4. RISPETTO!
Nella ricerca di lavoro come nella vita ci vuole rispetto per le persone che incontri.
Rispetta il tempo dei manager e dei reclutatori. Mostrerai rispetto quando ti renderai conto che essi hanno degli impieghi a tempo pieno con un’enorme quantità di altri candidati da esaminare. Fai di tutto in occasione del colloquio per posizionare fortemente la tua candidatura davanti a loro e poi fai un passo indietro. Le e-mail quotidiane per verificare la tua posizione non serviranno a niente per farti assumere prima, ne tanto meno le continue telefonate.
Rispetta la reputazione del tuo network. Se qualcuno ti ha fornito un contatto, per favore non abusarne. E ti prego di non cercare di far credere alla gente di avere una relazione con questa persona più stretta di quanto non sia in realtà.
Rispetta le persone che cercano lavoro dando loro il beneficio della tua esperienza, anche se tu hai ben 10 anni più di loro. Non puoi mai sapere da dove arriverà il tuo prossimo contatto, giusto?
Queste sono quattro cose che ho imparato ben presto nella vita. A volte tutti abbiamo bisogno di un promemoria per seguirle di nuovo in certe occasioni. E la ricerca di lavoro è un’ottima occasione per farlo.
Mi farebbe piacere adesso conoscere anche la tua opinione:
Quali lezioni segui? E quali regole vedi che vengono violate là fuori?
Risorse
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Complimenti Luciano, hai toccato il nocciolo della situazione. Oggi la professione del Formatore è molto sentita, e molte volte se si ha l’idea di “cosa” essa sia, non si ha la consapevoleazza di “come” deve essere svolta e con quali modalità.
Inoltre allorchè si posseggano le dovute competenze ed abilità, si è privi degli strumenti per essere visibili sul mercato.
Pertanto:
1.Fare la differenza
2.Essere bravi
3.Farsi trovare
sono i presupposti senza i quali la professione del Formatore rimane solo un sogno nel “Cassese” e senza “Cassese” il sogno svanisce.
Aurelio Vittorii – “il Terapeuta del Business”
PNL Coach per la vendita
Mental Poker Coach
Grazie Aurelio,
sono Cosimo (l’autore del post).
Sono contento che ti sia piaciuto 😉
Si l’articolo mi è piaciuto. La difficoltà che mi piacerebbe approfondire, o meglio risolvere è legata al terzo punto, il farsi conoscere. Ci ho provato molto e in molti modi. Mi hanno anche conosciuto più da vicino in qualche occasione utilizzando la tecnica del primo incontro a costo zero, ma spesso finisce li e non si va oltre. Allora la crisi, il territorio, la gente che non capisce e tante altre scuse che si possono accampare, ma non credo che siano argomenti validi o sufficienti…ci deve essere una strada.
Mi occupo di coaching e formazione, sono un educatore con qualche anno di eperienza e fino a poco tempo fa(2007) non mi potevo lamentare, non lo faccio nemmeno oggi, ma…qualcosa è cambiato.
Sto leggendo e approfondendo molto argomenti legati al marketing, sarà un buon inizio? cosa ne pensate?
Interessante tutto cià che riguarda la formazione.
Io sono formatrice aziendale in ambito tecnico, ma mi rendo conto che quello che manca in Itlalia è il riconoscimento Nazionale della figura del Formatore. manca un percorso ufficiale che CERTIFICHI il vero formatore. Anche così possiamo fare la differenza, soprattutto mettendoci alla prova sotto la guida di altri esperti che ci formano. Questo tipo di formazione formatori esiste in UK e in USA (CIPD school), ma non in Itlaia, dove la figura del formatore non è riconosciuta e non abbastanza apprezzata (come per gli insegnanti). Non per niente quando c’è da tagliare sui costi, si taglia sempre sulla formazione.
Bisognerebbe partire da un percorso standard di certificazione serio e innovativo!
Non è che non sia d’accordo sulla necessità di essere seri e preparati. Nn so tu, Alessia, ma io è una vita che studio, mi preparo, mi informo, mi formo e leggo di tutto e mi scontro sempre con qualche “indispensabile” certificazione! La maggior parte di questi riconoscimenti, tra l’altro viene concessa dietro lauti pagamenti e “pizzi” da versare ogni anno. Ci sono delle lobbies dietro a tutto ciò che si “impadroniscono” delle professioni e fanno il bello e il cattivo tempo. Mi dispiace, ma se sei un bravo formatore e sai trasmettere, la gente verrà a sentirti, se, invece, fosse ovvio che dovresti cambiar mestiere non sarà certo pagandoti un “etichetta” che sfonderai! Scusa lo sfogo, ma nn ne posso più di guru e associazioni “di lusso”!
Non lavoro in un’azienda nè mi occupo di marketing. Mi piace però imparare nuove cose e questo manuale è davvero ottimo: semplice, chiaro ma soprattutto diretto. Incuriosisce e prende molto. Complimenti davvero!
Non possiedo un’azienda nè lavoro nel mondo del marketing. Mi piace però imparare nuove cose e questo manuale è davvero ottimo: semplice, chiaro ma soprattutto diretto. Complimenti davvero!
Ciao,
interessante articolo e interessante blog. Il farsi trovare è anche seguire i diversi blog e partecipare attivamente con commenti e opinioni. Partecipare ad eventi, incontrare persone, scrivere e pubblicare. Fare eventi gratuiti, offrire coaching.
E’ un impegno stimolante ma la mia suggestione è: quanto resta, poi, a noi formatori per progettare, ideare ed erogare percorsi formativi realmente innovativi?
Grazie
Ciao Massimo
Grazie per aver introdotto questo nuovo elemento di riflessione a questo articolo
Per essere realmente innovativi è opportuno anche il confronto
Se si ragiona in n’ottica di Abbondanza (dove c’è spazio per tutti) dal confronto possono nascere idee innovative.
Mi spiego : Confrontandosi con gli altri, seguendo i blog dei tuoi colleghi/competitor puoi capire facilmente quali sono i bisogni di mercato ancora non soddisfatti da nessun corso!
Inoltre , puoi allearti con i tuoi potenziali partner (ogni competitor può diventare un partner se offrite prodotto differenti se non addirittura complementari).
Spero di essere stato chiaro
Ciao