7 Consigli utili per trattare con persone negative
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3 cose che possiamo imparare dai bambini
Nel nostro percorso di crescita alcune delle lezioni più importanti non le impareremo dai corsi di formazione e dai libri ma dalle esperienze di vita e dagli incontri che facciamo. I bambini hanno molto da insegnarci, dovrebbero essere un riferimento importante nelle nostre vite. Sono l’esempio più grande che abbiamo per ricordarci alcuni comportamenti fondamentali che abbiamo disimparato nei nostri percorsi quotidiani e che ci fanno raggiungere il SUCCESSO e l’ECCELLENZA. Spesso nel nostro percorso di crescita lasciamo per strada alcune cose che invece andrebbero riscoperte, imparando proprio dai più piccoli. Essere come un bambino, portare dentro di sé la propria parte infantile, può essere una grande risorsa per una serie di fattori che di seguito ti elenco. Vediamo quindi insieme perché l’esempio dei bambini è prezioso. (altro…)

Cogito Ergo Brand, i consigli dei filosofi per il tuo marketing
Hai mai pensato di accostare uno dei concetti cardini del marketing come il branding alla filosofia occidentale? C’è chi lo ha fatto: Thom Braun, autore del testo Cogito Ergo Brand. In questo testo Braun compie un vero e proprio excursus storico e filosofico sul tema del “branding”. Il testo è lontano anni luce da una tradizionale lettura filosofica: il manuale si rivolge proprio a tutti gli interessati ad approfondire in materia di marketing. Sapevi che le teorie filosofiche del passato possono guidarti oggi nella tua attività, nella tua impresa e, perché no, nel tuo progetto? Le origini del branding: la filosofia greca antica Eraclito: la mutevolezza del brand Eraclito è uno dei tanti filosofi che ritroviamo all’interno di questo testo. Eraclito è il filosofo del “Panta Rei” del “Tutto scorre”: con lo scorrere ci indica qualcosa che muta, che è destinata a scomparire con il passare del tempo. Il “Panta Rei è un ottima rappresentazione della mutevolezza a cui è soggetto il branding. Chi è il soggetto del cambiamento a cui ci riferiamo se non il mercato? Il mercato è in continuo divenire. Socrate: la ricerca del vero Socrate è uno dei tre grandi filosofi della storia della filosofia antica è il fondatore della “Maieutica” l’arte di partorire la verità. Si per Socrate la cosa più importante era quella di cercare la verità. Socrate non ha mai scritto nulla: il filosofo trasmetteva le sue conoscenze oralmente, in incontri che Braun paragona a veri e propri workshop aziendali e che considera un ottimo metodo per sviluppare il brainstorming. Platone: idee e cose Il filosofo greco distingue due diversi ordini di realtà, il primo è il mondo sensibile fatto di cose mutevoli e imperfette, il secondo è il mondo intellegibile fatto di idee perfette e immutabili. Le cose sensibili sono copie imperfette delle idee, per Platone le idee sono valori verso i quali la realtà deve tendere finalisticamente. Come Platone distingue due ordini di realtà anche il brand possiede due diversi livelli uno superficiale che appartiene alla realtà e uno immutabile che invece è l’aspetto del brand. Aristotele: principi del brand Aristotele definisce il mondo dell’esperienza l’unico mondo possibile. Ecco a te alcuni principi aristotelici che possono aiutarti a capire come funziona un brand: Materia : Di che cosa è fatto un brand? Efficienza: Chi produce o propone il brand? Forma: Cosa da al brand al forma tramite la quale si può identificare un brand? Fine: Per quale motivo esiste il brand? Cogito Ergo Sum o Cogito Ergo Brand? Cartesio con Cogito Ergo Sum, frase latina che tradotta significa “Penso dunque Sono” vuole dimostrare che l’uomo esiste attraverso la messa in discussione della realtà e di se stesso. Cartesio è il filosofo del dubbio, l’uomo deve giungere alla certezza di essere cosa pensante (res cognitans) senza mai lasciarsi attrarre dalle fale realtà (res extensa). Braun applica la teoria filosofica cartesiana al brand. Come ti starai chiedendo? Mente e Brand Sorprendendoci dicendoci che il brand esiste solo nella nostra mente. Che cos’è il brand? Un pensiero. Tu marketer cosa puoi fare per promuovere il tuo brand? E’ fondamentale capire ciò che la gente pensa, solo quando avrai capito ciò che la gente desidera ciò che la gente pensa che potrai sviluppare il tuo marchio. Credi anche tu che Cartesio sia stato l’iniziatore dell’analisi del mercato incentrata sui consumatori? Due sono i pensieri contrastanti, il primo è lo storico “Dualismo Cartesiano” per il quale anima e corpo sono separate, il secondo è la negazione del dualismo stesso attraverso Spinoza che non accetta la divisione tra anima e corpo. Cosa indichiamo con separazione tra pensiero e materia nel branding? Quando pensiamo al brand, il pensiero indica l’idea del brand che il consumatore costruisce mentre con materia indichiamo ciò che realmente il brand è. Tra realtà e finzione Con Leibniz riflettiamo su ciò che è vero e su ciò che non lo è. Braun applica questa opposizione alla filosofia del brand, è necessario separare sempre ciò che vorremmo che il consumatore pensasse del brand e ciò che il brand è in realtà. Per poter compiere una corretta analisi del brand bisogna quindi lavorare proprio su cosa vorremmo realizzare, cosa vogliamo che il brand diventi? Tra coscienza ed esperienza La riflessione empiristica trova la sua realizzazione attraverso Locke, per il filosofo inglese tutto ciò che conosciamo passa attraverso la coscienza. La nostra coscienza è composta dalle varie informazioni che recepiamo dal mondo esterno, questo è rintracciabile nel brand, tutto ciò che un consumatore sa di un brand deriva dall’esperienza che ha avuto con esso. Il brand tra ragione e sentimento E’ possibile associare il brand al sentimento? O alla ragione? Rousseau mette al centro della riflessione sul branding i sentimenti. Il brand va percepito con il cuore e non con la ragione. Il brand dovrebbe secondo il filosofo stesso conformare le persone ad un determinato comportamento e colpire al cuore di essi. L’atteggiamento giusto per approcciarsi al brand Dal filosofo austriaco Popper, l’autore acquisisce il tipo di approccio critico nei confronti del marketing e di conseguenza del branding. L’essere critici nei confronti del brand aiuta a migliorare il brand stesso. Conclusioni Il testo di riferimento analizza in maniera molto dettagliata la filosofia del branding. E’ un vero e proprio manuale di guida per tutti i marketer curiosi di capire come si può sviluppare al meglio il proprio brand. Un interessante lettura del cambiamento del mercato e del marketing stesso, in un’innovativa reinterpretazione filosofica delle teorie del passato che ritroviamo ancora oggi utili per la realizzazione del proprio progetto. Punti di forza: La scrittura molto fluida e il linguaggio semplice permettono una chiara comprensione degli argomenti storici e filosofici trattati. Il punto di vista scelto per l’analisi del mercato è originale e innovativo. Punti di debolezza: Le numerose teorie filosofiche presenti possono indurre il lettore a non concentrarsi sull’obiettivo principale del testo, cioè quello di aiutare a sviluppare al meglio il proprio brand. La scarsità di esempi pratici non fornisce al lettore un metodo efficace per applicare le teorie espresse. [thrive_leads id=’22870′] SummaryReviewer Cogito Ergo Brand - recensione Review Date 2016-08-18Reviewed Item Cogito Ergo Brand, i consigli dei filosofi per il tuo marketingAuthor Rating 3
Manager in Forma
Per tutti i consulenti e formatori e per tutte le aziende che vogliono conoscere le più interessanti e attuali proposte formative una giornata da segnare in agenda: martedì 21 Giugno 2011 ore 13,30-18,30, Milano, Auditorium San Carlo per Manager inForma. “Manager inForma: Professionisti della Formazione a Confronto” è infatti l’evento di Connecting-Managers®, la più grande business community italiana, dedicato a chi offre e chi cerca consulenza formazione. Una vera e propria vetrina dove i consulenti e i formatori potranno presentare i propri corsi di formazione, le proprie aree di competenza ed interagire con un pubblico che vuole crescere professionalmente e personalmente. “Manager inForma: Professionisti della Formazione a Confronto” è un evento che ha già avuto grandissimi riscontri nelle tre edizioni 2010 come occasione esclusiva per coniugare le esigenze di interlocutori differenti. Da un lato infatti consulenti e formatori illustrano le proprie competenze e professionalità con le attuali proposte di corsi; dall’altro le aziende e gli ospiti trovano raccolta una panoramica dell’offerta formativa più aggiornata e di qualità; tutti hanno modo di aumentare le conoscenze e i contatti professionali, stimolare le collaborazioni e far crescere il proprio business. Il format prevede che i consulenti e formatori scelti abbiano a disposizione circa 20 minuti di tempo per presentarsi alla platea, costituita da rappresentanti aziendali e non solo, ed esporre la propria proposta formativa. Due momenti di Network Drink spezzano l’incontro e diventano momento per fare Marketing Relazionale e scambiare contatti e informazioni con gli interessati. A contorno della giornata sponsor e media partner alimentano ulteriormente il bacino di opportunità di business con cui entrare in contatto in questo intenso incontro di marketing relazionale. Luigi Fusco, presidente di Connecting-Managers®, commenta sull’evento: “Questa quarta edizione di Manager inForma conferma il successo di un format che ha coinvolto aziende, consulenti e formatori in modo efficace e innovativo. In un contesto di mercato in cui l’offerta formativa è molto ampia e variegata, questo evento si pone come punto di riferimento per trovare una formazione di qualità.” Per informazioni Per informazioni sull’evento e su come parteciparvi come ospite, consulente/formatore o sponsor visita il sito https://www.connecting-managers.com/eventi-e-formazione/manager-informa o contatta info@managerservizi.com

Lavoro : i passi giusti per cambiare carriera
Anche tu stai per cambiare carriera? Oggigiorno sempre più persone si ritrovano a cambiare lavoro per necessità o per scelta. E così diviene necessario reinventarsi. Molte persone sono spaventate dal cambiamento in ambito lavorativo, ma oggigiorno è la regola cambiare mestiere, nonostante ciò è possibile effettuare una transizione da una carriera all’altra. Il reinventarsi è un processo, modificare la propria carriera non può essere una cosa immediata. Se non sei ancora sicuro in quale modo tu voglia reinventarti, prenditi del tempo per pensarci su, non essere affrettato, riflettici bene con calma, poi metti su carta le diverse idee che ti vengono in mente, vedi se queste idee vanno tutte in un’unica direzione, se è così, quindi se seguono un unico desiderio, allora segui questa scia per reinventarti. (altro…)
Bello anche questo Luciano!
Bisogna focalizzarsi sul positivo per crearsi sempre più situazioni positive.Se uno vede il negativo in un altro e perchè lo vede dentro di se.Ad un certo punto si vedrà solo positivo in ogni situazione!
Mi fai venire in mente Madre Teresa che era spesso a contatto con gente bisognosa e vedeva solo amore in tutti!Anche chi lavora in ospedale a salvare e curare delle vite bisogna che sia super positivo.
Io a lavorare al pronto soccorso o chi sta male non riuscirei davvero!E’ una prova dura per molti!
Il mio interesse per il tema arriva da lontano: la tesi di laurea negli anni novanta.
Vorrei dire solo due parole.
Le persone “negative” non esistono o se esistono sono il prodotto immagginario della negatività creata anche da troppa positività. Non esiste nessuno chi può dire con certezza che una persona è negativa.
Per sapere e riconoscere il limite della c.d. “troppa positività” con le persone NORMALI, basta che si fanno le domande famose:
”E’ vero?, “E’ necessario?, E’ gentile?
bellissimo articolo complimenti mi sono appena iscritta in questa pagina e già inizio a sentirmi un altra persone..le persone negative esistono esiste nella legge karmica pultroppo non abbiamo tutti la stessa energia esiste anche l’invidia delle persone che è molto negativa e noi la percepiamo a pelle ci entiamo disagiati in loro compagnia quest’articolo per me è stato davvero interessante…
Ciao Raffaella grazie del commento è vero come dici certe cose si percepiscono a pelle
Ma quando la persona negativa è mia madre, dalla quale ho aspettative affettive e invece da lei ho continue provocazioni perchè io abbia reazioni così da dimostrare agli altri figli che lei è buona e io cattiva cosa fare?
Ciao Maria
é una cosa comune la tua : i genitori sono persone negative.
I genitori difficilmente incoraggiano, spesso trasmettono ansia, insicurezza, angoscia, esprimono critiche, si lamentano, spesso si scocciano, e via dicendo.
per quanto ti possa sembrare strano è una condizione più diffusa di quello che pensi ma, devi considerare una cosa: Non lo fanno perché non ci vogliono bene . Anzi lo fanno proprio perché ci vogliono bene.
In quel modo di comportarsi è dettato dalla loro percezione del mondo, dalle preoccupazioni nei confronti dei figli, dalla voglia di essere percepiti come dei bravi genitori, dall’ansia di controllo, e dal fatto che invecchiando iniziano a pensare che non ce la faranno ad aiutarci sempre.
Cosa fare ?
Cerca di essere il cambiamento che vuoi vedere negli altri: Sorridi sempre, trasmetti serenità, Trasmetti coraggio, usa frasi come “non ti preoccupare andrà tutto per i meglio” , “non ti preoccupare mi hai dato una buona educazione so badare a me stesso” , ” sai che ti voglio Bene” .
E infine fatta una certa età cerca di frequentare casa il meno possibile
Non tutti i genitori sono così: conosco genitori che sono delle persone squisite e altri che sono dei tumori ambulanti.
Mio padre, x esempio, è una brava persona, gentile, sorridente e allegro.
Nonostante abbia molti problemi di salute.
Mentre mia mamma, è una CAXXO di croce (!) x tutti noi.
Cattiva, presuntuosa, si sente Dio in terra, insopportabile fino al midollo e sempre avvelenata.
X me è come se fossa morta da anni..
Ma purtroppo, ancora (!), non lo è.
A volte il Cielo dovrebbe intervenire..
Dovrebbe toglierla di mezzo, e dare la sua vita a chi ne ha di bisogno.
La sua esistenza, infatti, è mirata UNICAMENTE a rovinare le giornate agli altri.
Maledetta che non è altro…
certo e che facciamo? le abbandoniamo nella loro negatività queste persone negative? non pensate che loro siano turbati per avere quella visione delle cose? bravi, pensate solo a voi stessi, complimenti……
Non si tratta di pensare solo a se stessi abbandonando chi soffre anzi al contrario …..
Qui si parla di chi coltiva un atteggiamento Negativo orientato alla lamentazione .
Sei sicuro che l’atteggiamento negativo sia sempre sintomo di un disagio?
O al contrario non sia una cattiva abitudine ?
Purtroppo ognuno di noi ha incontrato persone del genere nella propria vita. Tutte le esperienze comunque servono. L’ importante è evitarle una volta che le hai conosciute… la tua vita sarà sicuramente migliore.
E se ti accorgi di averne sposata una di persona così? Dove si trova la forza…di fare tutto quello che consigliate? Vivo la sensazione di “scaricamento” da vicinanza che mi accompagna anche al lavoro ormai. Come fare a mandare in una feauty farm il proprio cervello?
Non sono proprio d’accordo in ciò che ho letto in questo articolo. Per persona negativa io personalmente non intendo le persone che si lamentano perché la vita non va per il verso giusto, queste persone vanno aiutate in ogni modo a superare la crisi e portarle a vedere la luce nella propria vita e ad apprezzare anche i momenti difficili perché e grazie a questi che si cresce e si diventi forti. Le vere persone negative sono le persone cattive, quelle che non hanno sentimenti positivi che non amano il prossimo. Quando ero piccolo ma un po anche adesso avevo la sensibilità di percepire le vere persone negative, mi ricordo che c’erano alcuni bambini della mia età che mi facevano venire un disaggio interiore solo per la loro presenza, tutti quelli che mi ricordo che mi hanno provocato questo disaggio sono diventati delinquenti e alcuni sono finiti in galera per omicidio. A distanza di anni quando capita di rivederli provo lo stesso disaggio. Le persone negative sono coloro che non provano amore verso nessuno.
Alcune parti (ad esempio (2) ) sono ottimi consigli, altre mostrano buon senso troppo blando rispetto alla situazione (per empatizzare non basta una pacca sulle spalle). Altri punti sembrano sottintendere un concetto del mondo terrificante, dove tutti devono sorridere (sforzandosi) sempre a tutti quanti, pena l’esclusione: quella sugli argomenti frivoli, ad esempio, può benissimo scivolare nella rimozione dei problemi e nell’ipocrisia, senza contare che potrebbe essere letta dall’altro come una deplorevole mancanza d’attenzione verso i temi proposti e/o verso di lui (gli argomenti pesanti sono spesso anche quelli sentiti più profondamente) e far peggiorare il clima.
PS: Troppo ottimismo soffoca: nel caso uno si lamenti della propria vita e obiettivamente faccia una vita peggiore di prima la sua non è “negatività” da iettatore ma una conseguenza di una percezione utile delle cose, anche in vista di un miglioramento. Diversamente se continuasse a reputare ottima la sua vita e splendide le prospettive la sua sarebbe una triste illusione e al massimo gli frutterebbe una felicità pronta a crollare al primo venticello.
Anche (6) è decisamente da tenere in considerazione: non siamo, in generale, molto abituati ai complimenti e finiamo per dare poco peso a ciò che va bene, di solito liquidato con un atteggiamento del tipo “va bene, dunque non lo considero”. Si pensi ad esempio ai telegiornali (solo notizie allarmanti, fra la cupezza della nera, le previsioni nefaste della politica, la stucchevolezza, quando non l’invidia del gossip). Inoltre si è di abitudine sempre pronti a trovare difetti anche quando in complesso non si sta male, in nome di una perfezione esagerata. La persona “negativa” (per carità, la chiama lei così, io non condivido una denominazione così categorica)
fa spesso entrambe le cose che ho descritto e il complimento di solito la lascia spiazzata, completamente inatteso, una sorta di anomalia in mezzo a tutti gli imprevisti veri e immaginati che appesantiscono le sue giornate
Secondo voi, pensare in negativo puo’ attrarre negativita’?
No, non in un modo meccanico o misurabile. Pensare in negativo a volte è semplicemente una presa d’atto ma sicuramente può implicare un atteggiamento più prudente. Quest’ultimo a volte è persino un bene ma potrebbe far sfuggire alcuni tipi d’occasioni, specie quelle che portano con sé dei rischi
Salve ,…ogni cosa che faccio ,e mi capita di dirla ,ecco che parte la critica ecc.e poi finisce come devo comportarmi?
Fai più attenzione a quello che dici e a chi lo dici ….
Non tutti devono conoscere sempre per forza i tuoi pensieri
Essere fraitesi fa parte del gioco della comunicazione .
il buon comunicatore ascolta gli altri molto di più di quanto parla … quindi
Non ci sono persone positive o negative, ci sono solo persone oggettivamente più fortunate e meno , persone sensibili buone mature o profondamente egoiste ,che non provano gioia nell’essere empatici ma si affiancano solo a chi si vuole divertire , in una parola , persone superficiali . Tutti nella vita possiamo essere positivi e negativi e i vincenti perenni non esistono , siamo umani non bionici e un abbraccio fa molto più di 1000 parole
Ciao Annalisa,
Sono d’accordo con te.
Questo articolo è superficiale.
Uff, quante ne ho conosciute! ma le peggiori sono le persone subdole, quelle che sorridono e poi, quando meno te l’aspetti…
Comunque, esiston strategie per difendersi, ad esempio qua ne vengono elencate alcune: https://happily.it/persone-subdole/
Sono una brutta persona ma il mio fidanza to mi vuo lbebe
Salve volevo un consiglio… Ho 22anni e sono da 3anni fidanzata tra cui 1anno che con viviamo insieme … E da tre lunghi anni che per causa di sua cognata moglie di suo fratello che litigo con il mio ragazzo da considerare che io e lei per un anno abbiamo vissuto nella stesa casa come 2perfette sconosciute mi hsempre fatto i dispetti ed io ho sempre cercato di evitarla poiché la consideravo una pera marcia … E da un anno che non vivo più con lei e ancora continua io non la considero in qualunque occasione cerco di evitarla ma lei e pettegola e ne parla con mia suocera … Per favore sono disperata datemi un consiglio di come dovrei comportarmi…puntualmente non la calcolo e mi da problemi
Preziosissimi consigli che funzionano ottimamente nella mia vita..quando si tratta di persone esterne alla.mia famiglia.
Con loro il discorso cambia mi son resa conto che poche cose funzionano e l’ideale sarebbe andarsene di casa.
Purtroppo in questo momento non é possibile per problemi economici e pratici..cosa faccio?!
Grazie mille per gli ottimi consigli!
Interessante
Bellissimo questo articolo. Dà i consigli giusti per “disarcionare” gli uccelli del malaugurio che ci circondano
Attenzione peró a non cadere nella trappola del considerare ogni fatto negativo come una lamentela. E attenzione a non diventare rigidi nell’ evitare ogni forma di lamentela o di commento negativo. Ci sono persone che “si lamentano di quelli che si lamentano” e in realtà sono loro a vedere ogni fatto come negativo.
Ci sono persone che sanno sopportare la realtà dei fatti senza soffrire e purtroppo devo dire che vengono fraintese.
Ad esempio “piove” é un fatto, attenti a non confondere quelle persone realiste che in realtà quando dicono un fatto non si lamentano, per persone negative.
Perché vedo che certi intendono ogni fatto come una lamentela e sono in realtà loro a non accettare la realtà e a vedere ogni piccolo ostacolo come negativo.
Io ho la Sfortuna di avere una madre fuori di testa.. Oltre che cattiva verso tutti..
L’unica soluzione le quella di strarle alla larga.
La conoscono tutti e tutti sanno quanto sia un essere SCHIFOSO: i parenti, i suoi colleghi di lavoro, i vicini di casa, i conoscenti…
Tutti la evitano e se ne stanno alla larga.
PURTROPPO noi ce o abbiamo in casa e conviviamo con questo cancro da sempre.
Solo chi vive situazioni simili, può capire le mie parole.
Personalmente non mi interessa il dialogo con lei: x me è come se fosse morta..
Ma purtroppo non lo è ancora.
E infatti continua a vomitare la sua negatività e la sua imbecillità, addosso a tutti noi.
L’unica soluzione è quella di starci alla larga: andate via di casa, cambiate numero, fate in modo che non vi intossichi in alcun modo.
Sono persone cattive e come tali, dovete tenerle lontano.
Per lo meno, nel nostro caso si tratta di una persona cattiva (oltre a molti altri fattori che la caratterizzano..)
Sono come dei cancri.
Vivono, anzi, esistono solamente x dare fastidio al prossimo.
Peggio delle zanzare.
Sono completamente daccordo con te.