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5 semplici strategie per comprendere se sei un vero leader.
Quello che segue è un guest post di Salvatore Fiananese Coach e Trainer di Leadership personale, internet marketer e blogger. In questo articolo salvatore ci mostra 5 strategie per verificare se si è veri leader o meno.
La prima strategia per comprendere se sei una vero leader è la decisione.
Spesso nella vita quotidiana tendiamo a rimandare le nostre decisioni di tutti i giorni. Se ci pensi, anche se non sei consapevole, prendi sempre delle decisioni. La domanda è: “prendi decisioni perchè l’hai deciso davvero tu oppure ha deciso qualcun’altro per te?”
E sì, molto spesso le scelte che facciamo sono determinate dai nostri programmi mentali, ossia pensieri che stanno nella nostra testa e che in qualche modo decidono per noi.
Si dice che quando pronunci la parola, ho deciso, in realtà essa è solo la verbalizzazione della decisione reale presa qualche minuto prima dal tuo inconscio. E come se, in qualche modo, quando pronunci la frase dai una semplice spiegazione alla tua mente sull’azione che vuoi compiere in quel momento. La verità è che non la comandi tu, ma qualcosa di molto più potente.
La seconda strategia è la capacità di essere integro e onesto con te stesso.
Vediamo meglio cosa significa essere onesti? Semplicemente dire le cose come stanno, senza girarci tanto intorno. Viviamo in una società dove, per piacere sempre a tutti ed essere educati nel modo di fare e di essere, non esprimiamo la nostra vera opinione, quella autentica.
Beh se pensi a un vero leader lui esprime sempre ciò che pensa, con garbo ed eleganza ma lo fa senza peli sulla lingua, perchè è come se dovesse rispettare un suo codice d’onore interno. Esatto! Una specie di contratto con se stesso, con la sua coscienza. Se non lo rispettasse, sentirebbe subito dei fastidi, generalmente all’altezza dello stomaco.
Onestà è la virtù dei forti, dicevano gli antichi. Beh, forse avevano proprio ragione perchè quanto si è onesti e integri con il proprio sè, con il proprio codice d’onore, si vede lontano un kilometro, già guardando la camminata della persona. Nella società di oggi, purtroppo, l’integrità e l’onestà sono valori molto molto rari.
(altro…)
10 domande che dovresti porti sul tuo posto di lavoro
Come va con il tuo lavoro?
Come ti senti nel tuo attuale “posto di lavoro”? Bene? È davvero quello che volevi fare ? Ti senti abbastanza realizzato?
Potrebbe sembrare strano che in un periodo come quello in cui viviamo caratterizzato da una crisi economica dalle dimensioni inaspettate parlare realizzazione professionale.
Qualcuno potrebbe obiettare “già e tanto che ho un lavoro posso mica fare lo schizzinoso?”
Come ho scritto anche nel mio Libro : “Lavoro trovarlo e cambiarlo anche con questa crisi“, è importante per il nostro successo professionale, sviluppare la capacità di scegliere un percorso professionale. È una verità del tutto contro intuitiva! Ma è una cosa davvero concreta. Solo facendo un lavoro che si è scelto maturiamo maggiori possibilità di emergere e distinguerai dalla massa. Viceversa se facciamo un lavoro solo per “sbarcare il lunario” sono alte le nostre possibilità di fallire!
Non sempre tuttavia il posto di lavoro che ci ritroviamo a ricoprire è stato scelto in maniera consapevole. Anzi! Alle volte è il risultato di indicazioni e suggerimenti di altri.
Come scrivo spesso nei miei articoli e come dico sempre in aula, noi uomini e donne ci muoviamo solo in due direzioni: “verso” e “via da”. Se la scelta del tuo lavoro è caratterizzata da un pensiero di fuga da una situazione spiacevole, come quando ti dici: “non voglio essere più uno sfigato disoccupato”, non farai altro che cercare alla rinfusa un qualunque tipo lavoro e accetterai qualsiasi cosa! Penserai: “Faccio tutto pur di non fare quello che facevo prima! Il disoccupato”. Ma, in questo modo ti ritroverai ad accettare lavori insoddisfacenti che, anche se a prima vista ti sembreranno una buona soluzione alla situazione di dolore che stai provando (lo status di sfigato disoccupato), da lì a breve, queste si trasformeranno in nuove situazioni di disagio. Ed ecco che ti renderai conto che: l’ambiente di lavoro non è quello che fa per te, il lavoro non è proprio quello che sai fare tu, i colleghi sono troppo differenti da te, la paga non è buona, le ore di lavoro sono troppe, il contratto non è quello che avresti sperato, le prospettive di carriera sono misere, e così via. Diversamente, quando ti muovi verso un obiettivo, verso un tuo ardente desiderio, tutte le tue azioni sono indirizzate. La tua attenzione è più orientata, e sarai portato in maniera del tutto inconsapevole a cercare le opportunità più in linea con le tue esigenze. La tua ricerca di lavoro si fermerà solo quando troverai quello che fa per te.
A questo punto ti vorrei proporre una batteria di 10 domande per effettuare una verifica sincera del tuo lavoro!
Prenditi un momento per fare una verifica realistica. Poniti queste domande e verifica quante risposte affermative riesci a dare.
1. Ne vale davvero la pena ( di fare quello che faccio)?
In altre parole : il mio lavoro fa davvero fa la differenza per le persone ? Riesco a dare un aiuto concreto alle persone con le quali interagisco? Sto aggiungendo qualcosa di valore al mondo ?
Ognuno di noi ha dentro di se la nozione del valore! Ognuno di noi inconsciamente o anche consapevolmente in cuor suo vuole fare qualcosa che sia di aiuto agli altri, qualcosa che rimanga, qualcosa che abbia un senso!
Ogni lavoro ha in una qualche misura un utilità sociale . Ed è importante che noi ne siamo consapevoli. Io ho scelto la formazione come mestiere perchè l’impatto (il valore ) che si da al mondo è particolarmente esplicito. Fare qualcosa di utile nel lavoro ci fa sentire utili e può colmare lacune in altre aree personali e psicologiche della nostra vita. Quando facciamo qualcosa che percepiamo come utile ci sentiamo più motivati e siamo più attivi, più propositivi più collaborativi.
2.Il mio lavoro mi gratifica?
Siamo tutti un po bambini! Ognuno di noi ha bisogno di ricevere gratificazioni da quello che fa! A tutti noi piace sentirci dire che abbiamo fatto un buon lavoro. E questo è ancora più soddisfacente quando i riesce ad ottenere un passaparola positivo sul nostro operato.
Riesci ad aver un buon passaparola da quello che fai?
3. Sto imparando qualcosa?
Se stai ancora crescendo e imparando qualcosa nel tuo lavoro allora vuol dire che stai investendo il tuo tempo. Ma se hai finito di imparare, e ripeti perennemente sempre le stesse esperienze allora forse è arrivato il tempo di cambiare.
4. Questo lavoro mi sta portando dove voglio arrivare?
Questa esperienza ti sta preparando in modo utile per qualche altra cosa tu voglia fare?
Ogni esperienza di lavoro può essere un’occasione per aggiungere qualche tassello in più al nostro percorso professionale oppure può rappresentare una deviazione nel percorso verso i nostri obiettivi.
5.Sono ben pagato? Chiediti se nel tuo attuale “posto di lavoro” ad una verifica obiettiva dei compiti responsabilità e azioni e il tuo contributo è equamente ricompensato .
6 Vado d’accordo con il mio capo?
Un capo difficile può rendere il tuo tempo di lavoro una esperienza miserabile. Se a questa domanda rispondi “no” forse è il caso di cominciare seriamente a valutare i motivi per i quali persiste questa situazione.
7. Vado d’accordo con i miei colleghi?
Un buon ambiente socievole e colleghi amichevoli possono far superare molti ostacoli e problemi sul lavoro. Inoltre se persiste una situazione di disaccordo con i tuoi colleghi questo potrebbe essere solo il segnale di un altro tipo di disagio e che non riesci ad integrarti nella cultura e nei valori predominanti dell’organizzazione con nella quale inserito. In altre parole potrebbe significare che non ti senti al tuo posto, non sei al tuo posto.
8. Sono autorizzato ad essere creativo e faccio le cose a modo mio?
Questo elemento per alcune persone è un fatto molto importante. Per te quanto è importante avere autonomia?
Considera comunque che a livelli di autonomia crescete corrispondono livelli di responsabilità crescenti.
9. Il mio equilibrio vita/ lavoro è abbastanza accettabile ?
A Molte persone piacerebbe avere molto tempo a disposizione da poter trascorrere con i propri familiari. Nella maggior parte dei casi tuttavia, il lavoro è molto impegnativo così tutti accettiamo una qualche forma di equilibrio. Sei soddisfatto del livello di dell’equilibrio che sei riuscito a costruire?
10. Il mio ruolo professionale è abbastanza prestigioso?
Questo ultimo elemento per molti è del tutto irrilevante mentre per altri ha un grande significato. Ma la domanda alla quale dovresti rispondere è questa: ti senti orgoglioso quando dici alla gente dove lavori e cosa fai?
Che risultato hai ottenuto ?
Ora prima di passare alle consclusioni dai un voto di importanza ad ogni domanda. Dai una quotazione.
In linea generale Più risposte affermative dai a queste domande meglio è! Se dai 10 risposte affermative su 10 domande vuol dire che il lavoro che svolgi ti calza davvero a pennello!
Qualora volessi utilizzare queste domande come un questionario di valutazione della tua situazione lavorativa in generale dovresti dare un voto ponderato ad ognuna di queste domande.
In altre parole comincia a dare un valore ad ognuna di queste domande. Quanto è importante per te ogni singola parametro presentato in ogni domanda?. Ti faccio un esempio: se per te è fondamentale il “ruolo” e l’impatto sociale del tuo lavoro, il voto che dai al ruolo sociale avrà un impatto minore nella valutazione complessiva.
Solo dopo aver stabilito i valori procedi con il conteggio delle risposte positive e di quelle negative. Bene se nelle domande che rappresentano elementi che giudichi fondamentali hai dato pochi “si” e molti “no” allora è davvero il momento di cambiare! Anche se c’è la crisi!
Cogito Ergo Brand, i consigli dei filosofi per il tuo marketing
Hai mai pensato di accostare uno dei concetti cardini del marketing come il branding alla filosofia occidentale?
C’è chi lo ha fatto: Thom Braun, autore del testo Cogito Ergo Brand. In questo testo Braun compie un vero e proprio excursus storico e filosofico sul tema del “branding”.
Il testo è lontano anni luce da una tradizionale lettura filosofica: il manuale si rivolge proprio a tutti gli interessati ad approfondire in materia di marketing.
Sapevi che le teorie filosofiche del passato possono guidarti oggi nella tua attività, nella tua impresa e, perché no, nel tuo progetto?
Le origini del branding: la filosofia greca antica
Eraclito: la mutevolezza del brand
Eraclito è uno dei tanti filosofi che ritroviamo all’interno di questo testo. Eraclito è il filosofo del “Panta Rei” del “Tutto scorre”: con lo scorrere ci indica qualcosa che muta, che è destinata a scomparire con il passare del tempo.
Il “Panta Rei è un ottima rappresentazione della mutevolezza a cui è soggetto il branding. Chi è il soggetto del cambiamento a cui ci riferiamo se non il mercato? Il mercato è in continuo divenire.
Socrate: la ricerca del vero
Socrate è uno dei tre grandi filosofi della storia della filosofia antica è il fondatore della “Maieutica” l’arte di partorire la verità.
Si per Socrate la cosa più importante era quella di cercare la verità.
Socrate non ha mai scritto nulla: il filosofo trasmetteva le sue conoscenze oralmente, in incontri che Braun paragona a veri e propri workshop aziendali e che considera un ottimo metodo per sviluppare il brainstorming.
Platone: idee e cose
Il filosofo greco distingue due diversi ordini di realtà, il primo è il mondo sensibile fatto di cose mutevoli e imperfette, il secondo è il mondo intellegibile fatto di idee perfette e immutabili.
Le cose sensibili sono copie imperfette delle idee, per Platone le idee sono valori verso i quali la realtà deve tendere finalisticamente.
Come Platone distingue due ordini di realtà anche il brand possiede due diversi livelli uno superficiale che appartiene alla realtà e uno immutabile che invece è l’aspetto del brand.
Aristotele: principi del brand
Aristotele definisce il mondo dell’esperienza l’unico mondo possibile.
Ecco a te alcuni principi aristotelici che possono aiutarti a capire come funziona un brand:
Materia : Di che cosa è fatto un brand?
Efficienza: Chi produce o propone il brand?
Forma: Cosa da al brand al forma tramite la quale si può identificare un brand?
Fine: Per quale motivo esiste il brand?
Cogito Ergo Sum o Cogito Ergo Brand?
Cartesio con Cogito Ergo Sum, frase latina che tradotta significa “Penso dunque Sono” vuole dimostrare che l’uomo esiste attraverso la messa in discussione della realtà e di se stesso. Cartesio è il filosofo del dubbio, l’uomo deve giungere alla certezza di essere cosa pensante (res cognitans) senza mai lasciarsi attrarre dalle fale realtà (res extensa). Braun applica la teoria filosofica cartesiana al brand. Come ti starai chiedendo?
Mente e Brand
Sorprendendoci dicendoci che il brand esiste solo nella nostra mente. Che cos’è il brand? Un pensiero.
Tu marketer cosa puoi fare per promuovere il tuo brand? E’ fondamentale capire ciò che la gente pensa, solo quando avrai capito ciò che la gente desidera ciò che la gente pensa che potrai sviluppare il tuo marchio.
Credi anche tu che Cartesio sia stato l’iniziatore dell’analisi del mercato incentrata sui consumatori? Due sono i pensieri contrastanti, il primo è lo storico “Dualismo Cartesiano” per il quale anima e corpo sono separate, il secondo è la negazione del dualismo stesso attraverso Spinoza che non accetta la divisione tra anima e corpo. Cosa indichiamo con separazione tra pensiero e materia nel branding?
Quando pensiamo al brand, il pensiero indica l’idea del brand che il consumatore costruisce mentre con materia indichiamo ciò che realmente il brand è.
Tra realtà e finzione
Con Leibniz riflettiamo su ciò che è vero e su ciò che non lo è.
Braun applica questa opposizione alla filosofia del brand, è necessario separare sempre ciò che vorremmo che il consumatore pensasse del brand e ciò che il brand è in realtà.
Per poter compiere una corretta analisi del brand bisogna quindi lavorare proprio su cosa vorremmo realizzare, cosa vogliamo che il brand diventi?
Tra coscienza ed esperienza
La riflessione empiristica trova la sua realizzazione attraverso Locke, per il filosofo inglese tutto ciò che conosciamo passa attraverso la coscienza. La nostra coscienza è composta dalle varie informazioni che recepiamo dal mondo esterno, questo è rintracciabile nel brand, tutto ciò che un consumatore sa di un brand deriva dall’esperienza che ha avuto con esso.
Il brand tra ragione e sentimento
E’ possibile associare il brand al sentimento? O alla ragione? Rousseau mette al centro della riflessione sul branding i sentimenti. Il brand va percepito con il cuore e non con la ragione. Il brand dovrebbe secondo il filosofo stesso conformare le persone ad un determinato comportamento e colpire al cuore di essi.
L’atteggiamento giusto per approcciarsi al brand
Dal filosofo austriaco Popper, l’autore acquisisce il tipo di approccio critico nei confronti del marketing e di conseguenza del branding. L’essere critici nei confronti del brand aiuta a migliorare il brand stesso.
Conclusioni
Il testo di riferimento analizza in maniera molto dettagliata la filosofia del branding.
E’ un vero e proprio manuale di guida per tutti i marketer curiosi di capire come si può sviluppare al meglio il proprio brand.
Un interessante lettura del cambiamento del mercato e del marketing stesso, in un’innovativa reinterpretazione filosofica delle teorie del passato che ritroviamo ancora oggi utili per la realizzazione del proprio progetto.
Punti di forza:
La scrittura molto fluida e il linguaggio semplice permettono una chiara comprensione degli argomenti storici e filosofici trattati. Il punto di vista scelto per l’analisi del mercato è originale e innovativo.
Punti di debolezza:
Le numerose teorie filosofiche presenti possono indurre il lettore a non concentrarsi sull’obiettivo principale del testo, cioè quello di aiutare a sviluppare al meglio il proprio brand. La scarsità di esempi pratici non fornisce al lettore un metodo efficace per applicare le teorie espresse.
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SummaryReviewer Cogito Ergo Brand - recensione Review Date 2016-08-18Reviewed Item Cogito Ergo Brand, i consigli dei filosofi per il tuo marketingAuthor Rating 3
Sorprendente! … e se solo potessi avere un unico vantaggio rispetto agli altri ?
Vuoi trovare più clienti per la tua attività ?
Se anche tu come me sei impegnato costantemente nella crescita del tuo Business, Se anche tu hai un sito, sei impegnato nella promozione della tua attività, se anche tu in qualche modo fai promozione e marketing on line o stai pensando di promuoverti a breve sul web , ti conviene leggere questo articolo che ho scritto sul blog di Linkedin Marketing Tips . Quello leggerai ti sembrerà Ingannevolmente semplice! Ma all’opposto è di vitale importanza !
L’idea di scrivere questo articolo (che è passato anche come newsletter) è venuta grazie alla testimonianza di un allievo/cliente del mio corso speciale la “Internet Master Accademy” (un eccezionale corso dove vengono mostrate tecniche d’assalto di marketing on line che sto tenendo in questi giorni a Roma) che mi ha confidato che nella loro azienda quado vogliono fare delle campagne di mail marketing si orientano verso l’acquisto di database di email da società specializzate che rivendono indirizzi. Ogni loro campagna ha una redemption intorno al 0,007%
Come sai mi occupo di formazione e nei miei corsi uno degli esercizi che mi piace proporre ai miei studenti è questo : “Se io e te avessimo un negozietto di pizze al trancio e volessimo vincere una gara a chi vende più pizze, Quale sarebbe quell’unico elemento che vorresti avere in più di me per vincere una gara a chi di noi due vende più pizze?“
Leggi tutto ==> Sorprendente! … e se solo potessi avere un unico vantaggio rispetto agli altri?.
Penso che sia un dovere morale diffondere questa scuola di pensiero, spesso è l’unico contributo che possiamo dare agli altri, anche a costo di apparire impopolari.
Io sono una divoratrice di libri,molto selettiva però, ma ho scoperto il potere del pensiero e me ne servo per me e per quanti sono in difficoltà
Ciao Francesca
Grazie per questo commento
è Molto VERO quello che dici ….. Diffondere questa scuola di pensiero sopratutto oggi in Italia è un vero e proprio dovere morale . Anzi sono convinto che cambierebbe molto di più la situazione economica del Paese se ci fossero più persone a pensare in questo modo che tutte le tasse e i sacrifici di questo mondo
Molto accurato!!! eccelente!!!
Grazie
Ciao Luciano,
ho letto il tuo post è molto dettagliato.
Uno dei primi libri che mi ha veramente costretta a fermarmi e pensare, è stato questo libro “Pensa e Arricchisci te stesso”.
I principi di successo che rappresenta Hill, sono ancora rilevanti dopo 75 anni. Ho imparato dal suo libro come pensare diversamente e creare la ricchezza.
Tanti non credono in questa formula, però per me funziona.
I capitoli che mi hanno colpita di più sono:
– il desiderio
– la fede
– immaginazione
– persistenza
– master mind
– il sub-conscio
Secondo me è un libro di grande ispirazione e devono leggerlo tutti se vogliono migliorare la loro vita finanziaria e la loro salute.
positivo, vorrei conosciere e sapere di piu
positivo
mi piace, chiare nella sua essenza
ottimo libro lo consiglio a tutti
Un libro che merita veramente leto e meso in pratica!complimenti
Vorrei segnalare una piccolezza.
“Se ne siete capaci, trovate un solo uomo in tutta la storia della civiltà che abbia avuto successo senza essere motivato da una sessualità sana e risolta” Napoleon hill –
Risposta: ” Assieme alle straordinarie doti intellettuali e scientifiche, non si possono non citare le stranezze caratteriali di Tesla: convinto asessuale.
positivo!!