Se sei alla ricerca di una strategia seria e collaudata per aumentare la tua produttività allora stai leggendo l’articolo giusto.
In questo articolo, vengono descritte le 13 migliori strategie (provate e testate) per aumentare la produttività personale. Nessun sistema di gestione del tempo serio dovrebbe prescindere da questi pilastri di organizzazione e produttività personale. Qualora imparassi e le adottassi tutte la tua produttività potrebbe avere una crescita davvero straordinaria. Eccole descritte di seguito una ad una:
1 . Impostare gli obiettivi di RISULTATO
Il passo iniziale consiste nel fissare obiettivi e traguardi raggiungibili in termini di risultato che si vuole ottenere. Nonostante potrebbe sembrare una pratica banale, non lo è affatto; infatti quando imposti degli obiettivi raggiungibili, focalizzi la tua energia verso le cose che desideri raggiungere che altrimenti non raggiungeresti. Questo ti rende automaticamente più produttivo perché sei focalizzato sul risultato che vuoi ottenere.
Per fornirti un esempio: se hai un blog, in cui scrivi regolarmente una media di 1-2 articoli a settimana e vuoi aumentare la frequenza, potresti fissare come obiettivo in termini di RISULTATO per il mese prossimo quello di scrivere 30 articoli (risultato), quindi una media di 1 articolo al giorno. In questo modo prefissandoti questo nuovo obiettivo, sarai indotto a scrivere molto di più di quanto fai di solito e di quanto faresti se non ti prefiggessi nulla, e naturalmente aumenterai la produttività in maniera sostanziale.
Bisogna essere chiari su che cosa esattamente si vuole raggiungere. Che cosa si vuole realizzare per il mese prossimo? Qual è l’obiettivo che ti farà sentire assolutamente euforico e pieno di orgoglio se lo otterrai? Impostalo come Tuo obiettivo. Successivamente suddividi quell’obbiettivo in sotto obiettivi settimanali. Infine, sulla base di questa programmazione puoi impostare i tuoi obiettivi quotidiani.
2 .Mantenere un ambiente di lavoro favorevole alla produttività
Verifica se il tuo ambiente di lavoro ti stimola a lavorare o ti è di ostacolo. A volte potresti scoprire che il luogo dove solitamente sei invece di incoraggiarti ti distrae! Chiediti qual è il tipo di ambiente che ti incoraggia a lavorare. Identificare un luogo ideale potrebbe richiedere l’investimento di un po’ di tempo in sperimentazione. Per esempio dopo aver provato diversi posti, potresti renderti conto che riesci ad essere più produttivo, e sei più a tuo agio, in luoghi tranquilli dove ci sono poche persone intorno, come la tua stanza a casa, il tuo studio, la biblioteca, o il bar vicino casa. Una volta identificato il luogo ideale cerca di passarci quanto più tempo possibile quando lavori.
Ovviamente chi è un lavoratore dipendente non può di certo scegliersi il proprio spazio di lavoro. Se questo è il tuo caso, modifica l’ambiente per renderlo il più familiare e gradevole possibile: organizza la scrivania e decorala con le tue foto preferite e citazioni che ti ispirano. Se nell’ambiente di lavoro ci si sente come a casa, sarà più facile e stimolante svolgere i propri compiti.
3 . Creare uno spazio di lavoro organizzato
Avere una scrivania ben organizzata senza dubbio contribuisce a migliorare la tua produttività . Se dispone di uno spazio di lavoro disordinato, ti sentirai disorganizzato e lenti. Non avrai nemmeno voglia di fare tanto dal momento che tutto intorno è caotico. La nostra mente funziona in questo modo. Il nostro inconscio percepisce tutte le informazioni che arrivano dall’esterno anche quando non vi concentriamo l’attenzione. Quindi uno spazio di lavoro disordinato pieno di oggetti rappresenta per la nostra mente un notevole carico di lavoro. DIversamente quando disponi di una bella, ordinata e organizzata postazione di lavoro, sarai ispirato a lavorare. Potrai trovare facilmente le cose, piuttosto che sprecare preziosi minuti per cercare qualcosa che hai visto in precedenza nella vostra pila di fogli. Se sei un lavoratore autonomo, è particolarmente importante essere organizzato e avere una scrivania ordinata.
Impara ad avere e mantenere pulita e ordinata la tua scrivania; sistema report, cartelle e documenti casuali in un unico raccoglitore; colloca penne e cancelleria nei supporti dedicati; lascia spazio sufficiente per il computer portatile e una zona di scrittura (alla vostra destra se siete destrorsi, altrimenti a sinistra per i mancini); utilizza post-it e fogli excel in modo da organizzare gli elenchi di tutte le attività; infine fissa dei giorni nei quali fai un po’ di pulizia e riassettare, per tenere le cose in ordine. Tutto questo crea uno spazio invitante per lavorare in qualsiasi momento della giornata.
4 . Porre le cose più importanti per prime
Stephen Covey in “le 7 regole del successo” analizza come queste riescano ad essere efficienti, ed individua 7 abitudini che le contraddistinguono; una delle più importanti è “First Things First”, che si riferisce al fatto di mettere le cose importanti prima di ogni altra cosa. E perché questo è importante? Perchéin un giorno ci sono circa un milione di cose che possiamo scegliere di fare e solo 24 ore. Alcune cose saranno importanti e poi faranno la differenza nella nostra capacità di ottenere successo, al contrario la restante parte sar senza importanza e non farà alcuna differenza. Dunque tra tutte queste attività, dobbiamo scegliere a cosa attribuire attenzione, altrimenti affogheremmo per sempre nel lavoro e non concluderemmo mai niente. Concentrati su ciò che è importante e abbandona quelle meno importanti.
Una domanda utile a filtrare i compiti per definire le priorità e sapere quali sono le attività davvero importanti è: “Questo compito farà la differenza per i prossimi 6 mesi?” Se la risposta è no o un piccolo sì, allora va messo da parte. Se si tratta di un grande sì, allora è bene darci attenzione. Naturalmente non possiamo mai dare una valutazione precisa al 100 %, in quanto non siamo in grado di prevedere il futuro, ma abbiamo conoscenze sufficienti per fare una buona valutazione. Per esempio, se l’obiettivo principale per quest’anno è quello di sviluppare il proprio blog, questa attività deve avere la priorità su qualsiasi altra attività. Quando si applica, poi, questa domanda ad un sottoinsieme di attività come ad esempio alle attività necessarie a gestire un blog, si focalizzerà l’attenzione su cose come: (1) pubblicare guest post sui blog altrui in modo da consentirci di entrare in contatto con nuovi lettori e aumentare la visibilità a medio termine; (2) Trovare nuovi tipi di articoli ( 3) scrivere il proprio eBook etc . Altre attività varie come controllare e-mail, selezionarle, modificare il sito e leggere i messaggi di Facebook/Twitter saranno messe in secondo piano.
5 . Organizza la tua gestione del tempo suddividendolo per compiti
Negli stati uniti si sta diffondendo molto nella gestione del tempo il termine “Time boxing” si riferisce al fatto di dover scchedulare i tuoi compiti entro intervalli precisi di tempo. Ad esempio, l’attività A viene sovolta dalle ore 9:00 alle 10:30 del mattino, poi l’attività B dalle 10:30 alle 13:00, poi l’attività C dalle ore 14 alle ore 16. L’organizzazione delle tue attività impedisce che si sovrappongano compiti.
Suddividi i tuoi compiti in base al tempo. Se imposti un periodo di tempo specifico e aderisci rigorosamente ad esso, troverai il modo per concludere il lavoro nel tempo stabilito.
6 . Utilizzare la regola 80/20
Nei corsi di “Gestione del Tempo” è ormai famoso il principio di Pareto dell’80/20. La cifra 80/20 si riferisce al fenomeno in cui natura e nella società l’80 % degli effetti è prodotto dal 20% delle cause. Il restante 20% può essere raggiunto dal restante 80 % delle cause.
Applicata alla gestione del tempo questa regola ci dice che si può ottenere l’80% dei nostri risultati con il solo 20% di sforzo. Occorre quindi concentrarsi su quel 20% di cose importanti per poi lasciare gli ultimi ritocchi ad un secondo momento.
Quando fai qualcosa e cerchi di portarlo a termine dimentica i piccoli dettagli che nessuno nota e che vedi solo tu. Puoi sempre rivedere il tuo lavoro in un secondo momento per portarlo alla perfezione.
La chiave è mettere a fuoco le tue energie per produrre l’80 % di quello che stai facendo, che è anche l’80% che conta di più.
7 . Prepara una lista separata per le “attività in entrata”
Se hai in una lista intera di cose da fare, ti potrebbe capitare nel corso della giornata di lavoro di dedicare attenzione ad altre cose che ti arrivano in modo del tutto casuale.
Ad esempio una certa cosa (che chiamiamo numero 1), addizionale rispetto ai compiti principali che ti eri prefissato di fare nell’arco della giornata, sopraggiunge e tu vuoi farla immediatamente poiché pensi ci vogliano solo 5-10 minuti. Successivamente fai lo stesso con il compito aggiuntivo numero 2, numero 3…. fino al numero 15. Dopo un po’ capisci che queste cose richiedono molto tempo e non ti hanno nemmeno fatto ottenere un risultato significativo. Non solo, così facendo metti in secondo piano il vero lavoro e, probabilmente, non riesci mai a finirlo per la fine del giornata. Nonostante ciò potresti pensare di essere molto produttivo, avendo finito tutti questi compiti marginali, ma in realtà è soltanto “falsa produttività”.
La soluzione sta nell’usare una lista separata per i compiti urgenti, principali e mettere tutti i compiti aggiuntivi in una lista diversa. Così sarai concentrato sugli obiettivi quotidiani più importanti e alla fine della giornata potrai cancellarli dalla tua lista. Inoltre raggruppando i compiti urgenti simili e svolgendoli nello stesso arco di tempo, scoprirai di poterli sempre terminare in poco tempo rispetto a quanto avreste impiegato se li avesti svolti separatamente, nel corso della giornata lavorativa.
8 . Migliorare le TUE abilità
I nostri limiti di produttività provengono nella maggior parte dei casi da limitazioni nel nostro livello di competenza. Migliorando le nostre abilità aumentiamo la nostra produttività e saremo più competitivi. E ‘come aggiornare un software con le nuove versioni in modo da potere fare più cose. Le nostre competenze sono i nostri strumenti che ci aiutano a creare. Abbiamo bisogno di strumenti migliori per creare prodotti migliori.
Tornando all’esempio citato prima del blog, se si vuole scrivere una media di un articolo al giorno, è necessario imparare a mantenere o aumentare lo standard qualitativo delle cose che scriviamo, scrivendo nel minor tempo possibile. Per farlo dobbiamo documentarci e diventare sempre più esperti della materia che trattiamo e a queste competenze aggiungere abilità specifiche di copywriting . Tutto questo senza dubbio, ci aiuterà a scrivere più velocemente.
Chiediti quali competenze chiave usate nel tuo lavoro. Come puoi aggiornarle per diventare più produttivo.
9 . Conoscere le proprie motivazioni
Sicuramente ti sarà capitato di trovarti in momenti nei quali ti senti davvero ispirato, mentre altre volte sei totalmente bloccato. E’ una situazione molto comune, che capita ad ognuno di noi. Quando giungono questi momenti di “paralisi mentale” significa che hai perso contatto con ciò che ti spinge a fare le cose, con le tue passioni; quindi se sei a conoscenza dei tuoi “inneschi motivazionali”, la ragione per la quale fai le cose, è possibile ristabilire il contatto con essi e riavviare la tua produttività.
Per esempio, ci si può sentire ispirati a lavorare al proprio blog, ed esserlo ancora di più sapendo di avere un obiettivo da raggiungere (il raggiungimento di un tot di abbonati in un mese), o quando c’è un motivo più grande di te, quando percepisci il lavoro come una missione (come quando ad esempio scrivi sul blog per promuovere un’ideale). Quali sono i tuoi “inneschi motivazionali”? Quali sono stati i momenti in cui hai sentito la spinta? Come è possibile integrare questi inneschi nella tua vita quotidiana per rafforzare la tua motivazione?
10 . Utilizza gli spicchi di tempo
Utilizzare “spicchi” di tempo significa considerare i piccoli ritagli di tempo che hai tra un evento e un altro come momenti di produttività. Gli Spicchi di tempo di solito compaiono durante i tempi morti, come l’attesa di bus/treni, il viaggio in Treno l’attesa in aeroporto, etc. Preparati delle attività da fare durante i ritagli ti tempo. TI stupirai di quanto si possa fare in un breve lasso di tempo. Alcune attività potrebbero includere l’ascolto di podcast di crescita personale lo scrivere articoli o documenti sul proprio portatile. In un viaggio di 40 minuti, si può realizzare circa il 20% di un articolo, circa 400-500 parole oppure si può lavorare
11 .Controllare i progressi
Controllare i progressi è essenziale per sapere come si sta lavorando. Si può lavorare freneticamente per ore e giorni interi, ma se non si agisce responsabilmente, ad un certo punto si rallenterà. Dunque fai una revisione settimanale delle tue attività, ovviamente alla fine della settimana, ad esempio ogni sabato/domenica mattina: rivedi i tuoi progressi rispetto alla settimana prima. Se sei in linea con gli obiettivi prefissati, sii soddisfatto di te stesso; se invece ti sei allontanato, cerca di capire che cosa è andato storto. In questo modo potrai programmare un piano d’azione per la settimana successiva, per raggiungere gli obiettivi. Alla fine del mese fai una revisione mensile.
12 . Svegliarsi presto
Questa è una cosa un po soggettiva, quindi ognuno agisce in base alla propria esperienza. Ci sono persone il cui metabolismo è più veloce al mattino presto (allodole) e persone che riescono a continuare a stare svegli anche molte ore la sera tardi (i gufi). Indipendentemente dal tipo di metabolismo che abbiamo, indipendentemente dal fatto che siamo più “gufi” o più “allodole”, alzarsi presto la mattina comporta una serie di vantaggi sulla nostra produttività. Innanzitutto l’esposizione alla luce per un numero di ore prolungato aiuta a mantenere alto il morale, la motivazione e il proprio livello di energia. E’ un fatto ormai acclarato che gli uomini necessitano per stare bene di esporsi alla luce del sole. Altro vantaggio è che cominciando prima una giornata si ha più tempo a disposizione per fare le cose. Se comincio a lavorare alle 8 e tutti gli uffici aprono alle 9 avrò 1 ora di tempo a disposizione per prepararmi alle cose che dovrò affrontare. Quando si lavora velocemente si portano a termine un numero maggiore di compiti e questo ci motiva a mantenere l’iniziativa, e fare ancora più cose.
Un’altra ragione per cui svegliarsi presto può aiutare è la quiete del mattino che rappresenta un ambiente favorevole per lavorare e programmare le nostre giornate. Svegliarsi presto (ad esempio alle 06:00 del mattino), e non sentire assolutamente nulla intorno a noi, è oggettivamente piacevole, rispetto all’udire i centinaia di rumori a cui siamo abituati al giorno d’oggi; dunque il momento ideale per pensare progettare organizzare!
13 . Ricordare di Riposare
Non siamo macchine o robot. Quando arriva il momento, abbiamo bisogno di riposare, di dormire per recuperare la nostra energia, in modo che possiamo continuare il giorno successivo. Ricorda che il termine produttività fa riferimento alla qualità delle cose che si fanno, non alla quantità delle ore trascorse in un ufficio. Quando si sceglie di continuare a lavorare nonostante la stanchezza anche se si è ancora in grado di produrre qualcosa, lo si farà ad un ritmo molto lento; invece quando ci si riposa, si possono ottenere risultati migliori ed in minor tempo, anche se paradossalmente il numero totale di ore trascorse in realtà è nettamente inferiore.
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Bellissimo articolo e significativo.
Buona giornata!
Grazie Marco
Luciano ( aspetta che ti scrivo il nome in maiuscolo)
LUCIANO ,ottima presa di carattere credenziale , ottimo il riferimento con Bruce Lee ( grande maestro di filosofia e disciplina mentale) ottimo il riferimento del cuore ( prende sempre) ottimo il riferimento al futuro (spostare il focus) ottimo il riferimento della paura (noi siamo il risultato delle nostre paure).
conclusione bravo complimenti ti seguo sempre volentieri.
cordialmente Franco Mitidieri
Mi è piaciuto tanto. Soprattutto la parte “Parla con il tuo io futuro”, il prendere le distanze dalla situazione attuale. Bello.
Ciao Anna, Questa tecnica l’ho trovata solo dopo tantissimo tempo
“parla con il tuo futuro io” è un po come il guardarsi all’indietro e fare il punto della situazione.
Se ci fai caso ogni Sfida che abbiamo affrontato nella vita ci ha fatto crescere. Ogni problema che abbiamo affrontato ci ha consentito di diventare quello che siamo oggi.
“parla con il tuo futuro io” è la stessa cosa solo al futuro. 😉
Articolo molto bello, istruttivo, formativo e contenente concetti facilmente applicabili, utili e di immediata possibilità di verifica.
Solo, che si nota, è scritto più da un ottimista che un pessimista 😉
Infatti, mentre il punto 1 e 3 sono più attinenti ad attività portate all’azione, diciamo un’azione quasi fisica (anche se, ovviamente, dovrà sempre essere preceduta da quella mentale), e quindi o fai o non fai, il punto 2 è quello che mi rimane più difficile, ed ecco perché:
1. Quando penso me, da qui a 5 anni, sinceramente ho più che discrete difficoltà a vedere (non visualizzare) le presenti sofferenti situazioni migliorate, ma anzi, purtroppo, ho una visione meno gratificante dell’attuale;
2. Se provo a pensare a come erano “alcune” condizioni della mia vita 5 anni fa… divento nostalgico… e non aggiungo altro.
Per chiarezza, però, preciso che mi riferisco solo ad “alcune” condizioni che mi creano ora dispiacere, e non ovviamente tutte le parti integranti della vita di una persona, che, come sappiamo, si compone di lavoro, famiglia, amore, tempo libero/hobby, successo, relazioni inter ed intra-personali, ecc.. ecc..
Un caro saluto.
Max
Ciao Max
bene …. anche a me capita pensando al passato a di soffermarmi su situazioni di apparente maggiore felicità …. sopratutto se penso a quando ero più ragazzo e più spensierato . Questo tipo di pensieri penso sia normale. Del resto il passato a tutti sembra sempre più roseo di quello che è stato realmente.
E’ vero alle volte può sembrare che quando ci guardiamo indietro la nostra condizione fosse stata migliore di quella attuale ma questo significa solo che oggi stiamo affrontando una sfida.
Il senso del punto 2 è un po questo: quando pensiamo alla sfida che stiamo affrontando oggi (e ci viene da essere pessimisti) consideriamo quanto ci hanno fatto crescere in passato i nostri problemi/Sfide una volta affrontati e superati. E sopratutto a come ci sentiamo oggi una volta superate queste sfide. Ho usato sfide e non problemi . Quando eri ragazzo tante piccole cose come i professori a scuola, le sospensioni, i genitori separati, etc etc sembravano dei problemi giganteschi. Oggi non sembrano più problemi ma ostacoli che mi hanno fatto crescere. Per questo mi piace definirle “sfide”
Vorrei proporti un gioco
Quando dici :
Ti faccio sapere che anche io a volte ho questa sensazione .
Penso sia il risultato della stanchezza nell’affrontare una certa situazione, in quanto alle volte sembra di non riuscire a trovare la soluzione.
Il gioco potrebbe essere quello di sforzarsi di immaginare un futuro senza quel problema. Tu non sai come ma, sai che si risolverà.
Dopo un po di tempo vedrai che, da qualche parte, riuscirai ad intravedere la soluzione.
Saranno le tue risorse mentali inconsce a farti poggiare lo sguardo sulla soluzione giusta.
Luciano, hai letto qualcosa di Alan Cohen? (Relax into Wealth è stato pubblicato anche in Italia, io apprezzo molto anche The Dragon doesn’t Live Here Anymore)… mi sembra molto in linea con quanto scrivi, specialmente al punto 3.
Ciao Denis
No non l’ho letto !
Hai per caso il link all’articolo che corro a leggerlo !
Grande LUCIANO hai ragione.
Beh io ho aiutato molte persone volontariamente.
Grazie mille Stefano!!
Ciò che mi proponi è davvero un ottimo esercizio.
Grazie della tua disponibilità, cortesia e competenza.
Proverò senza ombra di dubbio.
A presto!!
Max
Ciao Max Grazie a te …
Comunque mi chiamo Luciano 😉
Porca Pupazza!!! Allora sto messo peggio di quello che pensavo… Luciano… Luciano… :-))))
Mah!! Probabile Lapsus Freudiano..
Ciao… Luciano e di nuovo grazie!
daccordo con lo spostamento dell’orizzonte temporale…però non si può sempre vivere spostati nel fututo o con la speranza del futuro….anche se la vita dell’uomo è solo un atto di speranza….
Io devo essere decisamente pessimista visto che tutto , nella mia vita, mi sembra bloccato.Ho proprio questa senzazione di impedimento costante in tutti i settori famigliare, professionale e delle amicizie.
Cero ho delle paure, la più eclattante è la pura della morte: come si può trasformare in chiave ottimitisca questa paura? Inoltre, come posso arginare la paura per mio figlio che si fa delle canne (è ancora minorenne)?Devo leggere anche questa sotto l’aspetto di un suo piacere?
grazie
Ciao Antonia ,
è vero ci sembra di essere così tanto piccoli da non poter affrontare i nostri problemi e le nostre paure.
il pensiero della morte può essere una delle cose più motivanti che abbiamo. Affronta la paura della morte!
Ti suggerisco un esercizio che ho trovato una volta su un libro di covey e che mi è stato tanto utile in passato. E’ molto forte . Quindi se non te la senti non farlo !
Esercizio:
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Siediti comoda nel silenzio. Trova uno spazio e un tempo tranquillo dove hai la possibilità di restare almeno 10 minuti in completa solitudine.
Mettiti comoda, chiudi gli occhi. Fai tre respiri profondi e poi conta da 9 fino a 1lentamente.
Quando arriverai ad uno sarai con la tua immaginazione da un’altra parte.
Immagina i partecipare ad un funerale. Sei in chiesa e davanti a te c’è una bara.
Attorno a te ci sono tante persone vestite bene. Tutte in piedi in segno di cordoglio.
Tu ci sei ma nessuno ti nota. Sulla bara c’è scritto il tuo nome. Sei al tuo funerale.
Prova ad immaginare il tuo funerale.
Prova ad immaginare di essere morta e di partecipare come osservatore al tuo funerale, con il solo spirito. Il tuo spirito gira per la chiesa e osserva quello che succede.
Un funerale come quello che fanno gli americani . Dove tutti i convenuti salgono sul palco e dicono qualcosa sul caro estinto. Ci sono i tuoi amici, i tuoi parenti, le persone che hai amato di più, e quelle che hai amato di meno, i colleghi di lavoro, i clienti, tutte le perone che hai incontrato nella vita e che pensi dovrebbero essere li per l’estremo saluto .
Quando hai finito le tue osservazioni, prendi carta e penna e scrivi le risposte a queste due domande.
1.Quali sono le persone che hai visto nel tuo funerale? Chi è salito sul palco per pronunciare qualche parola su di te?
2.Cosa hanno detto quelle persone? come e per che cosa ti hanno ricordato ?
In queste immagini ci sono tutte le risposte.
Quello che le persone diranno su di te sono l’oggetto della tua missione nella vita. Sono i tuoi obiettivi più veri e più coerenti con i tuoi valori. In quelle immagini e in quelle parole trovi quello che intendi realmente realizzare al di la dei condizionamenti, delle mode, della società, delle persone che abbiamo accanto.
Ecco : Cosa vorresti lasciare su questa terra?
Se hai questa risposta il pensiero della morte ti darà tanta motivazione. Ti spingerà ad agire in quanto ognuno di noi ha i giorni limitati per essere quello che vuole essere e per compiere la propria missione.
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Non ho capito se quella delle “canne” è una paura o un fatto ! dal messaggio non è chiaro.
Non ho la ricetta per questo tipo di cose. E’ una esperienza che non ho fatto: “quella di avere un figlio, e di temere per un suo comportamento del genere”. Ma se pure avessi fatto questa esperienza la soluzione che ne avrei trovato sarebbe la MIA soluzione e non è detto che potrebbe funzionare anche nel tuo caso.
Tuttavia quello che mi sento di consigliarti è di “verificare” . Accertati prima che veramente tuo figlio faccia le canne.
Se le fa, Sicuramente lui sta cercando una risposta ad un suo piacere ma tu sei un genitore. E sai sicuramente meglio di me quale è la tua responsabilità in questo. Io ti potrei suggerire al max un modo per comunicare al meglio con lui. Ma la sostanza non cambia. Tu sei il genitore e devi fare la parte del genitore. Devi essere un punto di riferimento. I “no” Fanno bene soprattutto in questi casi. Ma, questo già lo sai!
Quello sul proprio funerale un esercizio davvero “potente!!!” 😮
Grazie Luciano dei tuoi sempre utili e profondi spunti.
Max
Ammazza che cumulo di pirlate! Valle a dire a qualche disoccupato con figli e mutuo a carico…. Bello parlare a pancia piena…
Ciao Ste !
E tu invece cosa diresti a un disoccupato ?
Chi ti ha detto che su questo sito siamo sempre tutti a pancia piena ?
Ciao Luciano, mi ritrovo completamente nella sua visione della vita. Leggevo uno dei primi post, di chi sta soffrendo per la mancanza di lavoro. Ho passato anch’ io dei momenti difficili, come tutti, nella vita. Ma sempre avevo in mente che una soluzione ci sarebbe stata. Non la vedevo solo perchè era dietro una curva difficile che io dovevo affrontare, ma poi ci sarebbe stato il rettilineo. Ed è sempre andata così, con curve più o meno lunghe, più o meno difficili. Quindi ti sostengo (anche attraverso http://www.lifely.it) e ti ringrazio.
Ti chiedo una cosa, magari per un’altra occasione: citavi il fatto di circondarsi di buone letture e buoni film, positivi e propositivi. A me non viene facile dedicarmi alla lettura o andare al cinema, tanto meno vorrei imbattermi in un libro/film poco utile in quel senso. Ma se potessi andare a colpo sicuro, mi piacerebbe molto. Perchè non suggerisci qualche titolo sicuro? molte grazie e buon lavoro !
Grazie Gabriella per questo feedback e per la tua testimonianza ! E grazie per condividere i miei Post su lifely.it.
Mi chiedevi consigli di film o libri ?
Io sono un divoratore in tal senso. Libri ne consiglio già tanti su questo blog in particolare In questo articolo o postato 100 101 libri per la crescita personale/ ho fatto una lista di101 libri che possono aiutarci a sostenere la nostra crescita professionale e personale !
Per quanto riguarda i film a breve troverai una nuova rubrica su professioneformatore.it , ogni settimana consiglierò un film per la formazione e la propria crescita personale.
Ciao e grazie di nuovo
grazie